Vecchi saggi e nuovi.

Dove eravamo rimasti?

Dove ci porterà la storia adesso? In un trip psichedelico, allucinativo e mortifero del povero Terzo. (43%)

DEL RIFIUTO.

Terzo chiede insistentemente spiegazioni, facendo come se non sapesse a cosa fossero dovute le sue allucinazioni.

A quel punto l’animella sputa il rospo: conosce bene la dipendenza di Terzo, essendo stati anche Zero, Primo e Secondo dei tossicomani incalliti. Terzo simula stupore – nella sua testa rieccheggia solo zanol Zanol ZANOL ZAAANNOOOOLLL – e chiede informazioni.

Il tempo è ciclico, caro mio. All’interno della stessa genìa, poi”. Il bambino malefico assume atteggiamenti da uomo maturo e saputo, del tipo te-la-spiego-io-la-vita. Terzo accetta questo atteggiamento perché troppo sofferente.

A questo punto l’antico saggio tira fuori da una tasca non notata prima da Terzo una piccola scatolina. La apre e mostra a Terzo il suo interno: vi sono una ventina di pillole, che potrebbero bastare al fabbisogno del ragazzo per più di un anno magari. L’effetto di una botta dura per poco meno di un mese.

Ti chiedo una cosa adesso” dice il bambino porgendo una pasticca a Terzo, che incredulo finalmente soddisfa il suo desiderio insistente, trangugiando la pasta e spaccandola con le incrinature più asimmetriche dei suoi incisivi, spingendola poi con la lingua impastata di astinenza e disperazione verso i nervetti più nascosti del suo cavo mucoso – dicasi bocca.

Tu perché credi che tutti i tuoi avi fossero come te? Come noi, tossici. Come te, in questo momento. Ti sei fidato tanto di me, la tua astinenza ti ha spinto verso l’incoscienza. A dimostrazione del fatto che io sono più saggio ed esperto di te”, dice il bambino mentre cammina per la stanza, sistemando i cuscini viola sul divano, “ti comunico che non ti ho fatto ingerire dello Zanol. La pastiglia che avidamente hai trangugiato sta lentamente facendo leva sui tuoi più reconditi ed innati sensi di saggezza”.

Cosa stai dicendo? Cosa mi hai dato?” Terzo adesso si sente un po’ crollare sul divano, e lì si affloscia. 

Punto di vista di Terzo – primo piano del viso del bambino. Il volto appare deformato, maligno e antico, rugoso – la pelle del mostro pare corteccia di albero.

Diamo inizio alle danze!” strilla eccitato il mostrillo.

Terzo visualizza di fronte a sé una sorta di tunnel spaziale, deforme e trasparente, ma ventoso ed instabile. Sente dentro al suo corpo, sotto allo sterno, una forza suprema ed incontrollabile che lo trascina, facendolo librare, all’interno del tunnel delle infinite temporalità e situazioni. 

Si trova all’interno del tunnel, come nell’occhio di un ciclone, spira leggiadro travolto dalle forze mistiche della naturale aria deforme che lo sospinge. All’improvviso si sente trascinare nuovamente, ma questa volta di lato. 

Come il suono di una zip che si chiude, un lacerato suono metallico, tutto si ferma. Terzo è in piedi, con il fiatone, all’interno della stessa stanza da cui era partito. Il bambino è seduto sul divano che si trova di fronte a lui.

“Dove mi trovo? Cosa è successo?” Terzo è troppo sconvolto ormai, si è addirittura dimenticato dello Zanol. 

“Perché sono di nuovo qui?” chiede, “Rispondimi, cazzo!”

Il bambino si alza, zitto e calmo, e si avvicina alla finestra, a passo lento e pacato. Adesso che il bambino si trova alla finestra, Terzo si rende conto che le tendine lilla sono molto più logore di prima. Che sia l’astinenza? Che non sia mai successo nulla di quello che Terzo ha sperimentato? Che sia solo un trip?

“Non ti ho detto, Terzo, non ti ho ancora detto nulla. Siediti, da bravo”.

Terzo, come ipnotizzato, si siede. 

“E’ cominciata, è cominciato il tuo addestramento. Hai appena vissuto un salto temporale. Siamo nel futuro. E’ necessario che tu veda cosa aspetta al tuo popolo ed al tuo pianeta se non vuoi fallire nella tua missione. Siamo nel duemilanovecentonovantotto. Nulla di ciò che tu conosci nel tuo presente esiste più. L’uomo si è divorato tutto: sulla superficie terrestre tutto è morto. La parte di popolazione ricca e benestante è riuscita ad insediarsi sulle tanto decantate stazioni spaziali – veri nuovi mondi si sono formati. Società tipo, mondi costruiti per ospitare il numero perfetto di abitanti che riescano a riprodursi senza sforare di numero. 

Il resto dell’umanità, invece, quelli poveri e affamati – non immaginarti miliardi di persone: le guerre, le epidemie e la fame di questo millennio hanno sterminato quasi tutti i popoli del terzo mondo, ormai sono molto pochi – ha dovuto per forza di cose sistemarsi sotto terra. Ci sono quartieri generali e rifornimenti di cibo da qualche rinata piantagione, ma per lo più campano di conserve. La maggior parte di loro sta morendo di fame comunque”.

Dato l’innato smarrimento di Terzo, ci si aspetterebbe che il suddetto, dopo questa spiegazione, si trovi confuso ed irritato.

Si da il caso invece che nella sua mente sia come stato premuto un pulsante, si sente proprio un CLICK che fa scattare in lui una tale determinazione e consapevolezza di essere e di dovere, che risulta nel suo viso un’espressione talmente determinata ed agguerrita che ci si possa spaventarne.

“Allora andiamo”.

Dove vuole andare Terzo?

  • Chiede al bambino chi si trovi sulla superficie adesso, e deciderà di andare lì. (27%)
    27
  • Sottoterra, nei quartieri generali dei poveri superstiti. (27%)
    27
  • Sulla stazione spaziale dei ricchi, dove si trova il suo bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-ecc nipote. (45%)
    45
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30 Commenti

  • Manifestazione artistico rivoluzionaria. L’unica difficoltà nel seguire la storia sono i nomi che hai usato per il resto scorre con il suo velo ironico che quasi mi dispiace non sia un Humor. Però, rinnovo i complimenti Eleonora, brava… L’idea della Sorella, che guarda il nonno e poi il fratello e la partenza mi sono piaciute tanto, anche la figura di Madre.

  • Letti i tre capitoli d’una tirata. Bello, la fantascienza classica non mi appassiona molto specie quando si mischia a quella distopia/cyberpunk del mondo pieno di automatismi artificiali
    Ciononostante
    Sei riuscita a farmela leggere tutta (credimi è una grande vittoria) ed incuriosirmi anche per come scrivi semplice ed impagini, pare di leggere un mio racconto apocrifo (non ti offendere dalla mia apparente assenza di modestia, è solo per dire che mi ci rispecchio molto)
    Voto per la soluzione meno quotata, i superstiti… solo perché sono curioso di vedere come li approfondirai.
    Seguo 🙂

  • Capitolo ben riuscito, ironico l’inizio la parte prima del “mostrillo”, inia l’avventura con trip in pillolese e poi con la realtà molti anni dopo. L’ho lasciato in superficie, le opzioni sono magistralmente congegnate. Brava. Solo che ancora non ti ho visto sotto da me e sinceramente mi dispiace. Se vieni leggi quattro e cinque, sto per mettere il sei mercoledì.
    Fa brutto quando tu leggi e gli altri non ti visitano. Questa è piattaforma di gioco e di scambio, sto giocando la tua storia e vorrei che tu giocassi la mia.
    Ma molti autori non lo capiscono, facendo questo perdono i lettori anche essendo bravi.
    Ciao

  • Racconto simpaticissimo che non avevo letto quando ti avevo votata l’altro giorno ma che ho letto adesso. Quindi la mia intuizione è stata proprio quella, sei simpatica ed anche il racconto, le quattro pagine sono volate via in un baleno facendomi anche sorridere. Storia molto curiosa, purtroppo sei andata veloce con i capitoli e ancora non ho visto i tuoi commenti sotto nessuno degli altri autori se ci leggi lo troverai utile sia per migliorarti sia per altre cose. Nella prima votazione che hai seguito avevo scelto che il bambino era una proiezione della sua mente. Ora ho scelto che ci condurrai nel mondo sovrannaturale per l’addestramento alla saggezza. E’ un racconto spiritoso e scritto in maniera molto ironica nonostante la vena sia sottile si coglie. Grazie.

  • Che forti queste opzioni…Mi hai strappato una risata sola, sola…sei simpatica! Per ora non ti leggo, devo uscire ma ti leggerò e ti commenterò, ho votato però! Volevo renderti la vita difficile sai da una che ha scritto una storia che è la storia di una storia diversa…Tiè! Le faccette non le so fare… Se passi da me salta i primi tre capitoli leggi dal quattro…Un bacio….

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