Cotard
Aveva solo quattordici anni, diamine.
Ed io la sentivo nelle ossa quella sensazione: “C’è qualcosa che non va”. Eccome se c’era.
Lo vedevo nei suoi occhi fissi nel vuoto, nei suoi disegni, anche nei piccoli scarabocchi con cui amava adornare il diario scolastico.
“Ha soltanto un’indole solitaria, signora. Non si preoccupi”.
Io non sono una psicologa, ma sono una madre. Ed una madre queste cose le percepisce sempre – in certi casi, al massimo, le ignora. Possono accadere alcuni fatti, nella vita, capaci di costringere anche la madre più tenace e amorevole a chiudere gli occhi e coprirsi le orecchie, nell’inutile e vano tentativo di far finta che vada tutto bene.
Mi vergogno ad ammetterlo, perché io stessa mi sono macchiata di un egoismo così grande.
Dopo due anni sono qui, seduta al piccolo tavolo della nostra cucina; mio marito è già uscito. Lei, la mia bambina, è seduta di fronte a me, e fissa la sua tazza di cereali colma e fumante. Poi, lentamente, il suo sguardo scivola su di me, implorante, come se volesse dirmi: “Mamma, perché non vuoi capire?”
Tesoro, io vorrei tanto capirti, capire perché continui a sostenere di essere priva di organi interni.
“Ma mamma, lo sai, ai morti non servono più”.
I morti non mangiano, i morti non dormono. Dici sempre così, mia cara, ma tu sei solo malata. La chiamano Sindrome di Cotard.
So che nessuno mi crede, ne sono perfettamente consapevole.
Non capisco il perché, ma va bene così: so che un giorno troverò qualcuno in grado di aiutare mia figlia. Di aiutare la mia famiglia.
L’aspetto buffo è che molta gente invidia la mia vita: lavoro come segretaria e assistente per uno degli uomini più potenti della città; ho un ottimo stipendio, una bella casa, un marito adorabile e fedele. In effetti, a vederla così quasi quasi mi invidio da sola.
E sì, casa mia è una reggia, la mia busta paga non ammette lamentele, Michael fortunatamente mi ama ancora, nonostante tutto.
Non ho la presunzione di pensare che questa faccenda l’abbia colpito meno di me, anzi. Ho sempre visto il legame padre/figlia come qualcosa di misterioso ed affascinante, lontano dal pensiero razionale e cosciente; una sorta di limbo meraviglioso popolato dagli uomini più disparati con dolci fagottini in braccio o sulle spalle.
La consapevolezza che, per lui, questa dimensione mistica sia crollata inesorabilmente due anni fa è un coltello che non mi abbandona mai. Né durante il giorno, nonostante i mille impegni quotidiani, né tantomeno durante la notte, quando non c’è più nulla da fare ed è allora che la tua mente, perfida come non mai, può tornare a farsi sentire.
– Mamma?
La sua voce mi riscuote dai miei pensieri con un sussulto. Mi sforzo di sorridere.
– Dimmi, cara.
– Sai che giorno è domani?
Oh, no. Di nuovo quella storia. Ero quasi riuscita a dimenticarmene, invece ecco che il mio stomaco torna a contorcersi in una morsa ferrea.
Deglutisco e cerco di sembrare ferma, ma gentile. La voce mi trema leggermente, spero non se ne accorga. – Tesoro, ne abbiamo già parlato.
– Lo so, ma sembra che a nessuno importi!
Abbandona il cucchiaio, che ricade nella tazza con un tonfo liquido, e incrocia le braccia sul petto. Una volta la trovavo così buffa quando cercava di tenermi il broncio. Ora invece c’è qualcosa nel suo sguardo che mi inquieta, sebbene non riesca a capire il perché.
Sento solo che sto perdendo la pazienza.
– Emily, ascolta. Il tuo compleanno cadrà il mese prossimo, fine della questione.
– E chi se ne importa del mio compleanno! Domani è un giorno ancora più importante! Organizzerete anche per me la messa? Come facevate per il nonno! Ricordi?
Coltelli, lame, incendi.
– ADESSO BASTA! Va’ in camera tua!
Lei ammutolisce e mi guarda, ferita. I suoi occhi stanno diventando lucidi. Si alza mentre i primi singhiozzi iniziano a scuotere il suo corpicino immaturo e se ne va, correndo su quei piedini perennemente scalzi.
Non mi ero neppure resa conto di essere scattata in piedi. Faccio un paio di respiri profondi, le gambe mi cedono; sono nuovamente seduta. Davanti a me scorrono a ripetizione gli ultimi, impietosi minuti. Alzo la testa, guardo fuori.
E’ una giornata splendida: non ho mai visto un cielo così azzurro, disturbato solo dalla bianca scia di un aeroplano. Il nostro giardino è verde e rigoglioso, tagliato alla perfezione grazie alla paziente passione di mio marito; con una certa malinconia lascio scivolare lo sguardo sull’acero che troneggia davanti alla veranda, forte e apparentemente indistruttibile, con le sue radici ben piantate a terra ed i lunghi rami che cercano di raggiungere il sole, incurante di ciò che gli accade attorno. Incurante della disperazione, del dolore. Dell’inverno che ricopre le mie viscere.
Finalmente mi decido ad alzarmi da questa maledetta sedia, riesco addirittura a trascinarmi sulla soglia di casa. Apro la porta e abbasso lo sguardo: come sempre il giornale di oggi giace sul nostro zerbino, fresco di stampa. Mi chino per prenderlo, e il mio cuore si arresta per un momento.
Cosa ha visto la protagonista?
- La foto di una vecchia conoscenza che, per qualche motivo, potrebbe essere l'unica persona in grado di risolvere la situazione. (45%)
- L'annuncio di un'altra donna nella sua stessa situazione. (27%)
- L'inserzione di uno psichiatra specializzato nella patologia della figlia. (27%)

16/08/2015 at 14:55
Dove sei voglio leggerti…bacio
05/05/2015 at 10:24
Vogliamo il nuovo episodio!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!(periodico tendente all’infinito) 😛
09/04/2015 at 21:43
controllo se hai pubblicato non ti voglio perdere…bacio
05/04/2015 at 11:08
L’ansia. Questo capitolo è l’ansia. Comunque bentornato, non vedevo l’ora che tu continuassi a scrivere il racconto. Sarebbe stato un peccato chiuderlo così.
02/04/2015 at 21:39
Ciao,
ho apprezzato particolarmente lo stile e le descrizioni che concorrono a creare l’atmosfera, la trama non mi convince del tutto, ma vediamo come procede, mi hai incuriosito.
A presto =)
p.s. caccia al tesoro
03/04/2015 at 10:08
Ciao, grazie per il tuo commento 🙂 vorrei capire cosa c’è di preciso, nella trama, che non ti convince: i personaggi? Gli eventi? La sequenza degli eventi? Altro? Mi piacerebbe ascoltare la tua opinione 🙂
A presto 😉
30/03/2015 at 17:01
Eheh… ho optato per l’indirizzo ^^’
29/03/2015 at 02:36
Senti tesoro la settimana sta finendo e voglio un altro capitolo. Devo per forza pressarti per farti pubblicare ? 😉
Dai che ce la fai. Stai scrivendo un bel lavoretto e mi spiacerebbe che tu ti arenassi proprio ora. Daiiiiii …. 🙂 grazie
03/04/2015 at 10:06
Ahah puoi provarci 😉 ma lo sai che più o meno pubblico quando mi va 😛
Guarda, per me sarà già tanto riuscire a finirlo. Grazie per il tuo sostegno però 😉
24/03/2015 at 19:25
caccia al tesoro!
24/03/2015 at 18:24
Mi piace l’idea della perversa caccia al tesoro.
Bravo/a, c’è sempre qualcosa di interessante in quello che scrivi e mi piace il tuo stile.
Alla prossima 🙂
03/04/2015 at 10:04
Grazie mille, molto gentile 😀
24/03/2015 at 00:31
Bello….Istruzioni ?
24/03/2015 at 09:47
Non riesco a capire se è il capitolo a convincerti poco oppure l’opzione stessa 🙂
09/04/2015 at 21:46
Di solito mi convinci con il capitolo le opzioni hanno valore fino a un certo punto. Le congegni bene. La storia è interessante e dai bellissime scene. Ti invidio l’uso della punteggiatura ma me la sto ripassando e diventerò brava anche io non lo so cosa mi è preso in passato scrivevo meglio. La scuola rende ignoranti penso è il mio cruccio di ogni giorno.
24/03/2015 at 00:25
Mmmm (sguardo cinese alla Jackie Chan quando ha dato le sue sberle. Hai presente ? Ooooooooh) 🙂
Dunque devo dire che c’è un vantaggio rispetto agli altri capitoli e cioè che è costante nella tua bravura.
Però si sente che l’hai scritto un po’ forzato un filino. Sarai il mio pi grechesimo senso però c’è qualcosa che lo rende come eseguito con un po’ di fretta. Sarà che usi parole molto molto buone da una parte mentre dall’altra buone ma non ai livelli che riusciresti!
Tuttavia rimane molto buono! Brava! 🙂
24/03/2015 at 09:46
Mmm forzato dici? In realtà la stesura è stata molto spontanea, anzi, in origine il capitolo era completamente diverso dagli asterischi in poi (ed è finito tutto nel cestino perché non aveva né capo né coda). Sulle parole però sono d’accordo, in certi casi avrei potuto optare per termini più adatti, e di questo mi dispiace, perché sono la prima a storcere il naso quando trova una parola che funge da “nota stonata” all’interno, magari, di un ottimo brano.
Sono contenta però di aver mantenuto un alto livello, obbiettivo che ogni volta mi crea un po’ d’ansia 🙂
Grazie per essere passato 😉
24/03/2015 at 11:45
Sì, forzato (causa ??) ==> spontaneo (conseguenza 1a) che porta ad un livello steso bene in prima ma che forse c’è qualche piccola pedanteria che il mio occhio critico e forse un tantinello esigente ha notato.
O forse come ho già detto non è l’occhio ma l’intuito ed il mio quinto senso e mezzo.
Au revour! 🙂 E di niente.
23/03/2015 at 21:34
…secondo incontro con Schwartz. Un confronto impari delineato da un punto di vista neutrale: quello della scrittrice. Brava, non si sente affatto la tua presenza.
24/03/2015 at 09:43
Grazie, questo è uno dei migliori complimenti che mi abbiano mai fatto 🙂
23/03/2015 at 18:48
Bello!
Passa da me se ti va!
Scherzi a parte, brava! Finalmente pubblichi.
Peró devo “rimproverarti” due cose: la prima, forse prevedibile, è che attendi troppo tra un’episodio e l’altro. Il lettore si distrae, perde il filo e di consegunza non si sente più sulle spine per un eventuale colpo di scena. Secondo:Qualcuni controlli l’acqua di quel quartiere che non sia contaminata! Capisco che ti serva un’espediente per motivare la preoccupazione della madre che crede di impazzire per la perdita del figlio, ma non si rischia che con due casi di “pazzia” così vicini tra loro il lettore (o gli stersi personaggi) non pensino che sia colpa dell’area? Non so… Il clichè dell’antico cimitero indiano?
Dopo aver fatto l’antipatico ti faccio i miei complimenti. Lo stile è sempre più sofisticato, la seconda metà particolarmente struggente e il finale è degno del nome. Io personalmente ci avrei concluso l’opera con una riflessione così marcata.
Ti aspetto! (Pessima scelta di parole,xD non farmi aspettare troppo 😉 )
24/03/2015 at 09:42
Ciao caro 😛
Dunque dunque, partiamo col primo punto: non è che io ami aspettare un mese a scrivere un nuovo episodio, semplicemente lo butto giù quando la fantasia me lo permette. Se tenessi un’uscita “fissa”, credimi, la storia farebbe schifo. So che così uno rischia di perdere il filo, ma per lo meno riesco a recuperarlo con un buon capitolo, piuttosto che mantenerlo a scapito della qualità. Perciò mi dispiace, ma gli amanti delle storie a puntate settimanali dovranno trovare altrove pane per i loro denti 😉
Quanto al secondo punto, sinceramente non ci avevo mai pensato, e non trovo sia un problema neanche ora che me l’hai fatto notare. Non è un fantasy né un fantascientifico, non è neppure un vero e proprio horror, quindi non temo certe ipotesi “sovrannaturali”. Non si parla da nessuna parte di epidemie o quant’altro, i casi sono rimasti circoscritti ad Emily e Christine, che dalla loro hanno ottimi motivi per sbroccare. Ma qui le impressioni possono essere diverse, e ognuno ha una diversa esperienza da lettore alle spalle 🙂
Comunque tranquillo, ti ringrazio molto per le tue sincere considerazioni e i complimenti, inoltre spero di aver chiarito qualche punto 😉
Cercherò di non farti aspettare troppo, ma non garantisco nulla 😛
24/03/2015 at 14:16
La cosa divertente è che la penso come te, meglio un capitolo intenso e sentito dall’autore che uno a cadenza settimanale… era un rimprovero anche per me 😉 Perché alla fine, la costanza ci aiuta moltissimo nel creare un’atmosfera
26/03/2015 at 09:22
Certo, quello sì. Ma ripeto, nel mio caso purtroppo la costanza non è di casa 🙂
23/03/2015 at 15:28
Per quanto le altre due opzioni fossero interessanti, la più lineare per lo sviluppo della storia mi sembra il luogo dove si nasconde Emily. 🙂
Ciao, alla prossima!
23/03/2015 at 15:39
Grazie per aver votato, a presto! 🙂
05/03/2015 at 19:43
Oddio ma quindi è morta davvero!!!!! Entusiasmante, ho letto gli episodi tutti d’un fiato. Fanatstica la suspense, i colpi di scena sono inseriti ognuno al punto giusto. Una storia che tiene col fiato sospeso dalla prima all’ultima riga!
Ti seguo!!!
23/03/2015 at 15:38
Ne sono davvero felice, del resto era il mio scopo 😉 e spero di riuscire a portarlo fino alla fine.
A presto!
02/03/2015 at 21:38
perderà i sensi e troverà un biglietto…
la descrizione della mano putrefatta dà i brividi…
complimenti…davvero inquietante!
02/03/2015 at 21:38
perderà i sensi e troverà un biglietto…
la descrizione della mano putrefatta dà i brividi…
complimenti…davvero inquietante!
23/03/2015 at 15:37
Grazie!!! 😀
20/02/2015 at 11:20
Secondo me l’aiuta. Dopotutto, se è quasi uno psichiatra solo sulla carta sicuramente si giocherà questa ultima carta per ritornare in carriera.
È difficile utilizzare due punti di vista x così pochi capitoli ma per ora ci stai riuscendo bene, e l’horror c’è tutto 🙂
23/03/2015 at 15:37
Grazie mille 🙂 infatti ora sto cercando di amalgamare un po’ il tutto, così da potermi concentrare sulla trama in sé. Vedremo come andrà 😀
19/02/2015 at 22:04
Così mel’aspettavo questo incontro!!
Macabro e cattivo, brava haha ..La bambina sempre più inquietante, cristo , le sue parole, i suoi atteggiamenti, le risposte secche che da, si vede che interiormente sta già morendo ma poi bum, i vermi, allora è tutto vero quello che dice, non è pazza?
Ho votato per l’aiuto del dottore, anche se sembra scontato, ma spero vinca anche il bigliettino misterioso =)
20/02/2015 at 09:28
Che sia pazza o meno lo scopriremo… forse 😉 comunque mi sa che stavolta vincerà il biglietto misterioso, o almeno spero, visto che il prossimo capitolo è già in cantiere. Dovrei pubblicarlo presto, forse oggi stesso 😀
Grazie per essere passata! 😉
18/02/2015 at 23:23
Ciao !
Ti dirò la verità, la prima parte del racconto (fino agli asterischi) non mi ha fatto impazzire..
Ma la seconda parte è davvero bella, penso sia il “pezzo” di racconto che hai scritto meglio, e quindi di conseguenza che mi piace di piu, che hai scritto fino ad adesso.
Ancora complimenti a presto
19/02/2015 at 10:49
La prima parte fungeva più che altro da introduzione. Comunque sono contenta che ti sia piaciuto, visto che tra quelli che mi seguono sei tra i più “difficili” 😛
A presto!
19/02/2015 at 14:59
devo essere tra i più difficili, altrimenti il mio parere conterebbe ancor meno di quanto già non valga ( in effetti non so se quest’ultima frase sia davvero corretta)
19/02/2015 at 15:01
Lo è, anche se un tantino arzigogolata. Ma ti perdono 😉
18/02/2015 at 17:49
Senza parole.
E ce ne vuole per azzittirmi eh…
19/02/2015 at 10:48
Muahah me lo segno sul calendario 😉
17/02/2015 at 11:25
Ok, quest’ultimo capitolo mi ha completamente spiazzato. Complimenti. Riesci a descrivere i sentimenti e le emozioni con naturalezza, è molto bello. Sono curioso di sapere come Schwarz l’aiuterà.
18/02/2015 at 10:26
Grazie mille, anche se l’opzione “vincitrice” è un’altra spero non ti deluderà 🙂
18/02/2015 at 11:19
La speranza è l’ultima a morire, e in generale anche se sarei inizialmente deluso so che riusciresti comunque a tenermi incollato allo schermo, qualsiasi opzione esca 🙂
15/02/2015 at 17:34
Il capitolo mi ha preso parecchio. Non mi metto a farti sviolinate non mi permetto di farti critiche, trasmetti qualcosa, emozioni. Una sola parola: “complimenti”.
16/02/2015 at 10:22
Non penso tu debba farti remore di alcun tipo, non qui almeno 😉
Grazie 😀
15/02/2015 at 17:13
L’immagine dei vermi ha quasi causato un conato pure a me 😛 Ho votato il biglietto!
16/02/2015 at 10:19
Ahah ops! Ti dico solo che ho scritto quelle righe giusto prima di pranzo, il mio stomaco non ne è stato particolarmente felice 😛
Comunque grazie! 😀
14/02/2015 at 16:01
Mi è piaciuto, esattamente come mi aspettavo 😉 ho trovato solamente che nella frase “Una figura alta, trasandata e trafelata” l’aggettivo trafelata non si sposi con il sostantivo figura. Io ho il fiato trafelato, casomai il passo… Ma la figura trafelata? Non suona, non combacia (ti ricordi “olivastro”?). Le ripetizioni di “disperato” durante il flusso di pensieri della segretaria anche, secondo me, sono scapapte alla tua attenzione. (Se è voluto allora ignorami!).
La descrizione del timore che Emiy incute solo grazie alla sua presenza è molto penetrante e coinvolgente! Ci vediamo, e spero che Emily si arrabbi con il vanesio Schwarz!
16/02/2015 at 10:18
Mi sembra di capire che io e te sull’uso dei termini abbiamo preso strade diverse, ahah 😀 scherzi a parte, per quanto riguarda “trafelato” forse avrei potuto usare un aggettivo più felice, questo sì, lo ammetto. Le ripetizioni di “disperato” erano volute, ma se non si è capito allora cercherò di sottolinearlo meglio la prossima volta 🙂
Ad ogni modo ti ringrazio per i complimenti e per i tuoi commenti sempre molto sinceri e precisi, li apprezzo 😀
A presto!
14/02/2015 at 00:52
Wow! Che shoot!
Il tuo stile non delude ma questa volta ti sei superata: Quella dei vermi è un colpo di genio.
Io dico che troverà la forza di cacciarla! 🙂 Brava! 🙂
15/02/2015 at 11:47
Grazie mille caro! 😀 stavolta le opzioni andavano bene? 😉
17/02/2015 at 21:55
Mi scusasse se non l’ho risposta anche qui come forse può logicamente desiderare splendida dama dagli occhi felini e fulminei.
Sì mi piacciono molto, però son sicuro che puoi fare ancora meglio! 🙂
17/02/2015 at 22:09
E per la cronaca … l’ho già detto. Sono brutto e cattivo. Perché caro ?
Sarei un demone. Un diavolaccio. Un buon diavolaccio ma pur sempre diavolaccio! 🙂
Vabbè va te lo perdono per stavolta! 🙂
13/02/2015 at 17:51
Inquietante….
Spero che sia destra, altrimenti il bigliettino come lo scrive? 😉
15/02/2015 at 11:46
Chi ti garantisce che l’abbia scritto lei? 😉
13/02/2015 at 16:49
…l’aiutera’ nonostante… Ottima descrizione dell’arredo!
ciao
15/02/2015 at 11:45
Grazie mille, temevo di aver fatto una descrizione troppo superficiale! Alla prossima 😉
13/02/2015 at 15:59
Uhm e che opzioni oggi! Mah, direi che troverà un biglietto! 😉
13/02/2015 at 16:24
Buona scelta 😉
13/02/2015 at 15:48
Questa ragazzina mette davvero i brividi. Leggendo questo episodio se per un attimo pensi – Oh poverina- l’attimo dopo urli “- vade retro-
Brava, come sempre:-)
13/02/2015 at 15:50
Ahahahah ti ringrazio 😀
11/02/2015 at 14:08
Quello che volevo dire è che io credo ci siano tre modi per descrivere la storia di un personaggio. Lo descrivi come una lista della spesa, ti colleghi tu narratrice ai discorsi che fai per descriverlo o lascio dialogare i personaggi.
Diciamo che è questione di preferenza qua! Per questo ti dico che il tuo modo di descrivere la segretaria non mi è piaciuto particolarmente! 🙂
Ti è più chiaro ??
11/02/2015 at 14:21
Più o meno sì 😉 come dici tu è questione di preferenze, perché a giudicare dai commenti ad alcuni è piaciuto e ad altri no, così come ci sono opinioni discordanti sui personaggi.
E’ il bello delle piattaforme pubbliche 😀
11/02/2015 at 16:04
E’ il bello della democrazia. Il lato buono! 🙂
11/02/2015 at 13:29
Mi piace la storia, il personaggio di Christine riesce anche a non essere stereotipato nel ruolo della madre preoccupata grazie al flashback, é viva ed interessante. Forse avrei voluto un Jonathan simile, nel senso che sembra il tipico genio snob giovane e superficiale, e non ci hai lasciato intravedere altre sfaccettature del suo carattere (ammesse che ce ne siano, non mi sta per niente simpatico :P). La seguo con piacere la tua storia, voglio sapere come va avanti! Se posso farti un solo appunto, mi sembra che ci siano dei verbi e degli aggettivi che non sempre riescono a rendere l’idea di ciò che succede.. Mi spiego, dire che il volto di Will era ‘olivastro, quasi malaticcio’ oppure che alla fine della telefonata per Jonathan ‘qualcosa si sbloccò’, io non riesco a figurarmi queste espressioni in mente: la pelle olivastra come può essere vicina a quella di un malato? E che vuol dire che qualcosa si sblocca? Ci vediamo al prossimo capitolo 😉
11/02/2015 at 14:14
Non lo sembra, lo è 😛 il renderlo antipatico e freddo era voluto, desideravo un personaggio diverso dagli altri, creare una versione al maschile di Christine sarebbe stato facile (e ammetto che all’inizio doveva essere così) ma avrebbe appiattito la trama. Lui è uno di quei personaggi che puoi amare o odiare, difficilmente risulta indifferente (oddio, almeno lo spero).
Riguardo i verbi e gli aggettivi, uhm… ti ringrazio per l’osservazione perché sinceramente non ci avevo pensato. Io ho sempre visto l’aggettivo “olivastro” associato ad un corpo non sano, debole, un po’ “malaticcio”, appunto. Però non è detto che tutti lo percepiscano così.
Nel secondo caso forse avrei dovuto scrivere “qualcosa in lui si sbloccò”, ad ogni modo desideravo creare un po’ di suspense, quindi il motivo di quella frase verrà spiegato più avanti 😉
Se hai qualche altro consiglio/osservazione sono bene accetti 😀
11/02/2015 at 11:47
Ho letto con calma tutti i capitoli. La storia mi piace e tu sei molto brava. Permettimi solo di fare un’osservazione: quanti anni ha, fisicamente, Emily ?
Ti seguo volentieri 🙂
11/02/2015 at 11:57
Dunque, fisicamente Emily nel “presente” della storia ha sedici anni. Non appena riuscirò a dedicare un capitolo a lei cercherò di fare chiarezza su questo, perché finora è stata descritta attraverso gli occhi di Christine, che ovviamente la vede ancora come una bambina, e quindi può creare confusione.
Ti ringrazio per il tuo commento 🙂
10/02/2015 at 22:32
Mi piace il racconto.
Ma se diamo un pò più di peso a Michael ? Deve essere un personaggio importante, ha il mio stesso nome..
Comunque il racconto, ripeto, mi è piaciuto, a mio parere, però, il terzo capitolo è nettamente inferiore agli altri, non riesce a trasmettermi le giuste sensazioni ed emozioni, non so dove “hai sbagliato” solo che non mi convince.
Comunque sono dei modestissimi pareri miei, aspetto il continuo, speravo ci parlassi di william, ma pare che non andrà così, a presto
11/02/2015 at 09:46
Ciao 🙂
In effetti tra morti-non-morti e psichiatri decaduti il povero Michael sta passando un po’ in secondo piano. Se e quando la trama lo permetterà vedrò di metterlo un po’ più in luce, vediamo come si sviluppa la faccenda 😉
Comunque mi dispiace che il terzo capitolo non ti sia piaciuto molto. Se ti capitasse di rileggerlo e capire dove effettivamente non ti ha convinto mi piacerebbe saperlo, potrebbe servirmi per notare qualche buco nella trama o scivolone di stile. O anche schifezze grammaticali, non si sa mai.
In ogni caso grazie per aver letto e per aver espresso sinceramente il tuo parere, lo apprezzo molto 😉
A presto!
10/02/2015 at 21:55
devo ASSOLUTAMENTE sapere cosa si dicono Emily e Schwarz nel prossimo incontro 😀 Ti seguo volentieri!
11/02/2015 at 09:40
Ahah sarò sincera, anche a me piacerebbe molto scrivere del loro incontro 😀
Magari se le opzioni saranno abbastanza vicine come punteggio farò un misto, se sarà possibile 😉
10/02/2015 at 21:23
è così avvincente! Lo seguo sicuramente! Ho scelto Christine e gli indizi, ma le alternative erano ugualmente valide. Non vedo l’ora di sapere come continua!
11/02/2015 at 09:39
Wow, non pensavo che quell’opzione avrebbe avuto così successo! 😉
Grazie mille per essere passata!
10/02/2015 at 19:24
O mio dio…Cosa hai creato…
Cioè, da dove l’hai cacciato? Una malattia che ti fa convincere di essere morta …
QUESTO è un horror. La bambina mi inquieta una cifra ( i bambini già negli horror fanno tutti paura)
Non è una storiella, non è una copia, un fax simile, questa è originalità.
Hai creato una malattia mentale che fa rabbrividire…
Veramente è un libro che comprerei, ora quando continui? io devo sapere cosa succede…Ti seguo!
Ho votato per gli indizi agghiaccianti che promettono benissimo, ma poi voglio l’ incontro con lo psicologo e la bambina eh !
Brava caz*o brava
11/02/2015 at 09:37
In realtà la sindrome di Cotard esiste sul serio, o meglio esisteva, perché ora sembra effettivamente scomparsa. E’ piuttosto sconosciuta, io stessa ne sono venuta a conoscenza solo grazie ad una Creepypasta e subito ho pensato che per una storia horror fosse perfetta 😉
Grazie mille per i complimenti comunque, è bello vedere che le proprie opere vengono apprezzate! 😀
A presto!
11/02/2015 at 15:14
Non sapevo esistesse davvero … Come quando vedi un film tragico e pauroso e poi leggi “tratto da una storia vera” D:
shock D:
11/02/2015 at 15:21
Odio quella frase, in genere trascorro minimo una settimana a pensare “ma l’avranno scritto perché è accaduto sul serio o solo per farci prendere un colpo?”
Comunque in rete trovi varie informazioni a riguardo, ad esempio puoi dare un’occhiata a questo: http://www.gipsicopatol.it/issues/2010/vol16-2/07Cipriani.pdf
Buone notti insonni 😛
11/02/2015 at 16:25
hahahah Grazie mille ! hahaha
09/02/2015 at 21:49
Restiamo su Emily.
10/02/2015 at 09:13
D’accordo 😉
10/02/2015 at 09:14
ti ho messo in share.
10/02/2015 at 13:07
Ho visto poco fa, grazie mille per il tuo sostegno!
09/02/2015 at 19:58
Profondamente indeciso tra il colloquio e la camera. ti sottolineo che mi piace il tuo modo descrittivo. C’era qualcosa che inizialmente mi lasciava un po’ perplesso ma nel corso del racconto lo hai risolto. Tostina questa Vivian! 🙂 Mi ricorda qualcuno! 🙂
Lascia passare tempo per favore e per amore dei lettori. Curati un po’ anche di loro per cortesia, sennò farai un sacco di lavoro per nulla! 🙂
Au revour, madama!
10/02/2015 at 09:13
Ah io mi curo dei miei lettori, ma quando ho un briciolo di ispirazione meglio approfittarne 😉
Comunque, per curiosità, cos’è che ti aveva lasciato un po’ perplesso?
10/02/2015 at 11:55
Circa nella descrizione mi son sentito. Pur facendo nei miei racconti (pubblicati qui e non) accenni al passato, lo ammetto: quelli degli altri non lo sopporto perché temo sempre di perdermi qualcosa. Ecco perché sto cercando di abbandonare il vizio anche io. Non so riuscendoci o meno.
Insomma, sembra di essere a masterchef degli scrittori (masterwriter) e deve fare lo scrittore Carlo-Valerio un piccolo appunto. Van bene i richiami al passato ma secondo me a volte devono essere un filin bruschi. Ma qua è qualcosa di mio. Un altro può dire è bellissimo.
Ad ogni modo ho notato una cosa che non mi piace particolarmente:
Non sentirti come se da me debba dipendere la qualità di tutto il racconto. La descrizione anche se breve ho fatto un filo di difficoltà.
Ti rispondo per filo e per segno tutto quanto, ma ti prego, non fare che la mia opinione ti influenzi troppo. Ascolta i consigli ma sii intransigente. Sii libera e fai quello che ti piace. Ok ?
11/02/2015 at 09:48
D’accordo, ma se potessi spiegarti meglio non mi dispiacerebbe, perché non ho capito bene dove vuoi andare a parare… 🙂
09/02/2015 at 17:42
Bello, bello! Mi piace la tua scrittura. 🙂 Ma questo già te l’ho detto. 😛
Indizi agghiaccianti è un’opzione decisamente interessante
10/02/2015 at 09:10
Ahah ti ringrazio 😛
09/02/2015 at 15:15
Ho scelto “Christine che scopre indizi agghiaccianti”
A rileggerci 😉
10/02/2015 at 09:09
Grazie! A presto! 😀
09/02/2015 at 14:09
…William. Solitamente amo la concatenazione, ma scrivi fluida e così penso ci stiano bene i flashback.
Ciao
09/02/2015 at 15:08
Grazie mille 😉
09/02/2015 at 13:15
Bene bene, pubblichi spesso ora, meglio così (anche se magari prendi meno punti)
Il capitolo è scritto bene, forse “squilla e trilla e squilla” ha troppe congiunzioni ridondanti.
Detto questo la contrapposizione dei due personaggi freddi (psichiatri) ai due genitori, decisamente “caldi” mi pice tantissimo.
Adoro questa coppia divina, glaciale, ma dipinta come due fredde statue perfette
09/02/2015 at 15:07
Beh, diciamo “per ora”, ecco 😛 comunque la ridondanza era voluta, proprio per creare la sensazione di fastidio.
Sono felice che la “nuova coppia” ti sia piaciuta 😉 avrei voluto rendere il personaggio di Vivian un po’ più ironico, ma alla fine si è scritto da sé.
Appena si sbloccherà il sondaggio vedrò cos’altro inventarmi 😉
08/02/2015 at 16:50
Molto bello. Freddo e distaccato come giusto che sia! 🙂
Segretaria
09/02/2015 at 09:40
Vedo che la segretaria sta avendo successo 😀 grazie!
06/02/2015 at 21:07
Se hai davvero 19 anni devo farti i miei complimenti, perché a parte la scrittura fluida e piacevole e le descrizioni molto dettagliate e ben disposte all’interno del capitolo, quello che mi ha colpito fin da subito è il punto di vista. A meno che tu non sia già mamma, (ti auguro di no a questa età) credo sia molto difficile, anzi forse penso sia una delle cose più difficili, scrivere dal punto di vista materno e riuscire a portare avanti una storia rendendo credibile il ruolo che riveste la protagonista-mamma. Ma devo dire che te la stai cavando alla grande, ben fatto!! 😀 😀 ovviamente non posso non seguirti e voto per la terza opzione. Ti aspetto sul mio libro! a rileggerti
09/02/2015 at 09:39
Ti ringrazio 😀 sì ho davvero diciannove anni (anche se ormai manca poco ai 20, lo ammetto) e no, fortunatamente non sono già mamma. Il punto di vista materno che ho inserito nel racconto è puramente “artificiale” e costruito un po’ in base ad alcuni libri che ho letto, un po’ ispirandosi a mia madre e, in particolare, ad un sogno che mi raccontò qualche anno fa.
A presto e grazie ancora! 😉
06/02/2015 at 20:25
Ce ne abbiamo messo di tempo eh?!
Ti perdono solamente perché Jonathan Schwarz è identico a me 😉
Dacci dentro birretta!
09/02/2015 at 09:36
Enne <3 sì, di tempo ce ne ho messo e anche tanto, ma a giudicare dai commenti direi che almeno ne è valsa la pena 😛
E almeno sono riuscita a farti una piccola dedica inconsapevole, a quanto pare 😉
06/02/2015 at 18:29
Ha chiamato Christine, non può essere che lei la ragazzina chiami. La descrizione del dottore è bellissima, mi piace la consapevolezza che lui ha di essere un manipolatore. Evito di farti i commenti, qualcuno dice in giro che sono una ruffiana. Tu sai cosa penso di te. Mi basta e ti basta.
06/02/2015 at 18:29
I complimenti nei commenti….volevo dire…
09/02/2015 at 09:34
Tranquilla Lucia, penso che ci siamo già capite 😉 grazie per aver letto 🙂
06/02/2015 at 17:57
Apprezzo molto il tuo modo descrittivo! 🙂 Davvero, riesci a toccare certi passi con un ritmo descrittivo riuscendo a mandare avanti la storia. Sono le scelte secondo me che sono un filino cannate! Comunque mi omologherò alla massa e … ho scelto la segretaria! Brava! 🙂
09/02/2015 at 09:33
E io che questa volta speravo di avercela fatta a mettere delle opzioni degne di questo nome! Comunque grazie mille, sempre gentilissimo 😉
09/02/2015 at 14:42
Noo, non sono gentilissimo! Son solo diversamente rude!
Detesto quando mi dite che lo sia! Mi leva l’aurea dura che ho faticato in 22 anni a crearmi! 🙂
06/02/2015 at 17:43
Ho scelto la segrataria, bel capitolo 😉
09/02/2015 at 09:32
Grazie! 😉
06/02/2015 at 16:43
Capitolo ben scritto come gli altri due del resto… Non c’è che dire. 🙂 Voto per la segretaria
06/02/2015 at 17:19
Penso avrà successo come opzione 😀 grazie! 🙂
06/02/2015 at 16:26
…chiedendo di lui. Scritto magistralmente, forse un po’ freddo ma considerato l’argomento tutto ciò si tramuta in “tensione”.
Ciao
06/02/2015 at 17:18
Ti ringrazio 🙂 sì, la patina di “freddezza” era voluta nel personaggio di Jonathan e sono molto felice che sia stata percepita 😀
25/11/2014 at 09:49
Emily è scappata. E la tensione ha già superato da un pezzo le stelle!
06/02/2015 at 15:14
Grazie!! 😀
22/11/2014 at 23:52
Qualcuno mi ha detto: fatti una Becks ! Si, sono intollerante al luppolo! Ma che hai portato una pianta di crisantemi e quando sbocciano ? Me lo avevano detto che eri brava…Ma io odio gli spaltter odio gli horror….Ma questo è un noir…bravissima veramente brava…Dadan, Diego, Alessandra avevano ragione. I miei complimenti eccomi da te ….Conosco i silenzi dei bambini: è scappata.
06/02/2015 at 15:14
Grazie mille, ammetto che speravo da un po’ di ricevere un tuo commento. Spero che il nuovo capitolo sia all’altezza delle aspettative 😉
06/02/2015 at 19:00
Ma come speravi di avere un mio commento? Dicono che sono una ruffiana e che commento solo per…. Non hanno capito niente, ma lasciamoli credere quello che vogliono, del resto non tutti apprezzano i crisantemi tanto da metterli in un vaso nel soggiorno…E’ la vita…. Tanto, questa è la mia ultima storia, poi ti seguirò lo stesso, ma sotto falso nome, mi sono fatta il mio avatar…
22/11/2014 at 18:23
Un’amica mi ha consigliato di bermi Becks, io ho detto che da un po’ non bevo birra, e lei ha detto: no, la storia di Becks, Quando sbocciano i crisantemi.
Ho sorriso e declinato, un horror, un altro, no grazie, sono troppo provata psicologicamente, in questo periodo.
Ha insistito: fidati, non te ne pentirai….
Aveva ragione. Storia commovente, quasi lacerante. Scrittura raffinata e curata nei dettagli.
Ti seguo. 🙂
” I suoi capelli avevano lo stesso colore caldo e indecifrabile delle foglie che ricoprivano il cortile, in leggero contrasto con una pelle che forse avrebbe voluto essere pallida e che, invece, risultava piuttosto olivastra, quasi malaticcia, se non fosse stato per quella forte sfumatura di rosso sulle guance. ” … wow 🙂
22/11/2014 at 21:45
Ahahah mi sa che tra poco metterò una bottiglia di Beck’s come immagine del profilo 😛 sono felice che ti sia piaciuto, sebbene si tratti comunque di un genere piuttosto pesante che spero non abbia troppe conseguenze sulla tua psiche 😉
22/11/2014 at 16:11
Emily é scappata, chissà che succederà dopo, complimenti per il pezzo, intrigante e leggero allo stesso tempo 😉
22/11/2014 at 21:41
Sul dopo ci sto meditando, spero di non deludere le aspettative 😉
21/11/2014 at 23:42
Voto per le allucinazioni. Mi sembra il minimo per chi si occupa a tempo pieno di tale tipo di pazienti.
Ciao
22/11/2014 at 21:40
Sono d’accordo con te ahah 😉 grazie per aver letto 🙂
21/11/2014 at 01:05
Uhm ero un po’ indecisa, ma penso che “Christine sta cominciando a soffrire da allucinazioni da stress” potrebbe essere uno spunto per un’evoluzione interessante!
A metà di questo secondo capitolo stavo pensando di scriverti che la parte sul ricordo di William stava risultando un po’ lunga, ma visto che poi si è rivelato evidentemente un personaggio essenziale ho concluso che ci stesse bene ;P
Continuo senz’altro a seguirti!
22/11/2014 at 21:38
Grazie! Guarda, mentre scrivevo pure a me sembrava un po’ lunghetta, ma alla fine era necessario che fosse così 😉 a presto!
21/11/2014 at 01:04
TI ho messo tra le storie da seguire. Non ti ho ancora letto. Hai corso con i capitoli. I primi due servono a farti conoscere. Resta un poco sul due ti recupererò presto. Un bacio
22/11/2014 at 21:36
Seguirò il tuo consiglio 🙂 a presto 🙂
20/11/2014 at 23:59
Emily scappa…
complimenti x lo stile, proprio come piace a me…fluido, chiaro, ma al tempo stesso fine, elegante….e in un horror e davvero raro…ti seguirò!
21/11/2014 at 00:12
Grazie mille!
20/11/2014 at 19:49
” i suoi occhi fissi nel vuoto” Dopo averci scritto un intero racconto su queste poche parole non potevo che leggerti.
E per fortuna! Hai un sostenitore in più 😉
20/11/2014 at 23:34
Mi fa piacere! Be’, vista l’affinità di tema sarei curiosa di leggere la storia cui ti riferisci 🙂
21/11/2014 at 00:05
La mia prima storia, “Misericordia” aveva un protagonista con lo sguardo perennemente “perso nel vuoto”
https://www.facebook.com/groups/169400473237590/377119689132333/?notif_t=group_comment
20/11/2014 at 19:44
Veramente bello! Avevo già deciso di seguirti sin dalle prime righe del capitolo I e ne sono contenta. 🙂
20/11/2014 at 23:30
Ahah grazie! 😀
20/11/2014 at 19:10
Più che horror lo definisco psicologico. L’avevo giù messo nelle storie di seguire e contavo di votarti a quella di prima ma poi non l’ho più fatto salvo ora. Probabilmente avrei votato prima per un’altra donna con la figlia nella medesima condizione. Ora voto una situazione mozzafiato del tipo che Emily scappa di casa ma mi accorgo che tutti quanti hanno votato la medesima. Nel tuo stile devo dire che te la cavi finora. Riuscirai a proseguire bene anche per gli altri otto ?? 🙂 Ti saluto. Ben fatto finora devo dire! Brava! Mi fai ritornare in mente un ragazzo problematico che ero intenzionato a scrivere verso i miei 17-16 anni, qualcosa tipo sei anni fa però non ho proseguito perché non avevo un minimo di lessico e grammatica come ora. 🙂
20/11/2014 at 23:30
Ti ringrazio 🙂 sì, in effetti verte molto sul genere psicologico/thriller, il che è assolutamente voluto in quanto si tratta del mio genere letterario preferito 😉
Spero davvero di riuscire a mantenere la stessa qualità anche nel resto della storia, o magari di migliorarla pure. A presto! 🙂
22/11/2014 at 02:55
Ora che so chi sei non avrò il minimo dubbio! Ciao! 🙂
20/11/2014 at 18:20
Emily è scappata, perché le allucinazioni di Christine sarebbero un conflitto esagerato ora visto che già c’è da affrontare l’incontro col fratello di Will, e il qualcuno/cosa entrato in casa sa di scena horror inopportuna in questo momento.
Bravissima però. mi è piaciuto molto il continuo riferimento all’autunno (le foglie, le castagne) e il rapporto con Will così ben descritto.
20/11/2014 at 23:27
Ti ringrazio per i tuoi consigli e per la dettagliata motivazione della tua scelta. Ammetto di essere un po’ debole nelle proposte sulla trama, stavolta volevo cercare di proporre delle alternative molto diverse tra loro, ma forse mi sono concentrata troppo sulla varietà e troppo poco sulla loro effettiva utilità per la storia. Nei prossimi capitoli spero di rifarmi 😉
20/11/2014 at 23:46
non voleva essere una critica negativa, era solo una constatazione personale 😉
21/11/2014 at 00:11
Certo, tranquilla 😉
20/11/2014 at 01:17
Inquietantissimo! I miei complimenti!
20/11/2014 at 01:27
Ti scrivo di nuovo x ringraziarti di avermi fatto scoprire una cosi’ atroce malattia psicologica/psichiatrica. Deve essere una patologia atroce,non riesco neanche ad immaginare cosa possa essere!
20/11/2014 at 09:57
Fortunatamente è molto rara, ma è comunque tra le più devastanti e imprevedibili patologie esistenti. Spero proprio di non dovermi mai trovare realmente in una situazione simile… comunque grazie per il tuo commento!
19/11/2014 at 20:05
Mi è piaciuto moltissimo come incipit! Interessante, triste, tragico… Credo proprio che lo seguirò ;D
Ho risposto “L’annuncio di un’altra donna nella sua stessa situazione”
20/11/2014 at 09:51
A breve spero di pubblicare il prossimo episodio 🙂
19/11/2014 at 18:59
Complimenti, l’incipit è davvero interessante.
20/11/2014 at 09:50
Grazie!
19/11/2014 at 16:43
BRRRR che incipit
brava (per me la vecchia conoscenza)
20/11/2014 at 09:49
Grazie 🙂
19/11/2014 at 16:43
BRRRR che incipit
brava (per me la vecchia conoscenza)
18/11/2014 at 11:12
l’annuncio di un’altra donna nella medesima situazione. credevo che Emily fosse morta e la madre un’illusa, ma dalle tre possibilità sembri escluderlo…mi incuriosisci, alla prossima .
20/11/2014 at 09:41
Spero di soddisfare la tua curiosità, più avanti 😉
18/11/2014 at 05:01
Complimenti, bel primo capitolo ! Opto per lo psichiatra 🙂
20/11/2014 at 09:40
Grazie! 😀
17/11/2014 at 23:48
Una donna in una situazione simile. Attendo l’elemento horrorifico o quanto meno sapere con più precisione che cosa succede a Emily 🙂 ti seguo.
20/11/2014 at 09:40
Credo che il vero momento orrorifico arriverà tra un po’… dipende come si svolgerà la trama 😉 comunque grazie 😀
17/11/2014 at 21:27
Inquietante, al dir poco, sembra l’inizio di un film horror spaventoso, bell’incipit veramente, io ho scelto la foto di una vecchia conoscenza. Passa da me se vuoi 😉 io ti seguo 🙂
20/11/2014 at 09:39
Ti ringrazio 🙂
17/11/2014 at 20:46
La foto di una vecchia conoscenza che […]
L’incipit è notevole, sembrano fatti vissuti sulla pelle… le opzioni sono “opzioni”, ma te lo concedo come primo tentativo, così come la scelta di quella più elaborata.
Spero tu riesca a mantenere alto il livello (così come è adesso) ed offrire delle reali alternative, la prossima volta!
Complimenti, seguo!
17/11/2014 at 21:27
Ti ringrazio! Sì, ammetto che le opzioni sono piuttosto… “povere”, lì la fantasia è mancata. Cercherò di proporre alternative più interessanti e coinvolgenti 🙂
17/11/2014 at 19:34
Perbacco!!! Sì, che mi ha preso il tuo incipit! Per le tre opzioni, ammetto che le avrei scelte tutte, ho optato per lo specialista… 🙂 Poi si vede! Comunque, mi hai colpito così tanto che decido di seguirti da subito. 😀
17/11/2014 at 19:38
Wow, ti ringrazio! E’ il mio primo racconto qui, non pensavo di ricevere un’accoglienza simile! 🙂
Al prossimo episodio allora! 😉