Ottavino e i bauli scomparsi

Dove eravamo rimasti?

I bauli scomparsi e il cadavere sembrano essere collegati. Come procede l'indagine? Si torna in caserma per vedere la denuncia rilasciata dalla Vedova. (60%)

La denuncia

Il Maresciallo girò l’angolo della chiesa, sbucando sulla piazza principale di TreTorri dove sorgeva anche la caserma. Atterrito dalla ressa che assediava il suo ufficio, girò sui tacchi pestando i piedi al Tamburino.

– Che succede? – chiese questi saltellando su un piede solo.

– Vedi un pò tu! Come faccio a saperlo io?

Il Tamburino si affacciò all’angolo e sbirciò il piantone notturno che, schiacciato di fianco all’entrata della caserma, cercava di tenere a bada una decina di persone, scuotendo la testa in cenni di diniego.

– Beh, Maresciallo, non crede anche lei che sia ora di andare a pranzo?

– Giusto! – replicò l’Ottavino, e tornò celermente all’incrocio che si erano lasciati alle spalle, imboccando a destra in direzione di casa sua.

Tamburino lo seguì, salutandolo quando giunse davanti a casa sua.

– Ci ritroviamo esattamente in questo punto dopo! – disse il Maresciallo – Poi vedremo cosa fare se sono ancora lì.

Con un cenno di assenso, il sottoposto entrò in casa.

*

Alle 14.12 di quello stesso pomeriggio, ben un’ora e mezza dopo che si erano ritrovati, il Maresciallo e il Tamburino stavano ancora sbirciando la ressa che piantonava l’ingresso della caserma.

– Ma non hanno altro da fare? – sbottò irritato Ottavino.

– Andiamo Capo, prima o poi le dovremo affrontare, qualsiasi cosa vogliano.

– So già cosa vogliono: I tesori della vedova! Mia moglie mi ha assediato per tutto il pranzo!

– Ma non li abbiamo mica noi! – esclamò il Tamburino guardandolo perplesso.

– Eh già! Comunque, dobbiamo entrare in caserma, non possiamo rimanere quì tutto il giorno, abbiamo un cadavere di cui occuparci!

– Allora andiamo! Su, Maresciallo, noi siamo i rappresentanti della legge, non dovremmo spaventarci davanti a… dieci vecchiette di ottant’anni suonati! – disse dopo essersi sporto a contare nuovamente le donne davanti all’ingresso.

– Quelle comari sono peggio del demonio… – brontolò l’Ottavino, poi con un sorrisone aggiunse: – Allora non le dispiacerà andare avanti e sgombrare la strada!

– Ma vermente io….

– Eccolo! – esclamò una vecchietta che aveva visto il cappello del Tamburino ritirarsi velocemente dietro l’angolo. Tutte si voltarono e videro i due che sbirciavano nella loro direzione e, di comune accordo, gli trottarono incontro con tutta la velocità concessa dalla loro veneranda età.

– Presto! – disse il Maresciallo afferrando l’amico e iniziando a correre velocemente nella direzione opposta – se siamo abbastanza veloci riusciamo a fare il giro e a sbucare dall’altra parte prima che quella mandria ci raggiunga!

Il piantone notturno, che si era accasciato sui gradini della caserma provato com’era dalla notte insonne, dalla ressa delle comari e dal mancato pranzo, scoppiò in una risata quando vide arrivare a gran carriera i due carabinieri seguiti dal nugolo di polvere e anziane. Stava ancora ridendo quando il Maresciallo lo spinse senza troppi complimenti da parte e gli chiuse la porta in faccia, barricandosi nell’edeficio.

Le donne arrivarono poco dopo e iniziarono a bussare freneticamente, urlando con le voci roche, mille e più domande, a cui l’Ottavino non badò, dirigendosi invece verso lo schedario per leggere finalemente la denuncia dei bauli. Il Tamburino intanto urlava istruzioni al piantone e rispostacce alla folla dalla finestra.

Ottavino trovò il documento che gli interessava, poi saltando la parte burocratica, lesse direttamente il contenuto della denuncia:

“Denuncia la scomparsa di numero due bauli a lei appartenenti dal capanno degli attrezzi situato nel giardino di casa sua. Sospetta (senza però averne le prove) del signor Franco Ferruccio, in quanto incaricato di sgombrare la soffitta nella mattinata odierna secondo gli accordi presi con la moglie la settimana precedente. Ad accompagnare il presunto ladro c’era il signor Paolo Crescentini, detto Maciste, col suo camioncino. La Signora ha lasciato le chiavi di casa alla nipote, incaricata di sorvegliare il lavoro dei due uomini, poichè doveva andare a fare la spesa. Rientrata ha trovato la soffitta giustamente vuota e la casa in ordine; la nipote le ha lasciato un biglietto sul tavolo in cui asseriva di aver lasciato le chiavi al solito posto. Andata in giardino per riprenderle dal loro luogo segreto (che non vuole rivelare), si accorge che la porta del capanno degli attrezzi è aperta; entrata per comtrollare, nota la scomparsa dei bauli contenenti i suoi tesori (rifiuta di dichiarare il contenuto).”

– Tutto quì? – chiese deluso l’Ottavino.

– Cosa si aspettava? – ribattè il Tamburino.

– Mancano particolari! Quando ha visto i bauli l’ultima volta? E perchè non sospetta della nipote?

– Maresciallo, lei conosce bene la Vedova… è già stato un lavoraccio riuscire a estrapolarle quel poco che c’è scritto lì dai pettegolezzi e dalle accuse che andava lanciando!

L’Ottavino sapeva, eccome se sapeva. Stava per prendere una nuova decisione quando…

Quando?

  • Arriva Severa Spranga, moglie del Ferruccio. (0%)
    0
  • Arriva la Vedova Nerina Franchini, proprietaria dei bauli. (17%)
    17
  • Arriva il dottore che aveva in carico il cadavere. (83%)
    83
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

104 Commenti

    • Ciao Danio, grazie per avermi seguito fino alla fine! Sono contenta che il finalissimo ti sia piaciuto, in effetti l’ho trovato abbastanza convincente per chiudere in maniera buffa tutta la storia!
      vedo adesso che ne hai iniziato uno nuovo, vengo subito a leggere!
      ho in mente un paio di storie, anche con Ottavino, ma penso prendo una pausa dal personaggio con una storia completamente diversa 😉 tempo di sistemare i dettagli e ti faccio sapere!

    • Ti rigrazio, sono contenta di sapere che continuo ad interessare e divertire il lettore! 😀 ahahah sì sono una croce sti bauli! E devo rigraziarti il doppio perchè con il tuo commento ho avuto idea di come chiudere il racconto! 😉 ma sarà una sorpresa!
      Maciste… sei in minoranza, ma prima o poi salterà fuori per forza! 🙂

    • Ciao! 🙂 sono contente che ti piaccia e anche di riuscire a divertire il lettore!
      Eheheh i bauli e il loro tesoro! Anche secondo me Ottavino ha capito dove sono! Chissà, sarebbe interessante se li trovase tutti in un colpo solo eh? Bauli, maciste e secca! Tre piccioni con una fava, dopo indagini “inconcludenti ” sarebbe proprio u bel colpo! Vedremo 😉 !!!

  • Io cercherei Maciste.
    A parte la distribuzione del testo, un po’ caotica tra battute e descizioni, devo dire che l’episodio è divertente, intrigante e la storia è davvero ben architettata. La missione, il plot, il sub-plot ci sono tutti. Molto bene, Giulia, brava. Però 😉 non calcolabile non è corretto… ( eheheheh) si dice inestimabile. 😉

    • Oddio ecco com’era: inestimabile! Sai che non mi è proprio venuto in mente??
      🙂 Maciste, è giunta l’ora di incontrarlo sì, pare anche a me.
      Sono contenta di essere riuscita a fare una storia abbastanza complessa come costruzione, contando che quando ho iniziato avevo in mente tutt’altro, ma poi le scelte hanno portato in questa direzione un pò inaspettata… spero di non deludere allora nel finale! 😉

  • Innanzitutto si reca dalla moglie a comunicarle la notizia e strapparle qualche informazione utile. Poi, con più calma, ti potrai occupare dei suoi movimenti, più in la.

    Mi ritrovo totalmente in disaccordo con gli altri commenti qui giù. Per me questo linguaggio, questo modo di esprimerti tutto tuo ha un non so che di magnetico! Il tuo lessico ricercato ma non troppo, aulico ma accessibile rende la lettura un vero piacere. I dialoghi, con le battute spesso ripetute da più personaggi (“Mi hanno rubato i bauli.” “Bauli?” oppure “Barbera!” “Barbera?”) mi piacciono molto, sdrammatizzano parecchio l’atmosfera del giallo con annesso cadavere rendendola quasi tragicomica.
    Hai molto ben reso anche l’ambientazione. Io, distrattamente, avevo letto ma non avevo tenuto a mente la data all’inizio dell’incipit, tuttavia hai saputo comunicare comunque quel sapore vintage di un’epoca diversa dalla nostra.
    Insomma, che altro dirti? Un incipit davvero bello, ti seguo, aspetto con ansia il seguito e magari aspetto una tua visita anche da me. A presto! 😉

    • Ciao! Ti ringrazio per i complimenti ^_^ sono contenta che ti piaccia lo stile, e che hai saputo cogliere il lato comico della faccenda (è molto difficile per me, abituata a fantasy, scrivere in chiave anche solo leggermente comica!). Spero di riuscire a fare su quest’onda anche tutti i capitoli seguenti senza deluderti! Ti aspetto al prossimo capitolo allora, e nel frattempo passo dalle tue parti! 😉
      A presto!

  • Come promesso eccomi qui.
    Dunque innanzitutto voto per la seconda opzione: la ricostruzione dei movimenti di Ferruccio.
    Inizio interessante, classico ma neanche troppo. Essendo un genere Giallo, la scelta di aprire con il ritrovamento di un cadavere la trovo azzeccata, ma tu sei andata anche oltre, perché inserendo già in apertura tre personaggi di rilievo (vedova, maresciallo e morto) hai reso la trama più complessa, invogliando il lettore (me compresa) a seguirti per capire cosa succederà dopo. Quindi ben fatto.
    Qualche appunto sullo stile:
    Vedo che ti piacciono i diminuitivi! 🙂 e ammetto anche che hanno un loro perché all’interno di questo incipit. Ma allo stesso tempo ti consiglierei di snellire un pò il tutto , lo sento leggermente pesante, non c’è bisogno di usare paroloni; i messaggi più belli sono quelli che si esprimono con semplicità, possono essere costruiti quanto vuoi, ma il lettore li deve mandarli giù come se fosse acqua zuccherata, non sciroppo.
    Ultima cosa, ho notato che spesso dimentichi di chiudere le virgolette, ma sono tipici errori di distrazione, tranquilla capita a tutti.
    Spero che i miei consigli possano esserti di aiuto, ovviamente ti seguo 😉 continua così, al prossimo capitolo !

    • Ciao! Innanzi tutto, grazie per essere passata, e mi fa molto piacere che trovi interessante la storia, spero allora da questo punto di vista, di continuare così! Ti ringrazio per gli accorgimenti, e gli appunti, che sono sempre ben accettati. Vedrò di rendere la storia più scorrevole dal punto di vista lessicale nei prossimi capitoli. 🙂 per le virgolette, se ti riferisci ai dialoghi, mi hanno fatto testa grossa in altri posti perchè il trattino ci vuole solo in apertura e mai in chiusura… 🙂 per quello mi sono abituata a non metterli! Vedrò di rimediare anche a quello!
      Grazie ancora per tutto, al prossimo capitolo allora 😉

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi