Dove eravamo rimasti?
Calogero
Jimmy cominciò lentamente a ricordare quando sprofondò nuovamente in un profondo sonno questa volta senza sogni.
I medici si guardarono soddisfatti. Dopo tre settimane di coma profondo il paziente si era svegliato spontaneamente e tutti i valori vitali stavano rientrando nella norma.
Ogni giorno due o tre barboni suonavano al reparto di terapia intensiva per avere notizie, ma erano talmente sudici e puzzolenti che venivano allontanati subito dal personale sanitario. Daniela, invece, aveva libero accesso, anche perché non erano riusciti a trovare alcun parente, essendo Jimmy un paziente anagraficamente anonimo.
Ogni giorno aveva trascorso qualche ora al suo capezzale. Lo aveva guardato bene. Aveva ammirato i lineamenti eleganti del volto, le folte ciglia che ornavano gli occhi sempre chiusi. Le labbra carnose, un po’ infantili e i capelli castano chiaro, ormai un po’ troppo annodati quasi da farlo sembrare un po’“rasta”. Certo, lei aveva scelto di dedicare tutto il suo tempo libero al servizio dei poveri, e di questi ai peggiori, quelli che tutti scacciavano, come avevano fatto ogni giorno con loro, i barboni che venivano in reparto per far sapere a Jimmy che non era solo. Certo che non era solo! Pensò Daniela meditabonda e intuì che l’interesse che nutriva per lui non era dettato solo dalla solidarietà umana.
-Jimmy?- sussurrò timidamente.
Lui aprì nuovamente gli occhi e la guardò inespressivo. Daniela si accorse che aveva gli occhi azzurri.
-Finalmente ti sei svegliato! Come ti senti?-
Jimmy ormai ricordò tutto. Tutti gli ultimi istanti prima di chiudere gli occhi gli si pararono davanti come la scena di un film.
-Dov’è Birba?- chiese con voce stanca.
-Birba sta bene. E’ a casa mia e sta meglio di te. Si è ripresa subito e non vede l’ora di vederti-
I muscoli del viso si rilassarono a quella notizia e per la prima volta un’ombra di un sorriso gli sfiorò il volto. Daniela distolse lo sguardo un po’ imbarazzata.
-Siamo stati tutti in grande apprensione, è stata una brutta storia ma ora è finita- disse cercando di sistemargli le coperte del letto.
-Ma come hai fatto a trovarmi?- chiese Jimmy e finalmente le parole gli uscirono senza troppa fatica.
-Quella sera avevo appena finito il mio giro di distribuzione di abiti caldi e bevande. Ero nei pressi del casolare dove era solito andare Nino quando non era troppo brillo. Ad un certo punto lo sentii urlare e mi precipitai di corsa. Il casolare stava bruciando, specialmente gli arbusti secchi che lo circondavano scoppiettavano e sparavano pezzi incandescenti. Nino era riverso per terra privo di sensi. Chiamai subito il 118. I soccorsi arrivarono subito, anche i vigili del fuoco, che si adoperarono per spegnere le fiamme. Si diedero subito da fare con Nino e lo caricarono immediatamente sull’ambulanza. Nessuno si era accorto di te. Un vigile sentì un lamento e vide un cane muoversi nel fumo trascinando le zampe. Si precipitò per salvarlo da una morte certa quando inciampò su di te e diede subito l’allarme.
Da quel giorno sono trascorse tre settimane-
Jimmy guardò pensieroso il soffitto e pensò che per lui il tempo era inesistente, un concetto della mente. Aveva vissuto una profonda esperienza di amore e benessere e non aveva calcolato nulla, nemmeno il tempo.
Un vociare prepotente lo distolse dai suoi pensieri e quattro uomini fecero forza per superare le barriere degli infermieri.
-Toglietevi di mezzo- urlò un anziano sdentato, e quasi catapultandosi sul letto di Jimmy, si rimise in piedi barcollando e gli altri tre gli furono subito vicino.
-Chiamate la Polizia!! – urlò l’infermiere di turno.
-Come stai Jimmy?- Chiese lo sdentato.
Non aspettò nemmeno la risposta e disse :- Ascolta, devi andartene da qui. Ti stanno cercando. Sono quelli della banda del turco. Hanno massacrato Enzo, non sappiamo nemmeno se è vivo o morto. Ma tu devi sparire. Capito?-
In quel momento due agenti entrarono decisi nella stanza e presero i tre più distanti dal letto e li spinsero fuori dalla stanza.
Calogero, lo sdentato, gli urlò di rimettersi in fretta e che si sarebbero visti per una bella bevuta e ridendo venne buttato fuori anche lui.
Jimmy rimase impietrito. Gli agenti iniziarono a interrogarlo.
-Non ricordo nulla- disse deciso -per cui lasciatemi in pace. Sono molto stanco-
Il medico di guardia si affacciò e chiese di rimandare, il paziente era molto provato.
Finalmente il silenzio calò nella stanza e Jimmy provò a mettere ordine nei suoi pensieri.
Suonò il campanello per chiamare l’infermiera di guardia e le chiese di far venire immediatamente la volontaria Daniela. Era urgente. Urgentissimo.
Daniela si precipitò, orgogliosa di potergli esser utile.
-Devi portarmi via di qui, subito- le disse.
-Ma tu sei pazzo da legare. Ti sei appena svegliato dal coma, non puoi uscire, anzi non puoi nemmeno alzarti dal letto- gli rispose un po’ affannata.
– Daniela, devi aiutarmi. Ti racconterò tutto, ma adesso devi portarmi via di qui-
Lei lo guardò incerta, non sapeva che fare. Non c’era nulla di logico !
Cosa decide di fare Daniela?
- Chiama la Polizia (0%)
- Lo convince a rimanere (0%)
- Lo aiuta a fuggire (100%)

27/02/2016 at 18:15
Bene, non perdiamo d’animo e proseguiamo!
27/02/2016 at 18:13
Un attimo di empasse!!!
07/02/2016 at 22:53
Ho votato ”Lo lascia al suo inevitabile destino”, voglio vedere cosa farai se dovesse vincere questa opzione. Comunque Birba non si tocca! 😀
08/02/2016 at 14:47
Povero Jimmy che cerca la libertà lontano….uhmmm certo Birba è l’unica innocente…ma la vita umana vale di più.
05/02/2016 at 18:18
la prima cosa che mi viene in mente è: “Oh, mamma mia!”. Voto che Nino riesce in qualche modo a portarlo fuori (e pure Birba, perché la frase Birba non si muoveva più spero sia riferita alla paura!), altrimenti è una tragedia!
06/02/2016 at 15:06
Grazie pinkerella, il mondo della strada è durissimo, ma la povera Birba ne ha già passate troppe senza colpa.
31/01/2016 at 21:28
Ciao Zaira1, benvenuto! 🙂 complimenti per lo stile narrativo che hai mostrato, soprattutto nel capitolo 1. Attendo il prossimo capitolo per vedere cos’hai i serbo per noi 🙂
31/01/2016 at 21:57
Grazie, molto gentile! Hai qualche suggerimento ? Come reagirà Jimmy?
01/02/2016 at 00:16
La reazione di Jimmy la sceglieranno i lettori, per quanto riguarda altri suggerimenti al momento non mi sento di consigliarti nulla… vedremo più avanti se potrò aiutarti a migliorare in qualche modo 🙂 dopotutto anche io sono alle prime armi 🙂
28/01/2016 at 16:27
Ecco, bella roba sto Enzo. No, Jimmy lo manda decisamente a quel paese. La denuncia di un senzatetto non verrebbe presa neanche in considerazione e passerebbe pure i suoi guai. E non lo vedo tipo di accettare certe cose.
28/01/2016 at 17:36
Si, pinkerella, la tentazione è forte chissà! Grazie per l’interesse mostrato per la mia storia. Ciao
25/01/2016 at 17:58
Ciao Zaira ti do il mio benvenuto. Ho trovato l’incipit interessante e scorrevole. Seguo la tua storia, per ora voto che Enzo gli offre un panino e l’acqua. Le brave persone esistono! 🙂
25/01/2016 at 18:20
Grazie! certo, per fortuna le brave persone esistono. Ma Enzo lo sarà veramente?
25/01/2016 at 18:32
…beh, questo lo scopriremo. 🙂