La Bella è una Bestia – Lato B

Il Bell’Addormentato nel Bosco

Frentzen si mise a sedere di scatto. – Wesley, il mio tè – urlò. Il dolore lancinante che gli colpì la testa lo trascinò ancora una volta in un oblio lattescente. Quando riprese conoscenza Willa Bansheer era china su di lui e lo fissava con occhi inespressivi.

– Avete un trauma cranico da manuale, Magister. Fossi in voi eviterei di alzarmi così in fretta, la prossima volta.

Frentzen sbatté ripetutamente le palpebre e cercò di guardarsi intorno muovendo solo gli occhi. Sembrava che ci fosse parecchio verde, lì in giro. Quei pochi coriandoli di cielo che poteva scorgere attraverso i rami avevano un colore innaturale, cupo e inquietante.

– Dove siamo? Che è successo? – grugnì per il dolore – E soprattutto perché diavolo sembra che qualcuno abbia usato la mia testa per… ungh… dissodare un campo?

– Siete stato colpito da un grosso pietrone – intervenne Floriane le Fay, sbucando nel suo campo visivo dal lato opposto a quello di Willa – è già un miracolo che siate tutto intero.

Frentzen aggrottò lentamente le sopracciglia – Ah, sì… sì, mi pare di ricordare. Stavamo fuggendo da… da cosa?

Le due cameriere si scambiarono un’occhiata e si scansarono appena in tempo per evitare una testata del precettore, che si era messo a sedere di scatto. Di nuovo.

– Aurelia – esclamò, alzandosi convulsamente in piedi. I capelli scarmigliati e pieni di foglie, il sangue sulla fronte e il completo sgualcito lo facevano sembrare il decadente sopravvissuto di una festa finita male.

Si guardò intorno, mettendo a fuoco un bosco. In lontananza il cielo era sconvolto da un’oscura forza che aveva radunato uno spaventoso maelstrom di nubi proprio sopra il palazzo dell’Etoile Brune. C’era qualcosa di nero intorno alle mura, enormi tentacoli irti di aculei che spuntavano dalla terra e avvinghiavano l’intera struttura in un’impenetrabile morsa d’acciaio.

Quello spettacolo apocalittico lasciò Frentzen a bocca aperta e subito dopo lo fece ripiombare con la faccia nell’erba.

– Io gliel’avevo detto di non alzarsi di colpo… – borbottò Willa con un’alzata di spalle.

Quando il precettore si fu ripreso dallo shock ed ebbe finito di sputacchiare muschio, riuscì finalmente a fare la fatidica domanda alle due donne.

– Non sappiamo cosa sia successo esattamente, ma in questo momento all’Etoile Brune sono attivi due incantesimi di portata immane. Uno è sicuramente opera di Giacinta, l’altra emana la spocchiosa aura malefica di Violentia.

Frentzen spalancò gli occhi, ricordandosi di un particolare.

– Dov’è Wesley?

Le due si scambiarono un’altra delle loro inquietanti occhiate. – È rimasto indietro a coprirci la fuga. Nessun altro è uscito a parte noi.

Frentzen si massaggiò la nuca, sentendosi uno straccio. – Povero Wesley. – sospirò – La sua sicurezza era una mia responsabilità, cosí come quella di Aurelia e degli altri. Credete che siano ancora vivi, là dentro? – indicó il palazzo.

Floriane si tolse un anello e lo portò all’occhio, guardando il palazzo attraverso di esso. – Su questo non ci sono dubbi. – disse, dopo un attimo – Ci sono decine di segni vitali all’interno, anche se di un tipo piuttosto… inusuale.

– Allora dobbiamo entrare – annuì Frentzen, deciso.

– Gettarsi a capofitto nella mischia fa molto eroe romantico, Magister, ma al di fuori della narrativa gli eroi romantici durano molto poco. – osservó Willa, piatta – Posso suggerire un approccio più ragionato? Non dimenticatevi che là dentro ci sono ancora Van de Meer e i suoi sgherri.

Frentzen si rabbuiò. – E che mi dite di voi? – mormorò – E non rifilatemi le solite bugie, perché l’ultima volta che ho controllato le governanti non avevano la stregoneria nei curriculum. Chi diavolo siete?

Le due sospirarono, poi annuirono all’unisono.

– E va bene – disse Willa – a questo punto è inutile nascondervi la verità. – si misero in posa specularmente con una mano sul fianco e lo sguardo baldanzosamente in avanti. – Cerbiatta e Orchidea, Servizi Segreti di Malvasia. – declamarono – Siamo fatine altamente addestrate. Il nostro compito è proteggere il Regno da minacce di natura… inconsueta.

– Anni fa eravamo state incaricate dal Re di proteggere Aurelia, ma qualcosa andò storto. Il rifugio nel bosco doveva essere segreto, ma Violentia ci trovò dopo pochi giorni e nella furia della battaglia perdemmo la principessa. La cerchiamo da allora.

– Ma Van de Meer ha lasciato intendere che l’aveste rapita voi tre…

– Siamo state incastrate. Aver tradito la fiducia del Re era una macchia imperdonabile sul nostro stato di servizio. – spiegò Floriane – È vero, allo stato attuale siamo ricercate, ma non potevamo tornare a corte a mani vuote. Abbiamo trascorso diciassette anni dandoci alla macchia, cercando Aurelia e indagando sul traditore.

Frentzen spalancò gli occhi. – Un momento, quale traditore?

I loro sguardi si fecero di ghiaccio.

– L’uomo che ci ha vendute – disse Willa – ormai è stato scoperto.

– Quel bastardo di Van de Meer. – ringhiò Floriane.

Frentzen sospirò e si lasciò cadere sull’erba, affranto. – E adesso che si fa?


E io giro a voi la domanda. Che si fa?

  • Come che si fa? Si avverte il Re! Si chiama la cavalleria! (8%)
    8
  • Da bravo intellettuale, Frentzen vuole dare un'occhiata al palazzo da vicino, prima di decidere che fare. (50%)
    50
  • Le due fatine hanno un piano infallibile, un classico dell'eroismo fiabesco. (42%)
    42
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18 Commenti

  • Frenzen vuole dare un’occhiata.
    Ciao, mi piace il tuo stile, si intuisce che c’è molto studio dietro ogni frase e nonostante questo tutto il testo non ne è assolutamente appesantito. Anzi è molto scorrevole. Van der Meer è il nome di un mio professore, hai visto mai fossero parenti??
    Ciao ciao!

  • Il piano infallibile funziona sempre. In caso contrario… Ci sono ben 26 lettere nell’alfaberto italiano con cui denominare i piani. 😀
    Vicenda raccontata in modo alquanto interessante. E l’uso di parole “inconsuete” rende tutto molto più magico. Non vedo l’ora di leggere il seguito.

  • Un po’ Shreck e un po’ Terry Pratchett… Mi sono perso il primo capitolo perché sono iscritto da poco… Ma corro subito a rimediare. Al di là dell’ironia dissacrante (che comunque funziona) scrivi molto bene, hai uno stile pulito anche se molto personale e non sei mai banale nemmeno nelle descrizioni. Bravo. Seguo e spero che tu riesca a trovate il tempo per passare da me. Mi inteteserebbe sapere che ne pensi del mio esordio su tI (su theIncipit si cresce insieme…)

  • “Al di fuori della narrativa, gli eroi romantici durano molto poco.” XD
    Ben trovato, mi piace come sempre il tuo stile dissacrante sugli stereotipi fiabeschi e l’approccio ironico sulle consuete situazioni del fantasy (anche se ammetto che non mi sarei aspettato le fate agenti segreti!
    Sarei curioso di scoprire il super piano fatato, già me lo vedo fare scintille ^_^ .

  • Ciao come stai Michele ? Che bello che sei tornato era ora mi facessi sane risate intrise di tanta fantasia. Bello veramente il capitolo, non potevo lasciare andare questa storia certo che la metto in mano alle fatine…. Povero Magister con la capa spaccata e il palazzo avvolto tipo piovra disumana…Belle immagini… Ci vediamo al prossimo capitolo….

  • No no no no, Frentzen vuole vederci chiaro. lui è uno che trova soluzioni … em… sì.

    Grandeeeee. Letto tutto… ovviamente. Gettarsi a capofitto nella mischia fa molto eroe romantico ahahahahah, e servizi segreti di Malvasia…. non c’era stregoneria nel cv… d’altronde!
    Sei il mio mito. Ah, lo avevo già detto? E che ti adoro, lo avevo detto? Non pubblicamente? ah, ecco, ora l’ho fatto!! 🙂

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