Il treno che passa più volte 2

Dove eravamo rimasti?

Il finale sarà caratterizzato da: consapevolezza (50%)

Giugno 2015.

Apro gli occhi…una sensazione di benessere mi pervade, mista a nostalgia…

Era lui, Andrea…prima che mi svegliassi.

L’ho sognato in divisa, bello come un Dio greco, col suo ammaliante sorriso; mi tendeva la mano e io guardandolo,poggiavo la mia nella sua, mi portava in una stanza vuota, in cerca di un momento intimo da vivere insieme…

Non me lo so spiegare, ma…ha reso il mio risveglio colmo di gioia. E’sempre un piacere rivederlo, anche se stavolta si tratta solo del mio inconscio.

Vado in cucina a preparare il mio solito caffè.

Mentre metto la caffettiera sul fuoco, la mente vaga, frugando tra gli innumerevoli ricordi della mia storia con lui.

Ripenso ai momenti di passione, agli attimi vissuti col cuore in gola con la paura che ci scoprissero, al dolore con cui ho dovuto combattere quando mi ha lasciata.

Tutto scorre veloce, immagine dopo immagine, come un album di fotografie, che racconta con ogni pagina i momenti più importanti da quando l’ho ritrovato sul mio cammino cinque anni fa, quando ho deciso di viverlo fino in fondo,senza lasciarlo andare via per poi rimpiangerlo.

Ho fatto tutto il possibile per far sì che la nostra relazione durasse.

Non ho mai voluto ammetterlo a me stessa, ma adesso che è finita davvero mi sono resa conto che sono stata perdutamente innamorata di lui; non ho osato mai dirglielo, sia per orgoglio, perchè pensavo che lui non provava lo stesso per me, sia perchè sapevo che non mi ha mai illusa, non mi ha mai detto di volermi vivere alla luce del sole, nè io avrei mai lasciato Roberto per stare con lui.

Ho cercato di tenerlo legato a me in tutti i modi.

Ho dato tutta me stessa, ho dato troppo, ma non è servito ugualmente. Lui oltre alle sensazioni che gli davo, aveva bisogno di altro.

Voleva stabilità. Vedeva altre donne per cercare la compagna della sua vita, che purtroppo non potevo più essere io, quindi prima o poi doveva accadere: sarebbe finita.

Ho cercato solo di ritardare l’evento.

Quando ho letto il messaggio di Simona, qualcosa dentro di me è scattato.

Una molla che mi ha fatto capire che non aveva più senso continuare.

Lui avrebbe continuato a vederla, e se non fosse stata quella giusta, dopo di lei ne avrebbe conosciuta un’altra, un’altra ancora, ed io sarei rimasta soltanto il piacere di un’ora, fin quando non avrebbe smesso di cercare. 

Non volevo più essere ciò che ero.

Non volevo più aspettarlo nell’incertezza e nell’inquietudine.

Non volevo più dover pensare di dividerlo con qualcuna, che prima o poi mi avrebbe cacciata dalla sua mente, come quando non metti più un maglione perchè ne hai comprato un altro più bello e costoso.

Era già successo, mentre ero incinta, e superare quel dolore aveva richiesto uno sforzo immenso; ero fragile, sensibile e bisognosa di cure e attenzioni.

Ho smesso di cercarlo.

Non l’ho più chiamato, nemmeno un messaggio di addio, non un semplice saluto.

Lui ha fatto altrettanto.

Ha ricambiato il mio silenzio.

Abbiamo tentato varie volte, parlando, di allontanarci, ma non c’è stato verso.

Tutto è avvenuto tacitamente.

Il silenzio ha spezzato il filo sottile, ma resistente, che ci ha tenuti per anni uniti.

Poi quel mattino, per strada, ci siamo rincontrati.

“Avrei voluto di più, e non soltanto in quel senso…

Non sai quanto desidero darti un bacio…”

Quelle parole non le dimenticherò mai…

Sorseggio il mio caffè.

Il calore del liquido scuro mi ricorda il suo abbraccio.

I miei occhi hanno bisogno di rivederlo, di fissarlo.

Ancora una volta.

Accendo il pc ed entro nel mio profilo Facebook, poi vado a curiosare sul suo, come ho fatto finora, ogni tanto.

Una foto attira la mia attenzione.

Una mano in primo piano, rugosa, con le dita leggermente curve, la pelle sottile e cosparsa di macchie scure, è aperta.

Ha appena lanciato qualcosa.

Di fronte, un pò più lontano, due figure vicine.

Sono colpite da una pioggia bianca e leggera, ma incuranti di tutto, si baciano.

Un tenero bacio sulle labbra.

Gli occhi chiusi, che escludono in quel momento il resto del mondo.

Lui ha un abito blu scuro, macchiato da quella festosa cascata…di riso.

Lei, vestita di bianco, tiene con una mano un mazzo di rose. Ognuna al centro, ha uno swarosky che luccica al flash del fotografo.

Sorrido.

Il mio Andrea ha sposato Simona.

Stavolta non provo dolore, nè gelosia, nè rabbia.

Nessuna emozione negativa.

Sono felice per lui.

Realizzo che sono contenta, mi ha fatta sentire viva e donna, e che non poteva esserci finale migliore.

-Mamma!

La mia piccola peste corre in cucina, stropicciandosi gli occhi.

Anche per lui comincia un nuovo giorno.

Viene a sedersi sulle mie ginocchia e istintivamente spengo il pc.

Mi getta le braccia al collo.

-Voglio il latte. Con tanti biscottini!

-Va bene.

Lo stringo a me per qualche istante, godendo del contatto con la pelle morbida della sua guancia, ancora arrossata dal cuscino.

Il mio piccolo Raul è ciò che più conta per me nella vita.

Lui è il motivo per cui ho voglia di agire, lottare e superare ogni ostacolo.

Respiro per lui.

E’ l’uomo che amo di più.

E’ il treno dal quale non scenderò…mai.

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226 Commenti

  • Buon finale – brava Linda. Sai che non sono avvezzo ai complimenti, quindi se dico BRAVA è perché lo penso. Hai gestito con maestria, delicatezza e dolcezza questo finale. Ma non solo! hai saputo reagire da professionista, non hai mollato. Non vedo l’ora di leggere una tua nuova storia. Ciao
    gf

    • grazie mille, davvero…come ho già detto in un commento precedente nella vita non sono una che ama lasciare le cose in sospeso, quindi ho voluto portare a termine il racconto anche se nn del tutto motivata.
      tornerò a scrivere sicuramente.
      a presto.
      ciao.

  • Bravissima. C’è davvero tutto in questo capitolo finale, c’è l’amarezza di una decisione inevitabile, c’è la coscienza della propria fragilità emotiva (che spiega, anche se a posteriori, una certa facilità a concedersi) e infine la gioiosa consapevolezza della donna matura che si accetta, finalmente, per ciò che è (una madre) e per ciò che ha (suo figlio, il dono più prezioso che una donna possa ricevere). Ti rinnovo i complimenti. Anche per le emozioni che sei riuscita a suscitare in questo capitolo finale. Applausi…

  • Non m’aspettavo che si lasciassero così, senza una parola, senza niente. Ma devo dire che in parte ci avevo azzeccato con la mia previsione.
    Certo, si è trattato di consapevolezza, ma credo anche di saggezza. Solo una donna saggia capisce quando è il momento di dire basta, anche se quell’uomo le ha dato sensazioni mai più ripetibili.
    Bellissimo racconto, spero di rivederti presto su questi schermo 🙂
    Ciao.

    • grazie mille, Danio, x avermi letto dal primo all’ultimo capitolo…
      a volte il silenzio è la cosa migliore per risolvere le situazioni…perchè vale più di mille parole…
      in questa storia è stato proprio così…
      Mara ha dovuto prima toccare il fondo e farsi male, per capire quando era il momento di tornare a galla….

  • Non condivido le considerazioni di Mara al termine della sua relazione con Andrea, e non mi è piaciuto tanto che lui si sia sposato 🙂 capisco che non abbia avuto possibilità di dilungarti, ma credo servisse un periodo di transizione per un uomo tanto passionale. Ma mi è piaciuto il tuo modo di mostrare la consapevolezza acquisita e molto tutto il racconto.
    Grazie Linda e sappi che aspetto di rileggerti presto.

    • a me questo racconto non è piaciuto come il primo, forse credo che abbia stancato un pò voi lettori…allo stesso tempo però, non sono il tipo che lascia le cose in sospeso, in tutto nella vita, quindi ho preferito portarlo a termine anche se non ero motivata come all’inizio.
      spero di fare molto meglio nel mio prossimo racconto.
      a presto davvero!

  • Consapevolezza.

    L’episodio s’intitola “Stupore”, e devo ammettere che ha stupito anche me. Sono piuttosto d’accordo con Marta e poco con la tua replica. E’ vero che il pubblico decide come cambiare il corso della storia ma siamo noi autori che concediamo respiro, spessore e alternative alla storia. Le opzioni che diamo guidano le decisioni finali del pubblico, non siamo marionette nelle loro mani. Se hai pensato di staccare Mara dalle responsabilità – ha appena partorito – per farla tornare sul binario della trasgressione, è una tua decisione, il pubblico l’ha solo assecondata. Però trasgredire è anche dire di no… In Nove settimane e mezzo lei dice no e lo lascia.
    In ogni caso non si mette in dubbio la tua buona scrittura. Sai eccitare, emozionare e questa non è cosa da poco. Il consiglio è: trova la strada…
    😉

  • Lucidità.
    Tutto molto facile, nella vita di Mara. Lui chiede, lei concede. Lui ha un’altra, lei ha un altro. Lei capisce, lui accetta.
    Sei molto abile a descrivere scene di sesso, ma non altrettanto a dare un senso alle pulsioni che muovono le persone capaci di porsi domande…
    Mi piacciono le tue storie, però. Forse perchè a volte è meglio lasciar perdere le “Affinità elettive” per un sano “Nove settimane e mezzo…” 🙂

    • diciamo che in parte hai ragione, ma per quanto riguarda il LUI CHIEDE, LEI CONCEDE, permettimi di dire che le scelte di voi lettori sono state sempre a favore di Mara che si concede, infatti nell’ultimo caso la percentuale del voto verso l’opzione LO FARA’ è stata molto alta…intorno al 70%. avrei volentieri raccontato nel nono capitolo di un suo rifiuto, ma la vostra scelta va rispettata, come sempre.
      Sono contenta che ti piacciano le mie storie, perchè anche se cerco di dare spessore ai personaggi descrivendo i loro pensieri e i loro stati d’animo, devo dire che il sano stile alla “Nove settimane e mezzo” è molto gradito, infatti nei capitoli precedenti mi hanno anche “rimproverata” per la scarsità di scene hot 🙂
      per scrivere in questo genere, bisogna essere un tantino coraggiosi nonchè spregiudicati, a mio parere….
      a presto!

  • Ferma un attimo. Mi stai dicendo che per due racconti interi Andrea è stato riccio e io lo immaginavo liscio?! Oddio, sono sconvolta. Ahahah, a parte questo, molto bella la scena, mi sono eccitata con lei 🙂 Andrea non so se è un bastardo o solo un poveraccio come me, che smania per un’unica donna ma sapendo di non poterla avere, si guarda intorno. “Saggezza”. Mi ispira.

  • Sei partita subito con la scena erotica che hai mostrato molto bene come sempre. Il messaggio di Simona è arrivato forse un po troppo al momento giusto, ma siamo alla fine ed è credo ciò che porterà Mara alla consapevolezza delle sue azioni. Bravissima Linda .

  • Scrivi bene ma questo te l’ho già detto un milione di volte. Quanto alle osservazioni degli altri commentatori devo dire che le condivido solo in parte. Che ci sia un po’ di stanchezza ci sta, soprattutto a questo punto della storia, ma mi sembra che tu l’abbia gestita in maniera eccellente.Aggiungo che chi sceglie di raccontare la realtà senza filtri deve fare i conti col paradosso della credibilità del reale, provo a spiegarmi meglio: spesso quando scrivo mi accorgo di essere più credibile quando invento di sana pianta che quando riporto un fatto di cui sono stato testimone… Ci vuole coraggio a scrivere come fai tu, ma è un coraggio che premia perché rende facile per il lettore l’identificazione coi protagonisti più che reali iperreali… E adesso andiamo verso un finale ‘consapevole’.

    • ti ringrazio tantissimo Lou, davvero, sia te che tutti quelli che stanno continuando a leggermi…spero che lo stiate facendo perchè, nonostante la mia fase di stanchezza, io abbia comunque scritto bene e non abbia spento in voi la voglia e la curiosità di arrivare alla conclusione…

  • Ciao Linda

    ho letto il nuovo capitolo già da due giorni e l’ho anche riletto…non so cosa dirti, perché mi ha deluso un po’. Non parlo del livello della scrittura (ottimo) e neanche della costruzione della narrazione. Insomma dal punto di vista tecnico tutto scorre in modo positivo. Però ho come la sensazione che non sai più cosa inventarti, come se ne avessi fin sopra i capelli di questo racconto.

    Hai trattato l’argomento con superficialità o forse frettolosamente: non è coerente col resto della storia che Andrea pretenda da Mara un rapporto anale chiedendoglielo per telefono! Ma perché? Avresti potuto farlo uscire allo scoperto in modo ammiccante o meglio ancora con le azioni i sospiri gli sguardi di lui durante un loro fugace incontro.

    E poi, hai usato la parola sbagliata “sedere” o dici culo o un sinonimo più attinente alla sodomia, è la stessa differenza che esiste tra “voglio scoparti fino a quando dovrai dire basta” e “voglio mettere il mio coso nella tua cosa e farlo finché non mi dirai di smettere”

    Penso che recupererai nel prossimo capitolo, perché hai tralasciato troppo di curare lo spessore dei personaggi e hai sostituito la sensibilità dell’autrice con la banalità che non ti appartiene.

    Sono costretto a scegliere che lo farà… sperando in una svolta che faccia uscire Mara vincitrice e non una sciacquetta in balìa di una rozzo metronotte (sarebbe troppo da cronaca vera!)

    forza Linda
    gf

    • non ti sei sbagliato…la tua sensazione è esatta….questo racconto mi sta un pò stretto…a volte penso che non vedo l’ora di finirlo…altre volte che non so se lo finirò…insomma sono un pò in crisi….forse dovrei prendermi un periodo di pausa più lungo…e decidere cosa fare.

      • no carissima Linda, non è il momento di abbandonare, anzi stringi i denti e difendi la tua storia e il tuo amato personaggio – dai voce a quello che vuoi raccontarci come sai fare, non lasciarti deviare dalle critiche e non adagiarti sui complimenti. Scrivi scrivi scrivi

    • Gianfrà, amico,
      ma perchè dire a un autore “avresti potuto scrivere così” ….
      anch’io avrei suggerito a Dante di non attraccare all’inferno, a Calvino di non esagerare col vino, a Fante di non mandare tutto in malora col terremoto, alla Morante di andare in pensione, ma che senso avrebbe avuto? Un autore scrive, un lettore legge – se lo desidera- – Non è che il lettore può dire all’autore: scrivi così, scrivi colì…
      eddai!!!!!

      • ciao Alessandra, mi spiace di aver ferito la tua sensibilità di autrice e mi auguro di non aver ferito Linda inutilmente ma di averla aiutata a riflettere su quello che scrive. Personalmente sono abituato a ringraziare per ogni critica che ricevo e ad accettare i suggerimenti intelligenti. Pensavo fosse il luogo adatto per confrontarsi e aiutarsi con simpatia e sincerità tra aspiranti autori – mi sono sbagliato? dillo chiaramente e mi tolgo dalle “scatole”
        a presto
        gf

        • Infatti io la penso pari pari a Gianfranco.

          Le critiche muovono. Anzi, meno male che c’è lui aggiungo anche. Ha fatto una critica severa ma costruttiva. Forse più di quella che feci io a linda a suo tempo, quando le dissi che il racconto mi pareva fosse fuori tema.

          Se dovessimo scrivere anche quello che non ci piace sui commenti, non credo che tanta gente desidererebbe scrivere. Un vero peccato dato che serve a migliorarsi ed a dire che la strada è giusta, quando si dice che è sbagliato, che bisogna dare uno scossone (a livello grammaticale come faccio io a volte, a livello di storia, a livello di impatto e come rendere il racconto più interessante fin dalle prime letture … invece a me pare sempre la stessa solita e vomitevole storia!) Au revour! 🙂 Ed in bocca al lupo a Linda che, sono sicuro, se si guarda a fondo, potrebbe fare ancora una bella storia come il primo filone. 🙂

  • Lo farà. Fa sempre qualsiasi cosa per Andrea.
    Mi ero persa un po’ di capitoli. Recuperati tutti, molto belli. Comincia ad emergere il lato erotico del racconto.
    Avresti potuto gestire meglio il contesto in cui introdurre l’ultimo argomento, però. Probabilmente ti sei giocata questa carta per ragioni di spazio, il prossimo sarà il penultimo capitolo.
    Sto cominciando a pensare che Andrea si rivolga a Mara solo in periodi di magra. Mi sbaglio?

  • Lo farà.
    Linda, la prima parte è stupenda e per me particolarmente nostalgica, avrei pianto.
    Però voglio essere sincera con te perché ci leggiamo da tanto – mi aspetto che anche tu lo sia nei miei racconti – non mi è piaciuto il termine “sedere” in questo contesto, lo trovo inadeguato nel dialogo tra due amanti tanto appassionati. E che Andrea abbia fatto una simile richiesta al telefono, avrebbe potuto attendere l’incontro successivo. Al posto di Mara l’avrei trovato poco erotico.
    Ma è solo una mia opinione, l’episodio è scritto egregiamente come sempre 🙂 tocchi le mie corde.

      • Purtroppo, mi cara Linda, io avevo timore che la tua “stanchezza” si trasmettesse sulla tua voglia di scrivere… Io il mio suggerimento te l’ho dato ma tu hai risposto che avevi ancora qualcosa da raccontarci su questa coppia…
        E per fortuna che l’hai fatto! Stai iniziando a ricarburare e mi fa piacere!

        Per quanto riguarda la richiesta, certo magari andava fatta a quattr’occhi, ma così forse l’avrebbe messa spalle al muro e non è mai carino in questo genere di cose… Io per ora aspetto il prossimo capitolo, poi vedremo 😉

  • “Oh mio Dio! Quando mi dici queste cose mi mandi fuori uso il cervello! Mi fai pensare che se ti avessi davanti, alzerei le braccia in segno di resa e ti direi: FAMMI QUELLO CHE VUOI…”

    Si, credo proprio che lo farà 🙂
    Andrea può ottenere quello che vuole da lei, è completamente andata 🙂

  • Bella sequenza di sesso coinvolgente e sincera, penso che si cali nella storia al momento giusto per ravvivare l’interesse del lettore e per dare respiro e sicurezza a Mara.
    Voto come AmoMarta, e ti saluto con un pensiero di Woody Allen:
    “L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.”
    ciao Linda

      • No, bella prova. 😉
        Certo, non devi modificare la storia in base agli umori dei lettori, devi tenere sempre salde le redini del plot, altrimenti finisce che ti sfugge di mano. Ho sentito della diatriba per il genere eros messo in discussione, ma credo che eros sia una definizione complessa. Anche Basic Instinct era un racconto erotico, ma faceva dell’erotismo ogni immagine del film, ogni parte di dialogo, ogni intento od obiettivo dei personaggi. Ogni cosa era mossa dall’eros, ogni intento narrativo era finalizzato al sesso.
        Il tuo racconto è più un eros-soft-emotional. Che – permettimi – è meno becero, forse anche meno sanguigno sì, ma anche più emozionante.
        Un racconto finalizzato all’atto sessuale è qualcosa di cui abbiamo bisogno? Oppure ci serve una storia di immagini, di sentimenti, di evocazione sessuale che abbia un sottotesto metaforico dell’addizione vero/falso, nudo/crudo, eterno/limitato? Tu, con i tuoi racconti sensibili, incarni e rappresenti quest’ultima ipotesi, la più vera, secondo me, perchè la vita umana non è fatta di soli istinti animali ma anche e di più, di spinte emotive.
        Quindi brava.

  • Parliamoci chiaro a questo punto della storia una scena di sesso ci stava… Ma se funziona così bene credo che il merito, oltre che alle tue indubbie noti descrittive, vada al tempo e allo spazio che hai dedicato all’introspezione psicologica della tua protagonista… E’ stato come ritrovarsi a spiare un’amica… Arrossisci, ma anche se credi sarebbe giusto voltarsi dall’altra parte non puoi fare a meno di guardare… o di leggere. Brava.

  • Finalmente ti sei recuperata! 🙂 Alleluja. 🙂 Andrea così mi va bene. Finalmente ci si vede dell’eros anche piuttosto potente (se mi leggessero chi so io, mi riderebbero fino alla fine 😀 ).

    Oooh! Voglio mettere pepe e rischio. Mi piace questo rischio.

    Quindi dico e confermo la chiamata rischiosa.

    Ben ritrovata! 🙂

  • Adoro gli Evanescence.
    Adoro questo racconto.
    Sti uomini egocentrici e narcisisti si meriterebbero una lezione, ma sono tanto bravi che ottengono solo conferme. Il mio Andrea dovrebbe vestirsi di ben altro che una divisa, ma capisco comunque molto bene la tua protagonista 😉
    Bravissima Linda.

  • Ho votato zero, perché non saprei cosa aspettarmi ^^
    alla fine non ho resistito e mi sono letta tutti e sei i capitoli di fila 🙂 Detesto Andrea già dal primo racconto, così come la scarsa resistenza di Mara. Eppure sono in una situazione simile a quella di Mara e non riesco a rimproverarla per le sue scelte, perché anche io scodinzolerei dal mio Andrea, se fischiasse.
    Scritto bene, come sempre 🙂

  • Scelgo il 7 e l’8, ma mi pare un po’ bluff questa votazione… perchè le opzioni le capisci solo tu, furbetta 😉 😉 Però scene bellissime: lei che si ferma sulla spalliera della culla, lei si emoziona pensando a Andrea… Brava, carissima!

    • ale, se leggi un pò i commenti sotto, ho spiegato qualcosa che riguarda questi numeri…
      🙂
      non pensavo che queste opzioni un pò velate facessero così “scalpore”!!!
      in genere racconto in modo chiaro…limpido…senza mistero…questa volta volevo creare un pò di mistero pure io!!! 😉

  • Linda, Erri De Luca dice: “il volersi bene si costruisce. Ma l’amore quello vero, no. L’amore lo senti immediato, non ha tempo. É dire “ti sento”.

    Quando c’eri ancora prima di esserci, e anche lui. Quando non si può baciare il corpo senza averne prima baciato l’anima, e questo può accadere in un istante. Quando il tempo diviene incanto, e voi create la meraviglia 🙂

    Ma, certo, l’uomo può sparire e poi decidere di tornare. Allora, a quel punto, siamo noi a dover decidere cosa fare del loro cuore di burro così scivoloso. E io lo farei riniziare da 0 😉 o poco più.

  • non può essere un voto; non può essere un giorno; non può essere una proposta indecente; non sono neanche i kg che ha messo su o che deve perdere perché “il 7 e l’8” non significherebbe niente…
    quindi scegli tu per me e io voto quello che preferisci

  • Per favore, non prendertela se te lo dico come l’altra volta e se farò la voce fuori dal coro. Ma stai deragliando. 🙁

    Permettimi di dire perché però, prima di dirmi come mi permetto.

    L’altra storia era bella perché il tema era rispettato dall’inizio, dal primo capitolo, nel pieno rispetto di quel che ci si sarebbe potuti aspettare dalla trama.

    Qua invece c’è una trama generica, e cominci i primi due o tre capitoli sul bellissimo dettaglio della gravidanza di Mara e della nascita del suo bimbo, ma che non c’entra con la storia di Mara e Andrea.

    Ed allora viene da chiedere a me, “Ma di cosa parla ? Di amore o di eros ? Qual è il tema ?”

    Scusa se te lo dico … quanto all’opzione, non saprei proprio.

    Un numero vale l’altro per me e comunque quello che farai è quello che scegli tu, senza alcuna decisione da parte di me lettore. Non so come la sentano gli altri.

    Finora hai improvvisato bene. Ma ora mi spiace doverlo dire: lo sento fiacco. 🙁

    Spero nel prossimo. Ciao. Il sette e l’otto. Mi ricorda il film comico.

    • mmmmmmm, ci sei andato giù pesantino stavolta…
      cmq ti posso rispondere dicendo che questo mio racconto parla di amore e di eros…entrambe le cose possono, anzi, quasi sempre, vanno insieme…
      questo racconto è il continuo del primo, quindi se il precedente ti piaceva era perchè la storia stava nascendo, quindi c’era l’entusiasmo iniziale…
      però cm saprai, le cose col tempo cambiano, si evolvono, in bene e in male…però il tempo muta tutto…non può rimanere com’era…
      x quanto riguarda i numeri, temevo potessero essere opzioni non molto gradite…ma ho rischiato lo stesso…
      al prossimo!

      • Te la prendi ? Non devi prendertela.
        Ti ho semplicemente detto che sento il racconto fiacco, tutto qua.

        E poi permettimi di dirtelo, ma ti sbagli, tanto è vero che c’è il genere Rosa e quello Eros. E comunque le due possono essere bene separate. La prima riguarda il sentimento che lega due persone al fine appunto di volersi bene e di amarsi. La seconda la passione che travolge a livello emotivo nel rapporto sessuale, inteso come desiderio di carne.

        Non per niente Eros era il dio del desiderio fisico e Afrodite quello dell’amore.

        No, confermo su quel che ti ho detto. La seconda serie, al contrario, dato il successo già riscosso dalla prima, dovrebbe essere più colma all’inizio (cosa che ti è verificata).

        Poi a mantenerla, ci devi mettere il tuo. 🙂

        Vediamo come si evolveranno ancora. Io ti auguro il meglio ma vedendo così io covo i miei dubbi.

        • ti ho già detto in privato che non me la sto prendendo, ma credo che sia lecito essere in disaccordo con te….con le scene erotiche, i pensieri erotici di cui ho parlato finora, il mio racconto non si può assolutamente definire un ROSA, quindi permettimi di dire che non sono fuori tema o fuori genere come tu affermi.
          se il tuo commento vuole servire come stimolo a spingermi più in là con l’eros, che ben venga…posso fare di più sicuramente…

  • Eccomi di nuovo dalle tue parti. Ti dico subito che non ho ancora deciso, quanto a barare, io la penso diversamente. Questa cosa dei numeri più che infastidirmi mi incuriosisce… Io voglio sapere che cavolo significano quei numeri e perciò non mi perderò il prossimo capitolo nemmeno morto… Per il resto i miei più sinceri complimenti: i tuoi non sono personaggi di una storia ma ‘persone vere’, per un lettore (nel tuo caso per una lettrice) è molto facile identificarsi con la protagonista, i pensieri di mara sono pensieri di donna, ma non di quelle dei romanzetti rosa tutte amore e charme e tramonti sul mare e passeggiate romantiche e baci appassionati… Sono i pensieri di un donna vera, è questo è uno dei motivi per i quali la tua storia funziona. Brava

  • veramente bello, ben scritto insomma un ottimo episodio — OK OK OK OK
    ma ti stai per bruciare il mio appoggio – non si possono cambiare le regole del gioco, non è onesto non far sapere cosa sto scegliendo
    e che… trasformiamo la scrittura in una lotteria?

    Se fossi in te pubblicherei subito un commento in cui spiegherei in modo velato almeno due delle scelte numeriche lasciando a te la terza sulla fiducia

    ok? poi torno e voto

    un abbraccio e a prestissimo
    gf

    • OK OK OK OK cercherò di spiegarmi un pochino….non era mia intenzione CAMBIARE LE REGOLE DEL GIOCO, infatti come opzioni ho messo tre numeri diversi….e non in tutte e tre sempre lo stesso….in questo caso, caro Gianfranco, avrei sicuramente cambiato le regole del gioco, in quanto il lettore non avrebbe avuto nessuna possibilità di variare la sua scelta rispetto ad altri lettori… 🙂
      bene…x quanto riguarda i numeri…essi faranno parte di una conversazione tra Mara ed Andrea…Mara porrà una domanda ad Andrea in tono scherzoso, da cui si aspetta un certo tipo di risposta…e lui risponderà con….i numeri.
      x favore, non farmi, anzi, NON FATEMI AGGIUNGERE ALTRO!!!! 🙂
      spero di averti accontentato. mi dispiacerebbe perdere il tuo appoggio per una cosa del genere.
      aspetto risposta!

  • Io dico che prende tempo. Avere un bambino è qualcosa che occuperà i suoi pensieri e aggiungerà responsabilità e dubbi!
    Sempre molto interessante: mi dispiace se leggo un po’ a rilento, ma non sempre trovo il tempo per mettermi al computer, in ogni caso seguo sempre e recupero. 😉

  • …anche qui ti dimostri accorta e furba, il cesareo ti consente di gestire al meglio ogni scelta sugli sviluppi con Andrea

    io voto che ci pensa su… ma solo pochi minuti e poi accetta – Mara ha bisogno di capire a che punto di cottura sia lei stessa. Penso che in fondo le interessi poco sia di Roberto che di Andrea 🙂

    brava Mara! oops. cioè brava Linda

  • Bellissima scena, quella del parto.
    Interessante l’evolversi della storia con Andrea che torna propotente nella sua vita. Meno il finale: quel “rivediamoci” frettoloso. Ho votato per un rifiuto. C’è tempo per cambiare idea, negarsi potrebbe fare di lui un futuro pretendente più insistente… 😉

  • Beh, io prenderei un pò di tempo per pensarci.
    Tipo mezza giornata al massimo 🙂 poi lo richiamerei sicuramente.
    Lei adesso ha una nuova responsabilità che sicuramente la porterà a riflettere, ma se davvero sente pervadere l’aria di quella speciale magia, non potrà esimersi dal rivedere Andrea.
    Brava, forte la descrizione del parto 🙂

  • Ben descritto come al solito. Mi è piaciuta molto la parte del parto. Rasenterà l’idiozia la frase seguente ma si vede che sei donna! 😉

    Ma …. che cosa ti avevo detto relativamente ad Andrea ?

    Di lasciarlo in pace! 🙂 Ed invece tu lo riprendi.

    Ma uffa … e lo fai pure lasciare dalla sua ragazza. E che scatole mi fai. xD 🙂

    Pazienza. Io opto per il no. Per lasciarlo il più lontano possibile! 🙂 Adios! 🙂

  • io voto e faccio il tifo per ANGOSCIA perché avrai capito che mi piacciono le svolte e le gabbie in cui la protagonista deve districarsi.
    Anche questo capitolo non annoia, bella altalena di emozioni
    come diceva uno dei miei tutor stai imparando a tenere il lettore “per le palle” quindi continua a stringere 🙂 e fai soffrire lui e Mara

    bon voyage

  • Gioia… Non può essere che gioia… Deve essere gioia… Linda non ho più parole per elogiarti, bravissima davvero. Hai scelto di raccontarci la storia di una donna vera, schiacciata nel quotidiano, che trova nell’autoerotismo una piccola valvova di sfogo (piccolo spazio pubblicità per citare J-AX)… Una donna che ama, soffre, si strugge per amore e adesso deve affrontare le ansie di un parto anticipato, la paura per le inimmaginabili conseguenze, l’angoscia per il pericolo di vita imminente del proprio bambino… Vai avanti così… E che gioia sia!!! Se la merita proprio…

  • Voto un pericolo, che è anche un imprevisto.
    Sono felice di rileggerti, Linda.
    Andrea si mostra freddo, ma ciò non significa che sia indifferente. Spesso gli uomini sono bloccati dall’orgoglio, dalla paura e la codardia…ma qualcosa può servire a stimolarli o “svegliarli” 😉
    Brava come sempre.

    • buongiorno, trix!!!
      in effetti hai ragione….con questo capitolo ho voluto dare una dimostrazione palese di non essere fuori genere…non credo di esserlo mai stata finora…
      e cmq in ogni caso…il lettore chiede…la scrittrice risponde!!!! 😉
      grazie mille x seguirmi sempre…alla prossima!!!

  • Pericolo… pepe alla storia.
    Ho letto anche il primo, questo era il 2!
    IO correrei da Andrea… anche se incinta… e anche se ho molto apprezzato la virilità di Roberto…
    scrivi molto bene, anche descrivere scene erotiche o di autoerotismo non deve essere affatto semplice….
    seguo

    • addirittura ottimo?sono davvero lusingata!!!!!
      scherzi a parte, io sono molto severa con me stessa, ma devo dire la verità….questo capitolo rispetto agli altri due piace davvero tanto anche a me….più di tutti…spero di fare ancora meglio!!!
      A presto!!!!

  • ok, Linda, avendo avuto il tuo permesso vado!

    Premetto che sono osservazioni generiche e rudimentali, ma da tenere in considerazione quando si scrive.

    1) il “genere”: bisogna fare il massimo sforzo per non deludere il lettore e per non fargli spendere soldi e tempo leggendo una cosa che non voleva leggere. Per esempio nei cosiddetti generi eros, sentimentali, horror e fantascienza occorre che lo scrittore, piuttosto, rischi il linciaggio e la stroncatura ma deve avere il coraggio di sporcarsi le mani. Quando si scrive “dichiarando” un genere si naviga sul filo del rasoio perché l’eros può sconfinare nel porno, il sentimentale in idiozia zuccherosa, la fantascienza in un pippone filosofico/scientifico e l’horror nello squartabudella. Nel tuo racconto occorrerebbe rischiare e “mostrare senza descrivere” al lettore un pizzico in più di desiderio strisciante, o almeno un segno subliminale da trasmettere tra le righe. Eros/amore/sesso può anche essere solo il desiderio di un sogno o di una relazione, ma il lettore deve essere coinvolto con l’alchimia tra le possibili declinazioni delle tre emozioni suddette.

    2) qui scriviamo “racconti” non romanzi… infatti anche se utilizzassimo tutti i 50.000 caratteri consentiti non andremmo oltre le 27 pagine. La premessa è per dire che il racconto (o episodio o capitolo se preferisci) non ha lo spazio necessario per poter dedicare oltre 5.000 caratteri alla descrizione di una giornata in cui gestisci un pranzo, una telefonata e un battibecco che non “muove” la storia e non muove i protagonisti… e vediamo Mara, che nel primo capitolo stava spiccando il volo verso una travagliata svolta interiore, temporeggiare in una fin troppo realistica scaramuccia anziché farci soffrire o desiderare o combattere con lei. Tutto il capitolo è racchiuso in due sole immagini bellissime: “Mi siedo al centro del letto, mordo nervosamente il bordo della cover del mio cellulare.” e “Lo spiazzo avvicinando il dito al naso per imporre il silenzio. -Non ho più voglia di parlare. Ho perso troppo tempo. A letto.” …tutto il resto del capitolo è riempitivo, poteva essere riassunto in metà dello spazio.

    3) suggerimenti: ??? e che ne so? Non sono mica uno scrittore famoso!

    4) consigli pratici: quando scrivi qualcosa ispirati a un autore e ruba a piene mani il suo mestiere. Nel tuo racconto mi ispirerei a Jorge Amado in “Dona Flor e i suoi due mariti”

    Ti saluto e chiedo perdono per l’intrusione
    gieffe

    P.S. quoto in pieno il commento di Alessandra

  • La loro casa.
    Che nervi, questo episodio! Però racconta molto bene cose che accadono spesso… purtroppo. Mi è piaciuto.
    Linda, per favore, ti prego, non usare in narrazione segni ripetuti: !!!! , !!??!, ??
    sono orrori. 😉 L’intenzione del personaggio, la sua rabbia, le sue convinzioni, si esprimono attraverso le azioni, non con le battute sottolineate. Immagina di costruire una lite tra i due e lei gli tira addosso tutti gli oggetti che le capita di agguantare. In questo caso non c’è bisogno di inserire venti punti esclamativi, è ovvio che è incavolata, no? 🙂
    Al prossimo!

  • Intanto bentornata 🙂
    Dunque hai scritto il sequel del primo racconto. Mi fa davvero piacere, mi era piaciuto molto e vedere che hai scelto questa strada è fantastico.

    “sono sempre presa dai ricordi del passato, dall’inquietudine del presente e dalle paure per il futuro…”
    Di fronte a queste insofferenze, ho votato per un litigio con Roberto, mi sembra la cosa più ovvia, o forse no.
    A presto e di nuovo bentornata 🙂

  • Una cosa che ho notato sempre nel tuo modo di scrivere, e che personalmente apprezzo tanto benché quasi non mi auguri io di averla (in tal caso sarei messo molto male xD) è che scrivi sempre lasciando indistintamente il tuo segno.

    In altre parole: scrivi per come sei e forse, magari, da qualche parte, sei anche per come scrivi. Perché io ne sono sicuro, nei tempi in cui ti metti a scrivere, tu ti diverti tantissimo, a descrivere il tuo (o suo di Mara ?) essere che, se saranno simili sarai te a saperlo, ma che io vedo molto somiglianti come.

    E’ una cosa bellissima. Probabilmente è per questo che io quando scrivo i miei racconti, mi spavento quando esce questo benché mi accorga quasi che il lettore vuole questo nel racconto.

    Quando noi, tutti noi ci mettiamo a scrivere qualcosa, noi non desideriamo scrivere, no. Noi desideriamo lasciare esattamente il nostro stato d’animo e modelliamo il fac-simile attraverso l’arte della scrittura.

    Nel tuo caso, cara Linda, tu lo traspari benissimo. In certi racconti di più ed in altri meno. Forse per questo l’ultimo non mi è piaciuto particolarmente.

    Parlando del tuo racconto attuale, invece, devo dirti che traspira molto bene l’essere donna, con le sue preoccupazioni, con i suoi pensieri, con il suo dolce e/o sensuale essere. Io ti seguirò ancora e proseguirò questo treno che, dove fermerà, lo decidi tu.

    🙂

    Ho votato per il litigio con Roberto. Voglio creare zizzania. 🙂 Cos’è l’Eros se non c’è anche Thanatos un po’ ? Cos’è l’amore (carnale) se non c’è un pizzico di odio (o antipatia) ?? 🙂

    Un bacio. E spero che questo commento ti trovi e ti trovi bene! 🙂

    Tuo Valerio! 🙂

    • caspita…..che analisi profonda e accurata!!!!!
      sono davvero onorata di averti “rubato” tanta attenzione e tutte queste belle riflessioni…mi hai detto delle cose bellissime….
      è chiaro che nei miei personaggi c’è un pò (o un pò tanto) del mio modo di essere….di pensare…di agire anche, talvolta….quindi non hai tutti i torti 😉
      sono felice di sapere che hai deciso di seguirmi e mi auguro che nel corso del tempo riesca a mantenere vivo in te lo stesso interesse che hai adesso…
      p.s. che bello il finale del commento…TUO VALERIO…. 😉

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