Amore prudente

Dove eravamo rimasti?

Come reagisce Beatrice all'abbraccio? Si sente in colpa (67%)

Eventi destabilizzanti

Avrebbe voluto spingerlo via, ma si contenne e si limitò a divincolarsi dall’abbraccio immediatamente. Si sentiva il volto in fiamme e, per nascondere la cosa, lasciò cadere i capelli davanti al viso.

“Aspetta, vado a prenderti il libro”, gli disse. Rientrò velocemente in classe, il profumo inebriante di Davide la avvolgeva ancora facendole girare la testa. Lo stomaco era come piombo, non si era mai sentita tanto a disagio in vita sua.

Si prese più tempo del necessario per estrarre il suo libro dal mucchio eterogeneo che stazionava dentro l’armadio. Come aveva potuto Davide abbracciarla? Ovviamente per lui era stato un gesto d’amicizia, non vi aveva certo messo malizia, non sapeva quello che lei provava per lui. Era Beatrice ad essere in torto, in torto per il solo fatto di provare quei sentimenti.

Non poteva indugiare oltre, così comportandosi come se nulla fosse tornò in corridoio, dove l’aspettava Davide. Beatrice gli passò il libro cercando di non sfiorargli nemmeno le dita e fece un passo indietro.

“Grazie, Bea. Non so cosa avrei fatto altrimenti!” le disse raggiante.

“Di niente, tanto a me non serve oggi”. Lei si sforzò di sorridere a sua volta, dentro però sentiva il gelo.

“Ok, ora vado”, e salutando con la mano si allontanò.

Beatrice rimase ancora un momento dove si trovava. Poi, lentamente tornò in classe con il senso di colpa che la divorava. 

≈•≈•≈•≈

La settimana successiva Ludovica non era ancora rientrata a scuola, così nel pomeriggio Beatrice decise di andare a trovarla. La trovò appallottolata sul divano sotto una spessa coperta patchwork, appena la vide entrare si alzò con entusiasmo.

“Bea! Fortuna che sei venuta, mi sto annoiando da morire” esclamò alzando gli occhi al cielo.

“Si può sapere che cosa cavolo ti sei presa? Quando torni?” le domandò mentre si risedevano.

“Ho avuto la bronchite. Però domani torno a scuola” disse tossendo.

“Sei sicura? Non mi sembra che stai proprio benissimo, eh.”

“Ti prego Bea, non ti ci mettere anche tu!”

“Scusa?”

“A dirmi che sto male e che mi devo riguardare! Davide è stato qui quasi tutti i giorni… Gli ho detto che oggi ero dal dottore, se no scommetto che era qui anche adesso” e sbuffò.

Beatrice attese, non riusciva a capire, Ludovica evitava il suo sguardo, ma sembrava insieme desiderosa di parlare e imbarazzata.

“Guarda solo a pensarci mi viene l’orticaria! Mi manda messaggi continuamente chiedendomi come mi sento, neanche fossi in punto di morte.”

“Beh, ma è carino no? Si preoccupa per te.”

“Non voleva nemmeno che mi alzassi dal divano!” Esclamò Ludovica spazientita. “E poi io non gli avevo mica detto di venirmi a trovare. Cioè, ma mi hai vista?” e si indicò i capelli. “Faccio spavento! Ho bisogno di privacy!” Un altro attacco di tosse la bloccò.

“Avresti preferito fosse in giro con qualcun’altra mentre tu stavi male?”

Ludovica mugugnò una risposta che sembrava un no.

“Allora dovresti essere felice che ti abbia trattato come una principessa. Tutte le ragazze ti invidierebbero se lo sapessero”. Il cuore le fece una piroetta dentro il petto, lei sicuramente la invidiava, e non avrebbe dovuto. “Sei solo nervosa perché ti annoi. Ti conosco, diventi insofferente quando stai male”.

Ludovica la guardò sadicamente “Ah, sì? Vediamo allora come starai tu quando ti avrò contagiata!” E le si buttò addosso ridendo. 

≈•≈•≈•≈

Martedì, però, Ludovica non si fece vedere, cominciava a mancarle davvero molto, la scuola senza di lei era più noiosa e decisamente più silenziosa.

Le lezioni erano terminate ed aveva appena varcato il cancello diretta alla stazione, che una voce la chiamò.

“Beatrice!”

Si voltò, poco distante da lei c’era il ragazzo della settimana precedente, Eric.

“Ciao” gli disse.

“Vai in stazione?” chiese, e quando lei annuì continuò “allora facciamo la strada insieme, casa mia è lì vicino.”

“Ok…” Beatrice non era del tutto d’accordo, ma quella del ragazzo non sembrava una domanda.

Procedettero per qualche minuto parlando del più e del meno, mentre davanti a loro camminava un bambino di circa tre o quattro anni con il padre. Poi la domanda che aveva temuto, ma che in fondo si aspettava, arrivò. 

“Qualche progresso con il tuo ragazzo?”

“Punto primo non sono affari tuoi.” Il bambino si fermò di colpo, affascinato da un insetto che camminava sul marciapiede, costringendoli a rallentare.  “Punto secondo non è mio.” 

Anche l’uomo si voltò “Tommy, quante volte devo dirti di non toccare le cose per terra?”

“Punto…” Gli occhi di Beatrice incontrarono quelli dell’uomo, e il sorriso di lui lentamente si spense.

“Punto terzo?” Chiese Eric. Beatrice non rispose, chinò il volto fino a che i capelli non lo coprirono e allungò il passo con decisione, superando il bambino e l’uomo.

“Beatrice…” una voce roca la chiamò alle sue spalle. Eric le era accanto, ma guardava dietro di sé con aria truce, consapevole del suo turbamento.

Quando furono sufficientemente lontani le chiese “Cosa voleva quello da te?”

Beatrice sapeva di dovergli una spiegazione, suo malgrado. Via il dente, via il dolore, no?

Quello era mio padre”.

Anche Ludovica e Davide stanno avendo qualche difficoltà, come si evolverà la situazione?

  • Si prenderanno un periodo di pausa (56%)
    56
  • Si lasceranno (0%)
    0
  • Litigheranno (44%)
    44
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40 Commenti

  • Interrogherà Eric su cosa fa a scuola i pomeriggi. Non interessa a nessuno? Eric è il mio preferito in questa storia.
    Mentre per me è poco importante la situazione tra Davide e Ludovica… che ci posso fare, queste storielle giovanili non mi prendono.
    Spero anche che Eric non sia un ragazzo comune… un passato burrascoso alle spalle mi farebbe piacere, ecco. Che ci posso fare.
    Niente da segnalare se non un congiuntivo mancato in “Senza sapere se se lo stava inventando oppure no” – ma come ormai dico sempre, non costituisce più un errore -, e qualche virgola strana. Per il resto, buono come sempre!
    Scusa il ritardo e alla prossima! Muoio dalla voglia di sapere come svolgerai la vicenda!

    ps. per consigli su libri e film gotici, non c’è bisogno del motore di ricerca… ci sono io! Ah!

  • Mi è piaciuta questa parte, solo… attenta agli spazi, ogni tanto ne salti qualcuno, come all’inizio in “Il problema è che sei sempretua decidere per tutti e due!”
    Per il resto va tutto bene 😀 le tre alternative sono tutte interessanti, ma preferirei che chiedesse ad Eric un consiglio su come comportarsi con Ludovica e Davide ^^
    Attendo il seguito!!!
    Buona giornata 😀

    • Grazie per il tuo voto. 🙂
      Hai ragione mi era sfuggito! Purtroppo quando incollo il testo ci sono dei problemi di formattazione e si cancellano gli spazi vicino alle parole in corsivo, la prossima volta cercherò di fare più attenzione. Ti ringrazio per avermelo segnalato! 😉
      A presto

  • Ah, ho dimenticato di scrivere che ho votato “Si prenderanno un periodo di pausa”. Così non c’è niente di definitivo e Beatrice può crogiolarsi ancora un po’ nell’indecisione e nel senso di colpa. Se si lasciano è troppo facile, può saltare addosso a davide in cinque secondi. Se litigano invece B. forse si sentirebbe in dovere di aiutarli a riappacificarsi per fare ammenda.
    Preferisco che facciano una pausa. B coglie l’occasione oppure se ne trova un altro? Anche io tifo per Eric!

    Comunque ti segnalo una piccolezza:
    Come aveva potuto Davide abbracciarla?
    Inserire il nome di Davide all’interno della domanda l’appesantisce. Non ti preoccupare, si capisce lo stesso che B si sta riferendo a lui!

    • Ciao! Quando mi hai detto che ti ho coinvolto emotivamente, non potevi farmi complimento migliore.
      Eh eh, io ho la bocca cucita su quel che succederà. Ma vedo che Eric miete vittime! Spero che anche Davide trovi presto qualche sostenitore.
      Sai che invece non sono convinta sul togliere “Davide”? L’idea è giusta, ma nella pratica, quando provo a pronunciarla senza non mi suona bene, dev’essere una questione di accenti, ma è come se la frase si sgonfiasse…si trascinasse… Invece con Davide c’è un picco al centro sulla “a” che compensa. Ok non si è capito niente, ma voi assecondatemi! 😉
      Grazie ancora per il tuo commento, mi hai dato una fonte di riflessione (sono qui che provo a dividere in sillabe e posizionare gli accenti XD). Continua a leggermi e dirmi qualsiasi cosa ti sembri sospetta!
      Ciaoo

  • Ciao! L’idea di un racconto che comincia con una ragazza intenta a scarabocchiare il diario di nascosto mi ha riportata alla mia adolescenza. Che tenerezza!
    Ci son rimasta male quando ho letto che stava fantasticando sul fidanzato della sua amica. E se ci son rimasta male significa che sei riuscita a coinvolgermi emotivamente già alle prime righe.

  • Ciao!
    “Vendicarmi” mi risulta difficile: ho apprezzato il racconto, pur non amando molto il genere.
    Ho votato per il litigio, penso possa avere risvolti interessanti.
    Mi piacerebbe che venga approfondito il rapporto fra Beatrice e il padre, oltre che quello con Eric.
    Ti consiglio di migliorare la punteggiatura in certi punti.
    Comunque il racconto lo trovo molto affascinante, complimenti.
    Buon lavoro 🙂

  • Buonasera! Ho visto che richiedi critiche istruttive, quindi colgo la palla, anche se sono davvero poche.
    ” Gli ho detto che oggi ero dal dottore, se no scommetto che era qui anche adesso.” Da grammar nazi quale sono, mi sento in dovere di dirti che non suona davvero molto bene. Avrei preferito dei tempi diversi, magari un “gli ho detto che oggi sarei stata (o andata) dal dottore, se no scommetto che sarebbe qui anche adesso”. Ci tengo a precisare che non è un errore nel vero senso del termine; la lingua si evolve continuamente e molti atteggiamenti linguistici in passato ritenuti errati ora sono entrati nel linguaggio comune. Ma diciamo che è una frase che ha interrotto la mia personale lettura, e mi sembrava giusto indicarla.
    Un’altra cosa riguarda i periodi senza punti; tendi a mettere spesso solo le virgole, rendendo la frase forse troppo veloce.
    “Beatrice attese, non riusciva a capire, Ludovica evitava il suo sguardo, ma sembrava insieme desiderosa di parlare e imbarazzata.”
    e “Martedì, però, Ludovica non si fece vedere, cominciava a mancarle davvero molto, la scuola senza di lei era più noiosa e decisamente più silenziosa.”

    In realtà possono anche essere scelte stilistiche, e non è niente di davvero importante. Ma sono le uniche cose che posso farti notare, perché il resto è molto, molto buono. Inoltre davvero non mi aspettavo il twist sul padre! E soprattutto, ci hai lasciato cosi? Io muoio dalla voglia di saperne di più, e invece torniamo da Ludovica e Davide… ah!
    In tutti i casi, voto per il litigio; chissà se Davide chiederà aiuto a Beatrice…
    Ottimo lavoro, e alla prossima! Un abbraccio

    • Ciao! Grazie per essere tornata.
      Non posso che darti assolutamente ragione, a rileggerla ora quella frase è davvero ORRENDA. E sono d’accordo anche sulle virgole, infatti le frasi a cui ti riferisci sono il risultato della fusione di due frasi diverse. Ho dovuto tagliare almeno 1000 caratteri per rimanere nei limiti del capitolo, e ora mi accorgo di non aver curato sufficientemente le zone di sutura. T_T
      Comunque mi fa piacere che ti piaccia la storia! Tranquilla, il padre in qualche modo dovrà fare la sua parte. Su Ludovica e Davide le possibilità sono diverse, dipenderà tutto dall’opzione vincente, ma in un modo o nell’altro Beatrice rimarrà coinvolta.
      Continua a farmi sapere tutto ciò che ti passa per la testa.
      kiss! =)

  • Diciamo che il rosa non è il mio genere, però devo dire che scrivi molto bene e che questo racconto mi ha conquistata. I tuoi personaggi non sono perfetti, sono umani ed è questo il bello, perchè riescono a catturare l’attenzione del lettore, che riesce facilmente ad entrare in sintonia con loro. Mi piace la figura di Eric e mi piace anche quella di Beatrice, con i suoi sensi di colpa e il suo modo di fare.
    Leggendo nei commenti ho visto che di solito non ti occupi di questo genere ma hai deciso di cimentarti con questa storia perchè è nata da sola. La verità è che le storie che nascono in questo modo sono le migliori. Adoro il tuo stile, sei veramente brava e la storia è così spontanea… complimenti!!!

    • Sì, mi sono accorta che il rosa è un genere che piace poco a tutti, credo sia perché gli autori contemporanei che lo rappresentano sono tutti piuttosto superficiali. Ma quello a cui io penso, quando parlo di veri romanzi rosa, sono i romanzi di Jane Austen, di Emily Bronte, di Goethe, ecc. Quindi un po’ mi spiace che soffra di questo pregiudizio (non parlo di te! Mi è partita una riflessione generale…).
      Grazie per il tuo commento, devo dire che mi hai davvero lusingata! Cercherò di mantenere le caratteristiche che ti sono piaciute e di migliorare come posso.
      Grazie ancora =)
      baci

      • E’ vero che il genere rosa è spesso vittima di pregiudizi, però il modo in cui l’hai reso tu va benissimo, non è melenso come i racconti di oggi.
        Io leggo e scrivo soprattutto fantasy, perchè lì si possono intrecciare generi diversi, però sono aperta un po’ anche agli altri generi. Comunque sia, prima che un’aspirante scrittrice, sono soprattutto una lettrice e adoro leggere… mi viene spontaneo criticare quello che leggo e ho davvero apprezzato il tuo racconto in ogni suo aspetto 😀
        In bocca al lupo, aspetto il seguito :*

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