Dove eravamo rimasti?
I Veggenti
Edward era arrivato tardi in albergo. Aveva lavorato per incrementare le misure anti intrusione del sistema informatico. Isolare troppo il gruppo di lavoro dal resto della rete avrebbe impedito a questi di lavorare ma tracciare ogni attività per poter trovare eventuali intrusi, sia in tempo reale che a posteriori, era fattibile. Pur stanchissimo non riusciva a prendere sonno, così accese il televisore e seguì un vecchio episodio di Colombo, nella speranza che distraendosi dai pensieri del lavoro il sonno lo avrebbe sopraffatto. Pensò, ‘ho già visto questo episodio. Colombo, un investigatore senza nessun superpotere. Non legge le menti, non prevede il futuro, non è un sensitivo, niente di tutto questo. —Solo osservazione, intuito e soprattutto perseveranza’ e nel pensarlo si addormentò profondamente.
Quando anche Annie ebbe bevuto l’ultimo sorso di vino, i due salirono le scale e andarono ognuno nella propria camera.
Il mattino seguente si svegliarono entrambi molto presto. Avevano riposato poche ore ma di un sonno profondo. Non ricordavano di aver sognato ma la cosa sorprendente era che Joshua aveva completamente dimenticato che il giorno prima qualcuno aveva tentato di ucciderlo, come se questo non fosse mai accaduto. Particolarmente euforico di iniziare il suo lavoro al CERN, scese le scale con l’intenzione di preparare la colazione ma quando arrivò al piano di sotto trovò Annie che lo aveva preceduto. Lei lo accolse con un raggiante sorriso ed un sentito, ‘buon giorno!’ Joshua rispose al saluto e pensò che sarebbe stato sicuramente un giorno buono. La colazione era pronta sul banco dell’angolo cottura, Annie e Joshua si accomodarono su due alti sgabelli e cominciarono la loro giornata insieme, sorseggiando un buon caffè caldo.
Si era addormentato da non più di tre ore, con il televisore ancora acceso, quando lo squillare del cellulare lo svegliò bruscamente. Era il sistema che lo avvisava di una anomalia; Edward si collegò immediatamente per verificare di che si trattava. Accertatosi, poi, che non era niente di urgentissimo e soddisfatto che le modifiche apportate la sera prima avessero già dato i primi frutti, decise di preparasi un caffè prima di andare in ufficio a controllare più approfonditamente.
Alle 7:00 del mattino, Mike era da solo al laboratorio. Avendo tutti lavorato senza sosta negli ultimi giorni, avevano concordato per una mattinata libera ma lui non aveva resistito e si era precipitato in laboratorio per controllare i dati dei sensori, raccolti durante la notte. Mike era felice d’averlo fatto perché c’erano delle novità.
‘Vorrei andare a fare compere prima di andare al lavoro, ho bisogno di vestiti di ricambio e di un pigiama più comodo,’ disse Joshua sorridendo.‘E’ presto, abbiamo molte ore prima di andare al lavoro, sicuramente si può fare,’ rispose Annie, aggiungendo poi con un sorriso divertito, ‘abbiamo anche tempo per andare da un Veggente che mi hanno consigliato. Che ne dici?’ Preso alla sprovvista e non venendogli in mente nessuna valida ragione per dire di no, con sorriso ironico, Joshua rispose, ’perché no, è un’esperienza che mi manca.’ Subito dopo colazione si recarono a Ginevra per acquistare almeno il minimo necessario per Joshua. Finite le compere, si recarono poi allo studio di quello che doveva essere un apprezzato astrologo. Una sorta di assistente li ricevette facendoli accomodare in un salotto molto ampio. Dal lato opposto c’era una scrivania, dietro la quale era seduto il Maestro. Annie e Joshua dovevano attendere che finisse la seduta con la cliente precedente, la quale ancora di fronte all’astrologo ascoltava in religioso silenzio ciò che l’uomo le raccontava del suo avvenire. Potevano ascoltare quello che l’uomo diceva e non potettero fare a meno di considerare che l’astrologo stava dicendo esattamente quello che la donna voleva sentirsi dire. Di certo non stava dando nessuna informazione importante alla donna. La stava rincuorando, così che qualsiasi cosa fosse avvenuta dopo, la donna si sarebbe sforzata, in qualche modo, di trovare riscontro nelle parole dell’uomo, semplicemente perché le arrecavano conforto. Joshua ed Annie si scambiarono poche occhiate d’intesa e decisero di rinunciare alla seduta. Con la scusa che sarebbero ritornati previo appuntamento per non arrecare disturbo al Maestro, lasciarono lo studio. ‘Capisci perché sono scettico,’ disse Joshua appena in strada. ‘In questo caso non posso darti torto. Però abbiamo ancora qualche ora e ho un’altro indirizzo.’ rispose Annie. Joshua stava per obbiettare, ma vedendo Annie decisa, evitò ogni commento e salirono in moto per andare al prossimo incontro. Arrivati all’indirizzo indicato ad Annie, bussarono alla porta e furono subito ricevuti da colui che presentatosi come Dottor Who, li fece accomodare in salotto. L’impressione che ebbero Joshua ed Annie, questa volta fu molto diversa. L’uomo dalla fisionomia orientale aveva evidentemente un atteggiamento molto particolare.
Nel prossimo episodio chi sarà il primo a trovare il bandolo della matassa?
- Joshua con una visione (20%)
- Edward, con intuito e deduzione logica (40%)
- Mike, con la sua conoscenza scientifica e l'intelligenza (40%)

31/08/2015 at 22:01
Ho votato per Mike. Magari sentiamo parlare ancora un po’ di fisica.
Bella la scelta della location, tra rurale e tecnologico.
Non mi convince l’idea che una che lavora al Cern, abbia così tanta voglia di vedere un veggente.
01/09/2015 at 13:53
Bravo, la tua osservazione è giusta. Qualcosa era spiegato nel racconto precedente, ma non è necessario leggerlo (mi vergogno per come l’ho scritto). Diciamo che questo è un set-up (un indizio) che servirà poi, sempre che riesca a scrivere bene la storia. Ma serve ricordare che Annie è una Cosmologa non una Fiscia, I cosmologi sono con un piede nella fisica ed uno nella metafisica.
Grazie per essere passato, verrò anche io a trovarti, recuperando gli episodi che hai già scritto. Ciao.
31/08/2015 at 12:10
Io voto Edward perché, se è vero conoscenza scientifica ed intelligenza funzionino bene nella fantascienza, questa “cosa” che rimane dietro le quinte mi sembra più adatta ad essere scoperta con intuito e deduzione logica; ad onor del vero, farei che la scintilla di Edward scatti per un qualcosa scoperto da Mike 😉
Ciao 🙂
PS: Mi sono sganasciato dalle risate quando ho letto Dottr Who. D’altronde credo sia un cognome comune in oriente, ma la cosa fa ugualmente divertire 😉
31/08/2015 at 18:25
Grazie per il commento. Si in effetti volevo ironizzare sul fatto che Who è un cognome reale in Cina e allo stesso tempo richiama la serie Dott. Who che viaggia nel tempo. Dato che il personaggio della mia storia è un presunto Veggente dovendogli trovare un nome ho scelto questo un po’ irriverente. Come forse hai già letto in un altro commento la cosa buffa è che un giorno veramente mi presentarono un prof. cinese introducendolo come Dott. Who e poco non ci è mancato che gli ridessi in faccia.
31/08/2015 at 11:46
Joshua.
Ho trovato poco convicnente la tua scrittura laddove la voce narrante non chiarisce ciò che vede o percepisce, utilizzando termini come: una sorta di…, molto particolare…., oppure quando non spieghi in che modo e perché erano certi che l’astrologo stesse dicendo esattamente ciò che la donna voleva sentire. Insomma trovo che la storia sia complessa e la narrazione a volte rimanga in superficie. E’ possible che dipenda da una tua scelta mirata, tuttavia si resta interdetti. Generalmente si piazzano set-up e poi si va avanti. Quando arriva il momento giusto, i set-up si risolvono con i pay-off. Ma se tu inserisci indizi vaghi, non sono sufficienti per considerarli dei set-up, e restano solo notizie vaghe. Ti dico queste cose perché scrivi roba complessa, se fosse una favoletta, non sarebbe necessario inserire tante regole 😉
31/08/2015 at 16:51
Ciao. Le tue osservazioni mi insegnano molto ed io voglio imparare. Grazie.
In effetti non riesco ancora a gestire gli episodi e i 5000 caratteri. Proprio il punto che hai notato tu, “una sorta di assistente.”,’ è una scena che ho tagliato per rientrare nei 5000 caratteri ed ora che me lo hai fatto notare mi rendo conto che risulta monca, infatti si sarebbe capito poi che non era un assistente ma semplicemente la moglie. Anche le considerazioni sul fatto che era un ciarlatano le ho tolte per spazio e perché temevo che potevano annoiare. Avrei dovuto semplicemente dividere l’episodio ma non ne ho avuto l’ardore.
In effetti vorrei offrire innumerevoli indizi che solo alla fine dovrebbero far capire il finale ma probabilmente non può funzionare per il fatto che la storia è ad episodi e se gli indizi sono troppi; alla fine sarà impossibile ricordarli tutti. Ci sto riflettendo solo ora che me lo hai fatto notare. 🙂 Vediamo se riesco ancora a rimediare, sono a metà storia forse qualcosa posso ancora fare ;-).
PS: Ho appena letto il tuo racconto SHIMPU. Magistrale il finale.
31/08/2015 at 09:31
“colui che presentatosi come Dottor Who”
Palese riferimento alla serie inglese di oltre mezzo secolo.
31/08/2015 at 11:03
E’ vero, ma sai la verità è che io ho conosciuto davvero un Professore cinese che si chiamava Who di cognome! Immagina quando me lo presentarono come Dott. Who. Gli stavo facendo una risata in faccia. Ho poi verificato che Who è un cognome alquanto comune in Cina.
31/08/2015 at 11:17
Se il dottore che hai inserito nel racconto è di rigine cinese, avresti dovuto specificarlo, perché sembra essere un amante della serie inglese. Se poi è di origine asiatica e gli piace la serie, è un’altra cosa.
28/08/2015 at 23:26
Veggente, Veggente!
Mi sta piacendo come sta venendo scritta. Sono convinto che non serva più azione, ma solo più “movimento”: i personaggi sembrano molto statici quando parlano tra di loro (lo so: è un problema che ho anch’io quando faccio parlare i personaggi).
Ciao 🙂
29/08/2015 at 08:56
Bentornato. Grazie per il commento. Sono d’accordo con te. Devo trovare il modo di dare più movimento. Vediamo se ci riesco nel prossimo episodio.
25/08/2015 at 12:16
Sarebbe interessante che, a questo punto, incontrasse un veggente…
Mi sono messa in pari e ti seguo volentieri, non fosse altro che per i tuoi evidenti miglioramenti. Dal primo racconto a questo c’è un gran salto di qualità.
Interessante il concetto di ricordo che non equivale al passato ma a un possibile futuro. Al di là di tutto, l’idea di plot è buona. Devi solo trovare una strada narrativa più incisiva 😉
25/08/2015 at 12:57
Ciao. Sono davvero contento che tu abbia notato dei miglioramenti. Ho seguito i tuoi consigli e ho cercato un manuale di scrittura adatto a me, purtroppo durante l’inverno non ho molto tempo da dedicarmi e quindi ne ho potuto leggere solo uno ma è stato molto divertente, un manuale su come NON scrivere un romanzo. Sono, inoltre, disperatamente d’accordo con la tua ultima frase. Temo che se nel prossimo episodio non riesco a dare un poco di azione o almeno un po di movimento, mi giocherò tutti i lettori. Lo sai mi piace il tuo di stile, ma non ci riesco proprio per ora.
Grazie per la visita. PS aspetto con ansia il tuo prossimo episodio.
19/08/2015 at 09:17
Ti dirò che non mi dispiace per niente!
Si vede della conoscenza che a volte prende il sopravvento ma mi sembra un disturbo. Comunque ti seguo perchè, come hai già detto, non si può giudicare con soli due episodi!
A presto!
20/08/2015 at 08:15
Volevo dire “NON mi sembra un disturbo” 😉
20/08/2015 at 09:33
Ah, Grazie. Infatti ero rimasto un po’ interdetto e stavo rileggendo il prossimo episodio cercando di fare meglio, ma non sapevo come. Infatti come ho già detto in un altro commento, tutte le informazioni sono, secondo me, utili tessere del mosaico. A presto.
21/08/2015 at 16:10
Si scusa mi sono accorto dopo nella mancanza del fondamentale “non”….tre lettere a volte fanno proprio una grande differenza!
10/08/2015 at 04:43
Senti, ho la presunzione di dirti che sei uno di quelli che si concentra troppo sul soggetto del romanzo, sul mondo che c’è dietro, sulle leggi fisiche che sfruttano gli scienziati e menate del genere. La cosa più importante del romanzo è il susseguirsi di eventi, gli intrecci narrativi, i conflitti, etc. In una parola, la storia. E qui ne vedo poca.
10/08/2015 at 04:48
La faccenda di Terminator: orribile, da tagliare
10/08/2015 at 08:59
Su questo ti do ragione. Anche io direi lo stesso. Ma… Vedi commento sopra….
10/08/2015 at 09:59
Mentre sul commento precedente mi trovi completamente d’accordo, su questo non del tutto. Si vede l’inesperienza e forse non riuscirò a scrivere la storia che vorrei su THe iNCIPIT, perché non so se riuscirò a renderla giocabile. Come forse hai intuito la trama che ho immaginato é troppo complessa e nel ridurla in 50000 caratteri farò un fiasco come nel primo racconto, però a me piacciono i racconti in cui non ci siano solo susseguirsi di eventi, intrecci narrativi e conflitti spesso comprensibili solo dall’autore perché troppo personali, ma racconti di fantascienza dove si facciano ipotesi plausibili su teorie veramente scientifiche andando un po’ oltre lo stato dell’arte ma non troppo. Proprio come hai detto tu sulle leggi fisiche che sfruttano gli scienziati e menate del genere, questa é per me la fantascienza altrimenti é un altro genere di storia. Perciò sono contento di averti dato la giusta impressione e detto tra noi non sarei ancora capace di scrivere un romanzo degno di essere definito tale, con tutte le caratteristiche che tu dici, però è un po’ presto per decidere che ne uscirà fuori già al secondo episodio, non ti parte? Spero leggerai il seguito e mi darai la tua opinione. Certo è che ho solo un mese , poi full immersion nel lavoro e se ne parlerà tra un anno, che pensi ne possa uscire da un mese di lavoro neanche a tempo pieno? Una mezza schifezza, però sarà divertente ed avrò imparato un po’ di più per la prossima volta.
Ps: Mi farebbe davvero piacere avere la tua opinione anche sulla prima parte della storia, ‘I veggenti’, sapere soprattutto se ci sono pari scritte più degnamente che varrebbe la pena di salvare.
Grazie.
12/08/2015 at 16:22
Ricordati che deve essere tutto funzionale alla storia. Appena vedi che stai spiegando qualcosa che non è funzionale alla storia, ma ti piace descriverlo, taglialo.
14/08/2015 at 09:04
Si sono d’accordo. Però al momento tutto quello che è stato detto sono tessere di un mosaico che spero il lettore riuscirà a comporre con chiarezza alla fine del racconto. La difficoltà sta nel far capire la storia anche a chi non ha letto il primo racconto pur non ripetendo cose che annoierebbero chi invece lo ha letto.
Per esempio la questione dell’Amigdala non è che è stata messa lì tanto per far sapere che anche io so leggere Wikipedia 😉 ma perché speravo che un lettore attento avesse capito che quello che Joshua ricorda non è frutto di immaginazione ma di ricordi reali… e non vado oltre. Perciò dicevo che con due episodi è difficile trarre conclusioni.
10/08/2015 at 04:32
Ma scientifico de che?
08/08/2015 at 08:19
Le racconta tutto… Non dovrebbe succedere niente di male… (non dovrebbe… Mi immagino la reazione di Joshua se poi Annie lo reputa un pazzo xD… Ha senso questo commento?)
10/08/2015 at 19:52
Si, ha senso, ha senso. Però fa presto ad uscire con un nuovo episodio del tuo racconto, mi si è rotto il Kindle ed adesso posso leggere o dal telefonino il tuo racconto oppure il palmo della mia mano, che tra l’altro racconta una storia che a me non piace! (questo si che è un commento senza senso).
10/08/2015 at 20:53
Invece io ho capito il senso della tua replica (dove sono i miei biscottih? xD).
Riguardo la mia storia… beh… adesso sto aspettando che lei ritorni in linea… non si connette!! Mi deve raccontare quello che è successo… altrimenti sarei costretta ad inventare quello che le è successo… e lei legge quello che riporto qui… e ti dico solo che ha uno spirito vendicativo MOLTO accentuato (anche se non ho capito come lei riesca a leggerlo…si, per chi lo chiedesse,sono pazza xD… adesso se mi riesci a trovare il senso logico di questa replica prendo Obama e lo costringo a darti tutte le sue medaglie…LOL)
10/08/2015 at 20:53
Invece io ho capito il senso della tua replica (dove sono i miei biscottih? xD).
Riguardo la mia storia… beh… adesso sto aspettando che lei ritorni in linea… non si connette!! Mi deve raccontare quello che è successo… altrimenti sarei costretta ad inventare quello che le è successo… e lei legge quello che riporto qui… e ti dico solo che ha uno spirito vendicativo MOLTO accentuato (anche se non ho capito come lei riesca a leggerlo…si, per chi lo chiedesse,sono pazza xD… adesso se mi riesci a trovare il senso logico di questa replica prendo Obama e lo costringo a darti tutte le sue medaglie…LOL)
06/08/2015 at 12:23
Decide di raccontare tutto ad Annie, ma, come dice Drago qui sotto, prendendola un po’ alla larga.
Il capitolo è interessante e mi piace la casa in mezzo alla natura, in totale contrasto con i laboratori del CERN 🙂
Ciao 🙂
PS: parto Lunedì e torno il 26 a notte, quindi mi sa che ci rileggiamo al mio ritorno ^_^
Buone vacanze 🙂
06/08/2015 at 13:50
Per davvero molti che lavorano al CERN scelgono di prendere casa nella vicina Francia per risparmiare e spesso le case sono rurali.
Buone vacanze e l’augurio di divertirti.
Ciao.
06/08/2015 at 11:45
Dice tutto ad Annie, ma sotto forma di ipotesi, come se in realtà non fosse successo tutto quello che racconta
06/08/2015 at 13:55
Sai potrebbe essere una buona idea. Mi darebbe anche più spazio alle sorprese, sempre che ce ne siano? 😉
06/08/2015 at 11:45
Io dico che prova a raccontarglielo. Che può succedere di male? Bel capitolo, mi piacciono gli elementi scientifici. Tipo: la storia dell’amigdala e della vita che ti scorre davanti non la sapevo e mi piace quando leggo qualcosa da imparare. Al prossimo capitolo!!
06/08/2015 at 13:53
Grazie Marco,
sono contento che abbia apprezzato la parte più scentifico-tecnica. Conto di mettercene molte altre visto che avete per lo più deciso che preferite un contenuto più scientifico. Spero di riuscirci senza annoiarvi.
A presto.
02/08/2015 at 14:33
Io sono per l’avventura!
Anche se non ho letto la prima parte, ti seguo volentieri perché sei riuscito a far capire cosa sta succedendo.
Ciao 🙂
02/08/2015 at 17:15
Grazie. Volevo proprio riuscir a ripartire senza obbligare a leggere l’episodio precedente che tra l’altro ora trovo scritto troppo male.
31/07/2015 at 16:00
Se ne sta per conto suo, giusto per non precludere nessuno sviluppo futuro. Secondo me hai spazio per l’azione, l’avventura, magari qualche occhiata romantica, il tutto super infarcito di scienza.
Mi piace un sacco l’inizio (pur non avendo seguito la storia precedente). Mi piacciono e sono originali la connotazione e le caratteristiche che hai dato all’ entanglement.
Ti dico solo che sono stato al Cern mentre era in costruzione LHC: ho immaginato la scena della tua storia in quel contesto, in quei laboratori pazzeschi, in quel Campus dove veramente ti sembra ti stare in un film, con le menti più brillanti al mondo che camminano con lo sguardo a terra mentre chissà in che cosa sono assorte.
E secondo il mio umile e amatoriale parere non scrivi nemmeno male: quello che hai in mente lo rappresenti bene e con semplicità(che è una gran cosa).
Mi piace, seguo la storia, ti followero e attendo nuovi sviluppi.
A prestissimo!!
02/08/2015 at 17:13
Grazie per il commento, che trovo estremamente incoraggiante. Ne avevo bisogno. Spero di fare anche meglio nei prossimi episodi. Io ho visitato LHC a settembre scorso in occasione di un TEDxCERN ed ho avuto la fortuna
30/07/2015 at 22:24
Io preferisco l’azione, ed è per questo che ho votato che Joshua stia con Edward.
Ps: perché pensi che gli altri scrivano meglio di te? Certo, qualche virgola l’avrei aggiunta, ma per il resto è ok 🙂 (scrivi meglio di me u.u)
02/08/2015 at 17:04
Grazie per il commento, io però trovo il tuo racconto più divertente da giocate con THe iNCIPIT. Spero di migliorare nei prossimi episodi.
03/08/2015 at 10:42
Il tuo racconto non è da meno 😀
La prossima volta aggiungi più virgole :3
Ciau 🙂
(quanti smile ho aggiunto a questo commento? xD)
03/08/2015 at 10:42
Il tuo racconto non è da meno 😀
La prossima volta aggiungi più virgole :3
Ciau 🙂
(quanti smile ho aggiunto a questo commento? xD)
30/07/2015 at 22:24
Io preferisco l’azione, ed è per questo che ho votato che Joshua stia con Edward.
Ps: perché pensi che gli altri scrivano meglio di te? Certo, qualche virgola l’avrei aggiunta, ma per il resto è ok 🙂 (scrivi meglio di me u.u)
30/07/2015 at 11:21
Da Annie. Concordo con quanto scritto qui sotto: la punteggiatura è importante e rende il testo più fluido. Ho faticato a leggerlo.
02/08/2015 at 16:59
Grazie per essere passato. Avete ragione, starò più attento nei discorsi diretti.
29/07/2015 at 22:53
Che rimanga con Annie.
Una cosa: le virgole dovresti metterle più spesso, così il racconto diventerebbe più fluido e il lettore avrebbe un po’ di respiro.
30/07/2015 at 10:54
Ciao, grazie per l’aiuto. Infatti ho visto anche che poi ne ho messa qualcuna dove non ci voleva. Eppure l’ho riletto molte volte, però credo che non bisogna farlo di seguito, ma rileggerlo, lasciarlo riposare e poi rileggerlo. Sono alle prime armi, sono più abituato a fare brevi presentazioni o spiegazioni, pertanto qualsiasi consiglio è prezioso per me.
Spero che continuerai a seguire la storia.