Dove eravamo rimasti?
Incontri (prima parte)
Anche quella notte dormii male. L’affaticamento di quei giorni si era stratificato sulla ferita e mi sembrava di avere la gamba chiusa in una vergine di ferro. Anche la testa non era messa meglio: tutti quei maledetti dubbi avevano fatto a pugni tra loro durante sogni infiniti, mettendomi ancora più in confusione.
C’era un’unica soluzione, ma non volevo ancora ammetterlo.
Testaquadra mi mise sotto il naso il solito caffè nero: «Che faccia! Cos’è, ti hanno sparato?» mi salutò, rincarando la dose sulla mia sensazione di déjà vu.
Come sempre avrebbe voluto farmi ridere. Come sempre non risi: «Dici che la trovo la perpetua?»
«Per quell’iniezione? Se vuoi la faccio venire qui…»
«No, no, vado io, preferisco.»
«Oggi non è giorno di mercato, quindi…» sottointese una risposta affermativa.
Annuii e buttai giù il caffè, amaro come al solito, poi mi avviai verso l’uscita in compagnia della mia stampella. «Muore molta gente qui a Morino?» gli chiesi prima di varcare la soglia.
«Né più né meno che nel resto del mondo» rispose lui senza alzare gli occhi dal bancone.
La chiesa mi si piazzò davanti disgustando il panorama: era veramente brutta. Se arrivando non ci avessi visto uscire una processione funebre, avrebbero duvuto spiegarmelo cos’era. Anche se dentro ogni tassello ritrovava il suo posto: acquesantiere, santi, panche, icone, altare e organetto. C’era tutto in bell’ordine, compreso il prete.
«Buongiorno.»
Il suo saluto echeggiò come in una grotta.
«Buongiorno. Stavo cercando la signora Nina.»
«La trova in canonica. Fuori dalla chiesa, sulla destra, l’unica porta che c’è.»
Stavo per uscire educatamente, poi ricordai gli anni da chierichetto e le spettegolate in sagrestia tra il prete e la perpetua. Se c’era qualcuno che conosceva vita, morte e miracoli del paese, ce l’avevo proprio davanti: «Scusi padre, posso farle una domanda?»
«Certo, venga» rispose dandomi le spalle tranquillo e infilandosi in sagrestia.
Lo seguii in un rimbombo asincrono di passi e stampella. Lo trovai intento a ripiegare paramenti.
«Lei è nuovo in paese?» cominciò lui con le domande.
«Sì, sono un amico di Testaquadra.»
«Oh, sì, Michele. Fa delle ottime costine di maiale» rispose, anche se a vederlo non sembrava le mangiasse spesso. Era magro, il volto tirato, la voce incerta si perdeva nello spazio angusto del locale. Sembrava malato.
«Senta Don…»
«Isaia, Don Isaia.»
«Sì, ecco, Don Isaia, volevo chiederle… ieri sono stato al funerale…»
«Matteo. Pover’uomo, era molto malato ma di tempra forte, non me l’aspettavo.»
«Quindi non era poi così malmesso…» quel prete sembrava voler alimentare i miei dubbi.
«Da come imprecava le sere del Machiavelli avrei detto proprio di no. Ma io non sono un dottore e questa non è neppure la mia parrocchia.»
«Ah, no?»
Si era seduto, la stola viola piegata sulle ginocchia: «No, vengo qui d’estate su permesso della curia. Sa, ho problemi ai bronchi e il medico mi ha consigliato di prendere un po’ d’aria buona almeno in questo periodo, quindi faccio cambio di parrocchia con Don Valerio. Lui sperimenta la città e io respiro aria pulita.»
Il karma ci stava mettendo una pezza: avevo davanti il prete sbagliato. «E le piace qui?» continuai, per cortesia.
«Ma sì, anche se esco poco, l’aria sarà anche buona ma ho una brutta allergia. Però c’è molto da lavorare, sa com’è, questo è un paese di vecchi.»
E si sa, i vecchi muoiono. Ma davvero qui succedeva troppo spesso? Stavo quasi per chiederglielo, ma l’ingresso di un signora dal volto sfigurato di rughe mi risparmiò la pessima figura.
Era curva dentro un triste abito marrone, lo sguardo sfuocato dalla cataratta, ma il passo era ancora deciso, e la mano, in cui reggeva un vaso vuoto, era ferma nonostante i nervi tesi sotto la pelle trasparente.
«Questo signore aveva bisogno di parlarti. È un amico di Michele.»
«Va bene, Don Isaia, adesso ci penso io, lei vada a prendere un po’ d’aria che sta sempre qui dentro» redarguì dolcemente il curato, con voce sorprendentemente ferma e in un italiano impeccabile.
L’uomo non osò obiettare e salutandomi con un vago gesto, uscì da dove la donna era arrivata.
Continua...
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25/01/2016 at 14:18
Bellissimo finale, il personaggio di Nina mi piace molto, anche se colpevole, ma forse soprattutto per questo! Le ci vorrebbe un racconto tutto suo 😉 😀
22/01/2016 at 18:11
La vecchia signora, ben congegnato, davvero.
Il colpo di scena del carcere e dei motivi per cui vi è stata mandata è stato un piccolo capolavoro, complimenti davvero!
22/01/2016 at 18:46
Grazie Danio! 🙂
17/01/2016 at 17:55
Sono arrivata giusto in tempo per l’ultimo voto!
Il racconto mi è piaciuto, è scritto molto bene e questo mi ha permesso di vedere i luoghi e sentire anche le voci dei personaggi! Ora sono molto curiosa di leggere il finale 😀
14/01/2016 at 15:35
Tanti, vero, ma ben pochi Cristiani. Quelli di qui sono dei miscredenti!
In canonica 🙂
08/01/2016 at 16:28
Continua a seguire la pista del Mosca, dai che qualcosa trova!
07/01/2016 at 20:55
E facciamola questa iniezione. Magari la buona Nina fornirà indicazioni molto utili.
Al prossimo.
06/01/2016 at 22:40
Mi scuso con tutti per la lunga latitanza. Cercherò di farmi perdonare chiudendo il racconto in poche settimane!
19/12/2015 at 18:42
Dalla morte del Mosca 😀
05/12/2015 at 07:44
Dalla morte del Mosca? Un po’ confuso il nostro carabiniere…
Ciao, alla prossima.
02/12/2015 at 11:32
Il tuo racconto mi sembra si stia trasformando in un bel giallo all’italiana, per giunta scritto come Dio comanda. Mi piace molto il tuo protagonista – uomo tutto d’un pezzo ma che non si prende troppo sul serio – e il suo modo di procedere nell’indagine, che ha ritmo senza essere affrettata. Il personaggio che per ora non mi ha convinto molto è Nube che corre: mi pare che stoni un po’ in questa ambientazione, che sia un tantino forzato. Detto questo, non vedo l’ora di continuare a leggerti e di scoprire quali sorprese ha in serbo il tuo racconto!
02/12/2015 at 23:19
Ciao Elena, grazie del tuo commento. 🙂
Dovresti vedere il vero Nube che corre (ebbene sì, Morino ha una sua trasposizione nella realtà!) forse è anche più “fuori” di questo suo alter ego letterario… 😀
30/11/2015 at 16:07
Il prossimo capitolo sarà incentrato sulla morte del Mosca, mica vorrai lasciarci a bocca asciutta sul più bello?
29/11/2015 at 20:50
Da Testaquadra, naturalmente.
Un po’ confuso il nostro carabiniere, ma penso possa riprendersi.
22/11/2015 at 16:58
Il musicista, dagli approfondimenti potrebbe emergere qualcosa di importante!
12/11/2015 at 18:22
Indaghiamo sullo sfaccendato musicista, se ha finto di non cogliere l’allusione… forse sa qualcosa.
11/11/2015 at 18:50
Puntiamo su Zito, il farmacista.
Bella questa scena prettamente “paesana” e da osteria 🙂
Cattaneo sembra cominciare a capire, bene.
Al prossimo 😉
02/11/2015 at 12:20
Diamo un po’ di sollievo a questo povero capitano zoppo. Antidolorifico.
L’indiano mente. Mente e gioca con il nostro protagonista.
Sempre più avvincente, Michel. Complimentissimi.
Giò
02/11/2015 at 20:16
Grazie mille! 🙂
01/11/2015 at 16:29
consoliamoci con una partita a carte
02/11/2015 at 20:15
d’altronde, cos’altro ci resta da fare?
29/10/2015 at 14:01
Bella storia, sono arrivata solo adesso ma vedrò di godermi il resto 🙂 Ti seguo
02/11/2015 at 20:13
Tranquilla Serena, la strada verso la soluzione è ancora lunga…
26/10/2015 at 13:45
La passeggiata sul lungofiume l’ha già fatta e il kalumet funge da anestetico, resta la partita a carte… Mi piace quello che scrivi e come lo scrivi, ti seguo volentieri. Al prossimo episodio.
02/11/2015 at 20:11
Grazie mille Anna! 🙂
26/10/2015 at 12:30
Letti due capitoli di seguito perché me n’ero perso uno.
Io voto per l’antidolorifico, chissà, magari lo aiuterà a farsi venire qualche intuizione geniale..
02/11/2015 at 20:11
Basta non esagerare… 🙂
25/10/2015 at 12:18
Con una partita a carte.
Davvero surreale questo incontro. Ma descritto maledettamente bene.
Al prossimo.
25/10/2015 at 20:38
Grazie Danio, sempre molto gentile. 🙂
14/10/2015 at 11:51
Torchiamo il farmacista. E’ stato sempre il mio sogno….
13/10/2015 at 10:05
Torchiamo lo speziale, se non è lui il diretto responsabile comunque deve per forza di cose sapere qualcosa.
E poi, seguire il pellerossa rifaldo in vespino mi sembra impossibile, con una gamba acciaccata e dolorante.
La perpetua? Nah, al massimo ci torniamo domani per l’iniezione.
Giò
12/10/2015 at 19:45
Se il male è insopportabile, un’altra sigaretta e via dalla perpetua 🙂
Mi piace questo capitano, un po’ meno il paese. Sembra di essere in uno di quei villaggi americani dove gli stranieri, quasi sempre, fanno una brutta fine.
Complimenti e al prossimo.
08/10/2015 at 15:28
La discussione tra i due mi è piaciuta…..sul tutto vedo un tocco di Montalbano ma con una tua personalità che ne fa un soggetto a parte….Mi piace.
E ormai abbiamo superato il dosso, dobbiamo andare avanti e saperne di più!
12/10/2015 at 19:24
Confesso che con Montalbano sono fermo alle trasposizioni televisive… lo prendo comunque come un complimento 😀
05/10/2015 at 10:50
Anch’io ho votato per il medico, sperando di far salire quest’opzione, per escludere l’infarto.
Bel capitolo Michel, bravo come sempre.
12/10/2015 at 19:23
E alla fine, inaspettatamente, ha vinto il medico! Sarà la pista giusta? 🙂
04/10/2015 at 14:19
E io vado controcorrente votando l’amico medico (ho una fissa con i medici, lo so). Scherzi a parte, se le campane a Morino risuonano a morto spesso, il medico è la persona più indicata a mio avviso: è lui che constata i decessi. E fa le diagnosi al suo “gregge”
04/10/2015 at 18:46
Sei l’unica a seguire il metodo scientifico. Chissà, forse avevi ragione, ma pare che THe iNCIPIT sia piena di fedeli… 😀
04/10/2015 at 13:40
ahah, anch’io per andare dal prete 🙂
04/10/2015 at 18:52
Elena, non pensavo ti saresti aggregata al gregge… 😀
03/10/2015 at 22:14
Prete, che per deformazione “professionale” sanno un po’ tutto di tutti. Senza dubbio è la fonte più informata.
Giò
04/10/2015 at 18:51
Dimentichi il segreto confessionale. Riuscirà il nostro eroe a farlo parlare? 🙂
04/10/2015 at 19:22
Non ho alcun dubbio! 🙂
03/10/2015 at 15:51
Direi dal prete: in uno scenario del genere mi pare il personaggio migliore, almeno dal punto di vista narrativo!
04/10/2015 at 18:50
Ah, l’irresistibile fascino della tonaca…
Ma sarà la scelta giusto anche sotto l’aspetto investigativo? 🙂
03/10/2015 at 09:20
I preti ne sanno una più del diavolo…
04/10/2015 at 18:49
E’ perché hanno ottimi informatori… 🙂
03/10/2015 at 06:26
Inconfutabilmente un prete.
Chi meglio di un sacerdote di paese, a parte il segreto della confessione, conosce vita, morte e miracoli dei propri fedeli?
Più che altro, vediamo se il nostro detective riuscirà a investigare con calma. Per farlo, dovrebbe però smetterla di fissare negli occhi la giovane ereditiera 🙂
04/10/2015 at 18:48
Già, il nostro eroe saprà essere tanto forte da resistervi?
01/10/2015 at 13:23
Bel titolo, bel inizio, sono troppo curioso di sapere cosa ha da dire la ragazza per cui voto “Accetterà d’ascoltarla, è troppo bella per dirle no”
D-
01/10/2015 at 17:43
Grazie D-
a brevissimo la tua curiosità verrà placata! 😉
25/09/2015 at 15:22
Ottimo inizio, mi ispira moltissimo l’ambientazione, questo paesino travestito da villaggio del far west, per non parlare del “capo indiano” che se ne va via in vespa… voto per “è troppo bella per dirle di no” e aspetto di leggere il seguito!
25/09/2015 at 22:35
Sì, Morino è effettivamente un “personaggio” a tutti gli effetti…
Grazie d’essere passata! 🙂
25/09/2015 at 13:51
Ma che bell’inizio particolare!
Forse ho intravisto il tuo nome in giro tra i commenti ma questo primo capitolo mi ha attirato….
Nube che corre mi fa sorridere e pensare che in ogni paese c’è la pecora nera, quello strano che tutti conoscono eheheh
Ti seguo!
25/09/2015 at 18:56
Beh, sì, il mio nome gira qui da un po’…
Effettivamente ogni paese ha il suo matto, vedremo se Nube che corre potrà rientrare a pieno titolo in questa categoria… 🙂
Grazie d’essere passato.
25/09/2015 at 09:40
E’ troppo bella per dirle di no, complici anche i tre Martini.
Da sobrio probabilmente l’avrebbe gentilmente invitata a recarsi alla stazione dei carabinieri più vicina.
Bentonarto Michel!
25/09/2015 at 12:33
Grazie Giulia, felice di averti a bordo! 🙂
25/09/2015 at 12:51
Come sempre 🙂
24/09/2015 at 20:43
evviva Michel, così ti seguo dall’inizio e questo inizio è il più ben scritto che ho trovato da quando sono qui. Ho voluto un po’ romperti le uova nel paniere, scegliendo l’opzione meno ovvia 😉
25/09/2015 at 12:33
Grazie Elena, davvero troppo buona… 😀
Mi sa che per il momento le uova sono abbastanza solide, ma chissà…
24/09/2015 at 20:35
Ciao! E’ da un po’ che non ti leggo, ma vedo che non hai perso affatto il tocco! Lo stile è scorrevole ed efficace, si comincia già a intuire le differenti psicologie dei personaggi.
Ti seguo, e voto per sentire subito la bella donna.
25/09/2015 at 12:30
Eh, sì, più di un anno che non navigo per questi lidi…
Ma cosa vuoi mai, si cerca comunque di restare in allenamento 😀
24/09/2015 at 20:14
Visto che il debole di Cattaneo sono le donne, direi che sta ad ascoltarla.
Ti scopro solo ora, e lo faccio con piacere. Lo scritto fila via liscio e lo si legge in un attimo.
Complimenti e al prossimo.
25/09/2015 at 12:29
Grazie Danio, ti aspetto al prossimo capitolo 🙂
24/09/2015 at 18:50
Ciao Michel,
bentornato!
Sono felice di poter finalmente giocare con te, dato che ho potuto finora solo leggerti e vederti anche in un video – devo essere sincera – 😉 , noi ci siamo anche scritti varie volte, ma ora sono qui con un Fake, per cui non posso presentarmi, sorry. Non gioco più col mio nome. Detto questo e chiusa questa inutile parentesi, ti rinnovo la stima letteraria, sei davvero fantastico. E non è un complimento, anche se il termine è ridicolo 🙂
Seguo.
Troppo bella per dire no.
25/09/2015 at 07:42
Questa tua “inutile parentesi” mi ha decisamente incuriosito, appena ho tempo andò a leggere il tuo racconto per vedere se ti riconosco dallo stile…
Nel frattempo grazie del “non” complimento 🙂
24/09/2015 at 18:40
Innanzitutto sono felice di poterti rileggere (dai tempi delle 10 regole…)
Che incipit! A quanto pare il giallo ultimamente va di moda, da ‘ste parti. Bene, tra una Nuvola che corre (in vespa… :-D) e un martini di troppo, voglio sentire subito la Bella cos’ha da chiedere.
Ti seguo, ma era inutile specificarlo…
25/09/2015 at 07:40
Sai, ho scelto il giallo perché ai tempi in cui ero una “celebrità” di THe iNCIPIT molti me lo chiedevano, ma in realtà non sono certo di sapermela cavare abbastanza bene… 🙂
Vedremo…
Nel frattempo grazie, Giovanni.
24/09/2015 at 18:18
Un lieto ritorno…
E comunque non può non ascoltarla, no?
25/09/2015 at 07:37
Beh, tu non la ascolteresti? 😀
24/09/2015 at 18:13
Ciao a tutti!
Faccio ritorno su THe iNCIPIT con un genere che non ho mai affrontato: un giallo classico .
Ma voglio mettervi in guardia: la soluzione del mistero è già stata scritta.
Sarete (o forse dovrei dire “saremo”) così bravi da scoprirla, oppure la storia avrà un diverso finale?