Dove eravamo rimasti?
Giornalismo d’assalto
Apro gli occhi, avvicinandomi la sveglia al naso, sono solo le tre e mezza del mattino. Il fragore impetuoso della tempesta irrompe nella mia stanza. Una folata di vento fa aprire la porta, che da nel corridoio. Mi alzo per chiuderla, e vedo lei. La donna che ho incontrato per le scale del palazzo di via Murgia. Una donna dall’aspetto intrigante ma allo stesso tempo malinconico e cupo, ha un vestito nero con una gonna sobria che supera leggermente le ginocchia. Il volto è semicoperto da un velo a maglia larga, nella mano sinistra tiene un guinzaglio, ma non riesco a vedere dall’altro capo chi vi è legato, visto che, la vittima di tal sopruso, è giù per le scale. Nella mano destra regge un calice dorato.
Quel calice non mi è nuovo, la sua forma sinuosa risuscita in me un ricordo opaco.
La donna si incammina verso di me. Man mano che i suoi passi si avvicinano, odo un respiro affannoso ed inquietante salire verso il mio piano. Da dietro l’angolo noto una nube densa di vapore, è il respiro affannoso della creatura che avanza per le scale, una creatura dissimile ad ogni altra.
La bestia che mi appare, dietro la figura esile della donna, è un grande ominide alto dai 2,5 ai 3,00 metri, ha una folta peluria scura su tutto il corpo, con un volto relativamente simile a quello umano. Ma ciò che noto con più timore è la chiave in mano alla bestia, la chiave che mi perseguita da quel maledetto giorno.<<MALECASTUS!>> odono di nuovo le mie stanche orecchie.
Suona la sveglia. Un altro incubo è passato. Devo assolutamente rivedere quella donna.
Parcheggio l’auto sul lato opposto del palazzo, mi accendo una sigaretta, e aspetto con occhio vigile.
Vedo l’anziana portinaia andare su e giù per le scale, come in preda ad un raptus di follia e il pargolo, che porta in braccio, è l’ennesima vittima di un mondo fatto da dementi incoscienti.
Dall’angolo di via Murgia e via Tenofea mi appare una figura a me conosciuta, è lei. Scendo dalla macchina ed inizio a correre, attraversando la strada, incurante del pericolo che incombe al mio fianco; una frenata brusca fa attirare l’attenzione su di me.
Mi scuso con l’autista, con aria distratta, e raggiungo la signora vestita in nero, che nel frattempo, ha rallentato il suo cammino, incuriosita dagli insulti che ricevo, dal conducente dell’autocarro .
Con il volto rosso e lucido, e maledicendo l’ultima sigaretta che mi fa parlare con un pesante fiatone, entro in scena con queste parole :<<salve signora, ci siamo incontrati ieri si…>>
Mi interrompe con un semplice gesto, e mi dice :<< vi prego di non mercificare il mio dolore, causando in me un irrefrenabile senso di disgusto verso la vostra categoria, voi giornalisti non siete altro che sciacalli alla ricerca di carcasse, descrivete le sciagure che affliggono l’umanità, con un certo piacere personale e vi permettete di condannare e di assolvere come se foste il padreterno in terra >>.
Sento già la nostalgia degli insulti volgari dell’autista. Inseguendo i suoi passi le rispondo
:<< signora, non sono altro che un semplice scribacchino, che tenta di portare alla luce misteri irrisolti coinvolgendo il mio pubblico di lettori>>.
<< Bel pubblico di finti intellettuali, cosa vuole da me? >> mi chiede con aria di sfida.
<<Farle qualche domanda se non le dispiace?>>
<<Si, mi dispiace!>>
<<Avere dei pregiudizi, su ogni essere vivente, è una prerogativa che aspetta a uomini cinquantenni, caduti in un vortice depressivo che li porterà ad una lenta ed angosciante agonia, non certo ad una donna…>> mi interrompe per l’ennesima volta.
<<Ad una donna che ha perso il suo più grande amore? L’unica figlia che avevo è stata portata via come un sospiro in una tormenta gelida. Sara Orfini era mia figlia, una giovane ragazza di 28 anni che è stata uccisa in casa durante una rapina. Le basta questo?>>
<<Cosa? Una rapina?>>
<<Cos’è quel volto incredulo?>> mi chiede la signora Orfini, con due occhi spalancati.
<<Ma lei ha visto il corpo di sua figlia?>>
<<No… non mi è stato consentito, oggi mi hanno consegnato il referto del medico legale>>.
<<Posso leggerlo?>> gli chiedo cortesemente.
Incuriosita la donna estrae il certificato dalla borsa, ed io indossando gli occhiali mi accingo a leggerlo.
Le cause del decesso:
Ad un primo esame si rileva che sul cadavere ci sono segni di contusione e abrasioni, insomma qualcuno l’ha picchiata,nessuna traccia di medicazione delle ferite e degli ematomi.
Mi basta leggere queste poche righe, per rendermi conto che stanno celando gli atroci soprusi subiti dalla ragazza, nemmeno una parola fa riferimento a quell’orrore che ho visto nelle foto di Claudio.
In quell’istante la portinaia con movenze furtive e rapide, entra nel suo ufficio ed inizia a telefonare. Una scena già vista.
Cosa succederà dopo questo incontro?
- La signora Orfini si chiude, in silenzio,nel suo dolore. (17%)
- Scanzi cela le foto alla signora Orfini, ma non i suoi incubi. (17%)
- Scanzi mostra le foto alla signora Orfini. (67%)

26/03/2015 at 16:05
Letto.
Finale interessante; come la storia, del resto. Scena drammatica nella chiusa ben pensata, d’effetto, per quanto banalotta… 😉
Spero che la prossima storia che deciderai di scrivere sarà ragionata a tavolino in modo che non finisca per annoiarti e indurti a correre per chiuderla in fretta come hai fatto stavolta. In fondo questa era una bella storia, bastava crederci un po’ di più per evitare noia per te e cliché per noi.. 🙂 Ti seguirò anche nella prossima storia, tuttavia. Meriti.
26/03/2015 at 17:34
Hai ragione, hai perfettamente ragione. Chiedo venia, se ho causato, in voi, noia ed angoscia. La scrittura è un lusso che vi cedo volentieri. 🙂 Io ed i miei 27 anni torniamo nei boschi a tagliar legna. Addio.
P.S: si può togliere questa storiella da T.I?
26/03/2015 at 19:06
Forse non è la scrittura, il tuo problema. Ma la lettura. Vedo che hai capito tutto il contrario di quello che ti avevo scritto.
😉
25/03/2015 at 17:03
Ciao. 🙂 MI è piaciuto molto questo finale. Complimenti. Ciao. Un saluto. 😀
24/03/2015 at 21:44
Mamma mia che finale!
Devo proprio farti i complimenti, questa storia è una di quelle che ti prende e ti fa sperare nel capitolo successivo, peccato sia finita.
A presto per un’altra altrettanto coinvolgente.
24/03/2015 at 16:35
Nessuno viene ferito. Per carità !
23/03/2015 at 18:09
Ciao. 🙂 Nessuno viene ferito.
22/03/2015 at 21:38
Beatrice lo colpisce ripetutamente….
Intraprendente. 😉
22/03/2015 at 21:26
Rotoleranno a terra ma nessuno resterà ferito.
20/03/2015 at 13:03
Ha ascoltato: uccidi Scanzi…
Per essere uno che dice di essere stufo di questa storia, devo dire che l’episodio che hai scritto è davvero ben riuscito e molto vivido… 😉
20/03/2015 at 17:17
L’episodio scritto senza voglia è il migliore di tutti…(migliore per modo di dire). Ne terrò conto.
19/03/2015 at 21:33
Pazzesco ma bello.
Uccidi Scanzi e vediamo che accade.
20/03/2015 at 17:15
Nella scrittura bisogna osare, per non cedere al banale. Ma è soltanto una storia.
20/03/2015 at 17:17
Grande verità…e allora osa 🙂
19/03/2015 at 20:15
Procede davvero alla grande questa storia. Bravo.
La morte in cambio della verità .
20/03/2015 at 17:14
Grazie, vedremo nei restanti episodi cosa accadrà. Ciao.
19/03/2015 at 18:59
Ciao. 🙂 Voto quella che secondo me è la più particolare rispetto alle altre e cioè come ha fatto Scanzi a scivolare se il sangue era secco. Al prossimo episodio. 🙂
20/03/2015 at 17:13
Grazie, anche per me è la più particolare. Vediamo cosa ne esce. Ciao.
17/03/2015 at 17:17
Bel titolo! Opto per Carlo morto. ciao
17/03/2015 at 17:17
Ciao. 🙂 Carlo sorprende Scanzi e la sig.ra Orfini nella sua dimora.
16/03/2015 at 17:11
Trovano Carlo morto nella sua dimora.
16/03/2015 at 20:11
Grazie per aver partecipato. Ciao
16/03/2015 at 17:10
Ecco il calice del tormento. Sempre più mistero aleggia tra le righe della tua storia. Continua così.
Troveranno Carlo morto.
Ciao
16/03/2015 at 20:10
Grazie, ma credo che i restanti episodi saranno scritti di getto, visto che questo gioco mi ha già annoiato. Quindi non aspettiamoci grandi cose. Ciao 🙂
16/03/2015 at 20:16
Mi dispiace che la pensi così. Perché sei deluso? Sei bravo e apprezzato.
Non lasciarti prendere da certe dinamiche.
11/03/2015 at 18:54
Ciao. 🙂 Io mi fido sempre dello scrittore. Quindi fai tu. 🙂
11/03/2015 at 19:53
Grazie…al prossimo episodio. Ciao
11/03/2015 at 11:48
Io seguirei la signora Orfini… in effetti ci hai catapultato in una realtà surreale che poco ha a che fare col giallo puro… torna alla realtà 😉
11/03/2015 at 17:48
Giallo puro? Non è da me, seguire il sentiero tracciato dagli altri; nel bene o nel male. Non voglio svelare il finale, ma ti dico che gli incubi hanno un loro perché. Grazie ciao
10/03/2015 at 19:47
Ciao =)
Hai questo linguaggio aulico che non è solo piacevole ma è quasi riadattato al linguaggio” moderno”, sei molto dettagliato,preciso, mi piaci un casino come scrivi..
Voto per la signora Orfini =)
11/03/2015 at 17:47
Ciao e benvenuta. Ti ringrazio, per le parole d’apprezzamento, rivolte alla mia scrittura; anche se questa leggiadria, spesso mi abbandona.
10/03/2015 at 19:46
Piena fiducia. Sono sicura che non ci deluderai.
🙂
11/03/2015 at 17:46
Grazie, lo spero…
10/03/2015 at 17:56
Direi di seguire la signora Orfini. Il tempo stringe ormai 🙂
11/03/2015 at 17:45
Devo aumentare il ritmo. Grazie ciao.
07/03/2015 at 11:52
Nell’appartamento del fotografo…Il tipo non mi piace
05/03/2015 at 17:12
Ciao. 🙂 In una bella e confortevole cella. 😀 Al prossimo episodio.
05/03/2015 at 10:11
Si ritrova nell’appartamento di Carlo. 🙂
Ciao
05/03/2015 at 09:49
Questa storia è senza dubbio una delle mie preferite. Mi piace la trama ed anche i personaggi, ognuno dei quali sembra nascondere qualcosa. Il fotografo è senza dubbio il più “viscido” e quindi sarà nel suo appartamento che si svolgerà il prossimo episodio. Bravo 🙂
05/03/2015 at 18:07
Grazie Aomame….il finale è un mistero anche per me. Questi personaggi non li controllo più. 🙂 ciao
04/03/2015 at 21:52
Appartamento di Carlo.
Infila virgole, punto e virgola, due punti e punti nelle tue frasi, così le scene – anche quelle più cruente – acquisteranno potenza.
😉
05/03/2015 at 18:04
Grazie per aver votato e per i consigli che mi dai, sono sicuro, che nei prossimi episodi (se li caricherò), ci saranno sempre degli errori; è nella mia natura sbagliare 🙂
P.S Sicuramente anche in questo commento ci sono degli errori 🙂 Ciao
04/03/2015 at 17:52
Direi in cella.
Qualcuno, il fotografo o la signora, dovranno pur chiamare la polizia. Episodio incalzante, complimenti.
05/03/2015 at 18:11
Grazie Danio, ho letto Galdino (storia di un matto), complimenti a te. Ciao
28/02/2015 at 22:03
Sono in minoranza, i resti del cadavere…
27/02/2015 at 17:51
Ciao. 🙂 Altri cadaveri.
26/02/2015 at 18:12
Altri cadaveri. Questo racconto mi piace, ha l’essenza del giallo.
26/02/2015 at 19:31
Spero di non smarrire il sentiero del mistero…grazie per aver votato
26/02/2015 at 17:39
Lacrime di donna e la forza di una madre, questo emerge da questo bellissimo episodio.
Ho votato per l’incendio.
Alla prossima 🙂
26/02/2015 at 19:28
Ho cercato di descrivere il dolore di una madre. Grazie… alla prossima
26/02/2015 at 17:36
Trovano i resti del cadavere.
Questo episodio mi ha messo l’ansia addosso, complimenti davvero 🙂
26/02/2015 at 19:24
Grazie…alla prossima
22/02/2015 at 15:23
La Orfini si chiude nel suo silenzio…
tema molto attuale…
21/02/2015 at 22:12
Ciao. 🙂 Scanzi mostra le foto alla signora Orfini. Vediamo. Magari ci dice qualcosa di importante. 🙂
23/02/2015 at 18:09
Vedremo… nel prossimo episodio. Grazie per aver votato
21/02/2015 at 19:13
Mostra la foto anche se la sconvolgeranno. Storia davvero interessante 🙂
21/02/2015 at 19:49
Grazie, spero di non deluderti.
21/02/2015 at 18:24
Le mostra le foto, è pur sempre un giornalista e vuole lo scoop.
21/02/2015 at 19:53
Un giornalista cinico, vedremo se avrà il suo scoop. Grazie a presto
21/02/2015 at 14:42
La giornalista.
interessante l’episodio. 🙂
21/02/2015 at 19:53
Grazie, al prossimo episodio. Ciao
19/02/2015 at 17:09
Direi la madre della ragazza uccisa.
( attento ai refusi…)
🙂
18/02/2015 at 17:48
La madre della ragazza mi sembra la scelta migliore. Ciao
18/02/2015 at 17:44
Ciao. 🙂 La madre della ragazza uccisa. Al prossimo episodio. 🙂
17/02/2015 at 18:16
Un sacerdote. Sì. Mi piacerebbe che ci fosse un bel confronto tra i due, così da fare da contorno alle indagini.
Alla prossima 🙂
17/02/2015 at 18:11
La madre della defunta.
Davvero bizzarro questo detective, ma mi piace, complimenti.
15/02/2015 at 23:32
Ho votato per la foto. Dovresti rallentare il ritmo secondo me
14/02/2015 at 17:30
Direi una chiave. ti seguo
14/02/2015 at 14:26
voto per la chiave, la trama mi piace, e devo dire che essendo 1 amante dei gialli, è originale, di certo qui non si parla del solito cadavere amputato o decapitato. Occhio ai tempi e a qualche refuso qua e là (ne ne rimane). Se posso darti un consiglio, cerca di esser più fluido, meno stacchi durante lo svolgimento dei fatti.
Passa dal mio racconto e dimmi cosa ne pensi a presto!
14/02/2015 at 11:14
Uh, cavolo! Ti seguo molto volentieri! 🙂
14/02/2015 at 07:08
Direi una chiave.
C’è sempre una chiave misteriosa in un buon giallo 🙂
Ti seguo e, se permetti, ti do un consiglio gratis( il tuo fotografo mi guarderebbe male)
Segui i consigli di Alessandra, a me sono serviti e servono tutt’ora.
Ti seguo, buon week end 🙂
13/02/2015 at 21:50
Ha in mano una chiave? 😀
13/02/2015 at 19:33
Ciao, D.
mi piace questo tuo incipit, e ho deciso di seguire la tua storia.
Tuttavia devo darti dei consigli ( incappi in una ltrettanta giornalista, che però non ha avuto a che fare con cadaveri, ma che può esserti utile) utili alla narrazione poichè la tua storia può essere davvero intrigante, ma alcuni dettagli devi curarli meglio, assolutamente:
scrivi:
“…che avrebbe venduto una foto di sua madre nuda per qualche soldo; nonostante ciò mi offre un caffè,che in seguito pagai io. …”
Mettiti d’accordo con i tempi verbali, qui ne hai usati tre diversi nello stesso periodo. La frase corretta è:
“capace di vendere la foto di sua madre nuda per qualche soldo; nonostante ciò mi offre un caffè, che poi ho pagato io.”
e attenzione alle battute dei personaggi, se vai a capo non mangi battute, tranquillo. ( lo so che sono 5000, ma andare a capo non comporta nulla. Però serve alla narrazione. ) Qui hai messo due battute nello stesso periodo:
«Cosa vuoi in cambio?»Gli dissi senza giri di parole,«tre milioni di lire» mi risponde.
Invece è:
“Cosa vuoi in cambio?”, chiesi senza girarci intorno.
Rispose: “Tre milioni”.
Poi ci sono refusi vari, ma nell’insieme l’incipit è davvero molto interessante. Tanto quanto l’aver deciso di ambientare la storia negli anni ’60, che ci regala uno scorcio di vita passata di cui dovremmo tutti sentire nostalgia: il taccuino al posto dell’I-phone, magari un telefono a gettoni al posto di uno smartphone.
Ti dirò, il buon Lee Child col suo Jack Reacher, insegna, come anche non ultimo Dylan Dog, che l’investigatore senza mezzi tecnologici è sempre la figura più affascinante e il migliore sulla piazza. Poichè egli saprà sempre come arrivare a un risultato, abituato a trovare elementi con la testa e non col “metodo intuitivo”. 🙂 quindi, ottima scelta!
Solo una domanda:
un Colonnello? E’ una fogura che appartiene all’esercito, non hai giustificato la ragione per cui debba occuparsi di un delitto comune. O la vittima era nell’esercito?
Ti seguo volentieri. Al prossimo.
14/02/2015 at 17:33
Ciao Alessandra, grazie per i tuoi consigli e per avermi fatto notare i miei errori da principiante. Il colonnello e gli appuntati fanno parte dell’arma dei carabinieri. Ciao.
13/02/2015 at 19:20
Ciao. 🙂 Storia molto interessante. Ti seguo.
P.S. Il libro.
13/02/2015 at 18:15
Ciao detective! Foto da brividi che preannunciano una bella storia. Non ho capito bene il tuo nome, ma sono sicura che ti presenterai nel prossimo episodio.
Ti seguo 🙂