La terza via

Dove eravamo rimasti?

Come reagirà Taiga? Entrerà nel negozio per affrontare gli intrusi. (40%)

La ladra

E adesso che faccio?

Il primo pensiero fu di correre alla Torre di Guardia, ma chiamare i gendarmi sarebbe servito solo a mettere in allarme suo padre in tempo record, cosa che voleva assolutamente evitare.

E se chiedessi aiuto a quel tizio? Subito scosse il capo. Nah… faccio da sola. Meglio non fidarsi, di quello lì.

Prendendo il coraggio a due mani e facendo appello a tutta la sua (considerevole) riserva di malumore, Taiga marciò verso il negozio e spalancò la porta con un colpo secco.

– Fermi lì! – urlò, entrando.

Una testa bruna si acquattò dietro al tavolo carico di confetture piazzato al centro del negozio. La ragazza provò capogiro notando lo stato in cui era ridotto il locale: chiunque si stesse nascondendo lì dietro ci era andato giù pesante. La stanza era piena dei cocci dei vasi di porcellana nei quali erano riposte le spezie e il loro contenuto, sparso sul pavimento insieme al resto della merce, formava un pregevole mosaico sulle piastrelle di cotto.

Taiga chiuse gli occhi e inspirò profondamente, cercando di impedirsi di urlare la sua frustrazione.

– Vieni subito fuori, – ringhiò, decisa a prendere per le orecchie il ladro che, da solo, era riuscito a provocare tutto quel casino.

La testa bruna tornò a fare capolino dai vasetti di marmellata e la ragazza si trovò a fissare un paio di gelidi occhi grigio-verdi.

Un ragazzino? Pensò Taiga, incredula.

– Vai via, – sibilò la persona nascosta dietro al tavolo.

No, una donna, si corresse. Che razza di capelli.

Per nulla intimorita, Taiga le si fece incontro, cercando di bloccarla. La sconosciuta scattò verso destra, apparentemente desiderosa di infilare la porta e abbandonare il luogo del delitto.

– Non ci pensare nemmeno! – esclamò Taiga, battendola sul tempo e chiudendo la porta. Rapida, estrasse la chiave della bottega dalla tasca del grembiule e la fece girare nella toppa.

– Tu non vai da nessuna parte, cara mia, – le disse, sventolando trionfante la chiave con la mano che non stava reggendo l’uovo.

Già vedeva la scena: lei, acclamata come l’eroina che aveva coraggiosamente affrontato il criminale – o la criminale? Come si diceva? – che aveva cercato di sottrarre il preziosissimo uovo d’oro dal negozio di suo padre. E suo padre, l’orgoglioso Maxell Orter, costretto ad ammettere il valore di quella figlia che aveva sempre ingiustamente considerato una buona a nulla. Oh, si, già sentiva il dolce profumo del trionfo.

Improvvisamente si trovò la lama di un pugnale a poca distanza dal volto.

– Apri quella porta, – le intimò la ladra, – e dammi l’uovo.

Taiga strillò e con un balzo si portò dall’altra parte del bancone.

– Lo spacco per terra! – esclamò di rimando, sollevando l’uovo sopra al capo e lasciando cadere a terra lo straccio che lo ricopriva.

Gli occhi della giovane si spalancarono e la ragazza abbassò il pugnale. Prima che potesse dire qualcosa, però, un bussare autoritario le fece voltare entrambe verso la porta.

– Aprite!

Taiga sospirò, alzando gli occhi al cielo. Il soldatino aveva deciso di farsi vivo.

– Svelta, dammi l’uovo, – disse ancora la ladra.

Taiga emise un verso di gola e nascose l’uovo dietro alla schiena. In quel mentre, la porta della bottega vibrò.

Che sta facendo?

Un altro colpo violento, poi un altro ancora e la porta si aprì con uno schianto.

– No, la porta no, – gemette Taiga, portandosi una mano al volto, – papà l’aveva appena riparata!

I due estranei non parvero averla sentita, intenti com’erano a scambiarsi sguardi torvi.

– Grite Manomozza, – disse sdegnoso il soldato, quasi a mo’ d’insulto.

– Plebeo, – replicò con aria di sufficienza lei.

– Puoi anche andartene, donna, – la provocò il giovane con un sorriso storto, – questa è la mia missione e la tua presenza qui è del tutto superflua.

La ragazza scoppiò in una risata di scherno.

– Vedo. Infatti te la stavi cavando egregiamente.

– Già. Non come te, che non ti sei nemmeno accorta che l’uovo non era più qui…

Taiga seguì lo scambio di battute spostando lo sguardo dall’una all’altro.

Ecco, bravi, pensò, non curatevi di me. Io sono una nullità, un qualcosa di insignificante, anzi, non sono nemmeno più qui…

Un passo alla volta, la ragazza si avvicinò alla porta, sperando di passare inosservata.

Ecco, ci sono quasi. Un passetto ancora e…

– E tu dove vai?

La voce di Grite la fece sobbalzare, ma non fu quello a farla sbiancare: no, quell’onore toccò alla massa di gente che si stava avvicinando a gran velocità alla bottega, con ogni probabilità attirata dal baccano che avevano fatto. Una massa di gente, notò Taiga con raccapriccio, capitanata da suo padre.

Via! Pensò, schizzando fuori dalla porta e lanciandosi a rotta di collo giù dal pendio, seguita a ruota dagli altri due.

– Va bene, – disse il soldato, quando si trovarono a una distanza di sicurezza, – Adesso dacci quell’uovo e facciamo finta che non sia successo niente.

Taiga scosse il capo.

– L’uovo non ve lo do, – annunciò, – però veniamo con voi. Io e l’uovo, intendo.

Grite e il soldato si scambiarono un’occhiata.

– No, – risposero all’unisono.

Taiga sospirò.

Come farà Taiga a convincere i due nuovi arrivati a portarla con loro?

  • Consegnerà loro l'uovo, ma li seguirà di nascosto, decisa a scoprire qualcosa di più su di loro - e a sfuggire a suo padre. (0%)
    0
  • Farà notare loro che lei è l'unica ad aver visto l'uomo che ha portato l'uovo al negozio e, quindi, a poterlo riconoscere. (50%)
    50
  • Minaccerà di denunciarli alle guardie. (50%)
    50
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87 Commenti

  • Ebbene sì, ho votato per l’uovo in mille pezzi: è la svolta che non ti aspetti! Poi non è mica detto che il contenuto vada perduto. 😉
    Comunque sono curioso di leggere il seguito, alla prossima!

    • Ciao e grazie per il voto! In effetti sto scervellandomi per trovare un finale decente, che sia in grado di concludere la storia in maniera accettabile (anche se per me 10 capitoli sono troppo pochi XD) e, se possibile, senza ricorrere a un finale troppo forzato.

  • Molto bello questo episodio, nulla da dire. 🙂
    In questo momento, la caratterizzazione del personaggio della protagonista è una delle meglio riuscite che io abbia letto finora sul sito, mi ci rivedo e sembra di sentirla, reale come la poni! Lo stesso vale, in misura minore, per i personaggi secondari.
    Sei brava a “creare persone” direi, e non solo: complimenti!
    Ho votato per Ianus con poteri magici.

    Al prossimo episodio! 🙂

  • Io voto per l’uomo con i poteri psichici. Ci sta bene a questo punto della storia. Brava Little, mi piace il ritmo che stai dando alla storia. Ho riletto attentamente tutto e l’atmosfera c’è. Mi vedo calato in un’epoca remota dell’Inghilterra (chissà poi perchè proprio là) tra villaggi e boschi colmi di briganti (stile I Pilastri della Terra). L’unica cosa che mi ha lasciato perplesso è stata la reazione di Taiga quando l’uomo che la minacciava è salito sulla barca. “Per un pelo! Stavo quasi per …”. La ritengo inadatta. Mi sarei aspettato una reazione più spaventata, che è quello che ci si attenderebbe in una situazione di tensione come quella, non trovi? Comunqeu brava.

    • Ciao! Si, hai perfettamente ragione: infatti nella “prima stesura” (prima scrivo un brano ben più lungo di 5000 battute, poi lo taglio e tengo quello “originale” per pubblicare poi anche su un altro sito, a storia conclusa) tra l’arrivo dell’uomo e quella battuta c’erano altri pensieri. Poi però ho dovuto eliminare diverse cose: forse avrei fatto meglio a tagliare altri passaggi e lasciare quello, ma al momento di postare ero proiettata in avanti, per così dire, verso il tuffo nel fiume e non più verso l’aggressione… non so se mi spiego 😀
      Comunque grazie per il consiglio, prossimamente cercherò di rileggere il tutto badando alla coerenza tra le parti!

  • ” Taiga si ficcò l’uovo nella tasca del grembiule” Mi ricorda Chansey (lo ammetto: adoro i Pokémon).

    Che il tipo abbia dei poteri psichici ci può stare, ma non mi sembra questo il caso (né il momento), mentre l’amico d’infanzia del quale la protagonista si è dimenticata mi sembra l’opzione migliore.

  • Macchè paura! Deve gettarasi nel fiume, anche se l’acqua non sembra piacerle, e farsi portare via dalle rapide, lontano da quei due manigoldi. Storia intrigante, il focus puntato su quell’uovo morto che sicuramente morto non sarà e che magari più avanti si schiuderà rivelando un drago d’oro luccicante … ehm … forse corro un po’ troppo. Brava!

  • Ciao.
    Ho dovuto leggere tre episodi insieme, non faccio in tempo a votare… vai troppo in fretta!!! 🙂 secondo me dovresti pubblicare più lentamente… anche perchè la storia merita attenzione.
    Brava come sempre,
    stavolta dico che consegnerà l’uovo ai due uomini…

  • Premetto che non è un ricambio 🙂 ho letto la tua storia ed è scritta davvero bene, il lessico utilizzato e la fluiditá che trasuda dal racconto inebria il lettore. il sarcasmo lo utilizzi in maniera sublime riuscendo a non eccedere ne da una parte ne dall’altra.
    Secondo me è saggio chiamare le guardie.
    Entrare è troppo imprudente ma anche chiedere al ragazzo. È vero che vuole piú tempo a chiamare le guardie ma il gioco non vale la candela, dannato uovo xd

  • Ehm… ho sbagliato a cliccare il voto, sarebbe “entra nel negozio ad affrontare gli intrusi”, invece di “chiederà aiuto al ragazzo”. Tienine conto nelle percentuali. 😉

    Sì per adesso mi sta piacendo, Taiga è ben caratterizzata e naturale, brava.

    Al prossimo episodio!

  • Ciao, benvenuta! Anche tu alla prima storia?
    Ti dico subito che hai scritto un ottimo incipit che lascia presagire un buon plot. La storia famigliare, il segreto da scoprire, il comportamento della protagonista che è tutto da ridimensionare… questo forse grazie alla scoperta che farà disubbidendo al padre e aprendo il pacco… in cui troverà:
    un uovo dorato.
    Seguo 😉

    • Ciao, grazie mille! Io scribacchio già da un po’, ma questa è la mia prima storia su TI e devo dire che il formato di questo sito mi ispira parecchio!
      Diciamo che la trama è delineata a grandi linee, anche se vorrei lasciare ai lettori quanta più libertà possibile… mah, vedremo cosa ne salterà fuori!
      Ho dato un’occhiata al tuo racconto e devo dire che mi piace davvero molto!

  • Dopo aver letto il tuo commento sulla mia storia, ricambio, leggo e commento sulla tua ^_^
    L’incipit è interessante e vediamo come prosegue. Voto anch’io l’uovo dorato ^_^ Magari vi è un drago 😉

    Non si riesce a capire se la protagonista è saccente o solo scocciata 😛

    Ciao 🙂

  • Voto anche io per il grosso uovo dorato (ma ti prego, non dirmi che dentro c’è un drago! Fa troppo Eragon ahaha).
    C’è da dire che ci sono alcuni refusi, di quelli che fanno via con una o due riletture, per il resto l’incipit sembra carino. 🙂

    Seguo la storia, al prossimo episodio!

  • Per Ivan: e in effetti era proprio a quella Taiga che pensavo quando ho scelto il nome (del cane, prima di tutto)… però se qualcuno conosce l’anime il dubbio potrebbe giustamente farselo venire XD
    Sono nuova e non manovro ancora tanto bene: come mai sotto al tuo commento non vedo il tasto “replica”?

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