Il treno per l’aldilà

Dove eravamo rimasti?

Sappiamo qualcosa di più adesso, ma siamo ancora molto lontani dallo scoprire cosa si cela in quel libro. E ora cosa volete approfondire? Libro! Libro! (coro tipo stadio) (71%)

Il biglietto

Il primo evidente risultato del referendum furono i disordini e le manifestazioni. Era come se la gente si fosse risvegliata da un lungo sonno. In tutto il mondo centinaia di migliaia di persone scesero in strada urlando slogan e mostrando cartelli di protesta. La polizia e l’esercito furono costretti ad intervenire e, in taluni casi, ad usare le maniere forti, come a Buenos Aires e a Parigi dove persero la vita centinaia di manifestanti. I mass media minimizzarono la cosa, ma la rabbia e la paura, anche di coloro che avevano votato a favore, fu davvero di grande impatto. Io stesso dubitai che l’esito delle votazioni fosse stato reale, e dovetti constatare che probabilmente sarebbe stato meglio reagire molto tempo prima, impedendo quel referendum. L’ONU si affrettò a diramare messaggi rassicuranti in cui garantivano che qualsiasi decisione sarebbe stata sottoposta all’approvazione di tutti gli Stati membri e non, senza esclusioni di sorta. La gente cominciò a digerire il boccone amaro, e sia giornali che televisioni continuarono a tranquillizzare le popolazioni, rassicurandole che della decisione presa ne avrebbe beneficiato l’intero pianeta, garantendo il benessere per tutti. Nel frattempo però, le città furono invase dai caschi blu, l’esercito dell’ONU, per preservare la pace e sedare sul nascere ogni possibile protesta. Internet, l’unica fonte di informazioni in grado di fornire una fotografia in tempo reale degli accadimenti, fu presa d’assalto e collassò. Ebbi la certezza che non fu un caso, ma che si volesse evitare il tam tam di notizie che nell’immediato futuro avrebbe gettato tutti noi nello sconforto più totale. Sembrava di vivere un incubo che qualcun altro in passato aveva già vissuto. Un copione recitato intorno agli anni 30 del secolo prima, in Germania. Allora si era trattato della persecuzione degli ebrei, ma le analogie con il periodo in cui si stava vivendo erano impressionanti. Quando studiai gli accadimenti di quell’epoca, fui sorpreso di apprendere fino a che livello si fosse potuta spingere la crudeltà umana, al punto che per qualche tempo dubitai persino che fosse accaduto veramente. Fui comunque certo che da quell’errore tutti noi ne avremmo tratto un’amara lezione, ma evidentemente mi sbagliavo. Non avevo considerato che l’uomo ha la memoria corta. Come spesso capita, la storia si stava ripetendo, ed io stesso ne facevo parte. Non ci rimase che attendere lo sviluppo degli eventi, incapaci di reagire, ma soprattutto di pensare che tutto quello che stava accadendo era tragicamente reale, tangibile. Attendevamo soltanto di sapere chi sarebbe stato toccato dal “programma di riduzione del numero di esseri umani sulla terra”, anche se, immersi in quel clima di puro terrore, ognuno di noi si stava facendo un’idea ben precisa.

In libreria non c’era molta gente, o almeno non quanta ce n’era stata il giorno precedente. Stefano si diresse subito nella sezione dei Best Sellers, sapeva già cosa prendere, ci aveva pensato per tutto il tragitto. La sera prima si era dato dello stupido per averle acquistato l’ultimo capitolo della saga appena terminata da Ken Follett, e che lei aveva già letto, ma evidentemente era stato troppo occupato a riflettere sull’altro libro, quello con la copertina bianca, quello che lo aveva in qualche modo rapito e al quale non aveva potuto fare a meno di pensare per più volte nel corso della giornata. Stavolta però era certo che avrebbe fatto centro. Prese una copia deI Pilastri della Terrae si recò alla cassa.

“Dovrei fare un cambio” disse alla stessa ragazza che lo aveva servito meno di ventiquattr’ore prima.

“Certo. Ha lo scontrino?” chiese senza guardarlo.

“Sì. Eccolo” Stefano glielo porse con un sorriso.

“Ah! E’ lei!” disse, ricordandosi evidentemente del curioso episodio del giorno prima.

“Già” rispose senza sapere cos’altro aggiungere.

“Aspetti un attimo. Ho qualcosa da darle” la ragazza aprì un cassetto e ne estrasse un cartoncino bianco “Tenga” disse consegnandoglielo.

“Cos’è?” chiese sorpreso.

“Il recapito della persona che ha dimenticato il manoscritto che lei ha preso ieri” disse seriamente, sottolineando la parolalei.

“Ma…” provò a replicare.

“Senta, mi scusi se sono brusca, ma ho molto da fare. Non è a me che deve dare spiegazioni, ma a quel signore” lo rimproverò “Ecco il libro e la differenza. Buona serata” concluse.

Stefano rimase scosso. Non si sarebbe certo aspettato che la cosa avrebbe preso quella piega, anche se poteva prevederlo. Lui avrebbe fatto lo stesso, nel tentativo di rientrare in possesso di ciò che era suo. Uscendo dal negozio per recarsi a casa cercò di riflettere sulla questione e prese una decisione. Lo avrebbe finito di leggere. Non potevano certo impedirglielo, e in ogni caso quel tale non poteva sapere come rintracciarlo. Quando sarebbe stato il momento lo avrebbe chiamato, e magari si sarebbe fatto perdonare dandogli un giudizio professionale sull’opera. Soddisfatto della soluzione mise il biglietto in tasca e si avviò verso casa.

Finalmente un indizio! Un biglietto e un numero di telefono. Cosa volete approfondire adesso?

  • Ancora una volta scegli tu ... mi fido sempre di più (0%)
    0
  • Conoscere di più Stefano e Sara per cercare un legame con il libro (75%)
    75
  • Ancora ciò che è scritto nel libro. Siete curiosi cosa può attenderci in un "ipotetico" futuro (25%)
    25
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47 Commenti

  • Ciao Bilbetto e bentrovato. Sono da poco tornato attivo sul sito e ti ho cercato… Fantascienza? Non me lo sarei mai aspettato. Comunque io sono un cultore dei generi minori (horror, fantasy, fantascienza in tutte le loro variabili letterarie e cinematografiche) perciò non posso fare a meno di seguiti. Mi fa sempre rabbia vedere uno come te con un così esiguo numero di lettori, non farà granché differenza ma ho cliccato segui storia e autore. L’idea di base mi piace molto anche se devi stare attento a mantenere un certo equilibrio tra la vita reale del protagonista e la storia raccontata nel libro (a volte ho avuto la sensazione che ti sbilanciasse troppo verso questo’ultima). Anche se slmmetto

  • Ciao ,

    Voto per conoscere Stefano e Sara, sembrano una coppia ben assortita ma ci deve essere qualche segreto tra i due…
    Bella storia, originale la trama, anche se per certi versi ho paura di quanto sia calzante con il presente, vedi manipolazioni di massa sempre più scientifiche e perseguimento dell’ignoranza globale.

    • Ciao Jaw e grazie infinite di essere passato. La verità è che il racconto vuole proprio far emergere l’aspetto che più ti fa paura. Sottolineare con forza la deriva che la vita umana sta prendendo, facendoci dimenticare chi siamo e quanto siamo piccoli di fronte all’universo. Siamo circondati dal niente, e quel niente lo continuiamo ad inseguire come se fosse più importante della nostra stessa vita. E’ stato creato un mondo di bisogni inutili e a noi è stato insegnato che dobbiamo spendere la nostra esistenza per soddisfarli. Meglio un popolo ignorante, che uno consapevole, fa meno storie. Ma forse un giorno, e di questo narra il racconto, accadrà qualcosa che finalmente ci aprirà gli occhi, se non vogliamo scompatire.

  • Ciao Bilbetto, la sinossi mi ha incuriosita molto e son venuta a leggere. Ottimo incipit, qualche riserva solo sul secondo capitolo, ma poi buon lavoro! 😀 Bene, mi piace e ti seguo volentieri e voto libro (peccato il coro non si senta 😉 ). Ciao

  • Chi sta seguendo chi ha comprato il libro? Penso sia una delle cose da capire.
    Il libro non fa schifo, é la società di cui parla ad essere schifosa e non è un caso che io scriva al presente… il referendum di cui parli non sembra poi così fantascientifico. Svegliarsi una mattina e ascoltare una notizia del genere, sarebbe l’ennesimo orrore da aggiungere a quelli che quotidianamente siamo costretti a subire… il nostro destino è già scritto perché siamo paradossalmente nella “maggioranza” che non ha potere decisionale.
    Complimenti per il racconto, mi sta piacendo di capitolo in capitolo.

    • Il tentativo che sto facendo è proprio quello di immaginare un futuro in cui ci si renda conto che è troppo tardi per intervenire. Cosa ci si potrebbe inventare? Come uscire da una situazione irreversibile? Quali sono gli scenari che ci si potrebbero parare davanti? Un libro per meditare quanto siamo stupidi

    • Ciao Maria e bentornata. La trama è volutamente misteriosa. Abbiamo un libro, molto particolare e oscuro, che narra una storia. Abbiamo un lettore, che si sta appassionando e che desidera scoprire, come voi, cosa sucede. E abbiamo qualcuno, non sappiamo ancora chi, che segue da vicino colui che ha preso il libro. Sappiamo l’epoca in cui è ambientata la storia del libro, nel 2060, ma non conosciamo ancora quella in cui si muove il lettore, sebbene si possa dedurre che non sia molto lontana dalla nostra. Ti sembra poco? 🙂
      Ciao

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