In This World
Chiamatemi Ismaele.
Quel bastardo mi deve dei soldi.
Pochi spicci, ma è una questione di principio.
“A buon rendere”, diceva la settimana scorsa.
Ieri il “buon rendere” si è trasformato in “Non so cosa farei senza di te”.
Settimana prossima suonerebbe più o meno come un “Ti avanzano mica altri diecimila?”.
No. Proprio no. Certe cose vanno troncate sul nascere.
È che si riempie la bocca di belle parole, Ismaele – dannata sanguisuga. Sa il fatto suo. “Dobbiamo aiutarci tra di noi, ora più che mai.”
Tra di noi. Ormai danno tutti per scontato che sia successo anche a me. Siamo a questo punto. Le cose stanno andando così male.
Allora? Lo avete chiamato, il bastardo? Se non me lo chiamate voi, ci vado io. Non c’è problema. Anzi, il problema c’è: facevo volentieri a meno di uscire, con lo schifo che c’è in giro. Ma tant’è.
Chiudo il portone, doppia mandata. Scendo le scale. Fuori, un paesaggio a cui mi sto abituando. Drammaticamente.
Sono tanti. Strisciano ai lati delle strade, si radunano in branchi nelle canalette di scolo. Dio se fanno senso! A volte, quando si rizzano, all’erta, si ha l’impressione che ti guardino.
Una volta ne ho beccato una moltitudine dietro il bidone dell’immondizia, uno sopra l’altro, ammonticchiati in un bolo raccapricciante. Per poco non mi vomitavo sulle scarpe. Anzi, diciamolo. L’ho fatto. Mi sono vomitato addosso.
Per strada gli uomini camminano a capo chino, sguardi sfuggenti. È chiaro che ormai quasi tutti sono stati colpiti dall’epidemia.
Non io.
Il mio uccello non ha ancora preso il volo.
La più terribile pandemia che abbia mai colpito il genere umano, così la definivano gli esperti. Facce concitate, tono carico di speranze. Ciascuno covava il segreto (ma neanche troppo) desiderio d’essere colui che trova la cura e diventa famoso oltre ogni dire, il salvatore della virilità. L’intero fenomeno era considerato tragico, grottesco (secondo me penoso è il termine più calzante), ma comunque di “capitale interesse scientifico”. Poi, uno dopo l’altro, i volti si sono fatti afflitti e i toni smorzati. Era facile indovinare quando a un esperto si era staccato il pene. A uno è successo in diretta. Si è fatto largo nella patta semiaperta e ha aggredito il presentatore. Una scena terribile.
Sanno essere aggressivi. Nessuno ha ancora capito come diavolo facciano, ma avvertono il pericolo. Si aggirano senza meta apparente, lenti, verminosi; alla minima minaccia schizzano come missili. Attaccano, uccidono nei modi più atroci, fuggono. Sono rapidi, letali, astuti. Vendicativi. Capaci di complesse azioni di gruppo, non conoscono la compassione. Il loro istinto di sopravvivenza è sviluppatissimo. Per questo è tanto difficile sterminarli. Sono in grado di scovare pertugi invisibili all’occhio umano, s’infilano, si nascondono. Le squadre di disinfestazione vengono puntualmente seminate e colpite da rappresaglie sulla via del ritorno. Si arrampicano nelle colonne fognarie, restano acquattati nei sifoni, in attesa. Ormai è buona norma cagare in un secchio.
Ismaele ha ragione quando dice che è importante aiutarsi a vicenda. Certo, “aiutarsi a vicenda” per lui è sinonimo di “tutti aiutano Ismaele”, ma ciò non mina la verità di fondo. La società è sull’orlo del collasso. Qualcuno credeva che la demascolinizzazione avrebbe giovato a questo mondo. Così non è stato. L’impulso sessuale non è andato perduto, ma costretto in pratiche degradanti e insoddisfacenti. C’è chi ha rinunciato anche ai testicoli, ma non sono in molti. Sta prendendo piede una silenziosa legge della giungla. Gli scazzati (termine di assai più larga fortuna dell’ufficiale fallesteremeni) cadono in un torbido egocentrismo che tira fuori il peggio del loro carattere. I prepotenti si fanno spietati, i remissivi s’impiccano nei garage.
Inoltre ho l’impressione che le donne stiano prendendo una strana piega. Forse è solo un’impressione, appunto. Ma è disprezzo, quella cosa nei loro sguardi? Derisione, nelle loro voci? Non lo so. Però proprio adesso, in quel parco dall’altra parte della strada, ho assistito a una scena atroce. Dei ragazzini giocavano a pallone. Sono arrivate due tipette, tamarre, giovanissime, non più di tredici anni. Si sono abbassate i pantaloni, hanno mostrato le fichette imberbi, chiedendo ai ragazzi di fare lo stesso. I ragazzi se ne sono andati, coda tra le gambe (una coda quanto mai metaforica). Ora le ragazzine giocano a pallavolo.
Ismaele abita all’incrocio, dopo il prossimo semaforo. Mi preparo il discorso per chiedergli i soldi indietro. So che farà resistenza. Camperà scuse. “Sei ricco e famoso, tu”. Ama ricordarmi che sono ricco e famoso. Beh, lo sono.
Solo che ora ho bisogno di tutti i soldi su cui posso mettere le mani. Devo lasciare la città, non so quando potrò tornare. Forse mai. Dovrò nascondermi.
Sono in pericolo.
È il mio cazzo. Il mio cazzo è rimasto con me, ma così facendo mi ha reso un bersaglio.
Ecco, Ismaele abita qui. Non ho alcuna voglia di vederlo, ma non ho scelta. Grazie a voi. Certo che potevate chiamarmelo.
Perché Moby è costretto alla fuga? Chi dà la caccia al suo uccello?
- Una grande fan e stalker di Moby, il cui unico scopo è scoparselo. (6%)
- Una setta di femministe integraliste, intenzionata a eliminare tutti gli uomini che hanno ancora il pisello. (31%)
- Il governo, che intende studiare la sua immunità all'epidemia. (63%)

03/10/2018 at 20:09
Chiunque voi siate, Legione! Uscite da questo corpo, anzi da tutti i corpi e poi tornate immediatamente su Incipit. Mannaggia a me che vi ho perso.(se dico: venite su incipit al più presto,mi potreste fraintendere)
04/07/2017 at 09:13
Buongiorno a entrambi.
Ammetto che mi sono letto il finale come un capitolo a sé stante, non avevo molta voglia di andare a rileggermi il resto della storia. Per quel che vale, mi è piaciuto.
Ti devo però fare un appunto: va da sé che la Tribbia debbia essere scribbia da tre persone. Cercatevi lo Spirito Santo e cominciate, io metto i popcorn a fossilizzare in attesa di leggere le spettacolari imprese.
Ciao
04/11/2016 at 19:06
Gentili lettori sopravvissuti alle matusalemmifore attese di questa lieta storiella!
Grazie per la pazienza. Dipendeva tutto dalle vacanze estive. Il fatto che tali vacanze siano cominciate a maggio e finite ad ottobre non le depriva della loro estività. Ora, a breve, a brevissimo (neanche il tempo delle vacanze natalizie) avrete l’agognato capitolo finale e potrete smettere di tormentarvi con teorie e controteorie, supposizioni e controsupposizioni che certo hanno condito i vostri mesi in nostra assenza!
Saluti e bacini
22/10/2016 at 14:08
Geniale.
04/11/2016 at 18:41
Genitale!
22/10/2016 at 00:16
Secondo me se non ci fosse questo cosiddetto “morto eccellente” sarebbe un vero peccato, ma d’altro canto visto che il morto eccellente è di tendenza, sarebbe anche un peccato originale
04/11/2016 at 18:46
Hai proprio ragione, come mai, wubble. D’altro canto far morire un morto mediocre, di cui non frega niente a nessuno, non sarebbe una buona idea. Sarebbe un morto (…tieniti forte….) spreccato.
20/10/2016 at 16:18
Voglio il cugino.
Be’, chi l’avrebbe detto, quando sono… venuto qua per la prima volta, io, ancora un… membro giovane di TI, che il mio Ismaele sarebbe morto da millenni prima che voi completaste la vostra storia?
Ok, ora ne manca uno, va bene che siamo in un contesto biblico, ma pensate di pubblicare in questo millennio? 🙂
04/11/2016 at 18:54
Sai com’è, l’uso di tempi biblici ci sembrava segno di coerenzo, così come il fatto che tutta la storia fosse una gran …cazzata (non un granché come gioco di parole, ma certe volte le parole fanno le sdegnosette e si rifiutano di giocare).
Tra l’altro si nota una continuità anche con la tua storia attuale: il nostro era un mondo senza peni, tu hai fatto le cose più in grande e hai optato per togliere direttamente tutta la gente per intero! Bravo!
10/06/2016 at 19:43
grazie a questa lettura, la nozione di ” bimbo minchia”, assume ai miei occhi un nuovo e meraviglioso aspetto!
04/11/2016 at 18:55
Va confessato che questo preciso commento è stata la vera ragione per cui per mesi e mesi non abbiamo scritto nulla.
27/05/2016 at 22:15
Tutti fan di Game of Thrones a quanto pare! 🙂 Vinoh!
04/11/2016 at 18:59
Tu sei Rob! Che bella fanciulla!
25/05/2016 at 21:47
Ho votato in netta minoranza “moby che guida un esercito di falli alla conquista del mondo”.
Ma vabbè, ogni opzione porterà comunque ad un capitolo tipo trip di lsd e battute sui peni, quindi via, si aspetta il prossimo 🙂
04/11/2016 at 18:59
Shhh, non spoilerare!
18/04/2016 at 20:38
E va be, vada per l’esercito.
Terribile e originale!
04/11/2016 at 19:00
Se ben ricordo non vinse l’esercito, però se ci fai caso un esercito di peni c’è stato, e per parità sessuale anche quello di vagine
17/04/2016 at 21:06
Prima flashback e poi gli può anche staccare il pisello.
Sei per caso un estimatore di Borat?
Seguo
04/11/2016 at 19:02
Capita di svegliarsi gridando nel cuore della notte, l’immagine di un ciccione peloso che insegue un povero cristo negli occhi….
11/04/2016 at 21:30
No, ma veramente.
16/04/2016 at 18:48
Sul serio!
29/05/2016 at 11:24
È il più significativo scambio di commenti che abbia letto finora su TI. Scusate se ne rovino la plastica bellezza
11/04/2016 at 21:07
..che si tratti della famosa meletrice?
16/04/2016 at 18:48
Intendi dire che il boss finale saresti tu lettrice? Eh wubble wubble, sei proprio un pallone gonfiato
11/04/2016 at 20:55
No, a questo punto non si merita di perdere Long John, non mi pare neppure uno che ha voglia di governare il modo con pugnetta di ferro. Voto flash dietro, sperando non sia pericoloso.
Comunque sei bravo, o almeno, a me piace come scrivi.
16/04/2016 at 18:46
Gratsie! A dirla tutta, ma proprio tutta quanta, le persone dietro al pene di Moby sono ben due: rispondono (ma non sempre) ai nomincipit di M. K Altrove e Giulio Peralta.
Si penserebbe che, essendo in due, dovremmo metterci la metà del tempo solitamente e ragionevolmente impiegato per scrivere un capitolo, giusto? E invece ci mettiamo più del doppio. I misteri dell’aritmetica.
Così devo dirti che verrà il giorno in cui noi leggeremo le avventure del tuo Ishmael, ma, coerenti con le nostre tempistiche, temo potrebbe essere un giorno molto lontano… confido che non sia così, ma sai … tutta colpa di M. K….
16/04/2016 at 20:13
Sì, poi avevo letto che sei uno e bino.
Non preoccupa/rti/devi per la visita di cortesia, all’inizio ho sparato anch’io nel mucchio, ma ora ho giusto il tempo di seguire quello che mi piace.
15/03/2016 at 15:13
Salve, Settimo lettore
Voto il meleto per campo di battaglia.
Un racconto che denota uno sforzo di pen-siero veramente enorme.
Ma com’è che Moby ha amicizie così in alto? Insomma, Ismaele è un cugino del boss, mica sfrappole…
11/04/2016 at 20:04
Il Settimo Lettore! Le leggende narravano del tuo arrivo, dicendo che con te sarebbe giunto anche il settimo episodio! E infatti. Brave leggende.
Benvenuto, in ogni caso.
Come vedrai, i tuoi piùcchellegittimi quesiti stanno per avere una risposta… forse non una di quelle buone, ma è pur sempre qualcosa.
11/04/2016 at 20:24
Diceva anche che il tuo commento al suo (mio) sarebbe stato il 77-simo e che il protagonista del racconto del Settimo (io) si sarebbe chiamato Ishmael?? Fidati, c’è qualcosa sotto, qualcosa che ci lega, che ci unisce! Ma… oh! Allora??? Fatti da parte!!! AAAAAAAH!
16/04/2016 at 18:41
Il fatto che fosse il 77simo commento ha destabilizzato anche me… la cosa che ci lega, tremo a dirlo, sono le stringhe. Qualche bulletto ci ha fatto uno scherzo.
07/03/2016 at 01:30
Questo racconto è davvero di fantasia, Moby non ha mai avuto l’uccello.
11/04/2016 at 20:01
Ti prego, sospendi l’incredulità! Altrimenti sù, eh
06/03/2016 at 23:30
Giulio M. K Peraltrove in questo capitolo hai distrutto stereotipi e clichè della letteratura/cinematografia. Ora niente ha più senso per me.
#AlfanoDimettiti
11/04/2016 at 20:00
È, l’iconoslastia degli stereotipi, uno dei grandi obiettivi che ci siamo posti con la scrittura di Moby’s. Completato questo achievement, ci prepariamo al prossimo: rivelare la verità dietro il successo di alcuni celebri personaggi e prodotti per l’igiene orale.
06/03/2016 at 16:45
Moby è vittima di folli esperimenti! Voglio vederlo!
11/04/2016 at 19:58
Detto fatto! Se non esperimenti, perlomeno tubicini su per il pertugio del pisello.
14/02/2016 at 12:05
In effetti adoro i doppi sensi.
Scelgo cavalleria a cavallo, perché i nostri eroi, qui, probabilmente montano a pelo senza eccessivi effetti collaterali da schiacciamento sulla rigida sella: infatti, chiunque essi siano, è facile immaginarli liberi ormai, quasi come fanciulle, da fastidioso orpello dentro il cavallo dei pantaloni.
E magari anche il cavallo (quello in carne ed ossa) è più contento.
E se trattasi di giumenta?
Ma questa è un’altra storia.
11/04/2016 at 19:57
Una storia che forse non sapremo mai, poiché a gran voce il pubblico ha decretato che fosse il Governo ad entrare in scena. Non che tutto ciò precluda nuovi e inaspettati doppi sensi!
14/02/2016 at 11:28
Non so se sia una buona cosa, per Moby, essere aiutato da Ismaele, ma di cose buone se ne prospettano poche, nelle possibili alternative…
Perciò, vada per l’Ismael-mission (ancorché, temo, impossible)!
11/04/2016 at 19:56
E invece hai visto quanto è stato affidabile, il buon vecchio Isma Isma? Ma adesso è tutto nelle mani di Moby. Cioè, non proprio nelle mani….
07/02/2016 at 19:51
non necessariamente a cavallo, ne manco se si trattasse di quello dei pantaloni?
07/02/2016 at 23:00
Stavolta non hai colto nel segno, wubble.
07/02/2016 at 23:10
Ma no, ma sì che l’hai colto. In questa storia i pantaloni hanno un ruolo marginale, così come anche le mutande. Tutti questi ritrovati della pudicizia si stanno facendo desueti nel mondo spenato. Chi si vergognerebbe di un paio di simpatiche palle solitarie?
04/02/2016 at 11:11
Per coerenza la cavalleria sono dei peni cavalcati da pulci. O da un altro animale, fai tu. L’essenziale è che i peni vadano in soccorso del loro creatore…
05/02/2016 at 11:14
Ma dicono che sia invisibile agli occhi, l’essenziale. Se poi Ismaele non li vedesse arrivare? Ho capito: è per quello che ci sono anche le pulci.
30/01/2016 at 01:14
Cazzo, sì!
05/02/2016 at 11:13
Hai colto nel segno, wubble.
29/01/2016 at 10:14
Ma forse indignerebbe Raffaello, con tanti altri prima e dopo di lui, questa impropria similitudine fra le vostre anse cerebrali e la grazia gioiosa della decorazione a grottesche…
05/02/2016 at 11:12
Uhh, sarebbe interessante vedere come e perché le grottesche sono uscite dalle grotte per diventar cose raffinate (raffaellate?), per poi diventar cose grottesche (e infine ansie cerebrali). Non trova, lei, dott. Calzamiglia?
29/01/2016 at 09:54
I dettagli della catastrofe e un Pip salvavita sono assai allettanti, a questo punto. Vediamo cosa riuscite a tirar fuori, non dalle braghe, ormai, ma dalle grottesche anse dei vostri genialoidi cervelli, filiformi e arzigogolate come le grottesche rinascimentali!
05/02/2016 at 11:10
Chissà se lo rivedremo mai, il caro Pip… comuqnue abbiamo scoperto chi sei, aliceguardaicani. O dovremmo dire …. dottor Calzamiglia!
29/01/2016 at 09:36
Giocassiamo, perché no? Ormai nemmeno un Tyrannosaurus Rex può intimorire il nostro eroe, fradicio, intirizzito e svenevole, ma ancora virilmente armato! Finché dura…
05/02/2016 at 11:09
Sono io, o qui c’è un doppio senso?
19/01/2016 at 22:19
Giulio M. K Peraltrove: sei un maledetto genio! Riesci a scrivere un racconto pieno di peni senza scadere nel volgare… Il tuo umorismo è decisamente interessante, anche se degenera in situazioni un po’ del cazzo 😀 seguo volentieri e aspetto di rifarmi un bagno nella tua demenzialità!
05/02/2016 at 11:07
Sentitamente ringraziamo. E ora, momento relàme: se questo bagno di demenzialità è stato di tuo gradimento, non perderti la cucina d’idiozia di “Coerenzo” e il salotto ottuso di “Tassorosso Malpelo”!!!
Solo nei migliori profili di Giulio M. K peraltrove su The Incipit
05/02/2016 at 11:08
*la definizione corretta del momento avrebbe richiesto una c in più
05/02/2016 at 14:53
Orsù dunque provvederò a recuperare suddette opere presso medesimo profilo. Anche se temo, dubbio prossimo alla certezza ormai, che intrattenendo me stesso con cotali opere perderò una quantità imprecisata (anche se sicuramente alta) di punti Q.I. Punti che, ammetto con non poca sincera vergogna, già scarseggiano al momento.
Ossequi 🙂
18/01/2016 at 15:02
Appurato che ‘sto nostro eroe non è tra “quei” sfigati che amano il linguaggio forbito e corretto, manco a dirlo, suggerisco una gara fuori gara a colpi di test…orto-grammaticali: e vinca il più dotto, se non il più… dotato!
05/02/2016 at 11:05
Il povero Moby si scusa per i possibili errori di pronuncia, ricorda che lui è madrelingua inglese ed è già una bella fatica recitare tutta ‘sta menata in italiano, figuriamoci farlo in italiano corretto….
18/01/2016 at 14:50
Una bella gara di bevute, perché no? Purché si tratti di vini a denominazione di origine controllata e garantita, oppure birre artigianali italiane, di mosti fermentati con lieviti di vini altrettanto DOCG, o anche di castagna; insomma, una singolar tenzone fra degustatori raffinati, non ubriaconi da 4 soldi! La sfida nella sfida: non dimentichiamo che la posta in gioco è altissima, addirittura il destino di Moby…
05/02/2016 at 10:57
Alla fine hanno deciso di bersi il cervello
18/01/2016 at 12:14
Avere il membro al posto giusto e tre gambe (di cui una “farcita”) anziché due, in un mondo dove i membri per lo più sono sparsi e le gambe tutt’al più sono un paio, sarebbe un bel vantaggio!
05/02/2016 at 10:57
Non sono sicuro che la gamba farcita conti doppio, sai… perché è così che funziona il tuo computo, giusto? Altrimenti devo confessare di non averlo capito manco per una gamba.
18/01/2016 at 12:03
Amo le scelte controcorrente, amo Robinson Crusoe, ma soprattutto amerei vedere tutti i nerd del mondo nuotare controcorrente in un mare infestato da squali affamati!
P.S. amo anche questa storia
30/01/2016 at 01:17
E noi amiamo te, donna che guarda i cani.
11/01/2016 at 16:14
Prova a rubare la gamba…anche se far ammutinare l’equipaggio convincendoli a fare una rievocazione di Robinson Crusoe aveva un suo certo fascino.
14/01/2016 at 22:19
Ce l’aveva, vero? Ce l’aveva…
05/01/2016 at 17:56
Vada per la gara di insulti!
14/01/2016 at 22:19
Tuo padre quando ti ha visto dev’essere rimasto basito…
30/12/2015 at 10:39
Una storia così merita scelte così: l’autocastratore – e nessun altro – può dare risposte con il sufficiente … distacco …
14/01/2016 at 22:21
Se l’autocastratore avesse avuto l’appoggio del pubblico sono certo che avremmo volentieri rubato questa battuta!
30/12/2015 at 10:23
Pip, ovvero: quando la pazzia è l’unica opzione possibile …
14/01/2016 at 22:22
Ma il vero pazzo è il pazzo o quello che lo segue?
(è il pazzo. Lo dice il nome, che diamine!)
30/12/2015 at 10:06
Un fan sfegatato è quel che ci vuole per un buon consiglio!
O no?
14/01/2016 at 22:31
Non saprei, i fan tendono a essere ruffiani. Per l’occasione sarebbe più indicato un consigliere con del fegato, ma che sia metaforico, il fegato.
30/12/2015 at 09:57
Vado controcorrente e voto Starbuck, colpita dall’inimmaginabile eccentricità di automutilarsi a scopo preventivo… Del resto, chapeau! Solo chi non ha più niente da perdere è un uomo libero!
14/01/2016 at 22:23
La distrazione come via per l’emancipazione.
18/12/2015 at 00:25
Il popolo vuole Pip!
14/01/2016 at 22:23
E il pipolo? Vuole Pop?
11/12/2015 at 20:18
Pip mi sembra la persona più adatta.
14/01/2016 at 22:25
Tu devi essere quello che segue il pazzo di cui si parlava poco più sopra. Rallegrati: pare tu non sia il vero pazzo. A meno che tu non segua te stesso, cosa fattibile solo tramite accounti multipli … il beone qua sotto ne sa qualcosa
11/12/2015 at 11:04
Non capisco bene questo continuo rivolgersi al lettore, ma spero celi qualche improbabile colpo di scena.
14/01/2016 at 22:25
No.
11/12/2015 at 11:02
il cattivo gusto è di casa! ma mi piace. voto per il governo.
14/01/2016 at 22:25
io di solito lascio scheda bianca
09/12/2015 at 17:19
Se ci si imbatte – per sbaglio! – in una delle vostre eccentriche produzioni, si rimane – per sempre! – contaminati…
14/01/2016 at 22:26
A giudicare dal nome, quella trattata in questa storia non è una contaminazione dalla quale avesti niente da perdere
14/01/2016 at 22:27
Mi correggo: è una contaminazione nella quale avresti niente da perdere. Le parole “niente” e “nulla” hanno cagionato nella lingua italiana un gran numero di forme idiomatiche che non badano alle doppie negazioni, né?
22/11/2015 at 19:38
Forte! Giacché le donne che vi seguono sono, per ora, in minoranza, do un convinto voto femminista!
14/01/2016 at 22:28
Siamo convinti che questa storia verrà ricordata dai posteri come una grandiosa parabola femminista.
22/11/2015 at 19:28
Un bel rientro! Vi seguo…
14/01/2016 at 22:28
Oh yeah
20/11/2015 at 09:10
Bentornati! Irresistibili come sempre, più intriganti che mai…
14/01/2016 at 22:29
Yeah oh
15/11/2015 at 12:04
Sai cosa c’è di brutto in questo racconto?
Che non lo puoi far leggere a una ragazza che stai rimorchiando dicendole che sei uno scrittore.
15/11/2015 at 12:05
(A meno che non hai buoni elementi per trarre che è una ninfomane)
22/12/2015 at 16:08
In verità, te lo dico in confidenza, questo racconto è nato col preciso intento di rimorchiare ninfomani. Dirò pure che si è rivelato del tutto inutile, perché le ninfomani hanno l’abitudine di saltarti addosso senza lasciare la possibilità di dichiarare il proprio mestiere…
09/11/2015 at 22:52
Secondo me sarebbe decisamente più plausibile che una gran parte delle donne del mondo vogliano scoparselo. Certo ci sono anche altre soluzioni per sopperire alla mancanza di peni naturali( e non mi dilungo oltre), però in una prospettiva del genere…:P
Comunque il sunto di presentazione è fantastico, davvero! La storia è decisamente humor anche se per quel che mi riguarda non mi ha fatto troppo ridere(vuoi che l’inizio sia un po confusionario, vuoi che è l’incipit, vuoi che 5000 caratteri sul pene son difficili da rendere umoristicamente differenziati e originali 😉 ), nonostante abbia amato il otto dei pertugi. Continua così, magari cambia un po e mettetici qualche chiappa in più..si equilibra tutto 😛
11/11/2015 at 19:02
Eh sì non so se usciranno mai scene da grasse risate, temo sarà più uno di quei “ridere per non piangere”. Vediamo che combina l’Altrove col prossimo episodio. Spero che segua il consiglio delle chiappe.
09/11/2015 at 21:41
Bello sto primo episodio, le premesse della storia sono originali e c’è molto,molto potenziale per umorismo becero e paradossale. Seguo e voto “governo”
11/11/2015 at 19:00
Grazie, l’idea è quella!
09/11/2015 at 20:16
Dato che hai inserito il racconto nel genere humor, dico una fan-stalker di Moby che vuole scoparselo.
11/11/2015 at 19:00
Forse il genere più azzeccato sarebbe stato grottesco, ma purtroppo (o per fortuna?) qui non è contemplato.
09/11/2015 at 20:09
Troppo forte, questa è l’espressione giusta.
Voto per il governo e ti seguo, al prossimo.
11/11/2015 at 18:59
Grazie! Spero continueremo sul troppo forte andante.