I migliori amici di grandi e piccini
“Signorino Manfred, la scongiuro, le si gelerà il naso!” ripeté di nuovo Mary dando un delicato strattone alla mano del bambino.
Ma le parole della balia suonarono a vuoto, Manfred continuava a tenere il naso schiacciato contro i quattro centimetri di vetro blindato della vetrina senza badarla minimamente. Era totalmente rapito dai giocattoli in esposizione. Quel giorno ripagava i mesi d’attesa vissuti fino ad allora, cioè da quando la Visione aveva iniziato a trasmettere con frequenza martellante la pubblicità degli Omuncoli, l’ultima strabiliante novità in fatto di giocattoli. Dall’altra parte del vetro, erano esposti nelle loro confezioni-appartamento una ventina di esemplari. Le scatole erano impilate a formare una specie di condominio in cui ogni stanza era animata da uno di quei piccoli esserini.
“Vivi il mistero della vita con gli Omuncoli!”
“Omuncoli: i migliori amici di grandi e piccini!”
“Prenditi cura di loro, dipenderanno da te!”
incalzavano gli slogan della campagna che li aveva lanciati su scala planetaria attraverso la Visione. Negli ultimi mesi nessun abitante della Terra aveva potuto evitare il bombardamento di spot ad ogni ora del giorno e della notte (una particolare attenzione era stata riservata alla fascia degli adolescenti 4 – 45 anni, segmento fondamentale alla base del mercato).
Ed aveva funzionato a giudicare dall’effetto che la campagna aveva avuto su Manfred.
Dopo averli visti infinite volte nei messaggi della Visione, ora di fronte ai suoi occhi bramosi, c’erano finalmente gli oggetti del desiderio di metà della popolazione terrestre. Gli esserini – maschi e femmine – espletavano le più differenti azioni di vita quotidiana. Alla base della pila di confezioni-condominio, in una specie di scantinato, ce n’era uno che si allenava coi pesi in una piccola palestra perfettamente miniaturizzata completa di cyclette e tapis roulant. Al primo piano una femmina teneva legato in vita un minuscolo grembiule a fiori e stava cucinando qualcosa nelle microscopiche pentole in dotazione, mentre al secondo piano, in una sorta di biblioteca, ce n’era uno che leggeva un libro, comodamente seduto in poltrona.
Manfred era particolarmente attratto da una coppia di esemplari, due ragazzi biondi ed atletici, impegnati a lanciarsi un frisbee in una specie di spiazzo di fronte al condominio-espositore. Erano minuscoli eppure perfetti. La pubblicità diceva che erano i migliori compagni che un bambino terrestre potesse desiderare: instancabili nel gioco, sempre allegri e spensierati, divertentissimi. Manfred seguiva con attenzione gli spostamenti del frisbee da un lato all’altro della vetrina e i gesti armonici che gli Omuncoli eseguivano per passarselo, come se stessero danzando.
Mary diede un altro strattone alla mano del piccolo, stringendo appena un po’ il suo tentacolo, ma facendo molta attenzione, senza esagerare. Manfred sembrò finalmente riprendere conoscenza, scollando gli occhi dalla vetrina con la bocca ancora mezza spalancata: “Signorino Manfred, mettiamoci in fila per non perdere la priorità acquisita” disse il più dolcemente possibile la tata al bambino.
Manfred e Mary erano riusciti ad arrivare al centro commerciale con largo anticipo sull’orario d’apertura. D’altra parte Manfred aveva iniziato a pianificare quella spedizione già settimane prima, insistendo con i genitori perché lo lasciassero andare – accompagnato dalla tata – all’inaugurazione ufficiale delle vendite. E da quando aveva ricevuto il permesso dei suoi, aveva impiegato ogni momento a fantasticare sul suo prossimo acquisto, ad informarsi sulle varie tipologie di Omuncolo disponibili e soprattutto a calcolare quanti ne avrebbe potuti comprare con la sua paghetta (anche se mamma e papà gli avevano fatto promettere che ne avrebbe preso uno solo, per ora). Era stufo dei suoi giochi solitari, voleva qualcuno a cui raccontare le sue avventure alla scoperta dell’universo (fantastiche storie che inventava dopo aver seguito i documentari educativi della Visione). I suoi genitori erano sempre impegnati: il lavoro e le loro attività culturali non gli lasciavano tempo. Sì, avrebbe potuto raccontare qualcosa a Mary, che sicuramente sarebbe stata a sentirlo, ma davvero l’avrebbe capito? Come diceva papà, Mary era solo una Cnidariana sempliciotta. Che senso avrebbe avuto parlare con lei?
Cosa succede ora?
- Mary racconta una storia a Manfred per passare il tempo in fila (59%)
- Manfred e Mary incontrano un compagno di scuola del bambino mentre sono in fila (24%)
- Dopo un po' di fila Manfred e Mary entrano nel negozio (18%)

07/02/2016 at 13:34
Ma è finito? 🙁
08/02/2016 at 00:33
Sì, questo racconto è finito, sono contento che ti sia piaciuto. Qualche giorno e mi metto al lavoro per qualcosa di completamente nuovo!
08/02/2016 at 15:27
Bene. Vorrei provare anche io ad iniziare un racconto, se capisco bene come funziona 🙂
07/02/2016 at 13:33
Bello 🙂
07/02/2016 at 12:02
Cinico, cattivissimo, perfettamente credibile. Splendido, davvero. Ben scritto, una storia orribile, dei personaggi e delle situazioni “fantascientifiche” ma molto vicine al nostro presente. Ok, da sconsigliare agli ottimisti, ma io ho adorato dall’inizio alla fine. Complimenti, davvero.
08/02/2016 at 00:32
Grazie mille Befana, sono contento ti sia piaciuto! Ripeto un po’ quello che ti dicevo in una precedente replica ad un tuo commento: pessimismo nei racconti per reagire con ottimismo alle situazioni che non vanno bene nella realtà! A presto, spero!
07/02/2016 at 11:52
Non mi è piaciuto 🙁
08/02/2016 at 00:31
Mi spiace che non ti sia piaciuto.
24/03/2016 at 15:18
Ciao,
A me invece è piaciuto molto.
Ho apprezzato particolarmente la fine di Orwell, ucciso dal libro, la fonte della sua consapevolezza. Molto simbolico.
Detto questo, mi preme manifestare una considerazione: c’è qualcosa nelle tue ambientazioni che mi fa immaginare che sia una storia di fantascienza scritta negli anni ’70; una completa traslazione del tipo di società attuale verso il futuro. Mi sembra di intuire che questo dipenda dal fatto che, sottotraccia ma non troppo, l’intento di questi racconti sia più farci riflettere sulla nostra società attuale che permetterci affascinanti voli della fantasia verso un futuro distante e mirabolante. E’ una visione lontana da ciò che io considero fantascienza, ma nello specifico apprezzo molto sia il tema che il modo in cui è declinato. Parafrasando altri commenti, è una moderna, cinica, spietata favola di Esopo.
25/03/2016 at 13:18
Ti ringrazio molto per il tuo commento, JAW.
Il mio intento iniziale non era così orientato all’analisi del presente in cui scrivo, ma mi rendo conto che il lettore si possa ritrovare molto facilmente a farlo. Percorro questa strada, però, perché sono piuttosto convinto che (al netto delle evoluzioni tecnologiche a nostra disposizione) i problemi che ci troveremo ad affrontare saranno sempre più o meno gli stessi.
Hai ragione riguardo all’impego del termine fantascienza; per questi racconti sarebbe forse più corretto usare il termine “distopia”.
Grazie ancora!
31/01/2016 at 17:48
Ciao .Gli omuncoli vengono ritirati dal mercato. 🙂
29/01/2016 at 10:48
Confesso di aver provato all’inizio un tantino di diffidenza per questi Omuncoli (che mi sembravano diuna mutazione di Tamagotchi e dei pompieri del Gaviscon), ma ho dovuto ricredermi presto. Il racconto è davvero scorrevole e ben scritto, complimenti. A mio avviso le storie di fantascienza (che termine orribile!) più intriganti sono quelle dove accanto al tema centrale fioriscono tanti piccoli e suggestivi dettagli, solo apparentemente complementari. Un Bladerunner in sedicesimo?
30/01/2016 at 12:57
Grazie Griso, sono contento di aver spiazzato la tua diffidenza. Mi sono ispirato direttamente ai Tamagotchi, ma agli omini del Gaviscon non avevo pensato (però è fantastico!). Anche a me piacciono molto le storie in cui colpisce ancor prima l’atmosfera (i dettagli, l’immaginario…) delle azioni che in essa si svolgono. A brevissimo con il finale!
25/01/2016 at 13:45
Finale di capitolo inaspettato e geniale. Io panso che se ne compra un altro, ma spero in una rivolta degli omuncoli. Posso fare solo un appunto al “papà al lavoro e la mamma con le amiche come al solito”? !!!!!
25/01/2016 at 20:29
Grazie Befana!
Riguardo al tuo appunto, hai pienamente ragione! Però, ci sono due però:
1) avevo già creato la mamma di Manfred così, in una delle puntate passate tornava dopo una estenuante seduta del “Club del libro” con le sue amiche. La famiglia di Manfred è agiata e lei non ha altro da fare, quindi anche qui si comporta di conseguenza.
2) purtroppo è un “luogo comune”; proviamo a lavorare per cambiarlo? Parlare del futuro in maniera pessimistica – come in questo racconto – penso possa anche servire a “svegliarci”, perché questo genere di cose non accadano!
25/01/2016 at 12:58
Non mi è piaciuto 🙁
Attendo il finale.
Ciao 🙂
25/01/2016 at 11:23
Oddio povero Orwell! Non me lo aspettavo!
Ho scelto che compra un altro omuncolo, all’inizio ho pensato li ritirassero dal mercato, però la prima opzione mi sembra quella più adatta, un po’ più cinica…complimenti questo racconto sembra uscito da una puntata de “ai confini della realtà”! Mi piace tantissimo!
25/01/2016 at 11:54
Caspita quanti complimenti, grazie mille! E grazie mille anche del voto!
19/01/2016 at 17:33
Ciao. Acquista consapevolezza. 🙂
Complimenti per la copertina. 🙂
20/01/2016 at 23:28
Hey, grazie mille!
16/01/2016 at 15:28
Complimenti per la copertina 🙂
Mi è piaciuto molto il capitolo, anche se avrei voluto vedere un pò più di dettagli sulle “regole sociali” (anche se capisco che per questioni di formato non si può andare troppo nel dettaglio…).Per il prossimo voto “Orwell acquista consapevolezza”, è una possibilità molto, molto interessante.
18/01/2016 at 22:38
Grazie Giger, sì, i limiti di caratteri hanno i loro vantaggi e i loro svantaggi… comunque adesso vediamo come andare avanti! 😉
14/01/2016 at 12:14
Ciao,
mi sono voluto addentrare nella categoria fantascienza da me poco frequentata, attratto dalla copertina, e devo dire non me ne sono pentito, bella storia, raccontata bene, Orwell, nome ben azzeccato u.u ahahahaha
Orwell acquista consapevolezza.
A presto =)
15/01/2016 at 12:20
Grazie del tuo commento, sono davvero contento che la storia ti sia piaciuta. Spero anche il finale sia all’altezza delle aspettative! A presto!
13/01/2016 at 01:41
Orwell acquista consapevolezza: per il penultimo capitolo mi sembra adatto 😉
Ciao 🙂
PS: Ce la fai a finire in due capitoli?
13/01/2016 at 09:43
Certo!
11/01/2016 at 16:06
Educazione Sociale.
Sinceramente pensavo che questa storia fosse stata abbandonata, e invece, con grande piacere, mi ritrovo un nuovo capitolo. Grazie, e bentornato.
11/01/2016 at 22:49
No, no, è stato solo un periodo complesso, ora cerchiamo di portare la barca in porto! Grazie del tuo voto!
10/01/2016 at 10:18
Ciao. Educazione sociale. 🙂
10/01/2016 at 14:45
Ciao a te! Grazie del voto!
07/01/2016 at 13:23
Ehi, questa storia me la ricordo. Dov’era sparita per tutto questo tempo? Comunque, è bello vedere che la categoria fantascienza sta riprendendo vita così bene. Inutile dire che sono curioso di vedere dove questi ultimi tre episodi ci porteranno. Fino ad adesso la lettura è godibilissima.
05/01/2016 at 23:50
Bentornato! Educazione Sociale: un buon modo per approfondire il mondo dal punto di vista degli Omuncoli 😉
Ciao 🙂
06/01/2016 at 17:07
Grazie per il bentornato, Red Dragon, e naturalmente anche per lo spunto! Qualche giorno e mi rimetto all’opera!
26/06/2015 at 13:31
Già che sei al sesto episodio secondo me ci starebbe bene un plot twist. Magari sfruttando il contesto scolastico, dispersivo e caotico, Orwell potrebbe perdersi e si potrebbero così seguire in modo alternato le vicende del bambino e di Orwell che tenta di tornare a casa (ispirandosi un po’ alla struttura di Stuart Little, tanto per capirci) ed essendo un intellettuale potrebbe sfruttare questa sua dote per superare gli ostacoli.
12/06/2015 at 18:31
Mm … lo stile di scrittura mi piace proprio. Ma del resto non ti commenterei e seguirei se così non fosse! 🙂 Orwell … a fatica lo ricordo anche io sai ? Comunque l’idea di una madre impegnata alla lettura e di un padre praticamente Guardia della Finanza (possiamo dire così) mi piace. Ma soprattutto questo amico comprato. Ricorda un po’ Intellligenza Artificiale, scusa se ti offendo nel caso.! 🙂 Bello devo dire.
Io ho votato di portarlo a scuola. Vediamo cosa succede. Non saprei proprio dove cambiare scenario e penso che interrompa il flusso creatosi! 🙂
10/06/2015 at 14:19
Ciao! Bellissimo, scorrevole, incuriosisce… Chissà perchè mi aspetto alcuni degli esempi negativi forniti dagli umani che l’Omuncolo potrà imparare.
Ho votato per il cambio di scena, chissà, Orwell non sorvegliato che spaventa Mary? Si impossessa dei documenti del capofamiglia e sconvolge l’Agenzia Governativa per il Controllo dei Capitali? Attendo con ansia…
08/06/2015 at 21:45
Giacomo,
io cambierei scenario. Tuttavia non posso suggeririrti dove spostare l’azione poichè secondo le mie leggi (ahahahah) tu dovresti portarci in un luogo che abbia a che fare col tuo personaggio, che solo tu puoi conoscere nel profondo, mi riferisco a Orwell, che ha affermato che la vita è misera, faticosa e breve. Evidentemente lui ha un “ghost” dovuto a fatti del suo passato, un ghost che non ha risolto e che sfocia nel fatal flaw della disillusione, della spoetizzazione di fronte alla quotidianità che interpreta come affimera da un lato, povera dall’altro. Sarebbe interessante che tu ci conducessi ora in un luogo emblematico del suo ghost, un luogo che fosse insieme effimero e povero, ma capace di accendere Orwell, proprio perché specchio del suo ghost. Per farlo, devi immaginare cosa ha generato il suo ghost e questo, certo, non posso deciderlo o… per cui niente luogo… ma cambiamo scenario, sì.
Sei bravo, sempre. Peccato tu sia anche sempre assente e che non abbia letto quasi nessuno di noi… Baci. 🙂
10/06/2015 at 18:56
Ciao Alessandra, sono sempre felice quando mi commenti perché vai in profondità, però ti contraddico, nel senso che nella mia immaginazione Orwell non ha passato, infatti è appena nato. Ora sta apprendendo, e assorbe un po’ come una spugna tutto quello che vive (seguendo la sua inclinazione di Omuncolo intellettuale, naturalmente). La sua battuta finale – ad esempio – è una citazione pari pari di ciò che ha letto per tutto il pomeriggio assieme a Manfred; nel prossimo capitolo lo metterò in chiaro (ora volevo lanciare un’esca nel finale 😉
Riguardo alla presenza, ti do ragione, questa è una piattaforma social, d’altra parte… ma se pensi che c’ho messo due mesi per scrivere la sesta puntata, forse puoi intuire che mi manca proprio il tempo per fare tutto, non si tratta di superbia o accidia da parte mia…
A presto!
06/06/2015 at 17:00
Ciao…
10/06/2015 at 18:52
CIAO!
05/06/2015 at 20:23
Bella storia. Sarà che sono amante del genere e follemente innamorato di Orwell tanto che solo leggere il suo nome mi emoziona, ma mi hai preso 😉 Alla prossima.
10/06/2015 at 18:51
Felicissimo di averti interessato, Giuseppe! Grazie!
04/06/2015 at 17:01
Ciao. :9 Continuiamo la discussione a tavola.
10/06/2015 at 18:52
Ciao Mari! Qua la maggioranza sembra di altro parere, ma vediamo cosa si può fare! A presto! 😛
03/06/2015 at 16:29
Ciao Giacomo, come stai ? Mi sono goduta il capitolo proprio bello, una storia semplice senza rotture di trama, tranquilla senza stacchi… si capisce benissimo….
Ma è ora di andare a scuola penso…. baci
10/06/2015 at 18:50
Ciao Voglia di Libertà! Eh, sì, una delle mie preoccupazione in questo caso è stata l’unitarietà, perché ho introdotto una “ambientazione” futuristica abbastanza precisa e credo che se non mi fossi concentrato il giusto su azioni continue in questi primi capitoli si sarebbe capito poco. Ora però uno scossone ci sta! 😉 Grazie e ciao!
02/06/2015 at 16:57
Non so perché ma questo omuncolo mi trasmette un po’ di tensione, per il fatto che il bambino ne appare quasi soggiogato e che i genitori sembrano essere contrariati che il giovane non passi il tempo davanti alla Visione… comunque, a parte la mia interpretazione, sarebbe interessante vedere se la creatura ha un’influenza positiva o negativa sul ragazzo anche in altri ambiti…
Sempre bravo, vediamo ora cosa succede se i due vanno a scuola. ^_^
02/06/2015 at 14:27
Wow, la tua storia mi ha proprio colpito! Scritta benissimo, l’ambientazione e la trama sono veramente interessanti e originali. Seguo e voto “Manfred porta Orwell a scuola”.
02/06/2015 at 14:21
Rieccoti! ^_^
Ho trovato il capitolo molto ben scritto. Io opto per cambio scenario: notte, esterno casa, qualcuno… 😉
Ciao 🙂
02/06/2015 at 11:49
Ciao a tutti! Visto il lungo silenzio ci tengo a chiedere scusa a tutti i lettori: si è trattato di una pausa “forzata” da cause non completamente dipendenti dalla mia volontà. Ora sono tornato! Buona lettura!
10/03/2015 at 18:18
Vedo che le idee sono abbastanza chiare, la struttura stessa sembra un vero e proprio libro, non sei alla prime armi sicuramente ..opto per la conoscenza a scuola =)
10/03/2015 at 20:39
Grazie mille Martina!
Come scrivevo in uno dei primi commenti, lo scenario di questa storia ce l’ho molto chiaro, l’ho utilizzato anche in un altro racconto inedito; e ne avrei pure in mente un terzo. E per il resto, beh sì, mi piace parecchio scrivere e lo faccio il più regolarmente possibile. Da pochissimo ho autopubblicato questo: http://www.santrevi.blogspot.it/p/blog-page.html
Beh, ora vediamo come prosegue la faccenda…
09/03/2015 at 15:28
Si potrebbe provare a scuola… 🙂
09/03/2015 at 11:19
Continuerei sempre a casa. 😉
08/03/2015 at 22:18
Continuerei l’apprendistato a casa! Sempre bella questa storia!
08/03/2015 at 20:29
Ciao. 🙂 Cambiamo il luogo. A scuola.
08/03/2015 at 13:59
a scuola, dove mi immagino altri bambini con i loro omuncoli giocattoli…
bravo Giacomo!
07/03/2015 at 18:32
Facciamolo rimanere a casa… Troppo stress andare a scuola o da un amico. Baci
07/03/2015 at 18:09
Giuro che proprio oggi ho pensato alla tua storia e quindi con vero piacere mi sono dedicata alla lettura di questo bellissimo episodio.
Mi piace davvero molto e ho votato per la casa. Potrebbe essere traumatizzante per Orwell cambiare subito ambiente!
Bravo, alla prossima
🙂
04/03/2015 at 19:07
Adam per solidarietà ad Alessandra. Mi sarebbe piaciuto Pip perché è il protagonista del romanzo che adoro… Un bacio… Bravissimo
28/02/2015 at 20:27
Sono decisamente in minoranza… Adam…
Sei sempre bravissimo, Giacomo.
28/02/2015 at 11:23
Ciao, la trama è davvero molto interessante, oltre che inquietante di fondo: fin dove sono disposti gli esseri umani a spingersi per fare profitto? Questi esseri saranno pacifici oppure si riveleranno dei gremlins malefici che faranno passare le pene dell’inferno agli ignari possessori?
Come nome per me va bene Orwell, visto che il povero omuncolo immagino verrà cresciuto al pari di una bestia in una fattoria degli animali.
25/02/2015 at 15:28
Ciao Giacomo, geniale la tua storia, peccato non averla seguita fin dall’inizio…nella puntata precedente avrei scelto “effetti collaterali” di esperimenti genetici…ma vedo che hai trovato una brillante soluzione alla provenienza degli Omuncoli. Ora scelgo di dare il nome Orwell all’Omuncolo intellettuale. Sono curiosa di leggere il prosieguo.
26/02/2015 at 13:39
Ciao Emanuela! Beh, come si dice, meglio tardi che mai, ci saranno ancora un po’ di puntate per le quali votare! Intanto sono contento che ti piaccia! A presto!
24/02/2015 at 18:19
Ciao. 🙂 Pipi è troppo simpatico. Sì voto questa. 😀
24/02/2015 at 18:01
Pipi è troppo curioso e perciò lo scelgo. 😉
24/02/2015 at 12:33
Voto anch’io per Orwell! Questa storia mi sta piacendo un mucchio ^_^
Ciao 🙂
24/02/2015 at 11:15
Orwell è decisamente il nome che mi ispira maggiormente! Sempre bravo, hai la capacità di non stancare il lettore… 😉 ed è uno dei pregi più importanti, a mio avviso! 😀
24/02/2015 at 10:32
Sempre più bella questa storia e ben scritta. Orwell mi ispira 🙂
24/02/2015 at 09:37
Orwell, senza dubbio!
Una delle mie storie preferite, mi piace molto questo capitolo descrittivo e introduttivo sul mondo dei giocattoli. La prosa è sciolta e sempre interessante.
12/02/2015 at 11:22
Mi complimento vivamente per la fantasia ( non sono un’aliena 😀 )
Mi piace questa storia dove non mancano i passaggi divertenti come quello della tata mangiagiocattoli! e dove non mancano spunti per riflettere sulla realtà di oggi: dobbiamo aspettare gli alieni per avere un po’ di rispetto?
Bravo, ti seguo volentieri. 🙂
07/02/2015 at 17:43
Bello! Hai un dono… 🙂
09/02/2015 at 14:23
Grazie mille Fiore!
06/02/2015 at 19:59
Ciao. 🙂 Giocattoli sofisticatissimi.
06/02/2015 at 12:38
Bel capitolo. Specie aliena 😉
06/02/2015 at 12:38
Cucù settete… ciao ciao
06/02/2015 at 10:17
Sempre molto bravo tu! 🙂 Il capitolo scorre tranquillamente, sei preciso e descrittivo al punto giusto. Poi la storia è interessantissima, a tratti sembra una fiaba. 🙂
Vediamo se sono una specie aliena. 🙂
05/02/2015 at 22:44
Sono alieni. Il commento preciso preciso non te lo posso fare, ma se recuperi il mio indirizzo sotto la mia storia ti dico di più.
05/02/2015 at 23:03
Grazie Lucia, però non trovo l’indirizzo che dici o dove scriverti 😀 sono tonto!
06/02/2015 at 13:04
Sono la regina delle pasticcione, ho scritto a un autore credendo fossi tu ma lui ha scritto una storia diversa. Ommamma! Che sbadata…luciasparagna@hotmail.com
05/02/2015 at 22:03
Io voto la specie aliena.
Molto particolare il mondo che sta venendo a delinearsi.
Ciao 🙂
PS: Prima ancora di leggerlo mi sono chiesto se ci avresti inserito alieni mustelidi, prima o poi. Mi hai letto nel pensiero.
09/02/2015 at 14:23
Sto facendo un corso di mentalismo per corrispondenza! 😛
05/02/2015 at 21:13
Indecisissima…. ma, diciamo effetti collaterali! Mi piace come idea.
Rinnovo i complimenti, scrittura deliziosa, scivola con semplicità e i dettagli mi piacciono molto. Anche io non sto più nella pelle…non vedo l’ora di conoscere l’Omuncolo!
05/02/2015 at 21:37
Scusami anche se non ti avevo ancora ringraziato qui, sia per i complimenti sia per le indicazioni! Speriamo di leggerci ancora a lungo! 😉
29/01/2015 at 14:03
Io prenderei subito l’intellettuale! La tua storia mi piace moltissimo e ti seguo, scrivi molto bene e sono curiosa di sapere cosa combinerà l’Omuncolo!
22/01/2015 at 10:34
Ciao. 🙂 L’episodio è ben descritto e interessante. Ho scelto l’intellettuale. Chissà cosa combinerà. 😀
21/01/2015 at 21:00
Molto ben mostrato questo episodio, ho deciso di suggerire…
Mostriciattolo.
Un mostrino particolare che metta alla prova la capacità di “prendersi cura” di lui, che allo stesso tempo rappresenti una categoria apparentemente discriminata… che serva da segnale, che tracci un confine di “giusto e sbagliato” per Manfred….
21/01/2015 at 21:43
Grazie del suggerimento, Alessandra, sarebbe un elemento molto interessante da introdurre nella storia! Vediamo come va…
21/01/2015 at 20:33
Artista.
Mary mi ha fatto pensare alle talpe, le stanavano e le cucinavano su cindar… ah ah ah
Molto carino.
Mi stai piacendo.
21/01/2015 at 20:17
Questo racconto sarebbe stato bene anche nelle favole. Perché è leggero e delicato. Bravo bravo Giacomo. 🙂
Voto per l’Omuncolo Intellettuale. 🙂
P.S. in verità, te ne volevo suggerire uno, ma al momento, non mi veniva. 😀
13/01/2015 at 00:28
Sono proprio curioso di scoprire cosa sanno fare questi omuncoli… che siano veri e propri esseri viventi in miniatura? Ti sei ispirato forse a Toy Story? Ottimo incipit. Voto per entrare nel negozio.
13/01/2015 at 22:05
L’ispirazione mi è arrivata da un gioco molto noto e molto discusso negli anni ’90, nel quale bisogna prendersi cura di un piccolo “essere (digitalmente) vivente”: Tamagotchi; ma qui siamo ben oltre. Fra qualche giorno seconda puntata, vi faccio incuriosire ancora un pochino!
21/01/2015 at 20:35
Me lo ricordo il Tamagotchi orrendo, un mio alunno me ne regalò uno…. Avevo una classe strana all’epoca ….
21/01/2015 at 21:40
Ahahaha 😀 è sopravvissuto?
21/01/2015 at 21:43
No, lo schiacciai con un mattone dopo aver tentato di regalarlo a mezzo mondo che non lo volle.
21/01/2015 at 21:45
Non solo, non voleva morire, l’ho crepato con una violenza unica….
21/01/2015 at 21:49
“Eutanasia di un Tamagotchi” di Lucia ‘Violenza’ Sparagna: dal 2 novembre in tutte le librerie. 😀
12/01/2015 at 22:58
La scena comincia col bambino incollato alla vetrina di un negozio in cui omuncoli variamente affaccendati occupano un buon terzo della storia.
Credo che insieme a me anche Manfred non veda l’ora di entrare.
Niente storia, scopriamo questi omuncoli che ruolo hanno nella storia e magari il perchè della arrembante campagna di marketing…
Questa storia mi rammenta un po’ gli small soldiers e un po’ i gremlins… mi piace.
Ti seguo
11/01/2015 at 16:29
Bell’incipit! 🙂 Seguo con piacere. 🙂
11/01/2015 at 15:34
Ciao! Mi piace che sei riuscito a definire l’ambiente in cui si stanno muovendo con poche parole che incuriosiscono il lettore (che vorrà saperne di più col proseguio dei capitoli).
Voto come la maggioranza (la storia) e vediamo cosa tiri fuori ^_^
Ciao 🙂
PS: Le storie sono composte da dieci capitoli, ma nessuno ti vieta di fare, come ho fatto io ed altri, di dividere in prima e seconda parte (o più).
Riciao 🙂
11/01/2015 at 16:00
Grazie mille, dei complimenti e dei consigli!
11/01/2015 at 12:47
Incipit interessante. Gli Omuncoli e Manfred. Seguo 🙂
11/01/2015 at 12:26
Benvenuto Giacomo! 🙂 Ti hanno già spiegato come funziona questa piattaforma, vedo! 😀
L’incipit è curioso e interessante e mi ha spinto a seguirti da subito! Mi piace la fantascienza, soprattutto quando si riesce a trovare una “strada nuova” e son felice di vedere che l’inventiva non ti manca affatto! 🙂
Racconta una storia.
11/01/2015 at 15:49
Grazie mille Pinky, e buona lettura!
10/01/2015 at 17:30
Cosa è una Cnidariana sempliciotta ? Lei gli racconta una storia. Il tuo incipit è molto bello. Ti seguo.
Se sei nuovo ti dico come funziona. Pubblichi una o due volte a settimana. E’ cosa molto bella ed educata che leggi le persone che ti seguono.
Segui storia sono due punti, commento un punto, cambia finale due punti. E’ meglio rimanere a lungo sui due primi capitoli perchè dal capitolo quattro in poi prenderai solo un punto del cambia finale e non il punto del commento almeno io cosi ho capito.
E’ importantissimo leggere gli altri. Un bacio. Buona fortuna.
11/01/2015 at 02:41
Una Cnidariana è un’aliena, perché Mary non è terrestre (ha i tentacoli…) Grazie, Voglia di Libertà, per il voto e anche per tutti gli utilissimi consigli di cui cercherò di fare tesoro!
Sono nuovo di questa piattaforma, mi sono iscritto da pochissimo e questa è solo la prima storia con la quale mi cimento su queste “pagine”, perciò – per primissima cosa – mi metto a leggere più racconti possibili degli altri! Ora ad esempio il tuo! A presto!
10/01/2015 at 17:26
Mi piace questa tua storia molto particolare. Scritta bene. Ho scelto che Mary gli racconta qualcosa. Mi auguro ci addentrerai nell’ambientazione nei prossimi capitoli. Intanto è bello l’incipit.
11/01/2015 at 02:42
Grazie Lucia! Essì, chiaramente l’ambientazione va ampliata e definita, ma conto di farlo nel proseguio della storia. Qui all’inizio mi interessava soprattutto incuriosire il lettore con alcuni degli aspetti più “inusuali” della vicenda.
Grazie ancora e a presto spero!
10/01/2015 at 14:54
Ciao. Storia particolare. Si preannuncia interessante. Ti seguo. 🙂
Incontrano un compagno di scuola del bambino.
10/01/2015 at 15:24
Grazie Mari! Staremo a vedere! 😉
10/01/2015 at 14:50
Ciao e benvenuto!
Ma quante nuove storie di fantascienza leggo utimamente! Mi state facendo tornare la voglia di scriverne una come ai vecchi tempi, ma ora sto giocando con un giallo, si vedrà. 🙂 La tua storia è intelligente e hai una scrittura fluida, tiene il ritmo. L’incipit che hai proposto è davvero originale. Non avrò difficoltà a seguirti, mi piace la tua idea e anche il modo in cui l’hai gestita.
Mary racconta una storia…
Je suis Charlie.
10/01/2015 at 15:23
Grazie Alessandra! Mi sono appena iscritto e con un po’ di timore ho deciso di mettermi in gioco con questa storia che mi frullava per la mente da diverso tempo: scenario e ambientazione ce li ho ben chiari, ma voglio lasciarmi stupire da quello che accadrà!
Ho iniziato a leggere il tuo SHIMPU, complimenti, ma voglio ritagliarmi più tempo per godermi la storia!
10/01/2015 at 15:40
Grazie 🙂 mi fa piacere se mi segui anche tu. A presto, allora. 🙂