Un Antico Amico

Dove eravamo rimasti?

Cosa succederà? Decideranno di proseguire verso nord-est alla ricerca del governatore. (79%)

Andiamo a nord

«Andiamo a Nord. Il governatore è la nostra priorità adesso» non aggiunse altro, non diede nessun ordine, guardò verso la collina e vide i cuccioli arrivare verso di lui in pochi attimi. I soldati lo guardarono tutti straniti e prima che potessero dire qualcosa, Labieno intervenne «Porterete rispetto a loro così come lo portate all’aquila». I soldati rimasero sorpresi da tale affermazione ma non fecero domande e semplicemente annuirono a quell’ordine.

Caio fece un cenno di assenso e, afferrando i due cuccioli, riprese la sua corsa verso nord. I soldati buttarono gli scudi a terra e fecero altrettanto.

La corsa veniva alternata a momenti di camminata e a piccole soste per bere dalle borracce o nelle pozze d’acqua.

Riattraversarono il campo di battaglia della diciassettesima saltando tra i corpi riversi. Il sangue misto al fango e all’erba bagnata aveva reso quel terreno estremamente scivoloso e tutti e sei fecero fatica a tenersi in piedi, solo i due cuccioli correvano come se nulla fosse. Erano contenti, il loro padrone li guidava in una corsa divertentissima.

Durante quell’avanzata, d’un tratto, i due piccoletti, in testa alla colonna, si fermarono all’improvviso annusando l’aria. Caio li notò e alzò la mano per far fermare tutti. I soldati si chinarono in avanti, poggianrono un ginocchio a terra ed iniziarono ad osservare l’ambiente circostante. «Che succede signore?» disse Labieno a bassa voce mentre si avvicinava al comandante «C’è qualcuno, dobbiamo stare bassi» rispose Caio indicando i due cuccioli.

Improvvisamente i lupetti mossero il capo verso destra e tutti seguirono l’esempio andando a cercare la fonte della loro curiosità. Erano tutti chini, nascosti tra i cadaveri quando notarono due cacciatori uscire dalla boscaglia e camminare verso di loro senza, però, averli notati minimamente. Parlavano tranquillamente, il tono era gioviale e scherzoso. Labieno diede un pugno al terreno, irritato da quei due e a Caio questa cosa non sfuggì. Decise allora di attendere che si fossero avvicinati e al momento giusto avrebbe dato l’ordine della carica. Si volse verso i soldati per far loro cenno di stare giù ma notò che due di loro si stavano alzando. Sgranò gli occhi, tutto rallentò in quel momento, il tempo sembrava non passare più ma la sorpresa più grande fu un’altra: i due si alzarono velocemente con arco e freccia… E scoccarono. Un profondo respiro, la corda che viene tesa, il legno che scricchiola ed infine un sibilo che fende l’aria. Le frecce volarono veloci verso i loro obiettivi che, sorpresi da quella scena, rimasero impietriti sul posto e vennero trafitti.

Tutto tornò alla normalità, Caio e Labieno si alzarono e corsero verso i due nemici finendoli con un affondo diretto al petto.

Il centurione, appoggiato al pomo del suo gladio ancora infilzato nel corpo del barbaro, fece un profondo sospiro e si girò furioso verso i due soldati. Si alzò, puntò un piede sul corpo della sua vittima e ne estrasse il gladio. «Che diavolo pensavate di fare?» disse mentre camminava a grandi passi verso i due soldati. Gli uomini, quasi interdetti si guardarono un attimo «Signore, sia io che Marco abbiamo servito per un breve periodo tra gli arcieri ausiliari e dato che li c’erano degli archi, abbiamo pensato che sarebbe stato facile fare fuori quei due». Gli occhi di Caio si sgranarono, le narici si allargarono ed egli strinse i pugni «Mi hai preso per stupido, soldato?» – «No, signore» rispose l’altro, intimorito. «La vostra è stata un’ottima mossa ma nella diciottesima legione non si attendono gli ordini dei superiori? Si fa di testa propria? Ognuno fa ciò che vuole?» i soldati, mortificati da quelle parole abbassarono il capo e lo scossero «No signore, non accadrà più» – «Lo credo bene» rispose risoluto il centurione «Forza, proseguiamo». Rinfoderò il gladio e riprese la corsa verso nord con i due cuccioli che lo seguivano passo passo. Gli uomini ripresero anch’essi la loro corsa alle spalle del comandante.

Proseguirono ancora per un paio di miglia, poi, dopo una ripida salita si ritrovarono sul limitare di un sentiero e li si accovacciarono, nascondendosi nel fogliame «Signore?» disse Labieno a bassa voce guardando verso Caio «Shh, ho sentito qualcosa» neanche il tempo di finire che tutti si accorsero di quel rumore. Dal sentiero stava giungendo una colonna di soldati barbari, in mezzo a loro c’era un carro adibito a gabbia per i prigionieri e li dentro c’erano tre uomini. La colonna sfilò davanti ai soldati e quando passò dinanzi a Caio, questo rimase sorpreso e inorridito.

I cacciatori si allontanarono e i legionari si guardarono tra di loro «Signore, era il governatore?» Il centurione, ancora scosso da quella vista si volse a guardare verso i soldati «Si… Era il governatore ma…»

Che cosa ha visto Caio?

  • Il governatore è vivo ma nel carro con lui c'è un amico di Caio (64%)
    64
  • Il governatore è vivo ma è stato torturato (27%)
    27
  • Il governatore è morto (9%)
    9
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56 Commenti

  • Ambientazione affascinate e un pò di azione e pericolo ci sta sempre bene. Mi sono trovato a leggere d’un fiato gli episodi dal 2 al 6, sono molto scorrevoli e lo stile mi piace.
    Un unico irrisorio appunto, ma proprio una stupidaggine eh!
    Se possibile, trova un alternativa alla costruzione “non se lo fece ripetere” o ” non se lo fece ripetere due volte” perchè me lo sono ritrovato spesso davanti.

    A parte questo non vedo l’ora di leggere il seguito! Ho sempre amato le avventure storiche!

  • Ho votato per i cuccioli che avvertono il pericolo e svegliano Caio. Anche se, ripensandoci, se la madre li aveva appena partoriti, quelli che stai descrivendo fanno azioni che un cucciolo di pochi giorni non credo sarebbe in grado di fare. Scusa, ma la storia è bella. Dispiace vedere queste dissonanze. Simpatica la scena finale. Solo occhio ai refusi.

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