Nel palazzo
Doppio crudo, doppia mozzarella, niente pomodoro. Tre birre e una gassosa. Conto saldato con carta elettronica. Indirizzo… Dove cazzo è l’indirizzo? Eccolo: Palazzo Nuovo, via Settembrini 49/a, interno 2. Suonare Fonetti, quinto piano. “Il solito barbone che ha paura a sganciare la mancia”, rifletteva il ragazzo delle consegne consultando il biglietto di riepilogo. Dedurre i clienti dalle ordinazioni gli veniva normale. Nulla di sorprendente o di stravagante, s’intende. Catalogare le relazioni umane è istintivo per chiunque abbia a che fare con molti clienti. All’inizio è solo curiosità, che si cerca di sopprime, invano. Poi subentra l’abitudine. Quindi si passa alla schedatura automatica. Piaccia o no, è una legge di natura: “nasci monaco e muori portinaio”.
Con una sgommata di tutto rispetto, il furgone era già per strada. Insieme ad altre migliaia di veicoli procedeva a singhiozzo per le strade della città. Macchine e camion intasavano il reticolo cittadino colorandolo di fanali gialli e rossi. Lunghe file di stress inneggiavano il ritorno a casa con concerti di clacson. Qualcuno non gradiva, e per chiamare all’ordine l’orchestra di trombe si improvvisava direttore con il dito medio fuori dal finestrino.
Per dribblare la noia e c’era anche chi si inventava pilota: chi cercava di superare in tripla fila, alzando le mani dispiaciuto se dall’altra parte contestavano la manovra; chi passava sui marciapiedi e sulle ciclabili, andando fino in fondo o fermandosi dal chiosco per prendere un hot dog da viaggio; chi, ancora, rimaneva in coda col motore spento, lasciandosi trasportare dalle onde del traffico. Ingorgo pulsante; flusso di smog; sistole e diastole di biografie e marmitte fumanti: era la città che viveva, dimenandosi, da mattina a sera. Solo di notte il tump-tump urbano si assottigliava fino a percepirsi appena.
Ora, in quel preciso istante, qualcuno stava aspettando la propria ordinazione. Il ragazzo delle consegne aveva appena parcheggiato davanti all’entrata del palazzo, tra marciapiede e porta d’ingresso. In fondo al grande atrio tre bocche metalliche verticali spalancavano le fauci mostrando un interno dallo stile schizofrenico: specchio alla parete centrale, pulsantiera in radica e bottoni d’ottone, e ai lati pareti di moquette rossa zebrata a strisce sottili in bianco e nero; un chiaro indizio, semmai ve ne fosse bisogno, delle preferenze sessuali dell’arredatore.
Giunto al quinto piano l’ascensore si spalancò, vomitando dolcemente l’ospite al suo esterno, per poi tornare, subito dopo, dabbasso.
Dopo aver consultato alcune targhette appese alle porte, il ragazzo suonò il campanello. Dalla porta, la serratura sbloccò quattro mandate.
“Buonasera – disse il ragazzo offrendo pizza e birre – e per la mancia non si disturbi”.
“Come dice?”, chiese l’inquilino con un punto di disagio.
“Dico che non c’è bisogno che s’imbarazzi a quel modo, specie per due spiccioli”.
“No, via!, e perché mai? Se aspetta solo un momento…”
“Davvero, non si preoccupi. A lei i soldi non mancano di certo, perché gli straccioni qui nemmeno ci entrano. Lei è probabilmente un professionista, e questo spiega due cose: sia il motivo per cui riesce a permettersi l’affitto, sia il pagamento online, che solo chi è abituato ad utilizzare sfrutta per pagare un conto così modesto. A proposito della pizza, è chiaro che non la mangerà da solo, e questo lo spiegano le bottiglie di birra. Doppio salame e doppia mozzarella: significa che la sua ospite le ha lasciato scegliere i gusti, quindi possiamo dire che siete già in confidenza, ma non abbastanza da uscire a cena insieme. L’ha fatta preparare senza pomodoro, e il perché è evidente dal colore della sua pelle: un professionista non può certo apparire cadaverico, e lei in passato ha abusato delle vitamine del pomodoro cercando di mantenere un colorito abbronzato anche nelle stagioni fredde; questo le ha causato un’intolleranza piuttosto seccante, che la costringe al lettino abbronzante e mangiare solamente pizze bianche. Infine, da come mi sta guardando, sono abbastanza certo che questa sia una relazione fresca, e lei ci tiene a fare bella figura: ecco perché ha preferito pagare prima: per evitare di mostrare quanto disagio le crea dare la mancia, perché in fondo lei è un gran taccagno. Buona serata, signor Fonetti”.
Così dicendo il ragazzo delle pizze fece un cenno con la testa e si congedò. fischiettando in direzione delle scale. Di due cose era certo: in primo luogo – e di questo se ne compiaceva – col discorsetto al signor pizze bianche aveva fatto centro; in secondo luogo, ora era assolutamente certo che di mance, dal signor pizze bianche, non avrebbe mai viste.
Soddisfatto e amareggiato allo stesso tempo, scendeva le scale. Era appena approdato al secondo piano, quando gli ultimi residui di pensiero vennero spazzati via da qualcosa che monopolizzò la sua attenzione. L’ascensore si stava dirigendo al piano terra e un urlo, proveniente dall’appartamento centrale, rimbombò sul pianerottolo.
"Cosa sarà successo?", pensò il ragazzo. Cosa avrebbe dovuto fare?
- Uscire dal palazzo e chiamare le forze dell'ordine: quell'urlo è sospetto. (0%)
- Abbandonare ogni sospetto e rientrare alla base: il lavoro è il lavoro. (0%)
- Seguire l'istinto e la curiosità: e se fosse successo qualcosa di grave? (100%)

28/12/2015 at 12:01
troppo veloce… non son riuscito a seguire la tua avventura
io sono tornato per la conclusione, se ci sei. ti aspetto
ciao
P.S. mi spiace per la lunga assenza, problemi seri purtroppo
02/12/2015 at 15:43
Un finale noir per un giallo intrigante e ben strutturato.
Complimenti Jaques.
02/12/2015 at 19:53
Sempre troppo gentile, Anna. Ancora grazie! 🙂
01/12/2015 at 23:49
Bella l’idea delle iniziali, anche se quello che mi è piaciuto di più del racconto è stato il lessico e l’uso di metafore ricercate, gli ho trovati simpaticamente rococò 🙂
02/12/2015 at 19:53
Mi fa molto piacere, Gabriele, e grazie per il complimento! 🙂
01/12/2015 at 18:45
Chiusa ironica, che chiude il cerchio… Spiegone finale necessario, che ti ha costretto a tenere un po’ a freno il tuo estro. Ti rinnovo i complimenti e spero di ritrovarti presto. Un solo consiglio: la prossima volta cerca di non essere troppo precipitoso e lascia passare più tempo tra un episodio e l’altro… Bravo davvero
02/12/2015 at 19:51
Grazie mille, Lou! La prossima volta cercherò di far le cose per bene 😉
30/11/2015 at 14:16
Bello, bravo. Anche ottima soluzione al mistero e non solo, bel finale. La chiusa con lui che torna alla sua quotidianità mi piace. Complimenti.
30/11/2015 at 20:27
Troppo gentile, davvero. Ancora grazie, e a presto! 🙂
29/11/2015 at 20:55
HELP….fantastico finale, complimenti 😉
30/11/2015 at 20:26
Esagerato! Ti ringrazio tanto, Danio. 🙂
29/11/2015 at 18:01
Bel finale! 🙂 solo, potevi aggiungerci anche gli ingredienti, così si sapevano (ingrediente con la U non mi viene in mente niente…. se ho capito bene) 🙂 alla prossima storia!
29/11/2015 at 19:27
Ciao Giulia! Hai ragione, tuttavia ho preferito non ripeterli; li ho messi nel capitolo 4 e riepilogarli adesso mi sembrava poco “professionale”, per berretto blu.
Grazie mille, buona continuazione a te!
p.s. Era così: acciughe, insalata, uova, tonno e olive. 😉
29/11/2015 at 20:53
Uova! Non ci avevo pensato! Grande! Sì, in effetti per berretto blu non sarebbe stato professionale… 🙂 😉
28/11/2015 at 20:06
Ho votato per l’opzione più scontata: spiegazione del caso. Sono per un finale da giallo classico, anche se tu per nove episodi ti sei divertito a sovvertire tutti gli stereotipi del genere. Ho letto i tre episodi che mi ero perso tutti di un fiato e devo dire che mi hai conquistato… Se dovessi ordinate una pizza direi: Grana Emmental Noci Insalatina e Olive…
29/11/2015 at 14:31
Non c’è che dire, Lou: hai davvero dei buoni gusti. 😉
Speriamo l’ultimo episodio non deluda! (Ci vediamo al tuo decimo)
28/11/2015 at 16:21
A conclusione del caso ci vuole la spiegazione del ragazzo delle consegne.
Ciao Jaques, credo che tu debba valutare seriamente l’ipotesi di darti all’humor, il tuo stile è davvero esilarante, mi piace molto. Complimenti, al gran finale.
29/11/2015 at 14:27
Ciao Anna, ti ringrazio molto! Nel prossimo racconto, magari, ci proverò – anche se rimanere “nel genere” è sempre difficilissimo. 🙂
28/11/2015 at 12:02
Ultimo capitolo, quindi c’è da fare un commento etico, oltre che narrativo: per quel che riguarda il secondo direi che la spiegazione del caso non può mancare (voglio vedere se l’ho azzeccata!); a livello etico, la brioche per berretto blu mi sembra un buon premio (in tutti i sensi) per gli sbattimeti e la fiducia al ragazzo. Aspetto il finale! 🙂
28/11/2015 at 12:45
Be’, non hai tutti i torti. Credevo Berretto blu sarebbe risultato più antipatico, invece in molti lo vorrebbero viziare. Vedremo cosa accadrà nella’episodio finale. E grazie del commento 🙂
27/11/2015 at 14:24
Storia a tratti fumosa per i periodi lunghi e un tergiversare evitabilissimo, ( soprattutto nel primo episodio in cui lui ce la mette tutta per farci perdere la pazienza 😉 ) tuttavia trama intelligente, ben congegnata e titolo incredibilmente accattivante. Sei stato più veloce della luce a pubblicare tutti gli episodi, starti dietro non mi sarebbe stato possibile, non riesco a venire spesso in The Incipit, ma leggerti è stato un piacere.
Il ragazzo delle consegne, prima di chiudere il sipario, deve darci qualche spiegazione, che dici? 😉
28/11/2015 at 11:55
Anzitutto grazie, e dico davvero. 🙂
Suppongo il ragazzo abbia ancora qua sa da dire; quindi, chissà! Per quanto riguarda la storia non hai certo torto: sono andato veloce per non perdere la trama. Inoltre, mi sono dovuto “adattare” alla struttura, ma la prossima volta cercherò di ragionarla meglio e lasciare più tempo ai veri protagonisti.
A presto! 😉
27/11/2015 at 00:09
Tanto curiosa di arrivare alla soluzione completa del caso, quanto dispiaciuta che stia per terminare questo racconto! 🙂
28/11/2015 at 11:48
Sempre fin troppo lusinghiera. Arrossisco! 🙂
26/11/2015 at 21:47
La spiegazione delle iniziali delle pizza non l’ho mica capita… ho pareggiato due opzioni, ma inserire la brioche al cioccolato costa niente in confronto a una spiegazione che dovrai tirare fuori dal cappello! 😀 cmq scrivi come un treno, ho dovuto recuperare anche il capitolo precedente! Dovresti dare un pò più di tempo ai lettori… ma capisco la fregola di finire o di procedere prima che le idee scappino! 😉 son curiosa della chiusura, quindi in questo caso… su su! XD
26/11/2015 at 21:51
No, ok, scusa, avevo letto troppo di fretta per recuperare l’episodio e mi sono sbagliata! Ho capito le iniziali! 🙂 perdon!
28/11/2015 at 11:47
Ciao Giulia, hai ragione: avevo la storia a fil di dito e non volevo perderla. La prossima la lascerò decantare per bene!
P.s. l’ultimo capitolo lo pubblicherò in settimana, credo. 🙂
26/11/2015 at 21:06
Beh una brioche al cioccolato… come rifiutare??
28/11/2015 at 11:44
Peccati di gola: i più difficili da evitare! 😀
26/11/2015 at 20:53
Una brioche al cioccolato per Berretto blu, credo ne abbia proprio bisogno!
28/11/2015 at 11:43
Fosse per me sarebbe già a pane e cipolle. Ma, pensandoci, una ricompensa la meriterebbe anche lui. 🙂
26/11/2015 at 20:33
La spiegazione, come in un classico giallo, visto che non è un classico giallo 🙂
28/11/2015 at 11:41
Chiaro, lineare, ineccepibile. 😉
26/11/2015 at 14:35
Potrebbe essere l’ultima prova da superare, quindi secondo me la supera, adottando uno stratagemma 😉
26/11/2015 at 14:48
Vedremo come se la caverà. Anche Berretto blu è un tipo tosto, quando vuole. 🙂
25/11/2015 at 22:11
Bottarga, robiola, acciughe, verdure, origano. 😉
26/11/2015 at 14:48
Grana, rucola, arancia (scorza), zucchine, insalata, erba cipollina; un po’ indigesta, ma basta il pensiero, no? 😉
25/11/2015 at 20:58
Chi prende a manate il portone della polizia difficilmente torna a casa.
Credo quindi che finirà in cella.
26/11/2015 at 14:43
Che se lo meriti? Vedremo un po’ la reazione di berretto blu. 🙂
25/11/2015 at 11:08
A questo punto della storia, una confessione è d’obbligo.
Condivido il commento di Gabriele sull’ umorismo che serpeggia nel racconto, portando trama e personaggi un po’ fuori dai tradizionali canoni di un giallo.
Complimenti.
25/11/2015 at 14:25
Sei sempre gentilissima, Anna! Grazie mille.
Vedremo cosa racconterà il principale indiziato. 🙂
24/11/2015 at 20:16
Due cose tra le altre che mi sono piaciute: le descrizioni metaforizzate della città del cap 6 e le fasi del lutto passate per le brioches.
In generale mi piace questo umorismo latente all’interno del giallo.
25/11/2015 at 14:24
Per me significa molto: mi fa davvero piacere l’abbia apprezzato, Gabriele! 😀
24/11/2015 at 16:34
Mi piacciono le strane coincidenze… 😀 ma andrà bene anche una confessione…
25/11/2015 at 14:23
Vedremo come si difenderà il Burti: non sarà certo una passseggiata! 🙂
24/11/2015 at 12:21
È ora di scoprire la confessione del Burti. Le confessioni sono sempre importanti!
24/11/2015 at 12:27
Sono d’accordo! Vedremo se sarà l’opzione più intrigante 😉
24/11/2015 at 01:35
Episodio 8, grazie!
24/11/2015 at 12:16
Che lettrice! A presto 😉
23/11/2015 at 21:41
Che sia stato il signor Burti a metterli sulla strada giusta?
Donai il prossimo? Sei come un treno!
23/11/2015 at 21:41
Domani intendevo 😉
24/11/2015 at 12:15
Oggi non credo, Danio. Mi piacerebbe interagire un po’ di più – magari arrivare a 70 incipoints. Ma forse il racconto non è abbastanza coinvolgente… Aspettiamo ancora un poco, poi vedremo come proseguire 🙂
23/11/2015 at 16:56
Il cioccolato causa emicrania, e Berretto Blu necessita di lucidità!
23/11/2015 at 17:07
Arguta, Ms. Trousers. Vedremo cosa accadrà! 😉
23/11/2015 at 15:14
Quando scomodano il capitano, di solito è successo qualcosa di importante. Io risponderei alla telefonata 😉
23/11/2015 at 15:17
Osservazione tanto semplice quanto corretta. 🙂
23/11/2015 at 14:45
Andiamo con la maggioranza! 😀 abbiamo bisogno di indizi per capirci qualcosa, la storia della signora non basta! 🙂
23/11/2015 at 14:56
Ormai abbiamo superato metà racconto; è ora che emerga qualcosa di importante! 😉
23/11/2015 at 09:52
Brioches al cioccolato! 😉
23/11/2015 at 14:55
Roba importante, per uno come Berretto blu! 😉
23/11/2015 at 08:51
Ho votato anch’io per il ritrovamento importante… C’è bisogno di indizi. Sempre divertente e mai banale. Bravo
23/11/2015 at 14:51
Continuerò a ringraziarti, ad ogni commento. 🙂
Attendiamo di scoprire di cosa si tratta!
22/11/2015 at 21:32
Sempre brillante nella scrittura-
Opto per un ritrovamento importante, vediamo che succede.
23/11/2015 at 14:50
Sempre troppo gentile, Danio! Vedremo cosa succederà. 🙂
p.s. Saputo più nulla di Molinaro?
23/11/2015 at 16:04
Molinaro è li, nessuno lo vede ma c’è, e tra poco uscirà allo scoperto 🙂
22/11/2015 at 21:09
Molto bene…era un po’ che non passavo la storia va avanti bene. Devo dire senza brioches al cioccolato la vita è veramente dura :-)!
23/11/2015 at 14:47
Senza brioches Berretto blu non può stare. E forse non solo lui 🙂
22/11/2015 at 20:44
Sono fortemente tentata dalla brioche… ma voto ritrovamento importante sulla scena del crimine.
Mi piacciono molto le tue metafore, le trovo piuttosto originali.
Ciao.
23/11/2015 at 14:45
Mi fa molto piacere ti piacciano; ho sempre il timore appaiano banali e scontate.
Ancora un po’ e la brioche scalza il ritrovamento. Forse è meglio se mi do all’humor. 🙂
19/11/2015 at 13:36
Torna alla base, dopo tutto il suo ruolo lì è finito. Avanti con i detective!
19/11/2015 at 15:44
…e chissà che non si possano aprire nuove piste! 😀
19/11/2015 at 09:21
Tornerà alla base…in tempi di crisi meglio non rischiare il lavoro 🙂
19/11/2015 at 15:43
Ha ha! Ha perfettamente ragione: probabilmente è meglio non osare troppo. 🙂
18/11/2015 at 22:48
Bisogna riflettere, magari osservando da lontano il lavoro della polizia…
La storia diventa sempre più intrigante, felice di seguirti.
19/11/2015 at 15:41
Davvero gentilissima. 🙂 L’osservazione – concordo – è fondamentale!
18/11/2015 at 20:50
Votato anche io per lasciare agio alla polizia. E poi bisogna sempre riflettere, ancor di più dopo un omicidio!
19/11/2015 at 15:39
In un omicidio, prudenza anzitutto!
20/11/2015 at 16:45
Chiaro!
18/11/2015 at 14:05
Niente disgressioni… Siamo in ballo, balliamo. Per me si impuntera e rimarrà lì. Al diavolo le pizze alla diavola…
18/11/2015 at 20:28
Per ora sembra prevalere il ritorno al lavoro… Vedremo!
18/11/2015 at 12:04
Stile pulito
18/11/2015 at 20:28
Ti ringrazio! 🙂
17/11/2015 at 20:36
Penso che tornerà al lavoro. Li avrà tempo di riflettere, in fondo adesso tocca alla polizia.
18/11/2015 at 20:27
Sarebbe una strategia saggia. In fondo, a ciascuno il suo!
18/11/2015 at 20:52
Anche io concordo!
17/11/2015 at 18:56
Mi piace molto questo racconto, ho votato per farlo tornare alla base e riflettere sul da farsi 🙂
17/11/2015 at 19:06
Potrebbe essere la scelta più saggia! E grazie per il commento 🙂
(Sono neofita, e il tuo racconto me l’ero perso. Ora rimedio!)
17/11/2015 at 20:24
Figurati 🙂
Alla prossima
17/11/2015 at 18:39
Curiosità: quando arriva il nuovo capitolo? 🙂
17/11/2015 at 18:50
Neanche a farlo apposta, eccoti accontentato! 😀
16/11/2015 at 19:05
Ciao! Ho letto a perdifiato i primi capiroli per recuperare… 🙂 grande bella idea, mi piace la trama e anche il modo di scrivere, senza fronzoli e diretto. Ho votato sì, cerchiamo di scoprire chi è questa signora, può semore tornare utile! Intanto, ti seguo che son curiosa di sapere come vai avanti… se vuoi passare anche dal mio mi fa piacere! 😉
16/11/2015 at 19:12
Ti ringrazio tantissimo. 🙂
Anch’io propendo per scoprire qualcosa di più.
Passo subito a leggere!
16/11/2015 at 13:25
Ma si cerchiamo di saperne di più. Magari la storia della signora è interessante.. e chissà che indizi potrebbe aggiungere alla trama!
16/11/2015 at 18:27
Sicuramente è un pezzo in più. E anche solo un tassellino, per quanto insignificante, potrebbe tornare utile a qualcuno. 😉
15/11/2015 at 20:38
Io credo che sia indispensabile sapere chi fosse la signora. In un giallo, più indizi si lasciano più elementi ha il lettore per costruirsi una propria teoria.
Al prossimo.
15/11/2015 at 21:14
Perfettamente d’accordo! A presto 🙂
14/11/2015 at 21:09
Letto tutto senza pause! Io mi auguro riesca a scappare! 😀
15/11/2015 at 19:45
Io opterei per conoscerla, ‘sta signora.
15/11/2015 at 21:14
Figura intrigente, vero? 🙂
16/11/2015 at 13:22
Intrigante sì! Poi magari mi piacerebbe un commento al mio racconto… Ti aappetto 🙂
16/11/2015 at 12:35
…in qualche modo ce l’ha fatta!
14/11/2015 at 20:58
Ho votato perché non riesca a scappare e si prenda un po’ di botte… La curiosità uccise il gatto! Anche questo capitolo mi è piaciuto molto, anzi ti confesso che mi è piaciuto persino più dei precedenti, forse perché sei riuscito a tenere a freno il tuo estro, limitando un po’ le trovate e garantendo maggiore fluidità all’incedere del racconto…
15/11/2015 at 12:51
Sei sempre fin troppo gentile. Davvero!
È anche vero che “chi non fisica non rosica”. Ma chissà: magari, una volta in crisi, scopriremo altre abilità del ragazzo. 🙂
14/11/2015 at 20:43
Non so’ se possa trattarsi di un obiettivo, comunque credo che se la dia a gambe levate!
15/11/2015 at 12:48
Sarebbe l’ideale per prendere fiato… Per tutti!
14/11/2015 at 19:49
Non riesce a scappare. Ahi!
15/11/2015 at 12:48
Tartassato dagli eventi? Perché no! 🙂
14/11/2015 at 14:11
Bisogna andare a fondo del mistero… un protagonista così sagace non può rimanere sull’uscio della porta, no?
Il tuo stile mi piace particolarmente, riesci a far capire tutto senza scriverlo espressamente. Inoltre, hai un’ottima padronanza della scrittura che permette al lettore di addentrarsi facilmente nella storia.
Complimenti. Seguo volentieri.
14/11/2015 at 15:32
Sono quasi imbarazzato: grazie davvero per le belle parole. 🙂
La tentazione di varcare la soglia è davvero forte…
14/11/2015 at 11:29
Mi era sfuggito questo racconto, ma ho prontamente recuperato.
Ho votato affinché entri in casa. Vista la curiosità e il suo modo di pensare, credo sia la cosa giusta da fare.
Al prossimo.
14/11/2015 at 12:52
Grazie Danio, spero ti sia piaciuto – finora. 🙂
Credo sia quasi giunto il momento di decidere. Chissà!
14/11/2015 at 00:21
Jacques, il suo stile mi ricorda il grande Efeno.
Continui così!
16/11/2015 at 12:35
Ti ringrazio, di cuore.
13/11/2015 at 18:46
Rischiare, bel racconto, un protagonista improbabile per un giallo, a metà tra Sherlock e il tipo di “lie to me” 🙂
Mi piace il voler descrivere anche le azioni più semplici con parole e metafore ricercate.
13/11/2015 at 19:01
Davvero lusingato, Gabriele! 🙂 In effetti, il rischio spesso dà emozioni. Potrebbe essere la strada più intrigante. Vediamo!
13/11/2015 at 13:46
Scrittura ricercata e intelligente, un’idea per ogni descrizione (e persino una per il titolo), un protagonista insolito, intuitivo e brillante… Bravo davvero. Ho votato perché se ne stia sulla porta ad aspettare (almeno x ora), mi sembra più il tipo da riflessione che d’azione… Solo un appunto non esagerare col ricercare a tutti i costi un modo intelligente per dire o descrivere le cose, ben inteso mi sono piaciute moltissime espressioni ma per farle risaltare credo dovresti farne un uso più moderato. Seguo e ti invito a passare da me, sarei curioso di conoscere il tuo parere sul mio racconto.
13/11/2015 at 14:51
Troppo gentile, Lou: grazie! Ora aspettiamo e vediamo un po’ come converrà muoversi. 🙂
13/11/2015 at 11:05
Ok, mi sembra un tipo che prende sul serio il suo lavoro… detto questo un po’ di curiosità nella vita non guasta e d’altronde qualcuno potrebbe avere bisogno di una mano. Indaghiamo…
Bell’incipit, accattivante e spigliato. Ti seguo 🙂
13/11/2015 at 12:23
Ti ringrazio! Vedremo se questa scelta pagherà. 🙂
13/11/2015 at 08:52
Curiosare, Curiosare……porta sempre profitto, sopratutto nei gialli.
Per il racconto, non male per cominicare. Punti di forza: la simpatica antipatia del protagonista e alcune descrizioni attente e ironiche della vita di città (l’orchestra e il dito medio è stata poesia!!!!! :-)). Punti debili: il discorso è un po’ allungato e fa perdere il filo…
Naturalmente a mio assolutamente sindacabile parere…
Bravo, io ti seguo
13/11/2015 at 09:05
Ti ringrazio, terrò a mente il consiglio. 🙂