Dove eravamo rimasti?
Capitolo Uno
Ogni libro che si rispetti come prima cosa ha la giusta ambientazione: dopo averci pensato a lungo ho deciso per il treno; moltissimi romanzi ne hanno uno come sfondo, così la mia storia si svolge su il treno, non chiedetevi dove fosse diretto, in questo momento non è importante.
Una primaverile domenica mattina andai alla stazione con il necessario per far partire il mio libro: mi sedetti nel primo vagone con la mente sgombra.
Scrutavo le persone accanto a me, i miei occhi si spostavano velocemente da una signora con dei piccoli occhiali sulla punta del naso che leggeva un romanzo rosa a un ragazzo con gli auricolari che muoveva la testa appoggiata al finestrino a ritmo della musica; da una ragazza che cercava di attirare la sua attenzione regalando un’occhiata complice al cellulare ed una a lui, a un signore che osservandoli tutti e tre sorrideva per quanto quei personaggi incarnassero un ruolo perfetto. Potevo condividere ciò che pensava e che il suo volto rivelava: chiunque si sarebbe aspettato da una signora della sua età che leggesse un certo tipo di romanzo e che, assorta nella lettura non si curasse di ciò che la circondava, ciascuno da un ragazzo che di prima mattina fosse troppo stanco per accorgersi del bel paio di occhi azzurri che aveva davanti.
E chiunque si sarebbe aspettato che la fanciulla cercasse la sua approvazione. Forse non tutti pretendevano che quel signore potesse essere così attento.
Bisbigliando attirai la sua attenzione e lo invitai a sedersi accanto a me, sulla polverosa poltrona vuota; gli spiegai la situazione, gli dissi semplicemente che stavo scrivendo un libro che sarebbe presto diventato campione di vendita, che non avrei più potuto muovere un passo senza essere assalito dai fan che richiedevano un mio autografo. Le mie poche parole bastarono a convincerlo ad aiutarmi; in fondo non gli chiedevo molto, soltanto una descrizione del vagone in cui ci trovavamo. Per poter offrire a voi lettori una degna ambientazione.
Il Vagone
L’odore. Sicuramente era l’odore la prima cosa che mi ha colpito quando questa mattina alle sei sono salito sul treno; un odore forte di disinfettante, unito ad altri profumi, uno per ogni altro passeggero: da quello fiorito dell’anziana signora che leggeva un libro, a quello di deodorante del ragazzo assonnato che ascoltava la musica, a quello frizzante della bella ragazza dagli occhi azzurri, a quello intrigante dell’uomo con un bloc-notes in mano.
Per il resto, definirei il vagone un normale vagone, come ogni viaggiatore ha ben presente: prendete la prima idea che vi siete fatti quando avete letto la parola vagone e conservatela gelosamente. Dopodiché potete aggiungerci la faccenda olfattiva di cui vi ho già parlato e i personaggi, che tra poco prenderanno forma nella vostra mente.
Con gli occhi ancora appannati dal sonno mi sono lasciato scivolare sulla prima poltrona libera che ho trovato, una poltrona rossa con il tessuto leggermente consumato, a far intravedere il tessuto sottostante; di fronte a me c’erano la signora che leggeva un romanzo d’amore e la deliziosa fanciulla, di fianco a me invece il ragazzo con le cuffiette.
La signora, con una morbida nuvola di capelli bianchi perfettamente pettinati, indossava una gonna color nocciola e un’elegante maglia color ciclamino; rossetto e unghie smaltate la rendevano una persona molto curata mentre teneva una mano sulla borsa nera sopra le ginocchia in modo che non cadesse con i movimenti del treno e una sul libro, ovviamente. Penso che stesse leggendo un romanzo rosa per tornare indietro con la mente ai giochi amorosi che l’età ormai le precludeva.
Non mi sentirei di descrivere il ragazzo e la ragazza distintamente; per quanto il ragazzo sembrasse insensibile agli sguardi della ragazza che quasi lo implorava di accorgersi di lei, non appena gli chiese l’ora, l’atmosfera cambiò radicalmente: abilmente lei si spostò i capelli castani per essere perfetta, diede un lieve colpo di tosse e si scusò con un timido sorriso, mentre il ragazzo si tolse le cuffie. Il massimo che ci si potesse aspettare.
Dopo che il ghiaccio fu rotto, le parole tra loro non finirono più, e anche la signora ripose il libro. Aveva una storia d’amore che nasceva proprio davanti a lei.
Spero che questa breve descrizione vi abbia fatti entrare con me nel vagone, un normale vagone di seconda classe, in una fresca domenica di maggio.
Chi scriverà il prossimo capitolo?
- Emilie, una seria signora (8%)
- Pierre, un ragazzo barbuto (50%)
- Camille, una fresca e giovane giornalista (42%)

06/09/2015 at 18:41
Vada per Pierre, secondo me ha il suo fascino.
28/03/2015 at 15:29
Ciao, molto ben scritti questi primi due capitoli. Ho letto anche la tua storia precedente e mi è piaciuta molto.
p.s. ho votato per la giornalista.
12/03/2015 at 15:52
Mi piace l’accostamento di Pierre, ragazzo barbuto.
Brava!
12/03/2015 at 15:53
Ecco, lo sapevo, mi ha pubblicato due volte il commento…
12/03/2015 at 15:51
Mi piace l’accostamento di Pierre, ragazzo barbuto.
10/03/2015 at 13:20
E’ tutto così calmo e sereno, voto Pierre che mi sembra il più simpatico =)
08/03/2015 at 12:58
A me ispira Pierre 🙂
26/02/2015 at 21:06
Ma dai, solo io ho votato per il tizio barbuto.
25/02/2015 at 22:42
Pierre. Forse hai fatto troppe ripetizioni elencando i passeggeri, ma le tue atmosfere sono sempre soft ed eleganti, è un piacere leggerti.
25/02/2015 at 22:42
Una fresca e giovane giornalista.
Vediamo se riesci a bissare il successo de “Le strane abitudini” 😉
Ciao 🙂
25/02/2015 at 20:23
Forse mi sbaglio ma ho avuto la sensazione che questo episodio sia stato scritto in due momenti diversi. Mi sembrano due parti unite in seguito in un unico testo. Non ho capito bene dove ci vuoi portare.
Voto il ragazzo.:-)
25/02/2015 at 19:09
Che bello, sono ancora indeciso se sia più bello questo o Le Strane Abitudini, ci devo pensare.
Alla prossima!
25/02/2015 at 19:14
Grazie !!! 🙂
25/02/2015 at 19:08
Che bel primo capitolo, brava!
Hai sempre delle idee molto originali, aspetto il secondo capitolo.
Ciao!
25/02/2015 at 19:15
Grazie mille! 😀
25/02/2015 at 18:08
Simpatico e originale il tuo incipit.
Direi di partire con il passeggero che osserva gli altri. 🙂
25/02/2015 at 19:05
Grazie davvero 🙂
05/02/2015 at 22:36
Sono in minoranza.
25/02/2015 at 19:05
Mi spiace, Lucia, spero che nel prossimo capitolo tu possa essere più soddisfatta 🙂
29/01/2015 at 13:13
Ma si, la signora che legge romanzi rosa. Inizio interessante, chissà come sarà l’intera storia. Ti seguo, curiosa :):
25/02/2015 at 19:04
Grazie mille Serena!! 🙂
26/01/2015 at 15:03
Sono in minoranza: ho votato per la ragazza.
un inizio semplice, ma sono sicuro che i prossimi personaggi riserveranno delle sorprese.
Ti seguo!
25/02/2015 at 19:03
Grazie mille!! 🙂
22/01/2015 at 21:36
Un signore che osserva divertito gli altri passeggeri. Capitolo corto 🙁 …
25/02/2015 at 19:03
Questo primo capitolo era molto corto in effetti 🙂
21/01/2015 at 23:11
Il tuo incipit mi incuriosisce un casino, proprio perchè dai poche informazioni, tutto resta sospeso e ci da l’opportunità di crea solo congetture, di ipotizzare e di indovinare il fulcro della storia, che ancora ci è sconosciuto alla fine :3 mi piace mi piace, ero indecisa tra la ragazza, il viso di una fanciulla può sempre dare ispirazioni ma l’uomo divertito che osserva mi piace ancora di più 🙂
25/02/2015 at 19:02
Grazie mille, Martina! Hai capito esattamente quale era il senso di questo incipit così breve 🙂
21/01/2015 at 17:40
è la prima volta che ti leggo, quasi per caso… e questo inizio mi piace molto
25/02/2015 at 19:01
Grazie mille, ne sono davvero felice! 🙂
21/01/2015 at 16:52
Ciao Adelline. Non ho mai letto niente scritto da te, proviamo ora.
Il signore… Ecc 🙂
25/02/2015 at 19:00
Grazie, spero di non deluderti! 🙂
20/01/2015 at 23:05
Noooooooooooo, ma hai appena terminato di scrivere una storia. 🙂
25/02/2015 at 19:00
Ahaha non sono riuscita ad aspettare!
20/01/2015 at 18:19
Eccoti! Per me verrà aiutato da un signore. La donna che legge solo rosa potrebbe perdere di vista alcuni aspetti che per lo scrittore sono importanti, la ragazza in effetti poteva essere utile, ma il signore mi ispira di più.
25/02/2015 at 18:59
Grazie per il tuo commento!! 🙂
20/01/2015 at 18:10
Ciao! Subito ripartita e ne son contenta. Un signore che osserva gli altri. 😉
25/02/2015 at 18:59
Grazie Pinkerella 🙂
20/01/2015 at 17:14
Ciao Adeline, non ho fatto in tempo a soffrire la tua mancanza devo dire 😉 e cono contenta che tu abbia già iniziato un nuovo racconto.
Un signore che osserva gli altri passeggeri.
25/02/2015 at 18:58
Si, non ho lasciato passare molto tempo prima di iniziare una nuova storia!! 🙂
20/01/2015 at 16:35
Il signore che osserva divertito gli altri passeggeri.
Grazie per essere tornata, questo prologo è fantastico.
Alla prossima!
25/02/2015 at 18:58
Grazie! 🙂
20/01/2015 at 16:33
Sono molto contenta che tu sia già tornata.
Il prologo mi ha già catturata e riesco a sentire il profumo della tua fiaba precedente. Bravissima, felice di riaverti tra noi.
A presto!
25/02/2015 at 18:57
Grazie mille, Miamilla!