Dove eravamo rimasti?
LA FINE E L’INIZIO
La telefonata di PT era stata strana, “vieni all’hotel subito!”, gli aveva intimato perentorio senza dargli ulteriori spiegazioni.
Quando arrivarono all’LHH, il pigro sole del pomeriggio stava lasciando il passo all’imbrunire.
Le prime stelle cominciavano a palesarsi, confondendosi con i riflessi delle “sfavillanti luci della città”, che lambivano l’enorme cupola.
Philip li accolse con un viso preoccupato,
-Ce ne avete messo di tempo!-, li redarguì.
-Non è che potevo evitare il traffico saltando sulle macchine-, si giustificò Malcom scambiando una sguardo d’intesa con Hitomi.
-Muoviti bro, dobbiamo salire in cima.
Presero il primo ascensore e si diressero all’ultimo piano.
Durante la salita, il proprietario dell’hotel diede ulteriori dettagli ai due.
-La dottoressa Mcgwean sembra impazzita. Avevo messo uno dei miei davanti alla sua camera per tenerla d’occhio, ma se ne è liberata ed è fuggita sul tetto. Continua a blaterare di quel dannato cuore.
*
Il tetto a terrazza dell’hotel era ampio, al suo centro una imponente struttura metallica tubolare, reggeva le tre lettere luminose che svettavano qualche metro sopra.
Quando giunsero in cima, i tre la trovarono vicino al bordo, intenta ad osservare la strada trendadue piani sotto.
Si girò verso i nuovi arrivati, il trucco era sfatto dal pianto, i rossi capelli scompigliati, indossava lo stesso tailleur del giorno prima.
Malcom tentò di avvicinarsi a lei accelerando il passo, quando all’improvviso questa gli puntò addosso una vecchia glock.
-Non avvicinarti-, gli intimò la donna.
Il detective non si aspettava una reazione di quel tipo e si bloccò all’istante, facendo cenno con la mano a Philip e Hitomi rimasti dietro di lui, di fare altrettanto.
-Dottoressa Mcgwean, sappiamo cosa è successo.
-Anch’io lo so-, rispose lei, -siete stati voi a rubare il cuore. Quanto vi hanno pagato i rivali della Genomics?
-Mi creda so che è confusa-, disse Malcom facendo un passo avanti.
-Stai fermo!-, urlò lei, -questa non è un taser.
-Lois, quelli della Genomics ti hanno usata, non c’è nessun biglietto di ritorno prenotato a tuo nome.
-Non è vero siete dei bugiardi, siete stati voi.
-Ho tutte le prove sul mio PDA, metti giù la pistola e te le mostro.
-Ascoltalo-, le gridò Hitomi affiancandosi a Malcom.
-Non sei andata in nessun centro di ricerca e non hai mai avuto un crio-contenitore; sei stata solo qui e al Villages.
Il detective cercò di essere il più convincente possibile.
-Mi avete drogata vero, tu e il tuo amico Philip la dietro!-, ringhiò arrabbiata, noncurante della parole di Malcom.
-Mi dispiace Lois, ti hanno inserito un geneshake nel corpo prima di lasciare la colonia. Hanno modificato i tuoi ricordi, non c’è nessun cuore, nessun Kyle, sei stata mandata qui come cavia.
Le dure parole del detective fecero vacillare la donna, nel groviglio che era diventata la sua mente quella frase risuonò stropicciata.
-Ti possiamo aiutare, troveremo il modo te lo assicuro, vero?
Hitomi terminò la frase rivolgendosi a Malcom.
-Certo-, rispose il detective, -ho già aiutato persone usate dalle corporation in passato.
Il colpo della glock riecheggiò muto senza preavviso, anche per la dottoressa Mcgwean che ne fu responsabile.
Un piccolo sbuffo di fumo fuoriuscì dalla canna.
Lois abbassò la pistola lungo il fianco, incapace di fare qualunque cosa, paralizzata; Malcom si accasciò al suolo colpito, mentre Hitomi lo fissava ad occhi sbarrati.
La rabbia nella testa della ragazza montò repentina e la sua reazione, fu più una risposta nervosa che un’idea ponderata.
Hitomi corse verso la dottoressa, il viso livido; lo sguardo feroce di lei incrociò quello acquoso e assente di Lois.
Non fece in tempo ad alzare nuovamente la pistola che il calcio della ragazza la colpì al ventre.
Il corpo della donna si piegò in due sbalzato indietro di un metro; sbatté violentemente le gambe contro il parapetto e finì roteando oltre di esso.
Philip che aveva assistito a tutta la scena muto e immobile, raggiunse Malcom steso su un fianco.
-Ehi bro!-, lo chiamò inginocchiandosi.
Il detective si sdraiò supino,
-È solo la spalla…
-Aiuto!-, urlò la dottoressa che era riuscita ad aggrapparsi ad una sporgenza.
Il proprietario dell’hotel corse al parapetto, dove la mano indolenzita della donna appesa, stava cedendo lentamente; afferrò il polso di Lois prima che questa mollasse la presa e la trascinò al sicuro di nuovo sulla terrazza.
Hitomi se ne stava ferma, non notò nemmeno Philip passargli accanto.
Continuò a fissare il vuoto finché le parole di Malcom non la risvegliarono dal suo torpore,
-Hit sto bene-, disse tentando di mettersi seduto.
La ragazza si gettò verso di lui abbracciandolo e finirono entrambi lunghi sul cemento freddo.
-È tutto ok-, la rincuorò accarezzandogli affettuosamente la nuca.
*
-Buongiorno buongiorno New Pretoria, sono le otto e un minuto del 12 aprile 2083, io sono MadDog e questa è la sola e unica Twostarz radio.
Il prossimo disco è uno dei miei preferiti, questi sono i Chemical Brothers con il grande Beck, “Wide open”…
01/02/2016 at 12:04
Un finale che lascia ben sperare in altri casi da risolvere per questo formidabile duo di investigatori… ma la trama orizzontale? L’hai tralasciata di proposito, vero?
Azzeccatissimo “Wide open” come conclusione.
Complimenti e torna presto con un altro racconto.
01/02/2016 at 17:52
Grazie Anna, sono contento che ti sia piaciuto il finale con wide open, lo scelta non solo per il video ma anche per le parole :
‘You’re slipping away from me
You’re drifting away from me’, quello che ha pensato Hitomi quando ha visto Malcolm colpito 😉
La trama orizzontale è lenta 😉 e riguarderà il “passato dimenticato” di Hitomi, questo racconto serviva per introdurre personaggi e luoghi ricorrenti più che altro.
31/01/2016 at 13:40
Beh dai, alla fine si è trattato di un finale più dolce che agro, nonostante le ferite 🙂
Al prossimo, allora, ciao 😉
01/02/2016 at 17:46
Grazie Danio di aver seguito fin qui.
Le opzioni erano:
dolce-non viene ferito nessuno.
Agro-muore la dottoressa
Dolciagro-viene ferito Malcom
È il primo racconto in cui non faccio morire uno dei personaggi principali :), eh lo so, mi sto ammorbidendo 😀
31/01/2016 at 11:58
Ok. Mi sono un attimino perso… Non esiste nessun cuore e la dottoressa è stata usata come cavia… per che cosa? Controllo della mente umana? Modifica dei ricordi? Boh!
Ciao 🙂
01/02/2016 at 17:43
Ciao Red, provo a riassumere la trama:
La Mcgwean viene spedita sulla terra con all’interno un geneshake sperimentale, a sua insaputa.
Una serie di eventi, il criocontenitore,Kyle, sono frutto dell’esperimento della Genomics, che per testare l’ultimo passaggio si serve di Stefan.
Questo allunga il drink con un catalizzatore che comanda al geneshake di uscire dal corpo ospite.
A quel punto la dottoressa, non più sotto l’influenza di Gizmo, non trova più il cuore perché la realtà comincia a cozzare con i ricordi indotti.
Le uniche informazioni che credo di aver nascosto sono il biglietto di ritorno mancante e la funzione della bevanda di Stefan.
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi 😉
Spero di aver chiarito i tuoi dubbi 😉 e grazie di aver letto fino alla fine.
30/01/2016 at 01:44
Anche secondo me sarà dolciagro 🙂 complimenti per Hitomi e Malcom, ma la cosa che ho apprezzato dì più sono stati i Die Antwoord Ahaha 😉 scherzi a parte, aspettiamo il finale!
31/01/2016 at 10:58
I Die Antwoord sono mitici 😉
Grazie di essere passato e del commento spero che ti piaccia anche il finale.
28/01/2016 at 19:35
Dolciagro per me u.u Bel racconto che ti fa rimanere affezionato inevitabilmente ai personaggi!
29/01/2016 at 13:43
Dolciagro è in maggioranza, credo sarà quello il finale.
Grazie del voto e del commento.
27/01/2016 at 20:45
Dolciagro… dolce per la riuscita soluzione del caso e agro per la brutta fine che ha fatto il proprietario del cuore 🙂
Ribadisco che Hitomi è un mito e avrebbe meritato più visibilità in questo racconto, sicuramente penalizzata dalla ristrettezza dei caratteri e non solo lei. Per questo penso che dovresti dar vita ad una serie di storie con Malcolm e Hitomi come protagonisti, il duo funziona davvero.
Complimenti.
28/01/2016 at 09:56
“agro per la brutta fine che ha fatto il proprietario del cuore”, non avevo pensato a lui 🙂
L’idea era quella, fare una serie di racconti nei quali sviluppare i personaggi principali,
mi sono affezionato particolarmente a questo strano duo 😉
Grazie ancora.
27/01/2016 at 20:03
Dico agro.
Sarebbe bello un finale magari dolce, o agrodolce per lo meno. Ma credo chele possibilità siano poche.
Al gran finale allora 😉
28/01/2016 at 09:55
Mai perdere la speranza per un lieto fine 😉 🙂
Grazie Danio ci vediamo al “gran” finale 🙂
27/01/2016 at 15:33
Io metto Dolce proprio perché è in netto contrasto con tutto il resto 😉
Capitolo scritto molto bene.
Ciao 🙂
28/01/2016 at 09:52
In effetti sarebbe un bel contrasto, nel caso cercherò di evitare troppo zucchero 🙂
Ciao e grazie.
23/01/2016 at 14:59
Entrambi… la scolopendra non è solo un insetto ma qualcosa di “geneticamente modificato”, magari tecnologicamente (gizmo), quindi penso possa fornire informazioni sul suo funzionamento e sull’azienda che l’ha prodotto.
Alla lettura del capitolo ho dovuto alternare qualche incursione su Wikipedia e youtube 🙂
Non so come Hitomi riesca ad isolarsi dal mondo con Enter the Ninja in sottofondo… merito del tai-chi?
“Una rampa di scale si tuffava nel pavimento”… e poi dici che non sei un poeta 😉
23/01/2016 at 20:40
Non potevo omettere un omaggio ai Die Antwoord, è la ragione per cui la cupola si trova lì e ha quel nome, anche se non è decisamente la musica ideale per il tai-chi 🙂
Comunque il “poeta” ringrazia 😉
23/01/2016 at 13:01
Ma si dai.. facciamo su un po’ di informazioni utili!
23/01/2016 at 20:30
Mi sembra giusto, siamo alla fine meglio avere più informazioni possibili.
23/01/2016 at 12:37
Il funzionamento. Fare che addirittua vi sia il nome dell’azienda mi sembra un errore troppo madornale.
Ciao 🙂
23/01/2016 at 20:28
Ciao Red, l’idea sarebbe, nel caso vincesse l’opzione nome, risalire all’azienda attraverso il nome dell’ingenere che ha creato Gizmo.
23/01/2016 at 12:05
Per quanto in gamba, non credo che Yell possa sapere anche il nome dell’azienda.
Per questa ragione ho votato per il suo funzionamento.
Intrigante davvero, e mancano solo due capitoli, vediamo cosa ci riservi.
ciao….
23/01/2016 at 20:25
Yell avrebbe da ridire :D, anche se lavora in uno scantinato 🙂
Ciao
20/01/2016 at 20:54
Ciao,
devo dire che hai uno stile veramente convincente, una prosa scorrevole ma dettagliata quel che serve per permettere al lettore di immaginarsi situazioni e sentimenti dei personaggi. Bello anche il clima familiare che cozza con gli innaturali esperimenti genetici menzionati. La pista della scolopendra è intrigante, ti seguo assolutamente!
21/01/2016 at 12:58
Ciao e grazie per i complimenti, ottima scelta la scolopendra, ha ancora qualche interessante segreto da svelare.
17/01/2016 at 14:53
Proporrei la dottoressa. Ho mille domande: chissà se tre capitoli basteranno per chiudere 😉
Ciao 🙂
18/01/2016 at 09:47
Il caso del cuore scomparso si chiuderà in questi ultimi 3 episodi, le vicende di New Pretoria mi piacerebbe continuare a raccontarle in un’altra storia, vedremo.
Alla prossima.
17/01/2016 at 11:26
Io interrogherei volentieri la dottoressa… la detenzione di un cuore umano non può passare inosservata, no?
“-Ma no che non ti mangio piccolino-, continuò Malcom mimando una carezza con l’indice sul vetro…”, deve piacerti parecchio questa scolopendra, eh? 😀
Mi sono piaciuti molto i dialoghi, realistici e di uso colloquiale, l’intreccio poi procede bene suscitando interesse e curiosità sulla storia e sui protagonisti.
Bravo, ma questo lo sapevi già.
Alla prossima.
18/01/2016 at 09:43
La verità è che gli insetti mi fanno pure schifo 😀
Sono felice del fatto che oltre ai dialoghi anche l’intreccio ti stia piacendo, non è il mio punto di forza anzi.
Guarda che se continui a dirmi che sono bravo va a finire che ci credo 🙂
18/01/2016 at 10:01
Credici!
Sbaglio o il tuo precedente racconto è stato premiato dal coach editor? Io, un premio così, non l’ho ricevuto… vorrà pur dir qualcosa, no?
18/01/2016 at 10:24
“Io un premio così, non l’ho ricevuto…”disse la donna che ebbe la copertina al primo racconto e che con 13 capitoli totalizzò più punti del sottoscritto in 30 😀 😉
Scusa non ho resistito 🙂
Prometto che comincio a crederci, grazie Anna.
18/01/2016 at 10:47
Quello che intendevo è che i miei giudizi, se pur positivi, sono pur sempre di una che “ci prova” a scrivere qualcosa di buono, non sono una scrittrice professionista. Quindi, se un editor si espone per commentare un racconto vuol dire una cosa sola… che vale 😉
Grazie a te.
17/01/2016 at 11:21
Andiamo avanti con la scolopendra, magari liberandola 😉
O è troppo pericoloso?
ciao al prossimo.
18/01/2016 at 09:29
Liberarla non mi sembra il caso, poi finisce che si nasconde sotto qualche mobile e non si trova più 😀
Ciao
16/01/2016 at 15:12
Recuperato. Peccato per i “pochi” incipoints, a mio avviso il tuo racconto meriterebbe più attenzione. Ci sono alcune idee molto interessanti, mi piace parecchio l’idea di “metropoli multiculturale caotica” che traspira dalla tua descrizione di New Pretoria (forse te l’ho già detto in qualche commento precedente,vabbè, i complimenti non fanno mai male).
Per il prossimo episodio voto “scolopendra esterna”.
Alla prossima!
17/01/2016 at 11:09
Grazie Giger, i complimenti fanno sempre piacere, sono contento che risalti questo intreccio di culture diverse, è un aspetto fondamentale di New Pretoria.
Spero che ti piaccia anche questo episodio.
11/01/2016 at 17:54
Centopiedi della notte…mi piace.
Sai, Gabriele, il tuo modo di scrivere si fa, di episodio in episodio, sempre più fluido e leggibile in modo appunto disarmante. Ussignur quante parolone per dire che il tuo stile mi piace assai.
Al prossimo 😉
12/01/2016 at 09:42
Grazie Danio, è bello sapere che si vede un miglioramento nella scrittura.
Spero continui anche nel prossimo.
11/01/2016 at 13:23
Voto anch’io Scolopendra esterna 🙂
Ciao 🙂
12/01/2016 at 09:35
Ciao Red, grazie di essere passato.
11/01/2016 at 11:44
Scolopendra… questa volta sono io ad aver studiato 😉 visto che sarà il risolutore del caso, no?
“Gli alti palazzi, sempre più bui e maltenuti, sembravano curvarsi l’uno verso l’altro in un inchino che nascondeva il cielo”… poetico direi 🙂 mi è piaciuta molto.
Ciao.
12/01/2016 at 09:31
Vedo che qualcuno ha fatto i compiti :D, il simpatico animaletto è l’elemento chiave del caso, ma…;)
Addirittura poetico, troppo buona.
06/01/2016 at 21:53
Una bella smentita ci sta tutta per smuovere ulteriormente le acque!
07/01/2016 at 11:41
Grazie Serena alla prossima 😉
05/01/2016 at 20:53
Io dico che la confermerà…avanti 😉
07/01/2016 at 11:33
Grazie di essere passato Danio.
05/01/2016 at 13:19
La confermerà… ma solo in parte.
Cos’ha a che fare un centopiedi con il caso? Prima il cuore, poi un verme… non ci capisco più niente 😀
Stai diventando molto bravo nel ricreare un’atmosfera di suspense 🙂
Ciao.
07/01/2016 at 11:28
Grazie Anna, speriamo che la suspense duri fino alla fine 😉
05/01/2016 at 12:23
La confermerà ma solo in parte, così diamo un po’ di brio alla vicenda 😉
Mi è piaciuto questo capitolo ^_^
Ciao 🙂
07/01/2016 at 11:24
Forse nasconde qualcosa la dottoressa?
Ciao e grazie
31/12/2015 at 10:10
Ho votato per restare in Hotel a cercare qualcos’altro … come diamine fa un uomo ad essere invisibile alle telecamere?
Mi stai prendendo sempre di più, aspetto il nuovo capitolo ed intanto ti auguro una buona fine 2015 ed un buon inizio 2016 che porti tanta salute e gioia
Un bacio,
Chelinde
~sempre dal cell quindi riscusami per gli errori XD
02/01/2016 at 10:35
L’uomo invisbile alle telecamere è un vecchio trucco 😀
Davvero grazie mille Chelinde e buon 2016 anche te.
30/12/2015 at 18:28
Molta indecisione, tre belle opzioni. Ma propendo per curiosare ancora un po’ nell’hotel. Bell’episodio, sempre complimenti!
02/01/2016 at 10:22
Grazie Serena, credo troveremo qualcosa di interessante all’Hotel 😉
30/12/2015 at 17:08
Andrei al Villages’…
Magari anche in quel posto si potrebbe trovare qualche indizio 🙂
02/01/2016 at 10:18
La votazione propende per restare all’LHH, ma ho come l’impressione che un salto al Villages’ lo faremo prima o poi 😉
30/12/2015 at 14:41
LHH, ci sarà senz’altro qualche altro indizio o indiziato da trovare 🙂
Un cuore umano d’analizzare? È il retroscena fantascientifico del racconto? Se fosse così… sarebbe particolarmente interessante 😀
Ciao, alla prossima.
02/01/2016 at 10:07
Ciao Anna, troppa poca fantascienza finora? 🙂
Non dico niente sul cuore, ma posso dire che ci saranno retroscena fantascentifici 😉
02/01/2016 at 11:03
No, anzi 🙂 solo che la realtà distopica alla Blade Runner non mi è mai piaciuta e preferirei che, accanto all’aspetto fantascientifico della società, ce ne fosse un altro legato alla trama e pensavo che lo spunto potesse venire dal cuore… 😀
Comunque si tratta di gusti personali che non alterano il mio giudizio sul tuo racconto, che mi piace e che continuerò a seguire.
02/01/2016 at 11:24
Come non ti piace Blade Runner :D, “ho visto cose…” è un monologo pari a “to be or not to be”, forse sto esagerando :).
Il mio primo racconto “La fuori”, è interamente “fantascientifico”, se ti va di leggerlo mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
02/01/2016 at 11:33
Beh, se dici così mi tocca rivederlo, ero troppo giovane quando l’ho visto quindi potrei non aver colto alcune cose 🙂
Leggerò molto volentieri “La fuori”, a presto.
02/01/2016 at 19:09
“… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia”, non sarà paragonabile ad Amleto ma indubbiamente cercavano le stesse risposte.
Se non l’avessi rivisto, non l’avrei mai considersto per quello che e’… un capolavoro.
Grazie.
02/01/2016 at 19:13
*considerato
Quando serve la correzione automatica, non fa mai il suo dovere.
02/01/2016 at 20:41
“solo che la realtà distopica alla Blade Runner non mi è mai piaciuta”, ti sei ricreduta adesso? 😀
A parte gli scherzi, davvero un capolavoro quel film.
02/01/2016 at 21:39
Sul film sicuramente… ma la realtà distopica continua a non piacermi 🙂
30/12/2015 at 13:12
C’è ancora qualcosa da trovare: sono incuriosito da questa faccenda dell’uomo invisibile alle telecamere 😉
Ciao 🙂
02/01/2016 at 10:00
È solamente un elaborato gioco di specchi 😀
Ciao
28/12/2015 at 15:40
Nella frase “una mia cliente, lavora per le Genomix Enterpraises…” la parola Enterpraises dovrebbe essere Enterprises. Tuttavia, mi piace…dato il setting del racconto (futuro prossimo in una città multiculturale) credo che la variazione di alcuni termini dia più colore alla storia. Piccoli dettagli come questo possono arricchire molto il racconto, a mio parere.
Detto questo, voto “Un indizio” per il prossimo episodio.
29/12/2015 at 10:13
Vorrei poter dire che Enterpraises è scritto così per una scelta linguistica ecc., in realtà non è altro che un errore, ma mi piace la tua spiegazione quindi lo lascio così 🙂
Al prossimo episodio
28/12/2015 at 14:06
Mi sono persa la votazione dello scorso capito accidenti-
Vabbè ho recuperato con questa 🙂
Ho votato per l’indizio.
La storia procede sempre meglio, mi piace molto ed aspetto con impazienza il prossimo capitolo!
~ti chiedo scusa per eventuali errori ma sono dal cellulare e cob tanto di tastiera inglese … quindi ogni volta per trovare gli accebti devo fare la caccia al tesoro! XD ~
29/12/2015 at 10:06
Gli errori a me capitano anche con la tastiera italiana 😉
Il prossimo capitolo uscirà “forse” già entro la fine dell’anno, spero continuerà a piacerti
25/12/2015 at 13:39
Propenderei per la testimonianza: trovo che i personaggi siano il tuo punto di forza, quindi perché non introdurne uno nuovo? Che poi quella testimonianza si riveli utile, dipenderà dal suo carattere.
Sei molto originale sia con la caratterizzazione che con l’ambientazione. Ti consiglio di fare un po’ di attenzione con la punteggiatura: ogni tanto ti sfuggono degli erroretti. A parte questa nota minore, però, è tutto godibilissimo. Sino felice che la categoria “fantascienza” sia quella più piacevole del sito (anche se non così popolata).
Ti seguo. 😉
25/12/2015 at 17:54
Farò più attenzione alla punteggiatura, rileggendo i capitoli ho trovato qualche virgola di troppo o dimenticata.
Comunque vada la votazione un personaggio nuovo ci sarà, la donna a cui hanno rubato “qualcosa”. 😉
Gazie di essere passato e dei complimenti, al prossimo capitolo.
24/12/2015 at 21:59
Un indizio almeno. Andare all’hotel per niente sarebbe una vera seccatura!
Ciao e buon Natale 😉
25/12/2015 at 17:43
Anch’io odio i viaggi a vuoto 🙂
Ciao e buon Natale
24/12/2015 at 15:25
Indizio.
Molto bella la canzone e il testo ha permesso di visualizzare meglio l’ambientazione del tuo racconto.
Attraverso i dialoghi riesci a caratterizzare molto bene i personaggi e non mi riferisco solo ai “maschietti” 🙂 nonostante tu abbia lasciato a Hitomi e Jenny poco spazio… le ragazze sanno come lasciare il segno. Complimenti davvero, spesso mi chiedo se riesco a caratterizzare i miei personaggi allo stesso modo… se lasciano il segno, penso sia un aspetto molto importante, dal momento che sono l’anima di un racconto.
Ci sono un paio di cose che vorrei segnalarti… ma è la vigilia di Natale, quindi lascio perdere 😀
Ciao.
24/12/2015 at 20:35
La canzone lo scoperta per casi
Le critiche sono sempre apprezzate, anche alla vigilia di Natale 🙂
Grazie dei complimenti, i personaggi sto cercando di curarli il più possibile fa piacere vedere che “passano”.
24/12/2015 at 20:39
*caso (piccola gemma a mio avviso)
P.s
Per quel che vale il trapano nel ginocchio ha lasciato il segno 😀
24/12/2015 at 21:03
“Lo scoperta”… è colpa del t9, eh? 😀
Tranquillo, nessun trapano per l’errore 🙂
Buon Natale.
24/12/2015 at 21:10
E il bello è che ho corretto casi :), un genio 😉
Buon Natale
24/12/2015 at 11:23
Voto un indizio!
Capitolo carino, ma con tutte le “abbreviazioni” rischierò di perdermi 😛
Ciao 🙂
24/12/2015 at 14:06
Mi sono lasciato prendere la mano con le abbreviazioni 🙂
19/12/2015 at 17:16
Molto,molto interessante…odore di futuro distopico, personaggi interessanti,scritto bene, strizzate d’occhio al rock (la parte oscura della luna citata sulla maglietta mi è piaciuta parecchio). Seguo e voto “appuntamento per un caso”.
Alla prossima!
20/12/2015 at 11:34
Nel primo capitolo ho scritto che Hitomi indossava una maglietta di un gruppo rock defunto, quale miglior gruppo dei Pink Floyd 🙂
Grazie del commento e di essere passato, alla prossima.
18/12/2015 at 20:29
La canzone di Viktor Tsoy che da il titolo al capitolo e lo ha in parte ispirato, avrei voluto aggiungerla nel capitolo, la metto qui, per intasare un po’ i commenti 🙂 😉
Neve bianca, ghiaccio grigio
Sulla terra screpolata.
Come coperta fatta di pezze
Una città nell’ansa di strade.
Sulla città veleggiano le nuvole
chiudendo la luce celeste.
Sulla città si distende il fumo giallo.
La città ha duemila anni
vissuti sotto una stella chiamata Sole.
Duemila anni di guerra,
guerra senza motivi particolari.
La guerra è un affare dei giovani
è un rimedio contro le grinze.
Il sangue rosso vivo
fra un’ora è soltanto la terra,
fra due crescono i fiori e l’erba,
fra tre è ripreso di nuovo,
scaldato di raggi di una stella chiamata Sole.
Sappiamo che è stato sempre cosi:
chi vive alle norme delle leggi proprie
è più amato dalla fortuna
ed è destinato morire giovane.
Lui non ricorda la parola sì né la parola no,
non ricorda i gradi né i nomi,
capace di toccare con la mano le stelle
senza contare che fu un sogno
e cadere bruciato da una stella chiamata Sole.
18/12/2015 at 15:47
Ha un appuntamento! Bel capitolo, bravo. Non vedo l’ora di scoprire qualcosa di più su New Pretoria
18/12/2015 at 20:24
Grazie, come dicevo sotto, New Pretoria è uno dei protagonisti, la conosceremo sempre meglio.
18/12/2015 at 15:22
entrambe. Mi piace quando è un amico a dare il caso 🙂
Il capitolo mi è piaciuto ^_^
Ciao 🙂
18/12/2015 at 20:20
Ciao e grazie Red, è la scelta che preferisco anch’io 😉
18/12/2015 at 13:08
Aspetta un amico… che lo aiuterà a scappare da New Pretoria? 🙂
In due soli episodi hai saputo ricreare l’atmosfera di degrado che avvolge la citta’ e a delineare molto bene i personaggi.
Complimenti.
18/12/2015 at 20:19
Non affrettiamo i tempi :), vorrei tenere quella opzione come trama orizzontale, adesso bisogna entrare nella trama verticale del racconto, il caso.
Grazie dei complimenti, New Pretoria è in fondo uno dei personaggi principali.
18/12/2015 at 11:51
Ho scelto entrambe! Ottimo lavoro, mi piace molto l’ambientazione!
18/12/2015 at 20:15
Grazie del commento e al prossimo capitolo.
18/12/2015 at 04:47
Ha un appuntamento per un caso.
Mi sarebbe piaciuta però una bella “ripassata” al razzistello di turno, ma va bene così 😉
18/12/2015 at 20:12
Hai ragione certa gente meriterebbe una bella ripassata 🙂
15/12/2015 at 11:02
Ho votato per conoscere meglio Hitomi, ma devo ammettere che anche scoprire qualcosa in più di New Peretoria mi attirava!
Il tuo incipit mi piace molto, la lettura è stata fluida ed accattivante. I personaggi li trovo molto intriganti. Seguo!
Chelinde.
P.S. Stima a vita per Hitomi visto come ha steso l’omaccione XD
15/12/2015 at 20:44
Grazie del voto e del commento, anche se vincesse New Pretoria, c’è tempo per conoscere meglio Hitomi 😉
12/12/2015 at 17:47
Che figata questo incipit, seguo con piacere! Prima di commentare aspetto che sviluppi la storia 🙂
Voto “scopriamo di più su new pretoria”, alla prossima! 🙂
12/12/2015 at 18:30
Dai, già figata è un bel commento 🙂
Per le analisi ci sarà tempo 😉
12/12/2015 at 14:35
Incipit interessante! Voglio saperne di più su New Pretoria!
12/12/2015 at 18:26
Benvenuta, penso sarai accontentata 😉
11/12/2015 at 17:27
Bentornato, Gabriele.
Buonissimo incipit che seguirò volentieri.
Scopriamo qualcosa in più di New Pretoria 😉
11/12/2015 at 20:40
Bentrovato Danio, non è che sei stato convinto dal Sindaco è?
New Pretoria non è tutta divertimento e lusso 😉
11/12/2015 at 16:31
Mi piace molto questo incipit, visto che anche io nella mia storia mi trovo a giocare con il futuro, vediamo cosa succede qui! Bravo, scrittura accattivante e personaggi ben definiti, già simpatici 🙂 Ti seguo
11/12/2015 at 20:36
Grazie, per aver definito la mia scrittura accattivante, mi piace 😉
Una delle cose che accomuna i nostri racconti è quella che nel futuro sempre più persone abiteranno nelle città, avevo letto da qualche parte che entro il 2050 quasi il 70% delle popolazione mondiale vivrà nelle città.
Credo 🙂
11/12/2015 at 13:28
Sembra una storia molto originale! L’idea di ambientare tutto in una realtà lontana mi attrae, però allo stesso tempo spero non escano fuori cose troppo strane perché non sono amante dei racconti di fantascienza. Scelgo di conoscere meglio Hitomi, che già dall’incontro con Marc si è dimostrata molto interessante. Ti seguo! 🙂
11/12/2015 at 13:31
Aspetta, riscrivo meglio il commento precedente: so che questo è un racconto fantascientifico e sarà normale che segua il genere. da non amante del genere sto facendo un esperimento perché mi piace molto il tuo modo di scrivere e il tuo scorso racconto l’ho trovato fuori dal comune. Quindi per te sarà stavolta più difficile impressionarmi, ma sono molto fiduciosa 😉
11/12/2015 at 20:28
Che dire, sono contento della fiducia che mi dai, tanto da leggere un genere che non ti piace. Ti posso già dire che non ci saranno combattimenti tra astronavi 😉
È più un racconto ad ambientazione fantascentifica che un puro racconto di fantascienza.
11/12/2015 at 12:08
Io voglio conoscere meglio Malcom perché Hitomi l’hai già descritta 😛
Mi piacerebbe anche sapere qualcosa di più su New Pretoria, ma probabilmente ci mostrerai qualcosa durante il racconto.
Ciao 🙂
11/12/2015 at 20:16
Ciao Red, New Pretoria sarà comunque svelata un po’ per volta, se vincerà una delle altre due opzioni.
Grazie per essere passato.
11/12/2015 at 10:47
Beh, dopo aver schivato un pugno e piazzato una ginocchiata alla bocca dello stomaco di quell’energumeno, voglio conoscere meglio Hitomi… è già un mito per me!
Ottimo l’incipit e la storia intriga tantissimo, merito del tuo stile con un’ironia latente che serpeggia durante tutta la narrazione.
Un inizio davvero strepitoso, complimenti.
Ciao.
11/12/2015 at 10:58
Ciao Anna, davvero grazie, per il commento così celere e così positivo.
Hitomi è una ragazza dalle mille risorse anche se lascia le cose in posti impensabili. 🙂
11/12/2015 at 11:15
“La paletta da cucina al fresco” ha inquadrato perfettamente il personaggio di Hitomi, non sarà una brava casalinga ma sa difendersi molto bene… l’adoro!