Carne di Tartaruga

Vasca Affollata

Grand Cayman, Isole Cayman, Caraibi

L’acqua era limpida, d’una tonalità trasparente di verde acido. Non c’erano tracce di chiazze rosse. Il corpo era riverso nella vasca, l’acqua bassa non arrivava a coprirne il ventre prominente, ricoperto da una giacca scamosciata ormai zuppa. La cravatta galleggiava sul pelo dell’acqua, una macchia oblunga e molle, gialla. Le piccole tartarughe verdi, ancora cucciole, gli nuotavano intorno, tra le gambe divaricate, passando sulle mani gonfie, tra la peluria bionda dei capelli rasati e attorno alla pianta del piede, la cui punta incastrata in costose scarpe italiane emergeva dall’acqua come un iceberg.

Quattro operai della fattoria stavano impalati, fissando i detective, senza emettere un suono.

“Chi l’ha trovato?” la voce baritonale di Hove risuonò nello spazio chiuso, una debole eco si produsse tra i teli di plastica. Era un omone dalla stazza appariscente e forti spalle da ex giocatore di rugby, pelle nera come il carbone e occhi come nocciole mature.

Un operaio, avvolto in un camice blu con una tartaruga ricamata sul taschino sotto la scritta CAYMAN TURTLES FARM, fece mezzo passo avanti “Io, mezz’ora fa iniziavo il turno” disse.

La donna mulatta lanciò un’occhiata all’orologio da polso, le otto del mattino. Si guardò intorno, c’era odore di sale, di animali e l’unico rumore riconoscibile era il fruscio dell’acqua provocato dalle tartarughe. A Cranbory non era mai piaciuto quel posto, metà parco zoologico per turisti e metà fabbrica-macello dove si allevavano tartarughe marine per il commercio legalizzato della carne.

Hove si girò a guardare la compagna “Il direttore?”.

Cranbory alzò le spalle “L’hanno avvisato, dovrebbe essere qui tra poco” poi si rivolse agli operai “Quanti accessi ci sono a questa zona?”.

Una ragazza giovane con il camice aperto guardò la detective “Qui siamo nella zona più interna della fabbrica, solo al personale è permesso accedervi. Qui teniamo le tartarughe appena nate e da quella parte” indicò un telo blu che fungeva da separé “Ci sono le altre vasche e poi si accede alla zona smaltimento e distribuzione”.

Cranbory pensò che era un gran bel modo per dire macello e impacchettamento. Sospirò appena, passandosi una mano nei lunghi capelli neri. La ragazza riprese a parlare, spostando lo sguardo tra i due detectivi in borghese.

“Per arrivare qui si può passare dall’ingresso dei dipendenti, è uno solo, quello che avete usato voi. Oppure dalla zona delle altre vasche. Per entrare nello stabilimento c’è un accesso di emergenza e di servizio anche nel reparto distribuzione”.

“Chi rimane di notte?” Hove la guardo.

“Tre operai e la guardia”.

Cranbory chiamò un agente per accompagnare gli operai a rilasciare una dichiarazione. Hove si avvicinò, aveva una maledetta voglia di fumarsi un sigaro.

“Soki dovrebbe arrivare” disse lui, guardando verso la porta in attesa del medico legale.

“Non c’è sangue, nemmeno una goccia” Cranbory piegò le ginocchia vicino alla vasca.

“Strano vero?” disse Hove.

“Già, bisognerà aspettare l’autopsia” si rialzò e scostò un tendone, vide altre grosse vasche.

“Sarà un bel casino, Cranbory” Hove la guardò.

“Strano che fuori non ci siano già gli avvoltoi pronti a pasteggiare” disse lei, pensando alle emittenti televisive.

“Non temere, arriveranno” si avvicinò alla porta, un poliziotto in uniforme pattugliava l’uscita “Apriranno ai turisti anche oggi?”.

“Figurati se perdono un’occasione” Cranbory rilasciò la tenda e raggiunse il compagno.

“Ne verrà fuori una bella pubblicità” Hove scosse la testa.

“Aspetta che scoprano chi nuota con le tartarughe” fece un cenno verso la vasca.

Un minuto dopo sentirono il rumore della porta, per il corridoio s’incamminarono tre figure munite di sacche e valige. Prima di entrare si coprirono di camici, sovrascarpe e guanti. I due agenti si diressero dal cadavere, i flash rischiararono il soffitto.

“Troppo presto per un cadavere. Mi hanno chiamato che stavo ancora mangiando il mio croissant” scosse la testa “Mattinata infame, prevedo”. Soki, capo del dipartimento di medicina legale era un afroamericano alto due metri e dieci, uno spilungone dal senso dell’umorismo sagace, grande conoscitore di navi, velieri, canoe, zattere e portaerei. Qualunque cosa galleggiasse sull’acqua, per mare o per fiume, era il suo pane.

“Vedrai come ti diverti appena butti un occhio nella vasca” disse Cranbory, con un sorriso mesto.

“Signore, possiamo spostare il corpo all’asciutto ora” disse l’assistente.

Soki annuì e i due lo tirarono fuori dalla vasca, adagiandolo su un telo sterile steso sul pavimento.

“Vediamo cosa ci ha portato la notte” il medico si avvicinò, sistemandosi i guanti fino ai polsi. Pochi passi e si era già fermato, con gli occhi sgranati “Oh cazzo” poche parole, concetto preciso.

Hove gli diede una pacca sulla spalla, rise.

“Oh ragazzi, questa sì che è bella” disse Soki

Cranbory piegò il labbro in una smorfia disincantata.

Il cadavere di un famoso regista di Hollywood non era mai una bella notizia, soprattutto prima delle nove di mattina.

Entriamo subito nel vivo. Soki trova una sola traccia sul corpo del regista, quale?

  • Una fibra tessile, vigogna (16%)
    16
  • Un sottile pezzo di plastica rosa (22%)
    22
  • Un aculeo spezzato (63%)
    63
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376 Commenti

  • Eccomi finalmente a commentare la tua storia. L’avevo già letta da tempo in metro ma dal tablet non scrivo quasi mai. Non ne sono capace. Che dirti, gran bella storia, inizio subito di gran classe, in stile CSI Grand Cayman, poi la storia non ha mai calato il ritmo e è come se tu l’avessi conclusa al nono capitolo, il decimo è solo per la delizia del nostro palato di lettori, con la grande chiusura di un’isola che non so se hai mai visto dal vero, ma che di sicuro ti ha colpito e hai fatto tua. Bravissima!

    • Grazie Diego. È bello sapere che la storia è piaciuta e ha colpito, quel tanto che basta perché le persone tornino dopo un mese per lasciare un complimento. Per questo ti ringrazio doppiamente. In realtà non ho mai avuto il piacere di nuotare tra le tartarughe, ma ogni mio racconto (anche il più piccolo) ha alle spalle un intenso lavoro di ricerca. Non saprei impostare una storia diversamente

  • Wow! Sono davvero senza parole per un finale così! La descrizione finale è stupenda, così come questo racconto, sempre pieno di tensione. Bravissima!
    Perdonami per il ritardo e per non aver votato negli ultimi episodi. In ogni caso, meglio tardi che mai! 😉
    A presto!

  • Waaaaaa! E come al solito mi stavo perdendo il finale, porcaccia la miseria! Scusa il ritardo, bisognerebbe chiedere allo staff del sito di segnalare anche l’uscita dell’ultimo episodio! XD Anzi, la prossima volta taggami su facebook, così non mi perdo niente! 😉
    A ogni modo mi hai sfornato un finale poetico e con descrizioni mozzafiato! Bella l’idea di farlo finire al funerale del ragazzo, anche se rimane l’amaro in bocca per il fatto che i colpevoli probabilmente se la caveranno a buon mercato. Mi ricorda una vicenda conclusasi di recente qui da noi! 😉
    Mi ha fatto piacere visitare le Cayman con questo racconto! Personalmente tendo a idealizzare questi paradisi tropicali e la tua storia mi ha ricordato che può esserci del torbido anche dove nessuno se lo aspetta e che spesso a una bella facciata non corrispondono contenuti altrettanto gradevoli.
    Come ho detto anche l’altra volta, spero che i nostri investigatori ritornino con qualche altra avventura! Nell’attesa grazie ancora per questo viaggio e a presto con le tua prossima storia! ^^

    • Ti ringrazio tanto Michele, mi hai accompagnato per tutto il viaggio… e non è la prima volta! ; )
      Si, anche io ho dovuto lavorare sull’idea preconcetta che certi luoghi siano paradisiaci. Ma purtroppo l’animale peggiore che c’è sulla terra è proprio l’Uomo, almeno secondo me, per cui nessun paradiso è al sicuro.

  • Mi piacciono i finali che non ingozzano le aspettarmtive del pubblico…quel dolceamaro che tanto ci sta bene…

    E poi hai reso l’aria esotica magistralmente. respirata per dieci capitoli.

    Grazie Sere… Bellissima storia. Bellissimo viaggio.

  • Bhè… che dire? Semplicemente un meritato brava brava brava! Non scherzo quando dico che questa storia non ha niente da invidiare alle serie TV Americane, quindi quando faranno la trasposizione telefilmica, pretendo una percentuale per i diritti di “CSI Lavezzi”. E pensare che se la morte di Kramer non avesse coinciso con quella storia che tu sai, forse non avrei mai conosciuto una grande autrice come te! Ancora brava.

  • Eccoci alla fine… vi ringrazio davvero per avermi accompagnato in questo esperimento di detective story e spero che vi sia piaciuto :). Chissà che prima o poi Cranbory e Hove ritornino con un’altra indagine…! 🙂
    Le ultime tre scelte che vi ho dato portavano ognuno ad un finale molto diverso. Gigli prevedeva il finale più naturale, quello che si sarebbe portato via i personaggi come un’onda che arriva alla riva e viene nuovamente risucchiata lontano. Senza impedimenti. E così è stato, spero che vi sia gradito.
    Alla prossima storia, grazie nuovamente a tutti e buon week end!

  • Bellissimo giallo! Non potevo non votare il giglio, tra due parole così dure salta fuori il giglio. E penso che fosse anche la scelta che piaceva di più a te, se ti conosco bene 🙂 vai e torna vincitrice! superato il tetto dei 300 punti, il più alto risultato tra i tuoi racconti, giusto? complimenti, tutti meritati

  • Ciao Serena, ultimamente mi sto leggendo molte storie, e non potevo saltare la tua che balza subito all’occhio per la copertina, mi piace proprio ahahaha.
    Bella storia, intreccio condotto molto bene, stile adatto. Aspetto il gran finale.
    Giglio, direi che è il più accattivante.
    A presto =)

  • Giglio! ^^ Non so perché, mi incuriosisce, così a occhio sembra promettere bene! 😉 Anch’io spero vivamente in un altro episodio di CSI Lavezzi! XD Questo team che hai creato è una bella squadra, sarebbe fantastico un altro episodio ambientato nel “paradiso” delle cayman. Magari una storia che approfondisca il background dei personaggi! *_* Ok, calma, sto correndo troppo! Intnato finiamo questa, di storia! XD

  • Bhè… dopo tutte ‘ste indagini ci vuole la condanna… ‘sti due sò bravi, però pure un bel finale aperto (ma non troppo) ce stá tutto. Posso votare due cose? Tipo… condanna e impronta? 😉 Grande CSI Lavezzi ♡ Continua così 😉

  • É solo un interrogatorio, ma è bello movimentato. Continua così. A questo punto tutto é possibile, ma fossi Jack… cioè no… fossi Cranbory, insisterei con Gordon, ormai é un fiume in piena! 🙂

  • L’atmosfera esotica così intensa, i ritmi, la coppia ben assortita che indaga… Splendido.
    Mi sto mangiando le mani per essere “tornato” così tardi…
    Ma per gli ultimi due capitoli sono in prima fila ^_^
    Grande Sere’ …avanti così 😉

    (Una nuova testimonianza vuol dire nuovi sviluppi… 😛 )

  • Ho appena letto 4 capitoli di fila e devo dire chela trama scorre veramente molto bene, mi dispiace solo che ogni tanto per la votazione devi lasciar perdere qualcosa, tipo la loro gita al museo.
    Secondo me Gordon parla ma tiene qualcosa per sé. Penso che dica qualcosa anche Indie ma non nominerà di certo il copione, deve essere qualcosa di importante.
    Ho apprezzato il doppio interrogatorio tipico dei film, rende davvero bene la contemporaneità dei loro pensieri.
    Una curiosità: hai già in mente come andrà a finire?

    • Ciao Thommy, ben tornato :). Sono contenta di sapere che letti di fila mantengono comunque vivo l’interesse, credo sia fondamentale per questo tipo di storia ma è difficile scoprirlo prima che sia finita. 🙂

      Ho una linea guida dall’inizio, sì. E’ un esperimento anche per me, ho pensato che nel caso di un giallo di questo tipo fosse prudente avere un’idea, ampliabile e modificabile all’occorrenza, ma presente. Diversamente, in tutte le altre storie che ho scritto qui su Incipit non ho mai avuto una base sicura, mi basavo di capitolo in capitolo dipendentemente dalle scelte del lettori.
      Vedrò alla fine come mi trovo meglio 🙂

  • Voglio vedere il copione! ^^ Bellissimo il taglio registico che hai dato alla scena dell’interrogatorio, con i dialoghi alternati! Ottime le descrizioni, come sempre. Ti giuro, mi sto chiedendo cosa possa essere successo, ma se non metto gli occhi su quel copione non riuscirò a farmi un’idea precisa, perciò la mia scelta è obbligata! XD
    Bravissima come sempre! 😉

  • Ok, il giallo sembra entrare nella sua parte calda, forse finalmente qualche tassello del puzzle andrà al suo posto. L’interrogatorio è reso perfettamente – rispetto almeno a come me li immagino – i detective si sono comportati da manuale per spingere il giovanotto a parlare. Direi di rivelare finalmente di cosa tratta il copione, per concentrarci poi sull’assassino ^_^

  • Lo so di andare contro corrente, ma io vorrei sapere cos’ha trovato la figlia di Kramer nella villa del padre. 😀 E poi il fatto che il ragazzo di colore manchi all’appello potrebbe voler dire un sacco di cose, non necessariamente che sia morto. Magari ha visto l’assassino e si sta nascondendo in preda alla paura… o magari l’assassino è lui, chi può dirlo? XD
    In ogni caso un plauso speciale per come sai descrivere le situazioni. Ti bastano pochi particolari qua e là, posti in modo strategico, per rendere la scena quasi reale! Bravissima come sempre! 😀

  • Vedo che riesci a mantenere il ritmo avvincente anche quando si tratta semplicemente di un interrogatorio, bravissima! Il ragazzo di colore che viene menzionato come mancante immagino che abbia un ruolo nella storia, pertanto penso che sia lui l’afroamericano trovato cadavere,e che pertanto un’altra persona abbia avuto interesse a farlo sparire.

  • Procede sempre alla grande questo CSI Lavezzi 😉 Alla fine, lo dicevo io, che la morte del regista forse è legata al cast. Comunque oggi, visto “che accade qualcosa di inaspettato”, deve essere fuori (apparentemente) da questa storia, la scelta quindi si riduce a due. Io voto: Stingray City.

  • Il caso si fa sempre più intricato…sospettavo di Indie, ma se dicono che non ha subito violenze non so che dire. Vediamo se il Sunset Motel può dare risposte. Comunque ancora complimenti, riesci a mantenere il ritmo concitato, perfetto per un giallo :). Continua così.

  • Per me Motel! Stavo di nuovo per perdermi questo episodio, ho fatto appena in tempo! Fiuuu! 😀 L’indagine prosegue sempre più intrigante, ormai mi sembra sempre più una puntata di CSI in salsa tropicale! XD In realtà avrei preferito battere la pista della famiglia Valenti, ma sono anche curiosissimo a proposito della lista, perciò ho dovuto fare una scelta! XD
    Complimenti vivissimi come sempre! 😀

  • Cosa commentare? Tutto perfetto! I dialoghi scorrono, si “vede” Valenti che è teso, si “vede” la stanza dell’interrogatorio (la foto del sito rende appunto l’idea). Un attimo… hai scritto come orario 4:23! Io e Jack avremmo scritto 4:23 AM 😉 Dimenticavo: continurei ad insistere con Valenti!

  • L’assassino a mio parere è troppo scaltro per avere lasciato altri indizi legati alla tartaruga oppure per essersi fatto riprendere dalle telecamere, quindi voto per una deposizione da parte di qualcuno al distretto, che forse aveva rapporti con la vittima.
    Invidio sempre la tua prosa scorrevole e concentrata e la tua abilità nello scegliere i nomi, molto convincenti e originali!

  • Tutte e tre le ipotesi sono molto interessanti, ho votato per la registrazione video, mi ispirava di più. Capitolo che si legge davvero bene, i personaggi sono delineati davvero bene, anche questa ragazzina e la mamma. E poi anche l’ironia nel finale, classica di questo tipo di racconto. Brava

  • Io dico che Soki ha scoperto qualcos’altro, esaminando meglio il cadavere! ^^ Grande, Serena! Hai gestito ottimamente l’incontro tra i poliziotti e i ricconi, hai descritto reazioni plausibili ed efficaci! In effetti sarebbe facile tirarne fuori un telefilm! XD
    Ho un dubbio che mi è sorto proprio ora: secondo te è più giusto dire “Non ci vado da quando SONO piccola” oppure ” Non ci vado da quando ERO piccola”? Perché pensandoci forse è meglio usare il passato, visto che lo “status” di bambina piccola è già superato da un pezzo. Che ne pensi?

    A presto con la prossima puntata, non vedo l’ora! *_*

  • WOW più leggo questa storia e più mi piace. Sei bravissima. Sono sempre della stessa idea che saresti brava anche come sceneggiatrice e mi auguro di vedere presto questa storia sul grande schermo.
    Intanto qualcuno si presenta al distretto.:-)

  • CSI Cayman, spettacolare :D. Complimenti, hai un ostile di scrittura pulito e fluido, è perfetto per un poliziesco. Comunque secondo me Indie non è la colpevole ma avrà avuto “incontri” con il regista. Vediamo cosa scopre Soki.

  • Fosse stato per me mi sarei concentrata sulla Cayman Turtle Farm. Ma sono stata l’unica a pensarlo. 🙂
    Certo anche cercare i nomi è interessante. Però l’assassino ha dimostrato di conoscere bene quel posto, anche troppo. Almeno stando a sentire la ricostruzione fatta dai due detective.

  • Occorre assolutamente scoprire cosa lega il mondo dello spettacolo a quello delle tartarughe: propongo di concentrarsi sul cast del film, magari salta fuori qualcuno con dei precedenti…
    Le descrizioni sono magistrali, sul serio, curate ma scorrevoli, non semplice esercizio di stile ma utilissime per immaginarsi la scena: apprezzo inoltre la scelta di un tale ambiente esotico, di certo ti avrà costretto a uno sforzo maggiore di documentazione, ma il risultato si vede eccome. Bravissima!

    • Grazie Nickleby!! Sono felice che sono riuscita a proporvi le descrizioni nel modo giusto, credo siano fondamentali per incorniciare la scena, ma con essa anche i personaggi, scalfirli sotto la superficie, vederli muoversi in uno sfondo dettagliato e non vago. Sono particolarità a cui tengo molto, come sai. Ti ringrazio

  • Nulla da dire sul capitolo, ottimo come gli altri: descrizioni che rendono l’idea del posto (la finestra che aprendosi fa entrare il vento caldo, è azzeccatissima) e dialoghi essenziali ma esaustivi. Voto il “cast del film”, fossi in loro mi concentrerei su quello che ho (io farei così) sotto mano, se poi non salta fuori nulla, allora si andrei a scoprire gli altri nomi! Brava comunque 😉

  • Per me un copione! Che atmosfera, questo giallo caraibico! Ottima cura del dettaglio, ambientazione particolare e intrigante, bei personaggi, ritmo efficace… e sai cosa ti dico? Ho apprezzato molto i dialoghi! E’ vero che alcuni potrebbero trovare superflua la battuta “E perché ci interessa questa lezione di biologia animale?”, però quando l’ho letta non l’ho trovata disturbante, perché mi ha aiutato a caratterizzare il personaggio. Non tutti i detective sono sbrigativi, efficaci, intuitivi, sempre logici e puntuali. Molti di loro sono impazienti, irascibili (chiamare il capo “Rage” è un colpo di genio), amano fare battute tanto per farne o sono distratti dai problemi loro. O semplicemente vogliono che il medico legale parli loro chiaramente e dica le cose come stanno, senza troppi giri di parole. Sono umani, insomma. E’ plausibile che ognuno abbia i suoi punti di forza e le sue debolezze, perciò ti faccio i complimenti per i dialoghi, perché per quanto mi riguarda il modo in cui li hai scritti ha fatto vivere i personaggi. Me lo sto immaginando come un telefilm! ^^
    Continua così!!

    • Ciao Michele! Che piacere leggerti, sei uno dei lettori più attenti (non avevo dubbi) ed è un vero onore per me potermi confrontare con te. 🙂
      Ti ringrazio molto per ciò che hai scritto riguardo ai dialoghi, in realtà era esattamente quello che avrei voluto dire ed esprimere. Ma tu l’hai fatto moooolto meglio di me:) e hai colto esattamente il mio punto di vista.
      Tutto è plausibile, quella come altre cento battute tutte altrettanto efficaci e reali, proprio perché dipende dal carattere del personaggio. Sono esseri umani e vivi anche loro (anche se forse solo per dieci episodi), di conseguenza hanno le loro rotture, non tutto è sempre lineare e perfetto. Del resto nemmeno noi parliamo SEMPRE in un unico modo, il registro cambia in mille occasioni. Siamo umani, giustamente.
      Ti ringrazio di nuovo perché hai espresso il mio pensiero con parole perfette! Ti userò come addetto alle relazioni 😛 😛 un abbraccio!

  • Voto per il numero di telefono. Mi piace l’attenzione ai dettagli e l’atmosfera che crei nelle varie situazioni, però non mi convincono i dialoghi… Nella maggior parte dei casi è come se non fossero reali, hanno una patina fittizia che mi fa pensare che nessuno direbbe cose del genere nella vita reale. Per esempio, perché un detective dovrebbe chiedere, di fronte ad un aculeo avvelenato appena sfilato dal corpo della vittima, ““E perché ci interessa questa lezione di biologia animale?”. Sembra una battuta di un film di Kramer 😛

    • Ciao Jahr, piacere di averti qui.
      Sono contenta che apprezzi la cura del dettaglio, anche per me è fondamentale.
      Per il resto mi lasci un po’ interdetta, è la prima volta che mi trovo a dover “giustificare” proprio i dialoghi. Non è semplice, come dirti…. forse perché secondo me sono possibili come mille altri. Perché quella frase, mi chiedi. Perché no? Non potrebbe dirlo? Non lo so, mi metti il dubbio…. credo che sia un’opzione valida come, ovviamente, mille altri modi di “parlare”. La mia esperienza in detective story e gialli in generale, come dicevo ad un altro lettore, deriva dalla lettura di molti libri e da telefilm di vario tipo. E’ un genere che mi appassiona, anche se lo scrivo per la prima volta.
      Non saprei darti una giustificazione definitiva, ma porrò particolare attenzione alle tue osservazioni d’ora in poi. E grazie :).

  • Ciao, avevo letto il primo capitolo l’altro giorno, poi boh non so, distrattamente mi son dimenticato di cliccare sul voto..
    Adesso ho letto anche il secondo capitolo, confermi la tecnica usata sin qui.. un ottima cura dei dettagli.. come è giusto che sia.
    Mi chiedevo solamente, se ti basteranno 10 capitoli per portare a termine questo giallo??
    Ad ogni modo complimenti per la complessità del “giallo”.
    Ti seguo e opto per la chiave-.

  • Ti ho inviato un messaggio sul tuo sito “Stella D’Inchiostro” perchè non ho la tua E-Mail. Il tuo racconto ed il mio commento poco sotto… come dire… a volte la realtà… che Kramer sia… ti ho incuriosita? Apri la posta 😉

  • Ciao,
    ma per caso avevi già esperienza con i gialli?
    Questa storia si sta evolvendo in maniera magistrale: a partire dalla definizione delle cause del decesso, che denotano certamente l’impegno che hai profuso nel documentarti sull’aspetto scientifico, e dal delinearsi della situazione enigmatica: stai già facendo capire che il caso sarà alquanto complicato, una vera e propria gatta – anzi, tartaruga – da pelare.
    Ti seguo assolutamente, probabilmente è il migliore giallo che io abbia mai letto su TI.
    Voto per un copione.

    • Buongiorno 🙂 e ti ringrazio, come sempre, per la bella recensione. Sono davvero contenta che la storia ti piaccia.
      Esperienza di gialli, posso dire di sì e in parte me ne sto accorgendo anche io, insieme a voi, scrivendo questo racconto. Non ho mai scritto detective story come in questo caso. Esperienza che deriva principalmente da libri letti e telefilm, direi. 🙂 Contenta che mi stia tornando utile.
      Riguardo al documentarsi è una parte fondamentale di ogni mio lavoro, dal racconto di due pagine in su. Amo basare le mie storie sempre e comunque su un fondo il più reale possibile e quindi faccio molte ricerche, su vari aspetti. 🙂

  • che piacere rileggerti!!!! che bella ambientazione, davvero originale! ma davvero esistono posti dove è legale allevare e uccidere tartarughe marine? anche se sono protette? 🙁
    e bravissima per le descrizioni e i dialoghi, sembra di vedere un film! l’opzione che più mi alletta è il copione, vediamo dove ci porterai…

  • Sono amante del genere, questo soprattutto ha qualcosa che mi ricorda C.S.I. ed è un bene perchè mi piace. Bell’incipit, pieno di dettagli. Ho scelto l’aculeo spezzato, perchè penso che sia l’ultima cosa che si possa trovare in un cadavere, le altre 2 le trovavo scontate.
    P.S. Vigogna è un aggettivo (in questo caso cosa significa? ) o la tonalità di un colore? (in questo caso quale? ) scusa l’ignoranza 😉

  • Wow, Serena, sei tornata! 😀 E in grande stile, anche! Siamo solo al primo capitolo e già mi piacciono i personaggi! Ottima anche l’ambientazione caraibica, mi ci trovo a mio agio! 😀 Ma come ti è venuto in mente di collocare un omicidio presso un impianto in cui si allevano tartarughe? XD Non ci avrei mai pensato! Esistono davvero posti simili?
    Ho optato per l’aculeo spezzato e non vedo l’ora di leggermi il seguito! Ti seguo come sempre! 😉

    • Ciao Michele, che bello averti qui! 🙂 La cosa è nata così, come sempre dal nulla. Gironzolavo in internet alla ricerca dell’ambientazione giusta per la storia di due detective che, molto sfocata, mi era balzata in mente. Trovo le Isole Cayman e dico “perché no?”. Inizio le mie svariate ricerche e mi imbatto nella Cayman Turtle Farm, che esiste davvero ed è strutturata esattamente come ho detto. Per metà la struttura è una meta turista, parco acquatico, per l’altra metà è un vero e proprio allevamento. Visto che la gente è da sempre abituata a mangiare le tartarughe marine, per evitare che le peschino di frodo visto che sono in via d’estinzione, la fattoria è abilitata a commercializzare legalmente quel prodotto. Appena scoperta ci ho visto un cadavere e… storia fu!

  • Un incipit in perfetto stile, descrizioni accurate e minuziose, un mistero che traina l’attenzione del lettore e un detective che si presenta subito interessante.
    Ha l’aria di essere un giallo che riserverà molte sorprese e non mancherò assolutamente di seguire: voto affinché l’indizio sia il sottile pezzo di plastica rosa.
    Già da ora sembra uno dei migliori gialli che abbia avuto modo di leggere su TI, complimenti vivissimi.

  • CSI Grand Cayman :-):-) davvero un bellissimo incipit, le prime righe ti prendono subito, la tua cura maniacale per il dettaglio fa ilresto e rende vive le immagini che leggiamo. I personaggi ben delieati si fanno subito riconoscere esono chiari a chi legge. Ottimo.
    Aculeo spezzato e vedo che piace a tutti…

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