Ottavino e i bauli scomparsi

Dove eravamo rimasti?

La mattina dopo Ottavino ha le idee ben chiare su quanto fare, e cioè: Cercare Maciste, per sapere sia del lavoro svolto dalla Vedova, sia di quando ha visto il Ferruccio l'ultima volta. (75%)

Cercando Maciste

Paolo Crescentini, detto Maciste, del personaggio erculeo del famoso film di Giovanni Pastrone non aveva proprio nulla. Gli abitanti di TreTorri avevano iniziato a chiamarlo così quando aveva iniziato a girare per il paese sollevando qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, fosse una pietra un sacco una donna o un bambino. Faceva lavori di carico/scarico per chiunque ne avesse bisogno, quindi aveva dei bei muscoli allenati che suscitavano invidia da parte di altri ragazzi; ma era dannatamente basso. Dal suo metro e mezzo guardava tutti da sotto in su e aveva quindi preso ad idolatrare il personaggio di Maciste, così grande e grosso come mai lui sarebbe riuscito a diventare.

L’Ottavino si svegliò quella mattina sicuro di una cosa: Maciste era la chiave di volta del caso, l’unico che potesse avere risposte per entrambi i casi che gli erano capitati tra i piedi. Con una colazione veloce, e le raccomandazioni della moglie di frugare ovunque per cercare quella tiara bellissima che la vedova doveva aver nascosto nei bauli, il Maresciallo uscì e si trovò davanti il Tamburino.

– Ohe! Tamburino, che succede? – chiese gioviale mentre si allentava il colletto della divisa, già pregno di sudore alle 08.00 del mattino.

– Che piani ha per oggi? – indagò il sottoposto.

– Maciste! Dobbiamo parlare con quel ragazzo.

– Ecco sì, lo sospettavo!

Ottavino non capì un tubo, e mentre cercava di raccapezzarsi sul perchè mai il Tamburino, che solitamente a quell’ora ancora dormiva, s’era preso la briga di venirlo a prendere sotto casa, si avviò verso la drogheria dove, in uno sgabuzzino nel retro dell’edificio, Maciste alloggiava.

– Se pensa di trovarlo in drogheria, il Crescentini non c’è.

– Come no?

– Eh no, sono passato prima, sono venuto apposta fin da lei ad avvertirla.

– Vabbeh, allora giriamo dall’Adele, se era compagno di brigata del Ferruccio, avrà passato la notte lì.

– Non è nemmeno dall’Adele. – disse il Tamburino, poi, prima che il Maresciallo potesse dire qualcosa, aggiunse: – Non è nemmeno al bar, se sta pensando di andarlo a raccattare ubriaco da quella parte.

– Senta un po’, Tamburino… – disse Ottavino che della giovialità di poco prima non conservava più nulla e iniziava a stufarsi di quella giornata – visto che sa benissimo dove non è, perchè non mi dice direttamente dove si trova e la facciamo finita?

– Perchè non so dove sia. Il fatto che io sappia dove non è, non vuol dire che sappia dov’è, altrimenti glielo avrei detto subito!

Il Maresciallo si tirò i baffi per la frustrazione. Ma c’era qualcosa, in quel dannato caso, che andasse, almeno per una volta, per il verso giusto?

Arrivando sulla piazza della caserma, il piantone notturno abbandonò il suo posto sugli scalini, corse incontro ai due carabinieri e, saltando i convenevoli andò dritto al punto: – è passata la Vedova, Maresciallo, voleva sapere dei bauli e della nipote.

– Della nipote? – chiese Ottavino perplesso.

– Sa lei! – ribattè il piantone con un’alzata di spalle tornando al suo posto.

Il Maresciallo ebbe la conferma che quella giornata non sarebbe andata per il verso giusto quando vide il droghiere venirgli incontro con una faccia che lasciava presagire solo cattive notizie.

– Sparite! – urlò in faccia al Maresciallo appena fu giunto davanti ai due carabinieri che ancora erano fermi ai margini della piazza.

– Ehm… – l’Ottavino attese perplesso, non capendo perchè lui e il Tamburino se ne dovessero andare.

– Sparite le tre casse! – sbottò allora il droghiere.

– Ah! Eh no eh! – ribattè il Maresciallo alterandosi, – anche le casse no!

– E invece sì! Tre casse di bottiglie di barbera sparite dalla cantina!

Tamburino convertì la risata che stava per scappargli in un colpo di tosse, nel vedere la faccia dell’Ottavino, il quale sembrava in procinto di strozzarsi da solo.

– Di barbera. – disse l’Ottavino ricacciando sul calendario tutti i santi che era in procinto di tirare giù.

– Sì, gliel’ho detto, tre casse di barbera! – sbraitò il droghiere che iniziava ad irritarsi per l’inerzia del capo dei carabinieri.

– E dove sono? – chiese Ottavino pensando ad alta voce.

– Secondo lei lo so? Se l’avessi saputo non l’avrei importunata a quest’ora! – urlò il droghiere, poi guardando i due carabinieri come se fossero completi idioti decise di tornarsene nel negozio, prima che qualcuno entrasse a trafugare qualche altra cosa in sua assenza.

– Maresciallo? – disse cauto il Tamburino.

– Non adesso! – ribattè questi, poi urlò al droghiere: – Che ne è di Maciste?

– Sparito anche lui… dietro a quella Secca immagino! – borbottò l’uomo sbattendosi la porta alle spalle.

– Capo… – ritentò il Tamburino.

– Non adesso Tamburino, per l’amor del cielo! Se ho ben capito, oltre al morto e ai bauli adesso abbiamo due persone e tre casse scomparse! Ma andiamo – disse avviandosi – ho un’idea!

Ottavino sembra aver capito qualcosa dai discorsi sconclusionati della mattina e cioè:

  • Cos'è o chi è la Secca a cui si riferiva il droghiere. (25%)
    25
  • Dove sono i bauli. (50%)
    50
  • Dov'è Maciste. (25%)
    25
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104 Commenti

    • Ciao Danio, grazie per avermi seguito fino alla fine! Sono contenta che il finalissimo ti sia piaciuto, in effetti l’ho trovato abbastanza convincente per chiudere in maniera buffa tutta la storia!
      vedo adesso che ne hai iniziato uno nuovo, vengo subito a leggere!
      ho in mente un paio di storie, anche con Ottavino, ma penso prendo una pausa dal personaggio con una storia completamente diversa 😉 tempo di sistemare i dettagli e ti faccio sapere!

    • Ti rigrazio, sono contenta di sapere che continuo ad interessare e divertire il lettore! 😀 ahahah sì sono una croce sti bauli! E devo rigraziarti il doppio perchè con il tuo commento ho avuto idea di come chiudere il racconto! 😉 ma sarà una sorpresa!
      Maciste… sei in minoranza, ma prima o poi salterà fuori per forza! 🙂

    • Ciao! 🙂 sono contente che ti piaccia e anche di riuscire a divertire il lettore!
      Eheheh i bauli e il loro tesoro! Anche secondo me Ottavino ha capito dove sono! Chissà, sarebbe interessante se li trovase tutti in un colpo solo eh? Bauli, maciste e secca! Tre piccioni con una fava, dopo indagini “inconcludenti ” sarebbe proprio u bel colpo! Vedremo 😉 !!!

  • Io cercherei Maciste.
    A parte la distribuzione del testo, un po’ caotica tra battute e descizioni, devo dire che l’episodio è divertente, intrigante e la storia è davvero ben architettata. La missione, il plot, il sub-plot ci sono tutti. Molto bene, Giulia, brava. Però 😉 non calcolabile non è corretto… ( eheheheh) si dice inestimabile. 😉

    • Oddio ecco com’era: inestimabile! Sai che non mi è proprio venuto in mente??
      🙂 Maciste, è giunta l’ora di incontrarlo sì, pare anche a me.
      Sono contenta di essere riuscita a fare una storia abbastanza complessa come costruzione, contando che quando ho iniziato avevo in mente tutt’altro, ma poi le scelte hanno portato in questa direzione un pò inaspettata… spero di non deludere allora nel finale! 😉

  • Innanzitutto si reca dalla moglie a comunicarle la notizia e strapparle qualche informazione utile. Poi, con più calma, ti potrai occupare dei suoi movimenti, più in la.

    Mi ritrovo totalmente in disaccordo con gli altri commenti qui giù. Per me questo linguaggio, questo modo di esprimerti tutto tuo ha un non so che di magnetico! Il tuo lessico ricercato ma non troppo, aulico ma accessibile rende la lettura un vero piacere. I dialoghi, con le battute spesso ripetute da più personaggi (“Mi hanno rubato i bauli.” “Bauli?” oppure “Barbera!” “Barbera?”) mi piacciono molto, sdrammatizzano parecchio l’atmosfera del giallo con annesso cadavere rendendola quasi tragicomica.
    Hai molto ben reso anche l’ambientazione. Io, distrattamente, avevo letto ma non avevo tenuto a mente la data all’inizio dell’incipit, tuttavia hai saputo comunicare comunque quel sapore vintage di un’epoca diversa dalla nostra.
    Insomma, che altro dirti? Un incipit davvero bello, ti seguo, aspetto con ansia il seguito e magari aspetto una tua visita anche da me. A presto! 😉

    • Ciao! Ti ringrazio per i complimenti ^_^ sono contenta che ti piaccia lo stile, e che hai saputo cogliere il lato comico della faccenda (è molto difficile per me, abituata a fantasy, scrivere in chiave anche solo leggermente comica!). Spero di riuscire a fare su quest’onda anche tutti i capitoli seguenti senza deluderti! Ti aspetto al prossimo capitolo allora, e nel frattempo passo dalle tue parti! 😉
      A presto!

  • Come promesso eccomi qui.
    Dunque innanzitutto voto per la seconda opzione: la ricostruzione dei movimenti di Ferruccio.
    Inizio interessante, classico ma neanche troppo. Essendo un genere Giallo, la scelta di aprire con il ritrovamento di un cadavere la trovo azzeccata, ma tu sei andata anche oltre, perché inserendo già in apertura tre personaggi di rilievo (vedova, maresciallo e morto) hai reso la trama più complessa, invogliando il lettore (me compresa) a seguirti per capire cosa succederà dopo. Quindi ben fatto.
    Qualche appunto sullo stile:
    Vedo che ti piacciono i diminuitivi! 🙂 e ammetto anche che hanno un loro perché all’interno di questo incipit. Ma allo stesso tempo ti consiglierei di snellire un pò il tutto , lo sento leggermente pesante, non c’è bisogno di usare paroloni; i messaggi più belli sono quelli che si esprimono con semplicità, possono essere costruiti quanto vuoi, ma il lettore li deve mandarli giù come se fosse acqua zuccherata, non sciroppo.
    Ultima cosa, ho notato che spesso dimentichi di chiudere le virgolette, ma sono tipici errori di distrazione, tranquilla capita a tutti.
    Spero che i miei consigli possano esserti di aiuto, ovviamente ti seguo 😉 continua così, al prossimo capitolo !

    • Ciao! Innanzi tutto, grazie per essere passata, e mi fa molto piacere che trovi interessante la storia, spero allora da questo punto di vista, di continuare così! Ti ringrazio per gli accorgimenti, e gli appunti, che sono sempre ben accettati. Vedrò di rendere la storia più scorrevole dal punto di vista lessicale nei prossimi capitoli. 🙂 per le virgolette, se ti riferisci ai dialoghi, mi hanno fatto testa grossa in altri posti perchè il trattino ci vuole solo in apertura e mai in chiusura… 🙂 per quello mi sono abituata a non metterli! Vedrò di rimediare anche a quello!
      Grazie ancora per tutto, al prossimo capitolo allora 😉

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