Riposo
Quando arrivai a Morino le campane suonavano a morto.
Era un pomeriggio di fine giugno, caldo come la fornace del diavolo, e sentivo i muscoli della gamba attorcigliarsi dal dolore. L’aria era intrisa di cattivi presagi, ma, invece di salire sul primo autobus, tornare in città e mandare a fanculo il medico riprendendo servizio, proseguii sul marciapiede asfaltato di fresco.
I rintocchi, lenti, solenni, odiosamente macabri, seguivano il ritmo della mia stampella sul selciato e inutilmente cercavo di cambiare passo: le campane sembravano tenere il tempo a tutto il paese.
«Danzi con la morte, straniero?»
Davanti a una vetrina in affitto, l’ombra d’un vecchio tendone proteggeva un giovane poco più che ventenne, lo sguardo cupo, una giacca di pelle nera e un copricapo da pellerossa, di quelli venduti per carnevale.
Forse, in un altro momento della mia vita, gli sarei scoppiato a ridere in faccia. Ma quel giorno pensai fosse un fottuto stregone.
«Non immagini quanto, capo» replicai con un sorriso istintivo.
«Allora hai scelto il posto giusto» disse senza mutare espressione «Ma lasciati dare un consiglio: torna da dove sei venuto prima del terzo rintocco.»
«Siamo al sesto, di rintocco» obiettai. Ma lui era già salito su una vecchia vespa. Solo allora notai le frange della sua giacca.
Morino, come in sintonia con quel curioso personaggio, pareva travestita da lontano west: solitaria, abbandonata e misteriosa. Solo le campane accompagnavano il mio passo incerto, sulla strada nient’altro che nulla e polvere.
Forse aveva ragione l’indiano, quello non era posto per me.
Quando infine arrivai in piazza la chiesa stava eruttando fedeli. All’apparenza tutto il paese, compresi i vacanzieri, conosceva il morto. Inevitabilmente avrei dovuto conoscerlo anch’io, anche se al momento desideravo solo una sedia, un Martini e una sigaretta.
Il Mestolo d’oro era oltre la piazza, se ne distingueva l’insegna già dalla strada principale. Feci il giro largo, per evitare la processione, e raggiunsi stancamente il locale del mio amico. Era chiuso. Forse anche Testaquadra era al funerale.
Lo conoscevo dai tempi dell’accademia: io ero uno sbarbato desideroso di sparare ai cattivi, lui il giovane cuoco della bettola dove mangiavamo. Non avevamo niente in comune se non un’unica grande passione: le donne. E se, per quanto mi riguardava, l’aumento delle mostrine sulla divisa aveva aggiunto senno all’antica smania, lo stesso non poteva dirsi per il mio amico, almeno da quanto ne sapevo.
Ma non lo vedevo da oltre due anni, dalla sua decisione di rintanarsi in mezzo a quel niente.
Seduto su una sedia di plastica bianca, davanti alla vetrina buia del ristorante, mi accesi una sigaretta e restai a guardare il dolore dei vivi sciamare tra le strade del paese, restituendo loro un simulacro d’esistenza.
Al di sopra dei capi chini di cordoglio emerse infine la testa del mio amico, Testaquadra di nome e di fatto, oltre che spallelarghe e ventreprominente. Diede segno d’avermi visto con un cenno della mano.
E un apache in vespa sfrecciò sulla strada che ci divideva.
«Devi sentirti a casa in un posto così» lo punzecchiai abbracciandolo con forza.
«Hai già conosciuto Nube che corre?» capì immediatamente la mia allusione.
«Come si chiama?»
«Ermanno, ma i ragazzi in paese lo chiamano Nube che corre, come quello del telefilm.»
«Non guardo la TV…»
«Neanch’io, prima di venire qui» e scoppiò in una delle sue risate fuori sincrono. «Forza, entra, avremo un mucchio di tempo per parlare delle stranezze di Morino. Prima però ti offro un Martini e ti mostro la tua stanza.»
Parlai un po’ io e bevemmo il Martini, poi parlò lui e bevemmo un altro Martini, poi toccò nuovamente a me con un terzo Martini, quindi venne ora di cena e quando lei entrò nel locale io non avevo ancora visto la mia stanza.
Per un attimo mi sorprese il pensiero di voler vedere la sua, di stanza. Era bella, senza bisogno di altri aggettivi.
«Chi è?» non potei evitare di chiedere al mio amico.
«La figlia di Eugenio.»
«Ed Eugenio chi è?»
«Il morto, quello del funerale.»
Stavo per aggiungere altre domande ma la donna puntò dritta verso di me: «Lei è quel carabiniere di città, vero?»
Mi alzai come imponeva il codice: «Capitano Renato Cattaneo, per servirla.»
«È proprio per i suoi servigi che vengo.»
La mia vacanza era appena finita, ma ancora non lo sapevo.
Cosa farà il capitano Cattaneo?
- Accetterà d'ascoltarla, è troppo bella per dirle no. (83%)
- Le chiederà di tornare il giorno dopo, è troppo stanco per ascoltarla. (8%)
- Inviterà la donna a contattare la stazione dei carabinieri più vicina. (8%)

25/01/2016 at 14:18
Bellissimo finale, il personaggio di Nina mi piace molto, anche se colpevole, ma forse soprattutto per questo! Le ci vorrebbe un racconto tutto suo 😉 😀
22/01/2016 at 18:11
La vecchia signora, ben congegnato, davvero.
Il colpo di scena del carcere e dei motivi per cui vi è stata mandata è stato un piccolo capolavoro, complimenti davvero!
22/01/2016 at 18:46
Grazie Danio! 🙂
17/01/2016 at 17:55
Sono arrivata giusto in tempo per l’ultimo voto!
Il racconto mi è piaciuto, è scritto molto bene e questo mi ha permesso di vedere i luoghi e sentire anche le voci dei personaggi! Ora sono molto curiosa di leggere il finale 😀
14/01/2016 at 15:35
Tanti, vero, ma ben pochi Cristiani. Quelli di qui sono dei miscredenti!
In canonica 🙂
08/01/2016 at 16:28
Continua a seguire la pista del Mosca, dai che qualcosa trova!
07/01/2016 at 20:55
E facciamola questa iniezione. Magari la buona Nina fornirà indicazioni molto utili.
Al prossimo.
06/01/2016 at 22:40
Mi scuso con tutti per la lunga latitanza. Cercherò di farmi perdonare chiudendo il racconto in poche settimane!
19/12/2015 at 18:42
Dalla morte del Mosca 😀
05/12/2015 at 07:44
Dalla morte del Mosca? Un po’ confuso il nostro carabiniere…
Ciao, alla prossima.
02/12/2015 at 11:32
Il tuo racconto mi sembra si stia trasformando in un bel giallo all’italiana, per giunta scritto come Dio comanda. Mi piace molto il tuo protagonista – uomo tutto d’un pezzo ma che non si prende troppo sul serio – e il suo modo di procedere nell’indagine, che ha ritmo senza essere affrettata. Il personaggio che per ora non mi ha convinto molto è Nube che corre: mi pare che stoni un po’ in questa ambientazione, che sia un tantino forzato. Detto questo, non vedo l’ora di continuare a leggerti e di scoprire quali sorprese ha in serbo il tuo racconto!
02/12/2015 at 23:19
Ciao Elena, grazie del tuo commento. 🙂
Dovresti vedere il vero Nube che corre (ebbene sì, Morino ha una sua trasposizione nella realtà!) forse è anche più “fuori” di questo suo alter ego letterario… 😀
30/11/2015 at 16:07
Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla morte del Mosca, mica vorrai lasciarci a bocca asciutta sul più bello?
29/11/2015 at 20:50
Da Testaquadra, naturalmente.
Un po’ confuso il nostro carabiniere, ma penso possa riprendersi.
22/11/2015 at 16:58
Il musicista, dagli approfondimenti potrebbe emergere qualcosa di importante!
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Bellissimo finale, il personaggio di Nina mi piace molto, anche se colpevole, ma forse soprattutto per questo! Le ci vorrebbe un racconto tutto suo 😉 😀
La vecchia signora, ben congegnato, davvero.
Il colpo di scena del carcere e dei motivi per cui vi è stata mandata è stato un piccolo capolavoro, complimenti davvero!
Grazie Danio! 🙂
Sono arrivata giusto in tempo per l’ultimo voto!
Il racconto mi è piaciuto, è scritto molto bene e questo mi ha permesso di vedere i luoghi e sentire anche le voci dei personaggi! Ora sono molto curiosa di leggere il finale 😀
Tanti, vero, ma ben pochi Cristiani. Quelli di qui sono dei miscredenti!
In canonica 🙂
Continua a seguire la pista del Mosca, dai che qualcosa trova!
E facciamola questa iniezione. Magari la buona Nina fornirà indicazioni molto utili.
Al prossimo.
Mi scuso con tutti per la lunga latitanza. Cercherò di farmi perdonare chiudendo il racconto in poche settimane!
Dalla morte del Mosca 😀
Dalla morte del Mosca? Un po’ confuso il nostro carabiniere…
Ciao, alla prossima.
Il tuo racconto mi sembra si stia trasformando in un bel giallo all’italiana, per giunta scritto come Dio comanda. Mi piace molto il tuo protagonista – uomo tutto d’un pezzo ma che non si prende troppo sul serio – e il suo modo di procedere nell’indagine, che ha ritmo senza essere affrettata. Il personaggio che per ora non mi ha convinto molto è Nube che corre: mi pare che stoni un po’ in questa ambientazione, che sia un tantino forzato. Detto questo, non vedo l’ora di continuare a leggerti e di scoprire quali sorprese ha in serbo il tuo racconto!
Ciao Elena, grazie del tuo commento. 🙂
Dovresti vedere il vero Nube che corre (ebbene sì, Morino ha una sua trasposizione nella realtà!) forse è anche più “fuori” di questo suo alter ego letterario… 😀
Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla morte del Mosca, mica vorrai lasciarci a bocca asciutta sul più bello?
Da Testaquadra, naturalmente.
Un po’ confuso il nostro carabiniere, ma penso possa riprendersi.
Il musicista, dagli approfondimenti potrebbe emergere qualcosa di importante!
Indaghiamo sullo sfaccendato musicista, se ha finto di non cogliere l’allusione… forse sa qualcosa.
Puntiamo su Zito, il farmacista.
Bella questa scena prettamente “paesana” e da osteria 🙂
Cattaneo sembra cominciare a capire, bene.
Al prossimo 😉
Diamo un po’ di sollievo a questo povero capitano zoppo. Antidolorifico.
L’indiano mente. Mente e gioca con il nostro protagonista.
Sempre più avvincente, Michel. Complimentissimi.
Giò
Grazie mille! 🙂
consoliamoci con una partita a carte
d’altronde, cos’altro ci resta da fare?
Bella storia, sono arrivata solo adesso ma vedrò di godermi il resto 🙂 Ti seguo
Tranquilla Serena, la strada verso la soluzione è ancora lunga…
La passeggiata sul lungofiume l’ha già fatta e il kalumet funge da anestetico, resta la partita a carte… Mi piace quello che scrivi e come lo scrivi, ti seguo volentieri. Al prossimo episodio.
Grazie mille Anna! 🙂
Letti due capitoli di seguito perché me n’ero perso uno.
Io voto per l’antidolorifico, chissà, magari lo aiuterà a farsi venire qualche intuizione geniale..
Basta non esagerare… 🙂
Con una partita a carte.
Davvero surreale questo incontro. Ma descritto maledettamente bene.
Al prossimo.
Grazie Danio, sempre molto gentile. 🙂
Torchiamo il farmacista. E’ stato sempre il mio sogno….
Torchiamo lo speziale, se non è lui il diretto responsabile comunque deve per forza di cose sapere qualcosa.
E poi, seguire il pellerossa rifaldo in vespino mi sembra impossibile, con una gamba acciaccata e dolorante.
La perpetua? Nah, al massimo ci torniamo domani per l’iniezione.
Giò
Se il male è insopportabile, un’altra sigaretta e via dalla perpetua 🙂
Mi piace questo capitano, un po’ meno il paese. Sembra di essere in uno di quei villaggi americani dove gli stranieri, quasi sempre, fanno una brutta fine.
Complimenti e al prossimo.
La discussione tra i due mi è piaciuta…..sul tutto vedo un tocco di Montalbano ma con una tua personalità che ne fa un soggetto a parte….Mi piace.
E ormai abbiamo superato il dosso, dobbiamo andare avanti e saperne di più!
Confesso che con Montalbano sono fermo alle trasposizioni televisive… lo prendo comunque come un complimento 😀
Anch’io ho votato per il medico, sperando di far salire quest’opzione, per escludere l’infarto.
Bel capitolo Michel, bravo come sempre.
E alla fine, inaspettatamente, ha vinto il medico! Sarà la pista giusta? 🙂
E io vado controcorrente votando l’amico medico (ho una fissa con i medici, lo so). Scherzi a parte, se le campane a Morino risuonano a morto spesso, il medico è la persona più indicata a mio avviso: è lui che constata i decessi. E fa le diagnosi al suo “gregge”
Sei l’unica a seguire il metodo scientifico. Chissà, forse avevi ragione, ma pare che THe iNCIPIT sia piena di fedeli… 😀
ahah, anch’io per andare dal prete 🙂
Elena, non pensavo ti saresti aggregata al gregge… 😀
Prete, che per deformazione “professionale” sanno un po’ tutto di tutti. Senza dubbio è la fonte più informata.
Giò
Dimentichi il segreto confessionale. Riuscirà il nostro eroe a farlo parlare? 🙂
Non ho alcun dubbio! 🙂
Direi dal prete: in uno scenario del genere mi pare il personaggio migliore, almeno dal punto di vista narrativo!
Ah, l’irresistibile fascino della tonaca…
Ma sarà la scelta giusto anche sotto l’aspetto investigativo? 🙂
I preti ne sanno una più del diavolo…
E’ perché hanno ottimi informatori… 🙂
Inconfutabilmente un prete.
Chi meglio di un sacerdote di paese, a parte il segreto della confessione, conosce vita, morte e miracoli dei propri fedeli?
Più che altro, vediamo se il nostro detective riuscirà a investigare con calma. Per farlo, dovrebbe però smetterla di fissare negli occhi la giovane ereditiera 🙂
Già, il nostro eroe saprà essere tanto forte da resistervi?
Bel titolo, bel inizio, sono troppo curioso di sapere cosa ha da dire la ragazza per cui voto “Accetterà d’ascoltarla, è troppo bella per dirle no”
D-
Grazie D-
a brevissimo la tua curiosità verrà placata! 😉
Ottimo inizio, mi ispira moltissimo l’ambientazione, questo paesino travestito da villaggio del far west, per non parlare del “capo indiano” che se ne va via in vespa… voto per “è troppo bella per dirle di no” e aspetto di leggere il seguito!
Sì, Morino è effettivamente un “personaggio” a tutti gli effetti…
Grazie d’essere passata! 🙂
Ma che bell’inizio particolare!
Forse ho intravisto il tuo nome in giro tra i commenti ma questo primo capitolo mi ha attirato….
Nube che corre mi fa sorridere e pensare che in ogni paese c’è la pecora nera, quello strano che tutti conoscono eheheh
Ti seguo!
Beh, sì, il mio nome gira qui da un po’…
Effettivamente ogni paese ha il suo matto, vedremo se Nube che corre potrà rientrare a pieno titolo in questa categoria… 🙂
Grazie d’essere passato.
E’ troppo bella per dirle di no, complici anche i tre Martini.
Da sobrio probabilmente l’avrebbe gentilmente invitata a recarsi alla stazione dei carabinieri più vicina.
Bentonarto Michel!
Grazie Giulia, felice di averti a bordo! 🙂
Come sempre 🙂
evviva Michel, così ti seguo dall’inizio e questo inizio è il più ben scritto che ho trovato da quando sono qui. Ho voluto un po’ romperti le uova nel paniere, scegliendo l’opzione meno ovvia 😉
Grazie Elena, davvero troppo buona… 😀
Mi sa che per il momento le uova sono abbastanza solide, ma chissà…
Ciao! E’ da un po’ che non ti leggo, ma vedo che non hai perso affatto il tocco! Lo stile è scorrevole ed efficace, si comincia già a intuire le differenti psicologie dei personaggi.
Ti seguo, e voto per sentire subito la bella donna.
Eh, sì, più di un anno che non navigo per questi lidi…
Ma cosa vuoi mai, si cerca comunque di restare in allenamento 😀
Visto che il debole di Cattaneo sono le donne, direi che sta ad ascoltarla.
Ti scopro solo ora, e lo faccio con piacere. Lo scritto fila via liscio e lo si legge in un attimo.
Complimenti e al prossimo.
Grazie Danio, ti aspetto al prossimo capitolo 🙂
Ciao Michel,
bentornato!
Sono felice di poter finalmente giocare con te, dato che ho potuto finora solo leggerti e vederti anche in un video – devo essere sincera – 😉 , noi ci siamo anche scritti varie volte, ma ora sono qui con un Fake, per cui non posso presentarmi, sorry. Non gioco più col mio nome. Detto questo e chiusa questa inutile parentesi, ti rinnovo la stima letteraria, sei davvero fantastico. E non è un complimento, anche se il termine è ridicolo 🙂
Seguo.
Troppo bella per dire no.
Questa tua “inutile parentesi” mi ha decisamente incuriosito, appena ho tempo andò a leggere il tuo racconto per vedere se ti riconosco dallo stile…
Nel frattempo grazie del “non” complimento 🙂
Innanzitutto sono felice di poterti rileggere (dai tempi delle 10 regole…)
Che incipit! A quanto pare il giallo ultimamente va di moda, da ‘ste parti. Bene, tra una Nuvola che corre (in vespa… :-D) e un martini di troppo, voglio sentire subito la Bella cos’ha da chiedere.
Ti seguo, ma era inutile specificarlo…
Sai, ho scelto il giallo perché ai tempi in cui ero una “celebrità” di THe iNCIPIT molti me lo chiedevano, ma in realtà non sono certo di sapermela cavare abbastanza bene… 🙂
Vedremo…
Nel frattempo grazie, Giovanni.
Un lieto ritorno…
E comunque non può non ascoltarla, no?
Beh, tu non la ascolteresti? 😀
Ciao a tutti!
Faccio ritorno su THe iNCIPIT con un genere che non ho mai affrontato: un giallo classico .
Ma voglio mettervi in guardia: la soluzione del mistero è già stata scritta.
Sarete (o forse dovrei dire “saremo”) così bravi da scoprirla, oppure la storia avrà un diverso finale?