Masquerade

Dove eravamo rimasti?

Cosa accadrà all'appuntamento? Fulgenzio entra nel luogo convenuto, un noto locale. Tre persone sono presenti, ciononostante individua subito chi possa essere Masquerade. (38%)

Illusione

Arrivato nei pressi del locale, Fulgenzio ebbe un istante d’esitazione. Passata l’iniziale euforia infatti, si era chiesto più volte se stesse per fare la cosa giusta. E la risposta era giunta da sola, senza pensarci troppo.

Al diavolo Fulgenzio. Hai cinquantatré anni, sei solo come un cane e non ti si fila nessuno. Vai e non farti inutile domande!”

Era stata la propria coscienza a parlare, eppure, gli era parso di udirle chiare e nette quelle parole. Il semaforo passò al verde. Attraversò la strada e, aggiustandosi la giacca, si avvicinò all’entrata del locale.

Era lui. Teso, titubante e incerto, l’uomo dall’altra parte della strada non poteva essere che Gregory. Non appariva troppo diverso dagli altri. Di altezza normale, portava con disinvoltura un completo grigio di ottima fattura, e si era sbarbato. Scostando la tenda, Masquerade tornò al bancone sistemandosi su uno degli alti sgabelli. Sorrise. Il gioco stava per avere inizio. Fremendo d’eccitazione, afferrò il bicchiere e lo portò alle labbra, in attesa.

Non appena fu all’interno, Fulgenzio si diede uno sguardo intorno. Nonostante l’ora, il locale era pressoché deserto. Dei numerosi tavoli, solo uno era occupato. Sembravano marito e moglie, o forse no, ma non era quello che andava cercando. Spostando la propria attenzione verso il bancone, notò che tre degli alti sgabelli erano occupati da altrettante persone, due uomini e una donna. Ognuno col proprio bicchiere davanti, sembravano non conoscersi tra di loro. Nessuno parlava. Dalla radio, le note di Californication, dei Red Hot Chili Peppers, uscivano nitide e perfettamente udibili malgrado il basso volume. Nonostante la donna gli desse le spalle, Fulgenzio ebbe modo di notare le fattezze delicate di quel corpo.

La gonna, di un blu scuro, aderiva perfettamente alle gambe lunghe e accavallate in maniera sensuale. Merito, certamente, dello spacco laterale che lasciava intravedere una buona dose di coscia ben tornita. Il top, di un giallo intenso, mostrava inoltre una schiena candida e liscia in cui, un neo solitario, spiccava come una macchia d’inchiostro. Fulgenzio, avvertì un fremito al basso ventre. Masquerade era una splendida donna, come avrebbe reagito vedendolo? Lo sgabello accanto al suo era libero, ciononostante decise di sedersi al tavolo più vicino al bancone. La presenza dei due uomini lo inibiva, avrebbe agito in maniera diversa. Con un gesto, chiamò il cameriere che, sollecito, lo raggiunse.

-Buonasera signore, cosa le porto?-

Per me un bourbon con ghiaccio. Per la signora seduta al bancone, quello che sta bevendo in questo momento– disse senza staccare gli occhi da quella schiena tremendamente eccitante.

Sorridendo, il cameriere lo lasciò solo.

Il neo. Sembrava ipnotizzato da quel piccolo punto nero. Una volta nell’intimità, avrebbe voluto leccarlo, baciarlo, e non solo quello. Il gonfiore, nei pantaloni, divenne quasi insopportabile. Poi avvenne qualcosa che lo lasciò di stucco. Quasi contemporaneamente, i due uomini abbandonarono gli sgabelli e si avviarono verso l’uscita. E così fece la donna che, senza degnarlo di uno sguardo, uscì come nulla fosse.

Masquerade.

Colto di sorpresa, non si accorse neppure del cameriere al suo fianco.

Ecco il bourbon signore. Mi dispiace, ma la signora ha rifiutato la sua offerta- disse in tono desolato, quindi tornò alle sue mansioni.

Fulgenzio rimase immobile. Dire che fosse deluso, sarebbe stato limitato. Per quale motivo l’aveva invitato? Il pensiero di essere stato preso in giro lo rese furioso. Senza nemmeno toccare il bicchiere, si alzò e si precipitò al bancone.

-Mi scusi-

Il cameriere si voltò, incuriosito.

Per caso, la signora che è appena uscita…– si bloccò di colpo.

Un foglietto, ben visibile in un angolo del bancone, attirò la sua attenzione. Afferrandolo, lo spiegò dinanzi a se.

Via De Amicis 24

Ti aspetto

Non deludermi

M.

-Stava dicendo signore?-

Fulgenzio guardò il cameriere come se lo vedesse per la prima volta. Appoggiando una banconota sul bancone, uscì senza rispondere.

Masquerade si guardò allo specchio. La prima parte del gioco era perfettamente riuscita. Gregory, non poteva nemmeno lontanamente sospettare che, l’incontro al bar, era solo un pretesto per poterlo vedere di persona. La seconda parte, quella più eccitante, si sarebbe svolta in quella casa. Fremendo per l’imminente incontro, sistemò con cura i cuscini sul letto, quindi andò in bagno. L’acqua, tiepida, non riuscì tuttavia a spegnere il fuoco che aveva dentro.

Iniziò a massaggiarsi e toccarsi con voluttà, esplorando ogni parte del proprio corpo. L’orgasmo, arrivò improvviso e potente. Lasciandosi andare contro la parete della cabina, chiuse gli occhi.

E adesso?

  • Fulgenzio si precipita, ma gliela avrebbe fatta pagare cara. (14%)
    14
  • Fulgenzio, sempre più eccitato, si precipita all'indirizzo. (86%)
    86
  • Infuriato, Fulgenzio decide di lasciar perdere. (0%)
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