Dove eravamo rimasti?
il figliol prodigo
Il giorno trascorse velocemente. Le persone che varcavano la soglia del convento erano sempre molte , tutte con le loro esigenze che ritenevano più importanti e urgenti di quelle altrui.
Il motto era:<< “Nessuno deve uscire di qui uguale a come è entrato”! >>e tutti si davano un gran da fare per accogliere, per servire nel modo più caritatevole possibile. Non era facile. A volte si perdeva la pazienza e si brontolava un po’, ma suor Anna era sempre pronta a giustificare e a rincuorare. Servire i poveri non è mai stato semplice. Si sta in bilico tra il sentirsi un santo benefattore dell’umanità e il più egoista e infimo degli uomini, talmente impotente da scoprire giorno dopo giorno la propria inadeguatezza. La verità è che ognuno è se stesso con le proprie fragilità e doti e in un certo senso, occuparsi delle persone in difficoltà, faceva fare un lavoro introspettivo non da poco.
L’ora del Vespro si avvicinava e la suora iniziò a prepararsi velocemente. Mise a posto tutti gli indumenti sgualciti lasciati in ogni angolo della stanza, catalogò per bene e con precisione i documenti e le carte sulla sua scrivania e prese il Breviario che teneva sempre a portata di mano.
San Vincenzo diceva che qualora non fosse possibile partecipare alla preghiera perché un ammalato o un povero aveva una necessità irrimandabile che nessun altro poteva provvedere, quel servizio era equivalente, poiché si lasciava Dio per Dio. Perché in quei poveri repellenti e a volte insopportabili, in modo misterioso, Dio si identificava, come in un sacramento. Ma quel giorno tutto era tranquillo e suor Anna pregustò il momento in cui si sarebbe ritrovata con le consorelle a cantare le lodi al Signore.
Un pensiero le giunse però all’improvviso: Che fine aveva fatto Jimmy?
Si era completamente dimenticata di lui.
Forse se n’era andato. Un tipo come lui non è abituato ai luoghi chiusi, è un solitario che non ama stare in mezzo alla gente. Un ragazzo intelligente ma problematico.
Intanto spegneva le luci del salone e degli uffici. Chiuse per bene una finestra che qualcuno aveva dimentico aperta e si diresse verso stanza del “figliol prodigo” per controllare che tutto fosse in ordine.
Aprì la porta e il suo cuore sobbalzò.
Jimmy era lì.
Stava seduto a gambe incrociate davanti al grandissimo Crocifisso.
-Jimmy! Ma sei ancora qui? Hai rischiato di venir chiuso dentro fino a domani!- disse ridendo suor Anna.
Jimmy la guardò sorridendo.
-Suor Anna, ci sarei stato molto volentieri. Non sono mai stato bene come oggi- disse Jimmy con gli occhi lucidi.
-Senti, io adesso devo andare a pregare. Aspettami che ne parliamo-
Lo accompagnò nella saletta dei colloqui.
-Ma tu non hai mangiato nulla, vero?-
Era così. Ma non sentiva alcuno stimolo particolare talmente era pieno di gioia e di consolazione. La brava suora sapeva però che ,se gli avesse fatto trovare qualcosa di caldo e commestibile lo avrebbe apprezzato.
-Allora, cosa è successo là dentro?- domandò suor Anna anche lei rifocillata nel corpo e nello spirito.
Jimmy rimase un po’ in silenzio per cercare le parole giuste. Non sapeva come iniziare, aveva dentro una specie di vulcano in eruzione.
-Ho sentito una voce dentro di me che mi diceva che ero atteso- iniziò Jimmy con tremore.
-Non mi sono spaventato ma ho trattenuto il respiro, perché non riuscivo a capire se era reale o frutto della mia immaginazione. Ho provato a ripetermi quelle parole, a ricordare quella che non era una vera e propria voce, era un sussurro, delicato che però sono sicuro era di un uomo.-
La voce s’incrinò e Jimmy con sicurezza disse che non l’avrebbe mai più dimenticata.
-Si chiama “locuzione interiore”- specificò suor Anna -sono delle esperienze rare ma non impossibili. Dio ha parlato al tuo cuore.-
-Io non ho mai parlato con Dio, eppure una parte di me l’ha riconosciuto. Qualcosa si è sbloccato. Sembrava che una lastra di marmo, quella che mi portavo sulla schiena fin da piccolo, quella che mi schiacciava con il suo peso, fosse evaporata, improvvisamente il marmo se n’era andato come un soffio e aveva lasciato la mia carne arsa, bruciata e dolorante.- Jimmy guardò suor Anna per vedere l’effetto di queste parole, ma lei era impassibile, con la testa bassa , gli occhi che guardavano il pavimento. Allora con un sospiro continuò:- Ho avuto una sensazione fisica notevole: sentivo un balsamo che guariva le mie ferite, le mie bruciature, la mia pelle arsa, un olio che si spandeva piano piano su tutto il mio corpo e lo rinfrescava dandomi sollievo e benessere-
Jimmy aveva gli occhi lucidi e accompagnava le parole con i gesti delle mani per dar maggior enfasi alla sua esperienza.
-Oh! Suor Anna! E’ stata una cosa bellissima indescrivibile! Io non l’avevo mai provata. Ad un certo punto però, questa bellezza è stata troppo per me, non riuscivo a contenerla e allora….sono scoppiato a piangere come un bambino. Ti racconterò ancora, ma ora promettimi ora che mi aiuterai a capire, che mi accompagnerai e che potrò forse vivere di nuovo-.
Come farà suor Anna ad accontentarlo?
- lo convincerà a tornare a casa (0%)
- gli farà conoscere un padre spirituale (0%)
- lo aiuterà a capire meglio se stesso (0%)

27/02/2016 at 18:15
Bene, non perdiamo d’animo e proseguiamo!
27/02/2016 at 18:13
Un attimo di empasse!!!
07/02/2016 at 22:53
Ho votato ”Lo lascia al suo inevitabile destino”, voglio vedere cosa farai se dovesse vincere questa opzione. Comunque Birba non si tocca! 😀
08/02/2016 at 14:47
Povero Jimmy che cerca la libertà lontano….uhmmm certo Birba è l’unica innocente…ma la vita umana vale di più.
05/02/2016 at 18:18
la prima cosa che mi viene in mente è: “Oh, mamma mia!”. Voto che Nino riesce in qualche modo a portarlo fuori (e pure Birba, perché la frase Birba non si muoveva più spero sia riferita alla paura!), altrimenti è una tragedia!
06/02/2016 at 15:06
Grazie pinkerella, il mondo della strada è durissimo, ma la povera Birba ne ha già passate troppe senza colpa.
31/01/2016 at 21:28
Ciao Zaira1, benvenuto! 🙂 complimenti per lo stile narrativo che hai mostrato, soprattutto nel capitolo 1. Attendo il prossimo capitolo per vedere cos’hai i serbo per noi 🙂
31/01/2016 at 21:57
Grazie, molto gentile! Hai qualche suggerimento ? Come reagirà Jimmy?
01/02/2016 at 00:16
La reazione di Jimmy la sceglieranno i lettori, per quanto riguarda altri suggerimenti al momento non mi sento di consigliarti nulla… vedremo più avanti se potrò aiutarti a migliorare in qualche modo 🙂 dopotutto anche io sono alle prime armi 🙂
28/01/2016 at 16:27
Ecco, bella roba sto Enzo. No, Jimmy lo manda decisamente a quel paese. La denuncia di un senzatetto non verrebbe presa neanche in considerazione e passerebbe pure i suoi guai. E non lo vedo tipo di accettare certe cose.
28/01/2016 at 17:36
Si, pinkerella, la tentazione è forte chissà! Grazie per l’interesse mostrato per la mia storia. Ciao
25/01/2016 at 17:58
Ciao Zaira ti do il mio benvenuto. Ho trovato l’incipit interessante e scorrevole. Seguo la tua storia, per ora voto che Enzo gli offre un panino e l’acqua. Le brave persone esistono! 🙂
25/01/2016 at 18:20
Grazie! certo, per fortuna le brave persone esistono. Ma Enzo lo sarà veramente?
25/01/2016 at 18:32
…beh, questo lo scopriremo. 🙂