Bella la Brianza

Dove eravamo rimasti?

Cosa dirà l'onorevole a Bruno ? Che è rimasto coinvolto nel traffico di droga (60%)

Passato presente e futuro......

Uscito dalla doccia, dopo essersi asciugato, tornò nella stanza da letto.

Un profumo di caffè appena fatto entrò nelle sue narici.  Gustò con calma il caffè che qualcuno aveva lasciato mentre lui era in bagno.
Seduto, come diceva sempre sua madre.
Spostò leggermente la tenda per dare un po’ di luce alla camera.
Si accorse che anche questa volta sul letto era stato ordinatamente lasciato quanto necessario per cambiare l’intimo e vestirsi.
L’abito era in fresco lana.
Di ottima qualità come l’altro ma meno casual. La camicia era bianca e vi era anche una cravatta regimental. La morbidezza della seta gli sembrava familiare ed infatti scorgendo l’etichetta lesse “Marinella “.
Sorrise stupendosi ancora una volta per l’organizzazione di quella casa.
Il pensiero andò alla ragazza nuda sul suo corpo.
Faceva parte del servizio o era una iniziativa personale della fanciulla, si chiese.
Poco importava. Era stato bello, dolce e dopo lei era scivolata via come in un sogno.
Ma non aveva sognato.

Guardò l’ora. L’orologio d’oro che suo padre gli aveva regalato il giorno della sua laurea segnava le diciotto.
La sua mente tornò a quel giorno di quasi venticinque anni prima.
Suo padre, sua madre, Claudia che di li a poco sarebbe diventata sua moglie.
Non ricordava altri visi. Nessuno dei suoi compagni universitari. Rimossi.

Dopo la laurea aveva iniziato a lavorare nella fabbrica dello zio Luigi. Il fratello di suo padre. Una azienda tra le più famose della Brianza del mobile.
Era l’ombra dello zio, che non avendo figli maschi, lo portava sempre volentieri con se .
Bruno conosceva molto bene l’inglese, mentre lo zio ne masticava solo poche parole commerciali. Per questo motivo prese ad occuparsi dei mercati esteri.

In quegli anni il mobile italiano cominciava ad essere apprezzato nel mondo. In particolare i nuovi ricchi russi, cinesi e indiani sempre presenti al salone e capaci di apprezzare ed acquistare i mobili di alta qualità prodotti dalla fabbrica dello zio.

Per tre anni consecutivi il fatturato estero dell’azienda, grazie alle capacità di Bruno, raddoppiò diventando l’ottanta per cento del totale.
Se questa cosa riempiva di gioia lo zio, lo stesso non si poteva dire di zia Agnese, la moglie nonché responsabile dell’amministrazione.
La donna non vedeva di buon occhio le attenzioni che il marito dava al nipote e temeva che prima o poi Bruno avrebbe chiesto di più.
Come si sbagliava zia Agnese. A Bruno, tutto preso dal lavoro, dalla giovane e bella moglie e dal figlio appena nato non interessavano i soldi. A lui bastava quello che aveva. Era grato alla zio per l’opportunità che gli aveva dato e non avrebbe mai preteso di più.
Ma questo zia Agnese non lo sapeva. Dopo quattro anni dall’arrivo di Bruno in azienda approfittando del fatto che il fatturato quell’anno non era cresciuto come il precedente insinuò nella mente del marito l’idea che il ragazzo non andasse più bene.
Zia Agnese alla fine convinse l’uomo che si trovò costretto ad allontanare il nipote.

Bruno non se la prese. Sapeva che la cosa era opera della zia e continuò a frequentare lo zio anche dopo aver lasciato l’azienda ed aver fondato insieme ad Ambrogio la sua compagnia. Ogni tanto lo zio Luigi andava a trovare il nipote nel suo stabilimento e dava consigli al giovane per perfezionare il prodotto.

Bruno ammirava lo zio per le sue capacità manuali e spesso risolveva problemi di costruzione che altrimenti avrebbero richiesto giorni di studio e molti prototipi.

Tornò al presente, si preparò all’incontro con l’onorevole, ed uscì dalla sua stanza.
Ad attenderlo c’era stavolta solo l’assistente. La ragazza probabilmente era andata a casa. Meglio così. Si sarebbe sentito in imbarazzo.
L’uomo confermò che l’onorevole sarebbe arrivato entro dieci minuti e conveniva scendere a prendere una boccata d’aria nell’attesa. Bruno accolse la proposta con entusiasmo. Voleva uscire da quell’appartamento che pur essendo accogliente gli sembrava una prigione dorata.
Presero l’ascensore e scesero al piano terreno. Pochi passi e furono sulla strada. Non era ancora buio ed il traffico nella via era ancora intenso.
Il rumore delle vetture, i clacson e gli altri rumori della città lo resero sereno.

A Bruno non piaceva Milano. Aveva deciso di vivere in Brianza per far crescere il figlio in un ambiente più tranquillo.

 Anche Claudia  amava la Brianza. Era inserita nella buona borghesia. Era iscritta al circolo delle capannette, il più prestigioso della zona dove spesso giocava a burraco con le ricche sciure brianzole.

Con Claudia le cose da tempo non andavano bene. L’abitudine, il figlio che diventa grande, la noia, Bruno sempre in giro per il mondo.
I pensieri si interruppero all’arrivo dell’auto blu dell’onorevole.
Bruno e l’assistente salirono a bordo dell’Audi Blindata.

Dopo che avrà parlato con l'onorevole cosa accadrà?

  • Incontrerà una persona che lo aiuterà risolvere i suoi problemi . (100%)
    100
  • Resterà in Italia per chiarire la sua posizione. (0%)
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  • Dopo la spiegazione dell'onorevole Bruno fuggirà all'estero. (0%)
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10 Commenti

  • Incontrerà una persona che lo aiuterà… fuggire all’estero non sarebbe una soluzione e non potrebbe fare tutto da solo, per chiarire la sua posizione.
    Devo dire che questa è davvero una storia intrigante, mi piace molto. Complimenti. 😉

  • Ciao Marco. Hai assolutamente ragione sulla punteggiatura. È stato scritto di getto e pubblicato senza alcuna revisione. Visto che sei uno studente in economia ti piacerà il seguito. Presto arriverà il terzo capitolo.
    Intanto ti ringrazio per i suggerimenti.
    Spero di leggere ancora tuoi commenti.

  • Fantastico! Sono uno studente di Economia di Milano e sto per immergermi nel mondo aziendale. Forma e punteggiatura sono frettolosi e non curati. Eppure, non so perché, ma con un altro stile mi sarebbe piaciuto meno: in qualche modo e’ coerente col contesto, come se fosse scritto da uno smartphone mentre si svolgono i fatti.
    Mi hai centrato in pieno, ti seguo e spero di leggere presto un nuovo capitolo della storia.
    Saluti

  • Accetta la sua nuova identità.

    Benvenuto!
    Lascia margine tra la pubblicazione di un episodio e dell’altro, così da basarti sulle votazioni.. 😉
    Ti consiglio di andare a capo più spesso dopo il punto ( lo spazio non viene conteggiato) così da rendere meno ipnotica la lettura. Sai, qui molti leggono dal telefono 😉

    Dopo questi piccoli consigli che spero non ti infastidiscano,
    mi complimento per l’incipit e per l’idea di plot, storia intrigante come se ne leggono poche da queste parti.
    Aspetto il prossimo e seguo!

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