Dove eravamo rimasti?
“La bestia”
Oggi mi sento allegra. Il cielo è sereno, nemmeno una nuvola nasconde il suo bellissimo azzurro, non un soffio di vento che fa rabbrividire; sembra quasi di essere in primavera.
Stamattina sono stata in palestra a fare un’intensa ora di spinning, poi dopo mi sono dedicata allo shopping; adesso mi preparo per accompagnare il mio bambino all’allenamento. Il pensiero di incontrare di nuovo Anna mi strappa un sorriso ed aumenta la mia fretta di uscire. Sono stata bene l’ultima volta.
-Buon pomeriggio, Anna!
-Ciao, Eva!
-Hai visto che tempo meraviglioso?
-Sì, mette di buon umore.
-Infatti. Che fai? Stai con me?
-Sì, volentieri.
-Benissimo. Stavolta però scelgo io il posto!
-Ok.
Mi guarda incuriosita.
Desidero andare nel bar del padre di una mia cara amica. Non è molto lontano dalla scuola.
Dopo dieci minuti a piedi siamo già arrivate.
E’ un locale piccolo, ma molto accogliente. A sinistra c’è una vetrina con tanti prodotti in esposizione, invitanti scatole di cioccolatini e barattoli con ogni sorta di caramelle. A destra c’è il banco, tutto in azzurro, con il barista intento a preparare caffè per due persone lì in piedi, in attesa.
Avanzo nella saletta interna, mentre Anna mi segue guardandosi intorno.
Ci sediamo ad uno dei tavolini, quello nell’angolo.
-Caffè? chiedo.
-Sì, grazie. Macchiato.
-Due caffè macchiati, per favore.
-Che bel posto…
-Ti piace? Ho scelto bene?
-Sì. Mi sento a mio agio.
-Mi fa piacere. Ci vengo spesso. E poi il caffè è buonissimo.
Poco dopo arriva il ragazzo col vassoio.
Poggia la prima tazza davanti ad Anna, la seconda è per me.
I caffè in superficie hanno due disegni fatti col cacao in polvere. Lei ha un sole, io una luna.
Mi guarda sorridendo.
-Che idea carina!
I miei occhi si soffermano ancora per qualche istante su entrambe le figure. Questi simboli non mi sembrano poi tanto casuali.
Potrei quasi dire che ci rappresentano.
Vedo lei come un’essenza dalla luce abbagliante e me come un’entità dalla luce meno intensa, offuscata dalle ombre e dal buio che mi porto dentro.
Verso la bustina di zucchero e la luna, mio malgrado, si sgretola, travolta dal vortice creato dal cucchiaino.
-Oggi sei diversa rispetto all’altra volta.
-Sì, è vero. Spesso il mio stato d’animo risente delle condizioni climatiche. Mi sono anche rilassata durante il giorno. E tu? Che cosa hai fatto di bello?
Beve un sorso del suo caffè,poi poggia piano la tazza.
Il suo sorriso si spegne all’istante.
Sospira.
-Sono stata dal mio medico, per un’iniezione.
Divento seria anch’io.
-Stai poco bene?
– Bhè…in verità…la faccio periodicamente. E’ necessaria per bloccare il ciclo.
Il mio corpo istintivamente si irrigidisce, poi la guardo con attenzione, aspettando che continui.
Adesso ha la testa bassa, l’indice della mano destra che gioca nervosamente sul tessuto dei suoi jeans, descrivendo dei cerchi.
Non dice nulla.
-Perchè?
Voglio capire il motivo del suo improvviso disagio.
– Eva, io…
La sua voce trema.
Mi sto preoccupando.
– Due anni fa…non ho dovuto combattere soltanto contro il mio compagno.
-Cosa è successo?
-Ho dovuto difendermi con tutte le mie forze da un nemico ancora più pericoloso. Io lo chiamo la bestia.
Sgrano gli occhi.
-Chi è? Oppure…Cos’è?
Prende fiato.
-Un tumore al seno.
Oh mio dio!
– Adesso capisco perchè sei diventata nervosa…
-Non è facile parlarne. Non sono ancora fuori pericolo. Ogni sei mesi faccio i controlli. L’oncologo dice che se non passano cinque anni, non posso ritenermi completamente guarita.
-Mi dispiace tanto…non avrei dovuto…
-Non sentirti in colpa!
Mi interrompe alzando un braccio.
-Non potevi sapere. E poi ho scelto io di dirtelo.
-Sei una donna molto forte.
-Non credo proprio. E’ la necessità a renderti tale. Non sai quante lacrime…
-Non oso immaginare.
-E poi ho combattuto…per mio figlio.
-Certo. E’ naturale.
I suoi occhi si gonfiano di lacrime.
-Pensa che, nel periodo in cui facevo le chemioterapie, quando mi guardavo allo specchio senza i capelli, con il viso pallido e gli occhi spenti, una tipa mi chiamava a casa quasi tutti i giorni, dicendo che aveva una storia col mio uomo e che me lo avrebbe portato via…
-Ma che stronza, questa!
Getto con violenza il fazzoletto di carta che avevo stretto forte nel pugno, facendolo rimbalzare sul piattino.
-Era più stronzo lui…
Non posso darle torto.
Mi guardo intorno. Non voglio che qualcuno si accorga che sta piangendo.
Devo far qualcosa.
-Dai, si tratta del passato. Non tormentarti più.
Le accarezzo il braccio guardandola con tenerezza.
Anna è una donna estremamente fragile, provata dal male che un destino crudele ha riservato per lei.
-La ferita è ancora fresca. E il peggio è che, dopo quello che ho passato, lui non mi è del tutto indifferente.
– Lo ami?
-Non lo so. Ci sono giorni in cui sono convinta di averlo dimenticato e di non volerlo più, in cui mi impongo di odiarlo perchè mi ha fatto soffrire, mentre altri in cui ripenso ai nostri momenti felici e mi sento tremendamente sola.
-Tu non sei sola.Sono certa che hai tante persone che ti vogliono bene.
-Non tutte sono dolci come te.Grazie, Eva…
Come reagisce Eva di fronte alle confessioni di Anna?
- fa una profonda analisi interiore, destabilizzata da ciò che le è stato rivelato (89%)
- con compassione (11%)
- con rabbia (0%)

16/11/2016 at 19:28
Ciao bellissimo e commuovente capitolo, sei bravissima mi piace molto questa storia, ti seguo con piacere, io dico che Anna reagisce con compassione sono curiosa cosa succederà nel prossimo episodio…
P.s. passa dalla mia principessa se ti va alla prossima ciao!
26/08/2016 at 14:21
Ehi che fine hai fatto? Io sono tornato con un nuovo racconto.
01/01/2016 at 22:07
Ciao Linda,
sono contento di averti ritrovato. La storia nel complesso, sebbene sia solo agli inizi, mi piace, tuttavia ad essere sincero questa volta lo stile e ancor più il personaggio di Anna non mi convincono fino in fondo, mi spiego meglio: i dialoghi, specialmente dei primi due capitoli, non so, li ho trovati un po’ forzati, nel senso che è come se non seguissero il loro corso naturale, come se tu, per timore di non riuscire a condensare nel limite dei 5000 caratteri tutta la trama, avessi accelerato la narrazione saltando i “preliminari”, però questa è ovviamente una mia opinione, e come tale è pienamente confutabile. La stessa sensazione di “saltare i preliminari” l’ho ritrovata nel personaggio di Anna, lei si confida subito, immediatamente, con una persona che ha conosciuto da nemmeno una settimana, capisco la volontà di ricominciare, ma forse avresti potuto farcela conoscere pian piano, anche questo è ovviamente il mio punto di vista. Nel complesso però devo dire direi che la storia finora regge, perchè comunque gli spazi che dedichi alle descrizioni sono egregiamente utilizzati, direi che riesci con poche righe precise a descrivere adeguatamente l’ambientazione, per quel tanto che basta per far immergere il lettore nella storia e fargli apparire davanti i personaggi, io personalmente è come se avessi visto una film davanti a me, e in questo direi che sei riuscita pienamente. Le mie considerazioni circa la mancanza di naturalezza, in particolare nei primi due capitoli, può ovviamente essere sottoposta ad una rivisitazione che troverà le proprie cause nei prossimi capitoli, perchè solamente alla fine con un quadro più completo, potrò capire dove ci volevi condurre, quale era lo scopo, e solamente alla luce di questo potrò dire se quanto ho detto poc’anzi sia giustificabile oppure no.
Ho letto nei commenti, incuriosito, che è la prima volta che ti cimenti in questo genere, e che vai d’istinto. Eh, a me questa parola è molto cara, ahahah istinto, usalo bene come stai facendo e non ti deluderà, fidati.
Analisi interiore
Felice anno nuovo,
a presto
Istinto =)
01/01/2016 at 22:10
…considerazioni…possono*
03/01/2016 at 11:24
ciao, felice di ritrovarti!
desidero chiarire alcune cose a te e agli altri lettori e ne approfitto col tuo commento.
su un punto hai ragione, potevo cioè far conoscere il personaggio di Anna pian piano, ma temevo che nn sarebbero poi bastati 10 capitoli x ciò che vorrei raccontare….
su un altro punto invece ti dico che questo racconto è tratto da una storia di vita reale, qualcosa che ho vissuto da vicino, e credimi, Anna, si è veramente raccontata quasi subito…ed ho pertanto deciso di essere fedele alla realtà.
ti ringrazio x le belle parole spese x me….pure io mi lascio guidare molto spesso dall’istinto….spero di continuare a suscitare in te curiosità, interesse e voglia di leggermi ancora!
buon anno!
28/12/2015 at 12:10
profonda analisi (il tema che sollevi mi tocca da vicino purtroppo)
io sono tornato per la conclusione, se ci sei. ti aspetto
ciao
P.S. mi spiace per la lunga assenza, problemi seri
29/12/2015 at 08:13
bentornato e mi spiace x la tua lunga assenza…spero che i tuoi problemi siano stati risolti…un sincero augurio di buon anno nuovo!
26/12/2015 at 12:30
Compassione.
Quante ne ha subite la povera Anna? Brava Linda.
29/12/2015 at 08:12
sì, trix, Anna purtroppo è un personaggio che ha sofferto molto nella vita, ma non per questo ha rinunciato alla felicità….ci crede ancora….un pò come tanti di noi.
05/12/2015 at 13:37
Analisi interiore… certe rivelazioni inducono inevitabilmente verso un’unica direzione.
05/12/2015 at 16:33
avrei fatto la tua stessa scelta!
grazie x essere qui con me e le mie protagoniste!
05/12/2015 at 08:02
Ci sono dei momenti nella vita di ciascuno di noi in cui sembra che il destino si accanisca, si ha come la sensazione di essere diventati il parafulmine dell’umanità… Un male terribile, il tradimento del compagno, l’amante insensibile e prepotente… Le lacrime non sono necessariamente un segno di debolezza, però sono un segnale, una richiesta di aiuto… A cui Eva credo non possa che rispondere…dopo una profonda analisi interiore…
05/12/2015 at 13:11
è proprio vero, Lou, in certi periodi della ns vita sembra che tutto vada storto e che sia tutto perduto…io non auguro nemmeno al mio peggior nemico di vivere una storia del genere…ma purtroppo è realtà….
05/12/2015 at 05:38
Credo che chiunque, dinanzi a una confessione del genere, venga portato a voler farsi un’analisi simile.
Spesso, quando incontriamo o conosciamo qualcuno colpito dalla “bestia” ci troviamo impreparati, quasi in soggezione e non sappiamo reagire. Compassione, il pensiero della morte, il sollievo di non essere al posto suo, tutte sensazioni del tutto umane e capibili. Però devo dire che Eva ha reagito bene, al di sopra della media. Ottimo capitolo, al prossimo 🙂
05/12/2015 at 13:09
ti ringrazio, Danio, situazioni del genere credo che oggi le viviamo in tanti, poichè questo male colpisce senza pietà e senza distinzione alcuna…ognuno reagisce a suo modo, e non sempre abbiamo la forza necessaria x sostenere questo tipo di “pesi”…vediamo Eva come si comporterà…
05/12/2015 at 00:03
L’analisi interiore è d’obbligo, dopo questo episodio.
05/12/2015 at 00:13
sono d’accordo con te…. 😉
01/12/2015 at 19:55
Ho scelto “un evento decisivo”…mi incuriosisce questa storia, essendo nella sezione avventura, mi aspetto qualche colpo di scena!
02/12/2015 at 17:46
ciao e benvenuta nel mio racconto!!!
ho già spiegato nei primi commenti che ho inserito la mia storia nel genere AVVENTURA solo perchè sono andata x esclusione….mi sembrava l’unico più adatto rispetto a tutti gli altri…
in ogni caso, spero di continuare ad incuriosirti e di non deludere le tue aspettative!
grazie ancora e buona lettura…presto un nuovo capitolo! 😉
30/11/2015 at 14:10
Io dico evento decisivo… non sono propensa alle disgrazie…
Brava, comunque, un gran bel episodio!!
30/11/2015 at 23:46
grazie mille e a presto!!! 😉
26/11/2015 at 19:34
Periodo difficile.
Che ha questa donna da nascondere? Ancora non mi ha del tutto convinta.
Ah, e ovviamente ti seguo Linda!
26/11/2015 at 19:43
felicissima di ritrovarti, trix 🙂
spero di accrescere sempre di più il tuo interesse!
19/11/2015 at 14:55
Un evento decisivo, perché non mi andrebbe di leggere una disgrazia o un periodo difficile.
Anna dà l’impressione di aver bisogno di vicinanza, ma può esserle capitata qualsiasi cosa 🙂 del resto per Eva è ancora una perfetta sconosciuta.
19/11/2015 at 15:33
esatto….si conosceranno col tempo… 😉
grazie x essere qui cn me!
16/11/2015 at 13:02
un periodo difficile mi sembra più agevole da trattare e meno categorico degli altri due che mi risultano troppo vincolanti
capitolo coerente e perfettamente trattato – stai solo attenta a non farti trascinare ad allungare il brodo su cose poco importanti… rubando caratteri ai fondamentali, che poi potresti rimpiangere 🙂
buon proseguimento
gieffe
P.S. il livello della scrittura cresce, brava
16/11/2015 at 15:06
grazie x i tuoi preziosi consigli, cercherò di tenerli sempre a mente e di metterli in pratica…spero inoltre che sia davvero come dici, ossia che il livello della mia scrittura stia crescendo…
a presto!!!
14/11/2015 at 14:38
Ciao, il mio voto va alla disgrazia
14/11/2015 at 16:10
buon pomeriggio a te e benvenuto nella mia storia!!! 🙂
14/11/2015 at 14:33
Parlerà di un periodo difficile.
Non sono molte le persone che sanno ascoltare e penso che Anna si fidi di Eva, anche se la conosce da poco.
14/11/2015 at 16:09
sono d’accordo con te, Anna….le persone che sono in grado di ascoltare son davvero poche…grazie x essere qui e a presto!
14/11/2015 at 12:55
Ho votato una disgrazia. Ma non chiedermi il perché… E’ una cosa che credo abbia a che fare col fatto che la tua Anna mi ricorda molto una persona che mi è particolarmente cara… Forte, solare eppure con un dolore terribile celato in un angolo remoto del proprio cuore, un’ombra che vela i suoi sorrisi, persino le sue risate, ma che non le impedisce di vivere e gioire. Scusa se mi sono lasciato andare a questa piccola confidenza… Dunque, intanto complimenti per il titolo dell’episodio, davvero molto efficace. Molto suggestiva la descrizione del piccolo porto. Buoni anche i dialoghi, le confidenze di Anna e le perplessità di Eva… In effetti ci sta che Eva non si apra subito con una persona di cui sa così poco. In definitiva l’episodio mi è piaciuto molto. Brava davvero Linda.
14/11/2015 at 14:21
ti ringrazio innanzitutto per essere di nuovo qui con me, ma desidero ringraziarti soprattutto x il fatto che hai voluto condividere un tuo ricordo così importante con me e con tutti coloro che leggeranno il tuo commento…grazie x la stima…sei una persona molto sensibile…e io persone cosi le adoro…
14/11/2015 at 12:05
Fatto!
🙂
14/11/2015 at 14:19
grazie mille 😉
14/11/2015 at 08:59
il racconto scorre bene.
Eva e Anna, due donne qualunque (almeno sembra) e due personalità interessanti (nel “mio cerchio” le vedrei bene.. ) .
Sono d’accordo con Drago: evento decisivo.
ciao
🙂
14/11/2015 at 10:55
grazie Maria, appena posso passo a leggerti…ho già letto un tuo racconto in passato e mi piaceva il tuo stile…cercherò di recuperare al più presto…
p.s. il tuo voto non risulta…le opzioni sono in parità… :/
14/11/2015 at 06:31
Periodo difficile.
Come ha ben detto Anna, Eva non è la donna che vuol far credere.
Strano il comportamento di Anna, però. Sembra quasi che….
No, me lo tengo per me. Voglio vedere se ci azzecco 🙂
Ciao e buon week end 🙂
14/11/2015 at 10:53
mi piacerebbe sapere a cosa stai pensando su Anna… 🙂
spero me lo rivelerai!
13/11/2015 at 23:34
Dato che in questo episodio Anna ha parlato di un periodo difficile, direi che, al prossimo incontro tra le due, la donna parlerà di un evento decisivo.
13/11/2015 at 23:38
vedremo gli altri lettori cosa sceglieranno…intanto ti ringrazio x essere passato!!!! 😉
11/11/2015 at 12:43
Porto.
Nuova storia, eh!bene, mi metto comoda. Questo incipit ha descritto una vita ordianria e una protagonista interessante che fa di questa ordinarietà un equilibrio perfetto. Nonostante le sue paure celate. Non so dove tu voglia arrivare, però, la cosa mi incuriosisce parecchio… staremo a vedere. Seguo.
11/11/2015 at 20:26
benvenuta!!!!
mettiti comoda e….spero gradirai la lettura…!!!
a presto!!! 😉
06/11/2015 at 13:48
Personamente avrei posticipato le presentazioni di un pai di lezioni di basket, non le avrei messe al primo incontro tra le due.
Dato che hai scritto che questa non è la prima lezione di basket del figlio, Anna potrebbe osservare Eva fin dall’inizio del corso e quest’ultima non essersene mai accorta.
Cortile della scuola (pareggio totale, sorry 😀 )
06/11/2015 at 22:46
bravo Drago, giusta osservazione, Anna potrebbe aver notato Eva fin dalla prima lezione, mentre lei non se n’è mai accorta…fino ad ora! 😉
x quanto riguarda il pareggio, è solo una situazione momentanea…
grazie x essere passato!!! 🙂
06/11/2015 at 22:48
In un certo senso, sono abituato a questo tipo di ragionamenti, dato che ho giocato ai giochi della serie Ace Attorney.
06/11/2015 at 22:57
perdona l’ignoranza in materia, ma non so nemmeno vagamente cosa siano!!!! 🙂
06/11/2015 at 23:04
Una serie di videogiochi per console della famiglia DS, prodotte dalla Nintendo, in cui si interpreta un avvocato difensore e bisogna destreggiarsi tra indagini “sul campo” (ricerca di indizi e prove) e sessioni in aula di tribunale.
06/11/2015 at 23:47
grazie x la spiegazione….non si finisce mai di imparare!!!!
07/11/2015 at 10:24
O, come direbbe Vlad III di Valacchia, non si finisce mai di impalare. 😀
01/11/2015 at 17:49
Anch’io per il bar 😉 alla prossima!
03/11/2015 at 09:52
ok alla prossima e grazie!!!!
01/11/2015 at 14:35
Hai fotografato bene una scena frequente nella vita di tante madri.
Prendiamo questo caffè al bar.
Ciao
🙂
03/11/2015 at 09:45
grazie mille maria…a presto! 😉
26/10/2015 at 19:55
Ok, Linda mi piace e mi incuriosisce. è tutto accurato e ben curato come tuo solito – al porto ci sarà anche un bar spero…
a proposito di generi… qui a The Incipit purtroppo manca il genere dei generi, cioè il “romanzo” o “racconto” senza etichette e generi predefiniti
26/10/2015 at 20:07
grazie e benvenuto anche a te…secondo me hai ragione…manca il genere dei generi…sarebbe molto più semplice definire tanti racconti semplicemente ROMANZI, piuttosto che doverli inserire in un genere che non è del tutto idoneo….come nel mio caso con questo racconto…poi lo vedrai…
26/10/2015 at 17:07
Direi un bar, perché credo che in questo modo avremmo modo di conoscere meglio Anna. Mi incuriosisce, ma spero davvero che questa tizia tanto inquietante non faccia del male ai bambini!
Sempre molto dettagliata Linda, sai che ti seguo 😉
26/10/2015 at 20:05
benvenuta Giorgia, vorrei dirti qualcosa, darti qualche indizio, ma rischio poi di svelare particolari importanti e siamo solo all’inizio…
grazie x esserci!
26/10/2015 at 16:10
Noioso.
26/10/2015 at 20:04
non è un tantino presto x dirlo?
in ogni caso, grazie x l’attenzione che mi hai dedicato…
26/10/2015 at 20:24
Nah, mi annoio presto.
25/10/2015 at 19:02
Ciao, dal momento che i figli delle due mamme frequentano la stessa scuola/palestra, il cortile potrebbe diventare la “scena” del loro prossimo incontro. Uno squarcio di vita quotidiana che potrebbe nascondere risvolti inaspettati e interessanti. Al prossimo episodio.
25/10/2015 at 21:10
ciao Anna, benvenuta, sinceramente sono d’accordo con te, forse pure io avrei scelto il cortile della scuola…grazie x essere passata e a presto!
24/10/2015 at 14:59
E cosi questa volta hai scelto l’avventura? Beh, devo dire che non riesco a immaginare niente di più avventuroso di una madre alle prese con le proprie quotidiane incombenze (parlo sia da figlio che da marito/padre). Ho votato per il cortile della scuola (non ce la vedo proprio al porto e il bar mi sembrava un po’ banale come opzione). Forse hai fatto bene a cambiar genere. La scrittura creativa non può far a meno dell’entusiasmo e spesso l’unico modo per ritrovarlo è cambiare strada (almeno per un po’ poi chissà…)
25/10/2015 at 09:11
ciao…attraverso il tuo commento desidero fare una precisazione
ho scelto il genere avventura soltanto perchè sono andata x esclusione, visto che non saprei proprio dove mettere la mia storia, x quello che ho intenzione di raccontare…
-non è un horror, perchè non ci saranno zombie nè demoni e affini
-non è una fiaba, perchè non ci saranno principesse, castelli fatati, nè fate e folletti
-non è un giallo, perchè non ci saranno assassini da arrestare nè indagini dense di misteri
-non è un fantasy e nemmeno fantascienza, perchè non c’è nulla di inventato, ma voglio raccontare una storia di vita reale
-non è un eros perchè non ci saranno scene di sesso
-non è un rosa perchè non racconterò di una storia d’amore tra uomo/donna
-non è humor, perchè non farà ridere…
-non è uno storico, perchè non tratterò vicende del passato.
ti basta per convincerti che era l’unico genere rimasto x collocare il mio racconto?
se ancora non ti ho convinto, due sono le opzioni stavolta:
1 scegliere di non leggermi più
2 scegliere di seguirmi e aspettare che io scriva i prossimi capitoli.
grazie per l’attenzione e buona domenica.
25/10/2015 at 10:12
Nemmeno a me piacciano le classificazioni…
Come ho gia scritto da qualche parte, mi piacciono le belle storie, meglio ancora se scritte bene. Comunque la mia non voleva essere una critica e non ho nessunissima intenzione di abbandonare la lettura del racconto… In ogni caso se volevi incuriosirmi ci sei riuscita in pieno.
25/10/2015 at 21:08
sono felice di aver suscitato la tua curiosità….e spero inoltre di soddisfare le aspettative…
p.s. il tuo voto non mi risulta, poichè le opzioni sono in parità…
13/12/2015 at 17:48
“-non è un rosa perchè non racconterò di una storia d’amore tra uomo/donna”
Una relazione sentimentale non deve essere per forza tra un uomo ed una donna, ma il senso si è capito. 🙂
24/10/2015 at 05:55
Intanto bentornata 🙂
Beh, visto che Anna ha parlato di caffè, uniamo due opzioni: un bar al porto 🙂
Ottimo incipit, non c’è che dire. Hai saputo ben descrivere la giornata “normale” di una donna “normale” nell’esercizio delle proprie funzioni 😉
Provo già empatia per lei. Anch’io odio cordialmente l’estate e visto che sono nato a Settembre, come posso non condividere?
Concordo sull’incontro inquietante. In tanti anni di piscina (i miei figli praticavano nuoto) non mi è mai capitato che un papà mi “abbordasse” così platealmente. Una mamma magari 😉
Ti attendo col seguito, buon week end.
D.
24/10/2015 at 08:21
grazie Danio, speriamo bene….è la prima volta che scrivo in un genere diverso…finora solo eros…ma le sfide con me stessa non finiscono mai, perciò ho seguito il mio istinto…