Girlfriend experience

Dove eravamo rimasti?

Come ho ripreso i contatti con Arianna? L'ho riconosciuta in un sito di camgirls (71%)

Non fosse stato per il fortuito incontro con Yulia

Non fosse stato per il fortuito incontro con Yulia, sublime puttana ucraina diciannovenne, probabilmente non avrei mai saputo quanto anche Arianna fosse diventata zoc… ehm, disinvolta. E in quanto poco tempo.

Avevo conosciuto Yulia a capodanno, a una festa con alcuni ex compagni di scuola: sembrava una top model molto più gnocca della media delle top model. Mi trovava simpatico, la trovavo simpatica, ci provai ma inutilmente. Dopo essersi sbronzata un po’ mi disse senza girarci intorno che non era sua abitudine darla gratis. A quel punto ero curioso delle sue tariffe, e quando me le rivelò compresi che la vita è davvero ingiusta.

Non per nulla il ragazzo che dava il party era da sempre ben noto tra noi coetanei per la ricchezza della sua famiglia. La sua deliziosa ospite ucraina, oltre ad essere una squillo di lusso e una studentessa ancora all’ultimo anno di liceo, nel tempo libero si divertiva a fare la camgirl, tirando su giusto qualche altro migliaio di euro mensili. Di solito, mi disse, lo faceva in coppia con una sua amica: si chiamavano le 2SweetSluts.

Non avevo mai pagato per guardare porno in diretta, a volte avrei voluto, ma ero uno studente ventunenne che non aveva mai lavorato in vita sua. Dato che sul web non esistono i contanti, non potevo permettermelo senza toccare il conto corrente dei miei genitori, e questo non potevo permettermelo senza rischiare un cambio di domicilio (presumibilmente un confortevole riparo di cartone presso la stazione ferroviaria).

Sarebbe stato davvero bello non dover rispondere di come spendevo i soldi. Cioè avere un mio reddito. Cioè un lavoro. Che palle. So che è normalissimo essere uno studente-lavoratore, ma il mio secondo nome è pigrizia, fatta eccezione per l’arte e lo sport. In breve, non reggo più di dieci minuti a fare qualcosa che non mi interessa. Ero già stanco e annoiato per aver immaginato di cercare un lavoro. L’idea di lavoro che avevo sempre avuto in mente era qualcosa che si confacesse alla mia creatività, come il designer o il fotografo, o ancora meglio lo scrittore di un romanzo che vendesse quanto Il Codice da Vinci o 50 Sfumature di Grigio, però con dentro anche qualche contenuto.

Avevo confessato a Yulia di non aver modo neppure di guardarla in cam, ma non sembrava impietosita. A un certo punto però sembrò ricordarsi di qualcosa e disse «Forse c’è una cosa che posso fare per te», e mi piantò in asso.

Tornò da me dopo qualche minuto, mancava circa mezz’ora alla fine del 2014. Cominciò a farmi strane domande su quanto lei mi piacesse, su cosa sarei stato disposto a fare per lei… e sulla mia famiglia, in particolare sul rapporto tra me e mia madre. Poi mi portò da Gianfilippo, il (figlio del) padrone di casa.

Alcune ore più tardi, per tornare alla mia umile dimora, rifiutai il passaggio in macchina dell’amico con cui ero venuto. Avevo voglia di camminare in solitudine per le vie innevate, al gelo, e immergermi in santa pace nelle fantasie di quella notte. Possedere Yulia per qualche ora al mese era una prospettiva che dava alla testa, e conoscere il suo prezzo da capogiro (che per me poteva essere azzerato a certe condizioni) la rendeva ancor più irresistibile.

Ma entrando in casa ebbi la netta sensazione che no, non avrei accettato quella proposta, era da squilibrati.

Qualche giorno dopo, stavo dando pigramente un’ennesima scorsa alle migliaia di ragazze del sito in cui si esibivano le 2SweetSluts (loro due si presentavano nude in una gustosissima posizione a forbice), quando riconobbi qualcosa nella foto di presentazione di una ragazza. Era uno di quei profili dal volto non ben riconoscibile, nel suo caso spuntava in parte da sotto un cuscino. Stante una tale prudenza, di solito queste ragazze adottavano con il corpo una posa più che temeraria nella foto (dovevano pur invogliare il pubblico in qualche modo), e lei non faceva eccezione. Ciò che avevo notato, però, era la copertina di un libro. Sul letto, accanto alla prorompente fanciulla, c’erano tre o quattro libri, tutti largamente diffusi a livello mondiale, ma sapevo di aver già visto quella copia di Twilight: anni prima, Arianna aveva colorato un pezzo della mela in copertina per farla apparire morsa tipo quella della Apple.

Ari. Credevo di averla quasi dimenticata, ma ora Yulia passava in secondo piano. Telefonai a Gianfilippo e gli dissi che accettavo l’offerta, se avesse accolto anche un’altra mia richiesta. Non ci fu alcun problema. Nei giorni successivi, le microcamere nascoste nella doccia del mio bagno cominciarono a filmare il perenne sogno erotico di quel ragazzo: la sua prof di italiano delle medie. Mia madre.

Ari comunicava parlando, io scrivendo: non sapeva ancora chi fossi, non doveva vedermi né sentirmi.

«Hai detto che tu non conosci altre camgirl, vero?»

«Non che io sappia, ma non si può mai dire… credo che molte siano un po’ come me, insospettabili. Non ne so più di voi spettatori, soprattutto all’inizio guardavo gli show delle altre, per vedere come funzionava».

Nel prossimo episodio arriveremo al punto in cui la madre di Arianna ci scopre. Com'era la situazione in quel momento?

  • Io ero innamorato di Arianna, non ricambiato. Intanto l'ossessione di Gianfilippo progrediva... (67%)
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  • Io ero innamorato di Arianna, non ricambiato. Intanto l'amica di Yulia si era innamorata di me (0%)
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  • Io ero innamorato di Arianna, non ricambiato. Intanto Yulia si era innamorata di me (33%)
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97 Commenti

  • Premetto che non ho capito tutto sull’origine dei vermoni ma mi sembra aver intuito che siano un effetto indesiderato di una lotta biologica agli infestanti, e non ho capito chi è Thor Von non so cosa e quale sia il suo film ( magari era citato nel racconto e l’ho dimenticato: non è facile ricordare tutto con un capitolo ogni 3 mesi).
    Il pezzo sulla sedicente evoluzione politica e l’anima rivoluzionaria ormai dislillusa e depressa di Matteo. e anche il finale di gioioso e decomplessato amor porcello, e senza pubblico per una volta!

    Io continuo a pensare che vorrei rileggerti, magari con dei capitoli un po’ meno diradati nel tempo per non perdere il filo 😉
    E se sei troppo affezionato ai tuoi protagonisti, niente ti vieta di dedicare loro un altro racconto con una trama diversa e magari ( soprattutto?!) di un altro genere.
    Il sesso lo si può infilare in qualsiasi tipo di racconto, rendere interessante un intero racconto incentrato solo sul sesso e basta mi sembra più arduo.
    Alla prossima?

    P.S. Sai che mi stavo davvero rassegnando a non leggere mai il finale di questa storia, sono stata davvero molto piacevolmente sorpresa vedendolo tra le storie complete mentre cercavo la mia per rispondere a un commento.

    • No aspetta, davvero non si capisce qual è la precisa origine dei vermoni? Potresti farmi un favore grande grande, cioè rileggere e dirmi cosa hai capito e se sei sicura? Partendo dalle ultimissime righe del capitolo precedente, dove comincio a parlare della FFBI. Grazie mille, perché è una svolta fondamentale. Se non è chiara è un bel problema.

      Lo so hai ragione, il tempo trascorso tra il 9 e il 10 supera di varie volte quello ragionevole. Era l’ultimo capitolo e un po’ avevo troppa roba da infilare in poco spazio, un po’ sono stato preso dal perfezionismo perché non c’era più nulla a cui si potesse rimediare in seguito… e un po’, quando si faceva stressante, abbandonavo la storia e il sito per settimane 😀

      Credo che il tuo commento sia finito in moderazione, quando ho risposto a Moneta non c’era. Comunque mi preoccupa che entrambe abbiate colto un’atmosfera quasi del tutto spensierata. Io l’avevo immaginata carica di contrasti, sia tra loro due che ognuno al proprio interno. E di incertezze. Secondo voi dove stanno i malintesi? Cosa avreste fatto per rendere il clima un po’ più come lo volevo io?

      Thor von Saar sarebbe Lars von Trier, non l’avevo mai citato ma credevo si capisse per l’eloquente titolo di un suo film, Nymphomaniac. È diviso in tre parti per non ricordo quante ore, ma valgono la pena anche solo per la conclusione paradossale, spiazzante.
      Ciao ciao e grazie 🙂

      • Allora, io ho capito che una prima larva, probabilmente ogm, è comparsa negli anni 90 in concomitanza del boom del biologico del gruppo della fattoria felice: probabilmente a opera della lobby dell’agricoltura industriale. Quelli nuovi sono un nuovo esperimento o allora la conseguenza secondaria delle larve originali che sono diventate carnivore. Non mi è chiarissimo chi abbia stoppato le ricerche (la Monsanto? il governo, gli Usa?)

        Io la spensieratezza l’ho letta nel loro rapporto: sembrano sempre più amici e affezionati tra loro, si fanno confidenze, e fanno l’amore per piacere e senza pubblico. Che non vivano benissimo la situazione attuale si era capito.

        Quello è uno dei pochi film di Von Trier che non ho visto, l’avevo proprio cancellato dalla memoria; leggendo il tuo racconto pensavo che fosse proprio un film girato da Ari come attrice, e non mi sembrava ricordarlo. Non avendo visto il film non conosco il finale, spiacente.
        Io i nomi delle starlettes non li avrei parodiati, potevi usarli tali e quali.
        per l’inquietudine non saprei, secondo me è stemperata dal fatto che i due scherzino ancora e comunque, ma mi sembra adatto ai personaggi: sono sempre stati piuttosto cinici ed autoreferenziali, nel racconto: che lui fosse un idealista rivoluzionario al liceo io l’ho scoperto ora.
        Non saprei come rendere l’atmosfera più inquietante: secondo me non è possibile perché tutto il tono del racconto era abbastanza disincantato e cinico, anche le frecciatine al sistema erano sempre ironiche e un po’ snob, non so se è il termine ma non ne trovo di migliori.
        Ma magari è solo il modo in cui l’ho letto io, ognuno legge la stessa cosa secondo la propria sensibilità, e il messaggio percepito è diverso.
        Non so se tutte queste elucubrazioni possano esserti utili, ma spero di rileggerti prima o poi.
        Ciao

  • Ah ah, finale delirante e concentratissimo.
    Se ho capito bene: forti dell’acquisita notorietà grazie alle loro gesta, la useranno (anche) per scardinare un sistema di pericolosi bioingegneri maneggioni.
    Il futuro gli sorride, hanno raggiunto anche una sicurezza sentimentale tra loro, pur rimanendo giocosi e sbarazzini. Ma lo sai che mi piace?
    È un tantino ottimistico, Ma mi piace.
    Congratulazioni per aver terminato la tua prima opera qui su theincipit.
    Penso che tu sappia come la penso, te lo ribadisco. Scrivi bene e soprattutto, mi pare, hai dimostrato di avere un’ottima fantasia. Nel tuo caso abbastanza spregiudicata da permetterti di volare dove altri non oserebbero neppure.
    Perciò sarei molto contenta di leggere qualcos’altro di tuo.
    Anche, o forse soprattutto (inutile che finga di essere una fan della letteratura erotica) di altro genere.

    Ciao ciao

    • Ciao, grazie di essere qui anche se io manco da un secolo. Grazie dei complimenti. Sì, finale concentratissimo, ho notato che i maledetti 5000 caratteri si fanno sentire soprattutto qui, per tutto quel che volevi scrivere prima e in mancanza di spazio hai rimandato a dopo, finché il dopo non c’è più. Almeno per me è stato così.

      Per il resto: forse hai ragione e il loro futuro sarà roseo, tanto meglio per loro, a me la situazione sembra ancora incerta ma forse mi sbaglio io 🙂
      Io non so cosa deciderà di fare né l’uno né l’altra, e di certo non so quale esito avrebbe l’eventuale tentativo. Non ci ho visto tanta “sicurezza sentimentale”, anche se c’è una totale confidenza tra due personalità già un po’ stravaganti per conto proprio. Credo che lei davvero non sappia se vorrà ancora dargliela in futuro, e che riescano a scherzare pur nella tensione e nell’incertezza perché, almeno quando sono insieme, loro sono fatti così. O forse è come dici tu…

      Invece una cosa è certa, almeno nel mondo in cui vivono loro: il problema non è una banda di bioingegneri maneggioni, ma i loro mandanti. E se risali nella catena dei mandanti, questi diventano sempre di più, fino a trovarci anche me e te.
      Discorso, ripeto, limitato al mondo in cui vivono loro. Magari il nostro è diverso. Ciao ciao

  • Accolti in maniera diversa, ma odiarsi no, non vorrei proprio.
    Su Ezechielo sono perfettamente d’accordo con Ari. E ora ne resta soltanto uno, vediamo come quadrerai il cerchio. Bel capitolo, ho l’impressione che la mente logico/matematica a cui si accenna sia la tua: interessante come svisceri in poche parole l’atteggiamento dei genitori, mi ha fatto pensare a una partita a scacchi, in cui papà e mamma subiscono il Matto.
    Ciao ciao

    • Ciao Moneta, mi sono scordato di rispondere al tuo commento precedente. A me sembra che il naturale svolgersi della trama abbia intrappolato i genitori nel classico dilemma morale (il fine giustifica i mezzi? I genitori di Rocco Siffredi stanno bene o si saranno suicidati da tempo?), e la mia priorità con loro era sbrigarmela in fretta. Per come si sono messe le cose poi, mi è stato anche facile farli restare potenzialmente sul palcoscenico.

      Altro che mente logica, questa storia è andata avanti in modo tutt’altro che logico: dopo il titolo e il primo capitolo è deragliata di brutto dai binari che immaginavo. Doveva raccontare la vita di questa coppia artificiale, tra amicizia e conflitto di fondo per via del ricatto originario. Molto vagamente ispirata a un’esperienza reale. Non saprei dire di preciso cosa è andato storto e dove 😀
      Sì, ne resta solo uno, anche se io continuerei. Forse però è uno spreco scrivere il seguito di un racconto che ha solo tre o quattro lettori… a meno che non mi venga un’idea per fare come la tua Moneta, renderlo leggibile per tutti senza specificare “seguito di” 😉
      Ciao ciao

  • Oddio, era difficile scegliere un’opzione. Ho optato per le due reazioni, mi sembrava quella che lasciava più possibilità.
    Questo capitolo mi è piaciuto davvero molto, e hai persino dato un seguito e delle conseguenze alla storia delle telecamere per mamma; che mi sembrava essere stata un po’ abbandonata come vicenda secondaria.
    Tutti sono cinici e mossi solo dall’aspirazione al denaro, nella tua storia, ma tutto ciò non impedisce che sia davvero gradevole e interessante. Pronti per il gran finale, qualunque tu deciderà che sia. Foss’anche un baccanale collettivo intra-intre-familiale-cittadino-regionale. Trepido per la spiegazione dei vermoni.
    Bravo,
    Ciao ciao

    • A me invece non piace, l’ho pubblicato per liberarmene più che altro. Forse ho concentrato qui più che potevo spiegazioni rimaste in sospeso: dai quei presupposti non sarebbe stato logico che non li riconoscessero, bisognava anche dire come l’avessero presa i genitori (non si poteva evitare con protagonisti che non sono ancora andati via di casa), c’era ancora da rivelare cosa sapessi di indecoroso (avendolo accennato in precedenza) sul passato di mia madre. Ari è in analisi, suo padre non c’è e sua madre non sa del suo “problema”, questi tasselli della sua vita erano da mettere in ordine.

      E poi appunto, traspare solo la brama di denaro e vita facile, c’è anche quella ma non doveva esserci solo quella, non credo sia stato solo un problema di spazio. Mostrare il desiderio di soldi o di sesso è facilissimo, per altri sentimenti non mi viene così spontaneo. Oddio sono un mostro XD
      p.s. Hai notato che ti ho ho rubato le parole nel titolo? Non mi sembrava ce ne fossero di migliori per descrivere la situazione 😀

      • Secondo me sei troppo critico con te stesso E lo dice una che ha un’esperienza pluridecennale in autocritica professionale! 😉
        IL capitolo è scorrevole, interessante, anche divertente e riesce nell’intento di fare lo spiegone senza farlo: sbroglia e chiarifica più o meno tutto in poche linee, senza appesantire. Mancano solo i vermoni!
        Io pensavo che il cinismo brama di sesso e di soldi fosse voluto, in ogni caso non sei un mostro (XD), è difficile parlare di sentimenti. IO ho sempre paura di scadere nel melenso che non sopporto, anche nella vita vera tendo a passare attraverso lo scherzo. E mi ritengo sensibile, non mostruosa 😉

        Avanti col finale

        P.S. mi ci sono voluti diversi minuti per ricordarmi dove avessi scritto le parole del titolo. I miei neuroni perdono colpi! ciao

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