Sulla soglia
Amore senza passione è come fuoco dipinto sul muro. Non importa quanto sembri vero, non riuscirà mai a scaldarti.
Non sono una santa, non lo sono mai stata. Ho fatto cose di cui mi vergogno e non cerco redenzione. Non voglio neanche comprensione. Ho sbagliato tutto. E quando me ne sono accorta non ho avuto il coraggio di porre rimedio. Vigliacca dici? No. Sono stata solo… debole. La forza è qualcosa che mi è sempre mancata proprio quando mi serviva. Chissà quante volte avrai sentito queste lagne. Perdonami ma non ero preparata a questo. Credevo che una come me finisse all’inferno per direttissima. Occorre guadagnarselo, mi dici. Guadagnarsi l’inferno. C’è da sbellicarsi. Ma tu non stai ridendo. Sei fin troppo serio. Vuoi sentire la mia storia prima di lasciarmi passare. Vuoi la mia storia? Ce l’ho una storia. Ma mettiti comodo perché ne ho un bel po’ da raccontare. Ecco bravo, così.
Allora, mi chiamo Jadi, o almeno a lui piaceva chiamarmi così. Anche a me piaceva. Mi piaceva ogni cosa di lui. E’ entrato nella mia vita come un temporale primaverile. Senza annunciarsi, senza premure. Mi è diluviato addosso travolgendomi. Prima del suo arrivo non mi ero mai resa conto di quanto desiderassi annegare nelle sue acque.
A volte non ti rendi conto di quanto riarsa sia la tua esistenza finché non scopri la gioia di sentirti fradicia. Le prime gocce ti allarmano, poi cominci a correre cercando un riparo. Poco dopo ti ritrovi zuppa e poi, inatteso, ti si allarga un sorriso.
La natura ci ha concepiti bagnati, giusto? Però la vita, giorno dopo giorno, ti inaridisce. Cominciando dal cuore, mi sbaglio? Vedo che annuisci. Mi conforta saperti d’accordo. In fondo i miei vecchi non hanno messo al mondo un’allocca.
Dov’ero rimasta? Ah certo, certo. Come? Hai ragione sono andata troppo avanti. Ok, cominciamo dal principio.
Ho avuto una storia come tanti. Famiglia di modeste pretese, due genitori che sbarcavano il lunario sudando dieci ore al giorno in una lavanderia industriale. Un fratello più grande. Di soli due anni ma che lui brandiva come fossero venti. Sono venuta su così, niente che meriti più di quanto non abbia già detto. Quando mi sono accorta di essere cresciuta non ho perso tempo a cercare di capire cosa comportasse. E, come recitando un copione già scritto, mi sono ritrovata in un altro letto di un’altra casa, in un’altra città, con accanto un uomo: a tutti gli effetti di legge, mio marito.
Era quello che volevo? La risposta è si, ma sai una cosa? Sapere quello che vuoi è un conto, sapere ciò di cui hai bisogno… bhè, è tutto un altro paio di maniche.
Ogni santo giorno lo passi a guardare quello che gli altri inseguono. Da brava donnina ti costruisci una coscienza sui giudizi, quelli degli altri naturalmente, fino a convincerti che ti conviene giocare le tue fiches sulle caselle con la più bassa probabilità di perdere. E’ ragionevole, no?
Già, tu sorridi. Tu, il re dei croupier. Con il gioco d’azzardo ci vai a nozze. So bene come la pensi, cosa credi? Chi non risica non rosica, dico bene?
Hai ragione. Lo so adesso e, in fondo, lo sapevo anche allora. Una scelta d’amore dici? Credevo di si. Con i parametri di allora ci avrei scommesso un braccio. Peccato che i parametri erano sbagliati. Completamente.
Ma torniamo alla mia storia, ti va?
La vita matrimoniale scorreva in tutta la sua narcotizzante normalità. I giorni scandivano al ritmo di una danza incessante e sempre uguale. Divertente all’inizio, non posso negarlo. Ma anche la musica più trascinante, se non cambia, dopo un po’ stanca. La verità, però, è che quando sei in ballo devi ballare, non importa più su quale musica. Come in una maratona danzante l’importante è arrivare in fondo e guai a fermarsi. E io, da brava moglie, non mi sono mai fermata. Lui, bhè… oggi mi chiedo se avesse mai iniziato a danzare. Perché? Perché nella mia personale maratona lui era pressoché fermo sul posto, mentre io gli piroettavo intorno. Una coreografia asimmetrica in cui è fin troppo chiaro chi danza per chi. Quanto ero cieca. Ma non importa, anche quando ho aperto gli occhi, ho scelto di richiuderli e dimenticare ciò che ho visto. Ma su questo ci torno più avanti.
Prima voglio che ti sia chiaro come si possa vivere una vita faticosa e avara, estranea alle esigenze più profonde del cuore e avere l’impudenza di chiamarlo amore.
E’ in quella esatta accezione che io ho amato mio marito. Ed è bastato per restarne attaccata anche quando il vero amore mi ha sparato fuori dalla stratosfera, portandomi vicino alle stelle come mai più mi capiterà. Non so se rendo l’idea. Quello che voglio dirti è che c’è stato un momento in cui mi è stata servita la felicità su un piatto d’oro tempestato di diamanti. L’ho riconosciuto subito, non avevo il minimo dubbio. E sai che ho fatto? Ci ho sputato dentro senza vergogna.
Merito l’inferno, amico mio. Lo so io e lo sai anche tu.
Jadi. Quando mi chiamava così volevo morirgli tra le braccia.
Jadi. E’ tutto ciò che mi resta di lui.
Senza averlo meritato.
Jadi si apre completamente allo sconosciuto che le impedisce di varcare la soglia dell'inferno. Ha tanto da raccontare, cominciando da:
- il primo incontro col suo grande amore (46%)
- il suo primo tradimento (38%)
- la malattia che l'ha colpita (15%)

07/08/2016 at 14:53
Ciao!! 😀
Scusa il ritardo! Mi è piaciuta tantissimo questa storia, in cui ci hai fatto rivivere la vita di Jadi, condizionata e guidata dalla completa libertà di accettare o rinunciare a una determinata azione. Persino il non prendere una posizione in merito è una scelta in sè, una sorta di rifiuto ad agire, se vogliamo. Ho trovato stupendo il finale proprio per questo!
Ancora complimenti!! 😀
A presto!!
04/08/2016 at 10:10
Ciao nicux!
Non so bene come iniziare questo commento. So che può suonare banale, ma sei stato bravissimo. Un finale stupendo ed emozionante dall’inizio alla fine!
Questo viaggio nei ricordi di Jadi è stato dolce e amaro: abbiamo visto i momenti felici e la gioia dell’amore, e abbiamo sofferto quando lei non è riuscita a concretizzarlo, fuggendo dalla scelta più importante.
“Non si può sfuggire alle scelte, amici miei. Non si può vivere ignorandole.
Anche non scegliere è in definitiva una scelta: quella sbagliata, come Jadi ha avuto modo di scoprire.
E quando sei al termine del tuo viaggio, comunque tu ci sia arrivato, ciò che ti aspetta in fondo è ancora una scelta.
L’ultima.”
Semplicemente meravigliosa! Complimenti! ^__^
06/08/2016 at 20:57
Hai colto i due temi portanti della storia e che mi stanno molto a cuore. L’amore che in un modo o nell’altro diventa discriminante nelle scelte che dobbiamo continuamente fare. E l’inevitabilita’ di compierle.
Spesso siamo convinti che una scelta riguardi le opzioni che abbiamo, e invece credo che riguardi il coraggio di dire SI oppure rinunciare. Cosi’ si spiega che evitare di scegliere e’ di per se una scelta, quella di rinunciare.
Cmq non voglio annoiarsi, ma ti ringrazio per i tuoi apprezzamenti e spero di sia divertita.
Grazie ancora
N
31/07/2016 at 22:34
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Beh, siamo ancora qui, no?
E se ci siete voi, c’è anche la Fonte. Voi cosa ne dite?
Potrei aggiungere altro ma… questa è un’altra storia.
Bon voyage mes amis
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E con questo, applaudo 😀
Alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
06/08/2016 at 20:49
Grazie Red, soprattutto per aver seguito con pochi altri la lunga gestazione di questa storia. Mi sono reso conto che e’ passato piu’ di un anno dal primo episodio.
Sono contento che ti sia piaciuta.
N
28/06/2016 at 15:24
La sentinella ha mentito…ultimo test, tentazione per vedere se Jadi merita o meno l’inferno?
Aspetto il finale, sicuro che ci stupirai tutti.
Alla prossima!
29/06/2016 at 08:00
G, devo dire che non sei lontano dall’idea che avevo in mente 😉 ma neanche troppo vicino 😀
28/06/2016 at 13:22
Harmony, per quanto la cosa mi dia prurito al solo cliccarla, credo che andrà così…
29/06/2016 at 07:58
perchè?
27/06/2016 at 17:08
Ciao!
Ero molto indecisa tra il Fantasy e l’Horror. Alla fine, il mio amore per il fantasy ha trionfato! XD
Sono curiosissima di leggere il finale!
Bravissimo! Alla prossima! 😀
29/06/2016 at 07:58
e io di scriverlo 🙂
grazie Tia
27/06/2016 at 15:18
Ciao!! 😀
Devo dire che mi piacciono tutte e tre le opzioni proposte, ma quella della sentinella che ha mentito mi affascina particolarmente… sarebbe un gran bel colpo di scena! 😉
Alla prossima!!
29/06/2016 at 07:57
lo sarebbe stato prima del tuo commento 😛
grazie!!! ahahah