Tutto ciò che amava era leggere

Un film con la classe

Era difficile non divertirsi per le reazioni della ragazza che ora era diventata viola, premette sul verde e si avvicinò il cellulare all’orecchio “Pronto?” chiese con un filo di voce.

 “Ciao Sara sono Simone” la ragazza chiuse gli occhi sospirando “Si lo so” borbottò a bassa voce “Come?”, si rese improvvisamente conto di averlo detto ad alta voce, fece un leggero colpo di tosse e poi continuò “Niente scusa, cosa volevi?” chiese guardando l’amica scetticamente mentre questa ora le era davanti.

Si tratteneva a stendo dal ridere mentre faceva con le mani tanti cuoricini per poi battere le mani contenta.

“Ti volevo ricordare che stasera la classe ha fissato per andare tutti al cinema a vedere un film”, la bionda sembrò cadere dalle nuvole “E tu hai detto di si quindi …” aggiunse poco dopo il ragazzo, Sara si spiattellò una manata in testa mentre Francesca smise di fare prenderla in giro e la guardò piuttosto accigliata chiedendosi cosa diamine fosse successo. “Non posso, mia mamma esce alle dieci” ribatté a voce bassa, le dispiaceva di non poterci andare, infondo la sua classe le piaceva e non voleva passare male. “Oh, ma per questo non ti preoccupare, ti vengo a prendere io!” fu l’entusiasta risposta.

La giovane rimase sbigottita nel sentire quelle parole, così il giovane interpretò quel silenzio come una risposta affermativa “Alle 8:30 davanti a casa tua?” la bionda rimase scioccata “Scusa, ma come fai a sapere dove abito?”, vi fu un breve silenzio “Ho un amico che vive vicino a te quindi quando sono andato a trovarlo ti ho vista uscire di casa”.

“Non mi stai diventando uno stalker vero?”, dall’altra parte della cornetta ci fu una fragorosa risata “No tranquilla, allora ti vengo a prendere con i miei ok?” la giovane sussurrò una flebile risposta affermativa “Allora a dopo ciao!” disse contento “Ciao” rispose semplicemente attaccando mentre le aumentava inspiegabilmente il battito cardiaco. Rimase immobile incurante dell’amica che le si era seduta accanto e che le sventolava la mano davanti agli occhi dicendo: “Terra chiama Sara! Terra chiama Sara!”.

La bionda si riprese spostando il suo sguardo verso di lei “Verrà a prendermi a casa” disse semplicemente mentre gli occhi smeraldo della giovane si spalancavano “O cappero” fu la semplice risposta e: “Scelgo io i vestiti” fu ciò che aggiunse poco dopo.

Quando Simone bussò alla sua porta perfettamente in orario lei si era da poco separata da Francesca, si diede un’ultima occhiata allo specchio, i capelli erano lasciati sciolti se non per due ciocche tirate indietro e fissate con una piccola pinza alla nuca, aveva dei pantaloni neri ed una maglietta azzurra aderente con le maniche che le arrivavano fino al gomito, niente trucco, in mano aveva una felpa. Afferrò la cartella precipitandosi verso la porta. Dovette prendere un grande respiro prima di aprirla incontrando gli occhi azzurri del ragazzo.

“Eccomi” disse aprendosi in un enorme sorriso che lei ricambiò timidamente “Eccoti” sussurrò, ma lui sembrò non averla sentita “Andiamo?” chiese poco dopo scostandosi di lato, lei si limitò ad annuire e chiuse la porta a chiave. Si girò e vede in lontananza una macchina grigia accostata al suo cancello, capì che doveva essere quella la macchina dei genitori del ragazzo.

Entrarono ed incontrarono lo sguardo gentile di una donna dai capelli rossi egli occhi verdi scuro, la salutò gentilmente “Io sono Martina, è un piacere conoscere la famosa Sara finalmente” le disse con un occhiolino e mentre il ragazzo che le è seduto accanto sbottò con un: “Mamma” scocciato Sara iniziò a pensare alle parole che la donna a calcato con la voce famosa e finalmente, guardò di sottecchi il ragazzo chiedendoti se davvero fosse così famosa in casa sua. Improvvisamente le venne in mente l’immagine di Francesca che faceva i cuoricini con le mani e scosse forte la testa cercando di scacciarla. Quando poi si accorse che lui la sta guardando arrossì vistosamente “Anche per me è un piacere conoscerla” disse poi la giovane pregando che non fosse passato troppo tempo.

Il viaggio passò velocemente, infondo il cinema non era molto lontano dalla casa della giovane e dopo meno di un quarto d’ora avevano già parcheggiato la macchina “Ti riportiamo a casa noi?” le chiese la donna dai capelli rossi “Se non è un disturbo” rispose la giovane torturandosi la mano ansiosamente “Ma che, figurati, nessun problema!” le rispose ridendo facendola sospirare di sollievo, scese dalla macchina e fece appena in tempo a sentirle dire al figlio: “È molto carina”, prima che la portiera si chiudesse con un tonfo.

Raggiunsero il resto della classe che nel vederli arrivare insieme non si stupirono poi tanto, cosa che fece comprendere a Sara che Simone doveva averglielo detto prima, raggiunse Carmela, un ragazza con la quale aveva legato un po’ di più “Che film andiamo a vedere?” chiese timidamente, la ragazza le sorrise arricciandosi con un dito i lisci capelli neri lunghi sino alla schiena.

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