La ragazza dalle ciocche viola

Dove eravamo rimasti?

Nel prossimo capitolo vedremo Viola e Cassandra che: Vanno in un pub; (50%)

In un pub

“La musica è figa dai!”.

Cassandra seduta di fianco all’amica, prese un lungo sorso dal suo bicchiere. Non sapeva bene cosa ci fosse dentro. Aveva detto al barista di scegliere da sé. Bastava non ci fosse la menta.

È una tecnica che funziona. Soprattutto se è la prima volta che vai in un locale. Non conoscendo i cocktail lasci scegliere a chi li fa. Con un paio di occhi dolci poi, ti da il migliore e magari lo paghi anche meno.

Viola aveva ordinato lo stesso usando la stessa tecnica.

“Si non c’è male”.

Concesse la corvina sistemandosi un ciuffo di capelli dietro la spalla. “Comunque avrei preferito guardare un film a casa”.

Cass rise. Si portò una mano davanti alle labbra mentre lo faceva. La sua risata cristallina coprì la musica alta alle orecchie dell’amica. Si ritrovò a guardarla sorridendo. Era estremamente buffa quando rideva.

Intendeva quando rideva davvero.

Tirava in dietro la testa così che i boccoli le ricadessero completamente all’indietro. Chiudeva gli occhi e portava la mano alla bocca. Come se volesse soffocare almeno parte del suono che causava. Era piuttosto rumorosa quando lo faceva. Eppure era incredibilmente bella.

Vivì scosse la testa sospirando. Prese un altro sorso dal bicchiere. Forse lo stava bevendo troppo velocemente.

“Eih, quei ragazzi laggiù ci guardano”.

Improvvisamente la voce della bionda si era abbassata a sussurro in modo che sentisse solo lei.

“Oggi no … non mi va”.

“Oh andiamo almeno guardali! Secondo me cambierai idea”.

Lanciò un’occhiata veloce. Era un trio. Non erano così male in effetti, le fissavano da parecchio e non accennavano a distogliere lo sguardo. Viola sospirò.

“Cass sono stanca, non ho davvero voglia”.

“Ma dai potrebbero offrirci dei drink gratis!”.

La corvina si ritrovò a fissarla come a supplicare di lasciarli perdere. Infine l’amica sembrò arrendersi e con un sospiro prese un lungo sorso del liquido. “Tanto basta fare un po’ le smorfiose col barista ed abbiamo uno sconto. Per una volta possiamo anche pagare”.

L’altra rise annuendo appena.

Stettero in silenzio per un po’. Era da molto che non uscivano sole soltanto per parlare. O meglio uscivano sole spesso, ma magicamente qualcuno si offriva di stare con loro. Vvì questa volta non voleva.

“Dì un po’, ma a te piace Pietro?”.

A quella domanda la nera quasi si strozzò. Iniziò a tossire violentemente. Per poi portare li occhi lucidi dalla tosse e sorpresi sulla bionda. “Ma che cazzo di domande sono, ovvio che no!”

“L’altro giorno, quando lui mi aiutava, ci hai guardato male per tutto il tempo”.

Viola si ritrovò velocemente a pensare alla festa del sabato sera. Quella strana sensazione che aveva provato guardando i due insieme. Scosse la testa. No, non era gelosa di Pietro, affatto. Era un buon amico e basta. Faceva troppo il cavaliere per i suoi gusti.

No, quella strana sensazione era stata creata da altro, non da lui.

“Non mi piace Pietro”

La sua voce era più sicura mentre guardava l’amica negli occhi.

“Ultimamente però sei strana.” Cassandra continuava a parlare, alternando a piccoli sorsi del suo cocktail. “Non ti va più di uscire con me per divertirci e conoscere qualche ragazzo carino. Usciamo molto, sembriamo fare le stesse cose. Però tu sei diversa. Sembri non esserci ed ogni volta fulmini la gente con lo sguardo”.

La corvina aprì la bocca per parlare. Il primo pensiero era stato di difendersi da quelle parole. Dire che non era vero niente e che era tutta una sua immaginazione. Dall’altra però non se la sentiva. Vedeva in ciò che l’amica le diceva un fondo di verità.

“Sei innamorata di qualcuno?”.

La risposta negativa non tardò ad arrivare. Ne era sicura, lei non provava niente di quel genere per nessuno. Eppure ogni volta che qualcuno si avvicinava a lei e Cass provava fastidio. Un fastidio enorme.

Certo non era gelosa che l’amica attirasse più le attenzioni di lei. Di questo era sicura.

Si passò una mano tra i lunghi capelli corvini lisciandoseli. Quindi prese la famosa ciocca viola. Lanciò ancora uno sguardo in direzione del gruppetto di ragazzi poco lontani da loro. Doveva riuscire a scacciare quella sensazione che le arrivava ogni volta che dei ragazzi le guardavano.

Quando era fuori con altre persone ciò non succedeva. Accadeva solo con Cassandra.

Perché?

Davvero non riusciva a trovare una risposta per questa domanda.

Finì il suo drink e ne ordinò un altro.

Il barista sorrise preparandoglielo. Le guardava entrambe. Di nuovo quel tremendo fastidio la prese nelle viscere dello stomaco.

Si alzò di scatto dalla sedia.

“Sono molto stanca, è meglio che torno a casa.”

La bionda la guardò con gli occhi sgranati. Finì veloce il suo bicchiere e quindi le andò dietro.

“Vivì ma che ti prende?”

L’altra scosse la testa. “Non lo so, so solo che non mi va di stare il quel locale dove tutti ti mangiano con gli occhi. Mi fa girare le scatole. Ho solo voglia di andare a letto”.

Sospirò l’altra. “Va bene, chiama tuo cugino, scrocchiamo un passaggio e ci guardiamo un film”.

Vivì sorrise riconoscente mentre iniziava a cercare il numero.

Cosa accade nel prossimo episodio?

  • Torniamo a lanciare un veloce sguardo ad Aurora (40%)
    40
  • Rivediamo circa tutti i personaggi insieme (0%)
    0
  • Viola parla con Simone (60%)
    60
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62 Commenti

  • Il racconto è decisamente intrigante… Non so perché mi sono persa le puntate precendenti! 😉
    Ma sinceramente mi sto un po’ perdendo nella trama… Sono tante storie d’amore intrecciate di un gruppo di amici, ma non riesco a capire esattamente dove andranno a finire.
    Trovo bellissimo che nella tua storia ci sia spazio anche per gay e lesbiche, visto che in altre storie d’amore sono un tema “tabù” 😀

    • Ciao! Scusa per il ritardo nella risposta ma non sono proprio riuscita a trovare il tempo nè di rispondere nè di scrivere, infatti questo capitolo è arrivato tardissimo >_<
      Ti ringrazio per il voto e non ti preoccupare per la parità ^^'' al limite se fosse rimasta avrei scelto io o fatto un mix 🙂
      Spero che continuerai a seguire la storia.
      Chelinde

    • Ciao! Ti chiedo scusa se non ti ho risposto subito ma questo periodo è stato veramente molto caotico. Non ho proprio avuto il tempo di rispondere o scrivere, nonostante abbia costantemente controllato storia e voti.
      Riguardo i clichè no, non voglio abbandonarli XD più che altro ho in mente un’idea che conto di sviluppare al più presto visto che la fine della storia si sta avvicinando.
      Grazie ancora per il commento e voto.
      Chelinde ^^

  • Aurora, non tanto perché m’interessa sapere cosa facesse col cellulare, ma perché non ho ben compreso le altre due opzioni.
    Ciao Chelinde, capitolo interessante, occhio alla punteggiatura… dimenticata qua e là e, soprattutto, ai tempi verbali: “Sbuffò chiedendosi chi aveva messo la sveglia”, da correggere in “Sbuffò chiedendosi chi avesse messo la sveglia”; “Le bastava sapere che nulla di imbarazzante era stato rivelato” da sostituire con “Le bastava sapere che nulla di imbarazzante fosse stato rivelato”.
    Alla prossima.

    • mmh … forse non mi sono spiegata bene nello scrivere le risposte, intendevo che avrei potuto mostrare una scena da voi richiesta riguardante le altre due ragazze (oddio una non è più una ragazza ma ok, ci siamo capite!). Ovviamente se le proposte poi fossero stare diverse avrei cercato di fare un mix di tutte per quanto possibile. Temo proprio di non essermi spiegata e mi spiace.
      Riguardo i tuoi appunti di grammatica:
      Cappero è vero, rileggendo non me ne ero proprio accorta! Corro subito a correggere almeno nel file di World grazie per avermelo fatto notare!
      Sono felice di vedere un tuo commento ed il tuo voto, e spero che continuerai a seguire la storia.
      Chelinde

    • Ciao!
      Sei sempre il primo a votare e commentare, è un piacere!
      Grazie come sempre di seguire la storia … forse Aurora essendo il personaggi incontrato meno (e per quel poco che è stata vista era attaccata al cellulare), è quello che attira più l’attenzione in vista di un capitolo a lei dedicato ^^
      A presto,
      Chelinde

  • La festa continua e ci si ferma a parlare… voglio sapere qualcosa in più su Viola e Simone.
    Ciao Chelinde, il tuo stile narrativo è migliorato e con la rivelazione di Simone mi hai piacevolmente spiazzata… avevo dato per scontato che tra lui e Viola…
    Volevo segnalarti un paio di cose nel Cap. 2: “ripresala” e “natale” da sostituire con “la riprese” e “le era nata”… suona meglio, non trovi anche tu? In questo capitolo, nella frase “si chiese se non sarebbe passata da maleducata…” toglierei il “non”; “neanche di provarci” toglierei il “di”.
    Mi è molto piaciuto l’incipit di questo Cap. e le battute ironiche di Viola spruzzate qua e là le ho trovate azzeccate.
    Brava.
    Al prossimo episodio.

    • Ciao,
      Sono contenta di poter leggere un tuo commento e di vedere che mi trovi migliorata.
      Penso che tutti abbiano dato per scontato che sarebbe nato qualcosa tra Viola e Simone non dando abbastanza attenzione ad altri personaggi.
      Si effettivamente con i tuoi consigli tornano decisamente di più! Provvedo a sostituirli almeno nel mio file di world, grazie!
      Sia di Viola che di Simone c’è molto da dire, infondo sono loro i miei due protagonisti.
      Spero di leggere presto un tuo commento,
      Chelinde

    • Ciao! Scusa ho visto il tuo commento solo ora, sono stata impegnatissima ha studiare, ho avuto due giorni di fuoco (uccidetemi please).
      Duuunque:
      Grazie mille per commento e voto! Sono contenta che si iniziano a vedere dei miglioramenti, non mi resta che rimboccarmi le maniche e darmi ancora più sotto col duro lavoro!
      Alla prossima!
      (aspetto il nuovo capitolo di Valledoroooo >_< )

  • Senza dubbio il gioco della bottiglia!! È un classicone è vero ma non può mancare, specialmente, quando si è in cerchio e lì in mezzo, c’è quello che ti piace 😉 !! Ho apprezzato moltissimo, la descrizione dell’arrivo in spiaggia. Ed ora mi chiedo : Pietro o Simone??? Conosciamoli meglio!!! Dal punto di vista “stilistico”, secondo me, c’è qualche errore di punteggiatura. Ti seguo, aggiorna presto e daje tuttaaaa !!! Alla prossima Gin

    • La punteggiatura! Uffi! Sto cercando di migliorare seguendo tutti i consigli che mi sono stati dati … sinceramente spero che in questo e nei capitoli ce seguiranno si possano notare anche dei lievi miglioramenti.
      Il gioco della bottiglia attualmente è il più votato bene bene ….
      Grazie per essere passata, aver votato e per avermi scritto il commento,
      Chelinde

  • Intanto benvenuta su tI… Ho votato per la casa presa in affitto, tanto per cambiare un po’ la scena. Ho letto i commenti degli altri autori e notato, con piacere, che sei ben disposta verso le critiche, il che è un’ottima cosa. Gli appunti che ti hanno fatto Maria, Drago e Anna sono pertinenti, punteggiatura, periodi lunghi (considera che i periodi lunghi sono più complessi da gestire e il fatto di avere delle difficoltà con la punteggiatura complica ulteriormente le cose). Anche sulla necessità di ‘mostrare’ di più concordo con Anna. Forse sbaglio ma credo che tu sia piuttosto giovane, il che è un vantaggio (di solito, ma non sempre, questo significa essere più ricettivi verso le critiche). Esistono molti manuali di scrittura creativa (Carofiglio, King), ma anche sul web puoi reperire qualcosina (le 40 regole di Umberto Eco tanto per fare un esempio). Puoi iniziare da lì… Aggiungo che il tuo incipit è di gradevole lettura ma, certamente, migliorabile. Osa di più (anche nelle descrizioni) e divertiti a soprenderci… Ciao

    • Ciao,
      grazie mille per ciò che hai scritto intanto.
      Io sono del parere che se qualcuno si mette lì a darti consigli in modo educato ovviamente il minimo che puoi fare è ringraziare e cercare di metterli alla prova perché si deve sempre puntare a migliorare.
      Cercherò di reperire più informazioni possibili online, purtroppo per il cartaceo attualmente la vedo dura.
      Pur troppo proprio i periodi corti non mi riescono, già raggiungere questo livello di lunghezza per me è stato un grande sforzo ma cercherò di accorciarli ancora proprio per aiutarmi.
      Al prossimo capitolo ci sto lavorando da un po’ cercando di mettere a frutto il più possibile i consigli che mi sono stati dati anche se certo ci vuole un po’ per farli propri, conto comunque di riuscire a renderlo almeno di un poco migliore.
      Spero che continuerai a seguire la storia.
      Chelinde

  • Ciao Chelinde
    Riguardo la punteggiatura, un suggerimento semplice ce l’-avrei: prova a leggere l episodio a voce alta e vedrai che dovrai fare naturalmente delle pause. Le pause sono necessarie non solo per respirare (ah! Ah!) ma soprattuto per capire quello che hai scritto.
    Andiamo avanti con la festa del sabato…
    🙂

  • La incontreranno alla festa.

    Il racconto promette bene. Sulla lunghezza dei periodi non possi dire nulla, perché io sono abituato a usarne di corti, mentre tu potresti essere abituata con quelli lunghi. L’unica cosa che mi ha reso la lettura più ostica è stata la punteggiatura (virgole e punti mancanti). Per il resto, non ho niente da dire.

    • Ciao,
      riguardo i periodi … si io sono abituata con quelli lunghi ma sto cercando di accorciarli nonostante mi resti una cosa purtroppo difficilissima, la punteggiatura è il mio incubo, non so perché nonostante rilegga e rilegga e rilegga cercando di metterla a posto proprio non mi riesce mai.
      Se hai dei consigli da darmi ben vengano ovviamente, cerco sempre di migliorarmi e mettere a posto lo stile e tutto ciò ad esso connesso visto che mi rendo perfettamente conto di avere veramente molto da imparare.
      Riguardo la storia sono contenta che ti piaccia e sinceramente spero che continui a piacerti, alla prossima e grazie per il voto ed il commento.

          • Ti faccio un esempio.

            Nel testo:
            “Una risata uscì dalle labbra di Luigi chiaramente al settimo cielo di essere tornato in quella spiaggia che conteneva molti ricordi divertenti della sua infanzia ed adolescenza.”

            Con la giusta unteggiatura:
            “Una risata uscì dalle labbra di Luigi, chiaramente al settimo cielo di essere tornato in quella spiaggia che conteneva molti ricordi divertenti della sua infanzia ed adolescenza.”

            Ok, qui c’era solo una virgola mancante. Prendo un altro pezzo.

            Nel testo:
            “Era proprio lui che ogni sabato sera durante l’estate organizzava una festa in spiaggia per i maggiorenni. Le sue feste erano strepitose ed in sicurezza visto che c’era sempre un gruppetto di dipendenti che doveva controllare che nessuno facesse danni, e lei ogni estate da tre anni a questa parte aveva iniziato a frequentarle scoprendosi ogni qual volta scoccava la mezzanotte che portava dal sabato alla domenica carica di impazienza per sapere quale sarebbe stato il tema del successivo fine settimana.”

            Con la punteggiatura corretta:
            “Era proprio lui che, ogni sabato sera, durante l’estate, organizzava una festa in spiaggia per i maggiorenni. Le sue feste erano strepitose ed in sicurezza, visto che c’era sempre un gruppetto di dipendenti che doveva controllare che nessuno facesse danni, e lei ogni estate da tre anni a questa parte aveva iniziato a frequentarle scoprendosi, ogni qual volta scoccava la mezzanotte che portava dal sabato alla domenica, carica di impazienza per sapere quale sarebbe stato il tema del successivo fine settimana.”

  • Casa presa in affitto, magari è tornata a prendere qualcosa che ha dimenticato.
    Ciao Chelinde, dal titolo mi sarei aspettata un fantasy, invece, a quanto pare, ci troviamo difronte ad una storia d’amore, tra due ragazzi, d’estate e in riva al mare… spero tu riesca a trovare un modo originale per tirarti fuori da questi clichè, altrimenti saranno molto pochi i lettori che seguiranno la tua storia.
    Se posso permettermi, ti consiglierei di modificare il tuo stile narrativo che, a mio avviso, “racconta” troppo senza “mostrare” nulla. Il lettore deve potersi calare nella storia accanto ai personaggi, ma per far questo ha bisogno di “vedere” la scena, la semplice cronaca di episodi che si susseguono senza trasmettere alcun tipo di emozione rende sterile il racconto e piatti i personaggi. Se proverai a lavorarci su e ad inserire qualche colpo di scena nella trama, sono sicura che la tua storia attirerà l’attenzione.
    Ciao, alla prossima.

    • Ciao,
      innanzi tutto ti ringrazio del tuo voto e del tuo commento,
      Mi piacerebbe sapere un po’ più approfonditamente in che senso il mio stile racconta senza però mostrare, non è una critica al tuo commento anzi! Commenti come il tuo mi aiutano e mi spronano a cercare di migliorarmi sempre.
      Riguardo il clichè sinceramente non so quanto riuscirò a scostarmene, io ci spero sempre e mi faccio un’idea sulla storia ed i personaggi, ma l’idea della trama è in continuo cambiamento quindi bisogna vedere. è comunque una cosa che mi auguro, sopratutto spero di riuscire a creare personaggi “particolari” (o almeno alcuni di essi) come li ho immaginati e di riuscire a trasmetterli a chi legge.
      Questa è la cosa che mi sta più a cuore e che mi preoccupa anche di più.
      Spero di ricevere tuoi consigli (tutti i consigli sono sempre ben accetti se aiutano a migliorasi), e mi auguro che la storia continuerà a piacerti.
      Alla prossima.

      • Ciao Chelinde, dalle tue parole deduco che hai accettato “sportivamente” il mio commento e questo ti fa onore. Come te, anch’io penso che le critiche (quelle costruttive) aiutino a migliorare e per noi, che non siamo scrittrici, sono fondamentali. Quanto alla tua storia, trattandosi di un racconto rosa devi rispettare quelli che sono i canoni classici del genere ovvero la storia d’amore, il suo intreccio (che può dar vita ad un’avventura o a un intrigo) e il lieto fine, ma devi renderla unica attraverso una trama originale e uno stile che sia unico, in altre parole, che appartenga solo a te. La storia d’amore vissuta in riva al mare non ha nulla di originale, tuttavia se riuscissi a “sconvolgerne” la trama con un colpo di scena inaspettato… non cadresti in un cliché. Quanto allo stile, invece, ho notato che quello usato nella prima parte si differenzia da quello della seconda. Nella prima parte la protagonista lascia che sia il narratore a parlarci di lei, es.: “le piacevano le feste”, tutto ciò che scrivi dopo sembra un dato di fatto che il lettore deve accettare, senza sapere perché alla protagonista piacciono le feste. Quando racconti della festa dei suoi diciotto anni avresti potuto introdurre, per esempio, qualche episodio che spiegasse perché le stava particolarmente simpatico Giovanni, nonostante l’aspetto da orso. Nella seconda parte, attraverso il dialogo diretto, sei riuscita a dar vita a Simone, come protagonista maschile (e agli altri personaggi), rispetto alla ragazza dalle ciocche viola (questo per esempio l’hai omesso).
        Spero di essere stata chiara, altrimenti non farti problemi a chiedermi ulteriori chiarimenti.
        Alla prossima.

        • Sei stata molto chiara, si io le critiche se mi vengono presentate in modo cortese (ovviamente) le accetto sempre ben volentieri perché aiutano a migliorarsi e ciò è fondamentale.
          Riguardo il cliché credo che la mia storia per quanto possa sembrare almeno inizialmente non ci cada … sempre se le mie idee restano queste ovviamente, ho l’abitudine mentre scrivo di cambiare lentamente storia in realtà e quella che è la mia idea iniziale spesso non è la stessa idea con la quale vado avanti e concludo.
          Ad ogni modo si vedrà ed appunto mi auguro di tenermi fuori dal cliché.
          Riguardo l’omissione di certe informazioni in parte è una mia scelta, in realtà questo primo capitolo è più un mix tra un capitolo vero e proprio ed un prologo, e mi piace che le cose vengano fuori durante il corso della storia.
          Ti ringrazio molto per avermi risposto e se hai altre cose da dirmi ben venga!
          Voglio migliorarmi sempre di più visto che scrivo proprio a questo scopo e per tenermi in esercizio.
          Spero di vedere altri tuoi commenti.

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