Dove eravamo rimasti?
- nel frattempo, nel duemiladuecentonovantadue...
Quando le squillò il cellulare stava in una strana situazione. Lesse il messaggio e si districò da lì velocemente schizzando in un batter d’occhio fuori di casa nella fresca ed automatica mattinata di città. Si avvicinò veloce alla sua verde vettura. Prese le chiavi – lei era per l’analogico – e aprì salendo in macchina. Guidò attenta nel traffico urbano e in meno di dieci minuti si trovò davanti all’Ospedale. Si sistemò i capelli specchiandosi nel finestrino e quando si sentì soddisfatta della sua immagine diresse i piedi verso l’ingresso. Attraversò il grande salone affollato e prese le scale. Salendo sentiva le sue percezioni a mille. Scopertasi in quella nudità emotiva trovò la stanza bionica. Terzo doveva essere andato via da un po’. Il nonno giaceva freddo steso dritto sul lettino. Pareva dormisse, non sembrò a Sorella diverso dagli ultimi anni. Sua madre stava seduta vicino al vecchio padre, accarezzandogli i capelli, mentre un marchingegno pensante le comunicava le procedure da svolgersi successivamente al decesso del vecchio. Era visibilmente scossa.
“Ma non puoi aspettare un attimo?” scocciata Sorella si rivolge al robot intelligente.
“Spiacente. Abbiamo poco tempo. La stanza serve libera per altri pazienti in lista d’attesa”, risponde metallico il grigio, “d’altronde è una delle garanzie dato l’elevato prezzo della stessa”.
“Appunto! Levati di mezzo! Verremo noi a dirvi quando vorremo affrontare certi argomenti”. Più scocciata di prima.
Sferraglia via sconfitto il programma parlante, progettato per non essere troppo testardo in caso di morte o discussioni con i parenti del morto.
“Come stai?”, dice alla stanca madre “Terzo starà via per un po’. Non te la prendere, sai come è fatto”.
“Purtroppo… Purtroppo lo so. Sai che ora che il nonno è andato via non ci sarà più nulla che noi possiamo dargli. Non tornerà con noi: lo rivedremo, sì per le occasioni speciali, magari. Lo conosco, lo sai, crederà di non avere più niente qui con noi”.
“Ci sono io”, pensò Sorella. Cacciò via tristi consapevolezze e guardò la madre.
“Non è il momento adesso. Dobbiamo occuparci di lui”.
Prese la mano del vecchio e la strinse con delicatezza. Non gli aveva ancora guardato il volto. Prese coraggio e diresse lo sguardo nella sua direzione.
Incredibilmente vecchio – questo agli occhi della giovane. Rughe come canyon nel suo stanco ma soddisfatto viso, districate ed incise in una mappa profonda e splendida, dimostrazione della grande vita dell’anziano lungo il corso dell’ultimo secolo.
Distolse lo sguardo, impressionata dalla così nitida visione di un corpo morto, di un nonno morto. Le dispiaceva sapere di non potergli più parlare. Non le piaceva il prurito che le veniva agli occhi e alla fronte quando lo guardava. Non sarebbe più riuscita a guardarlo.
Squilla il telefono. Controlla lo schermo Sorella.
“Questa la devo prendere…arrivo mamma, scusami” si alza e va svelta verso il corridoio.
“Va fatto adesso!” la voce all’altro capo del telefono è risolutiva.
“Come adesso, abbiamo aspettato tre anni e non possiamo aspettare ancora un giorno?” Sorella esplode.
“E’ arrivato, cazzo è arrivato il momento! Devi correre qui! ADESSO! DATTI UNA MOSSA – ” Sorella stacca il telefono e torna frastornata nella camera del nonno.
“Ma chi era che urlava?” la madre bisbiglia.
“Abbiamo deciso no? Adesso chiamo il robot. Hanno detto che avevamo poco tempo.”
Avvicina con un gesto l’assurdo affare e comunica di aver scelto di volere per il nonno la cremazione.
Lo so e basta si mamma ci ho già pensato era quello che avrebbe voluto. Sì sì ok. Domani certo ok. Ma anche stasera mamma sì. Oh, arrivederci. Dispiace anche a noi. Mamma senti purtroppo devo scappare.
La abbraccia forte e svolazza via imbarazzata e triste per se stessa, la mamma sicuramente avrebbe pianto.
Nel parcheggio assolato dell’ospedale Sorella pensa a ciò che la sta aspettando.
Sente, pensando che stia per succedere quello che da anni secoli avrebbe dovuto e che lo stava per fare proprio lei proprio lei stessa! , però, una bella confusione nel senso di colpa per il non pensiero al nonno. Non ha senso pensare ai morti, continua a ripetersi che deve pensare ai vivi, e a lei che vive e a sua mamma che vive e a suo fratello che chissà dove cazzo è.
Sale in macchina e si dirige diretta al punto di ritrovo segreto della sua organizzazione segreta. Sorella è un’Artista. Fa parte di una piccola sezione di ragazzi studenti per lo più, che hanno riscontrato un tipo di spessore emotivo molto greve per i tempi che corrono: era da molto che non erano in così tanti.
Più il tempo passava più bambini nascevano con una sensibilità acuta, stranamente, forse si stava piano piano entrando nel Rinascimento del futuro e abbandonando il secondo Medioevo dei primi duemila? Non lo sapeva con certezza Sorella.
Quello che sapeva, però, è che era arrivato il momento di agire. Da tanto si preparavano per questo momento e per tanto Sorella aveva sognato l’attimo di eterna soddisfazione che questo atto avrebbe comportato.
Quale atto Sorella si prepara a compiere con la sua organizzazione?
- Una manifestazione estrema di dissenso che coinvolge il palazzo delle autorità. (0%)
- Una manifestazione politica, un attacco al cuore del regime capitalista: violenza perfetta. (0%)
- Una manifestazione artistica rivoluzionaria, di come non se ne vedevano da secoli. (100%)

01/02/2015 at 23:44
Urge capitolo Eleonoraaaaaaaaaaaaaaaaaaaa…..Dobbiamo pubblicare siamo ferme da troppo tempo, lo dico a te ma anche a me…
08/01/2015 at 14:51
Ti segnalo Enana (fantascienza) e Libera di amare ( rosa).
08/01/2015 at 14:48
Manifestazione artistico rivoluzionaria. L’unica difficoltà nel seguire la storia sono i nomi che hai usato per il resto scorre con il suo velo ironico che quasi mi dispiace non sia un Humor. Però, rinnovo i complimenti Eleonora, brava… L’idea della Sorella, che guarda il nonno e poi il fratello e la partenza mi sono piaciute tanto, anche la figura di Madre.
06/01/2015 at 23:51
…artistica, spessore emotivo, sono per l’analogica.
Mi sa tanto che il futuro spiazzera’ più di qualcuno.
Ciao
06/01/2015 at 17:18
Voto per la manifestazione artistica rivoluzionaria… e sono in buona compagnia, a quanto pare 😉
06/01/2015 at 13:47
Ciao. Sono curioso di scoprire come avverrà questa manifestazione artistica rivoluzionaria. 😀 Al prossimo episodio. 🙂
24/12/2014 at 00:45
Stazione spaziale con biss biss nipote….Sei comica, non c’è dubbio.
04/12/2014 at 22:52
Questo sì che è un racconto di fantascienza davvero peculiare, sei riuscito a mescolare abilmente sia elementi di sci-fi spaziale con un tono weird davvero surreale. Ti seguo sen’altro, sembra interessantissima! Voto per un incontro con il discendente alla stazione spaziale
03/12/2014 at 05:23
Letti i tre capitoli d’una tirata. Bello, la fantascienza classica non mi appassiona molto specie quando si mischia a quella distopia/cyberpunk del mondo pieno di automatismi artificiali
Ciononostante
Sei riuscita a farmela leggere tutta (credimi è una grande vittoria) ed incuriosirmi anche per come scrivi semplice ed impagini, pare di leggere un mio racconto apocrifo (non ti offendere dalla mia apparente assenza di modestia, è solo per dire che mi ci rispecchio molto)
Voto per la soluzione meno quotata, i superstiti… solo perché sono curioso di vedere come li approfondirai.
Seguo 🙂
03/12/2014 at 13:07
Ciao!grazie mi fa piacere. Ho letto il tuo scritto, complimentoni per l idea, molto originale! a me tycho piace tantissimo quindi apprezzo molto la tua inventiva 🙂
02/12/2014 at 10:05
Capitolo ben riuscito, ironico l’inizio la parte prima del “mostrillo”, inia l’avventura con trip in pillolese e poi con la realtà molti anni dopo. L’ho lasciato in superficie, le opzioni sono magistralmente congegnate. Brava. Solo che ancora non ti ho visto sotto da me e sinceramente mi dispiace. Se vieni leggi quattro e cinque, sto per mettere il sei mercoledì.
Fa brutto quando tu leggi e gli altri non ti visitano. Questa è piattaforma di gioco e di scambio, sto giocando la tua storia e vorrei che tu giocassi la mia.
Ma molti autori non lo capiscono, facendo questo perdono i lettori anche essendo bravi.
Ciao
02/12/2014 at 12:54
MI spiace, la tua storia l’ho letta e ho anche votato le opzioni, non mi ero fermata a commentare.
01/12/2014 at 23:38
3 buone scelte; opto per la superficie come più saggia. In media stat virtus. ciao
01/12/2014 at 18:40
Hai un modo di scrivere simpatico e ironico. 🙂 comunque ho scelto la stazione spaziale dei ricchi. 🙂 ciao
01/12/2014 at 18:22
Ciao. Vorrei che incontrasse il suo il suo bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-bis-ecc nipote. 🙂 Bell’episodio. Mi è piaciuto soprattutto la parte finale quando parli delle sorti del pianeta terra. 😀
19/11/2014 at 19:42
Racconto simpaticissimo che non avevo letto quando ti avevo votata l’altro giorno ma che ho letto adesso. Quindi la mia intuizione è stata proprio quella, sei simpatica ed anche il racconto, le quattro pagine sono volate via in un baleno facendomi anche sorridere. Storia molto curiosa, purtroppo sei andata veloce con i capitoli e ancora non ho visto i tuoi commenti sotto nessuno degli altri autori se ci leggi lo troverai utile sia per migliorarti sia per altre cose. Nella prima votazione che hai seguito avevo scelto che il bambino era una proiezione della sua mente. Ora ho scelto che ci condurrai nel mondo sovrannaturale per l’addestramento alla saggezza. E’ un racconto spiritoso e scritto in maniera molto ironica nonostante la vena sia sottile si coglie. Grazie.
19/11/2014 at 23:28
Ciao Lucia! Mi fa piacere tu abbia colto e gradito, mi sto divertendo moltissimo seguendo istinto e follia. Ho deciso di non fossilizzarmi su una tecnica o sulla forma, e sono contenta che il risultato sia simpatico. Sto cercando di dare opzioni che cambino la trama di modo da non sapere cosa succederà dopo. Esperimento divertentissimo, aspettiamo la decisione, non vedo l’ora di scrivere il seguito! E grazie a te
20/11/2014 at 21:26
Rimani ancora al capitolo due per qualche giorno. Aspetta che ti leggano un poco tutti, passa a commentarci. I punti sono doppi nei primi due capitoli. Un bacio. Vienimi a trovare.
19/11/2014 at 17:43
Andiamo sempre più a fondo nella sua mente!! 🙂
19/11/2014 at 23:10
Grazie per aver continuato a seguirmi! vediamo cosa si deciderà 🙂
18/11/2014 at 16:19
Ho scelto il trip perché tra tante incoerenze emergono anche verità profonde. Chissà che qualcuna non sia dirimente, illuminante. Magari si placa, anche. Pare skizoid man.
Ciao
19/11/2014 at 23:11
Si, skizoid man, esattamente come me. Mi piacerebbe sviluppare l’idea di un trip psichedelico e rivelatore. Vediamo dove mi porterete.
16/11/2014 at 15:02
Il tuo modo di scrivere è molto particolare, vediamo dove ci porterai, io ho scelto il mondo sovrannaturale.
16/11/2014 at 20:38
Scrivo molto di getto, mi faccio trasportare molto mentre scrivo da forze sconosciute. Se particolare èun complimento allora ti ringrazio.
15/11/2014 at 10:47
Che simpatico incipit. 🙂 interessanti anche le tre opzioni, ma io ho scelto che il bambino molesto è una proiezione della sua capoccia. 🙂 Se vuoi, vieni da me.
Ciaoooo
16/11/2014 at 20:42
Non pensavo fosse simpatico, già in due avete usato questo termine e devo dire che mi trovo un po’sorpresa. L utilità di questo sito si sente gia: i vostri commenti mi aiutano a dare un genere al mio stile. Grazie!
14/11/2014 at 23:16
Che forti queste opzioni…Mi hai strappato una risata sola, sola…sei simpatica! Per ora non ti leggo, devo uscire ma ti leggerò e ti commenterò, ho votato però! Volevo renderti la vita difficile sai da una che ha scritto una storia che è la storia di una storia diversa…Tiè! Le faccette non le so fare… Se passi da me salta i primi tre capitoli leggi dal quattro…Un bacio….
14/11/2014 at 20:30
Vai Elo!!! 🙂
14/11/2014 at 20:03
Il bambino molesto arriva dal passato, e dice di essere il nonno del nonno del nonno di suo nonno. 🙂 Interessante. Vediamo come prosegue. 😀
19/11/2014 at 23:09
Purtroppo non ha vinto questa opzione, sarebbe piaciuto anche a me svilupparla!