Dove eravamo rimasti?
La città bianca, come una colomba
«La differenza fra leggenda e realtà è sottile come un granello di sabbia» disse Abigail con lo sguardo basso, concentrata ad osservare i suoi piedi sprofondare nella rena fresca.
«Come, scusa?!» rispose Almásy, intento a godersi l’atmosfera creata dall’intensità del tramonto.
«È una frase che ripeteva spesso mio padre, nel periodo che abbiamo passato qui» il sorriso della donna si allargò leggermente al ricordo di quei momenti. Il conte ascoltava volentieri, catturato dalla bellezza della narratrice.
«Durante una delle sue tante esplorazioni fece visita ad un piccolo villaggio, dove ebbe l’opportunità di incontrare un Imam per un colloquio privato. Una conversazione che lui amava definire “illuminante”. E quando facevamo ritorno in Inghilterra, la utilizzava spesso per chiudere le sue conferenze».
«Dopo quello che ci è successo, direi che quell’Imam aveva pienamente ragione» rispose Almásy. Giunti davanti ad una piccola roccia vi ci sedettero accanto, utilizzandone un angolo come appoggio per le loro schiene. Volsero entrambi lo sguardo da dove erano arrivati. Potevano ancora vedere le loro auto – due puntini verdi persi nella vastità del deserto – e la Cava dei Nuotatori. Da quella posizione non era possibile determinarne la forma, annullando di fatto la sua unicità rispetto alle altre composizioni rocciose.
«È esattamente come per noi essere umani» l’espressione perplessa di Abigail spinse Almásy a proseguire. «Da lontano, sembriamo tutti uguali. È quando riesci ad entrare nell’anima di qualcuno che scopri un mondo completamente diverso dal tuo». Lei, non rispose. Si limitò ad appoggiarsi sulla sua spalla sinistra, socchiudendo gli occhi per il contatto diretto con gli ultimi, lievi raggi di sole rimasti.
«Dov’è Edison?»
Nel porre la domanda, dalla voce di Almásy non trasparì alcuna inflessione d’ira. Tutt’altro. Un velo di preoccupazione si era fatto strada sul suo viso. Fu come se si sentisse responsabile per ciò che era accaduto al compagno di spedizione.
«Molto probabilmente sei svenuto per l’eccesso di dolore causato dalla bruciatura sul collo» si introdusse Abigail. Istintivamente, il conte si portò la mano sulla ferita, ancora capace di fargli venire i brividi. «Dopo che Edison ti ha lasciato cadere a terra, il suo corpo ha continuato a fumare ancora per qualche secondo». Si fermò un istante, come a ripercorrere quei momenti con la mente per renderli poi vivi nelle sue parole. «Poi, è svenuto anche lui. Io sono immediatamente corsa a vedere come stavi, mentre Barrett e Nick si sono occupati di Edison». Si interruppe nuovamente. A quel punto, Almásy la scostò delicatamente dalla sua spalla e la guardò dritta negli occhi. I loro sguardi erano talmente intensi da dare l’impressione di essere uno dentro l’altro.
«Prima che uscissimo dalla grotta, è successa una cosa strana. Dal corpo di Edison si è improvvisamente sprigionata una luce accecante, un bagliore biancastro dal quale ha preso forma una bellissima colomba…per un attimo, ho come avuto l’impressione che mi guardasse e volesse dirmi qualcosa. Poi, è volata via».
«Hai detto una colomba?!» chiese Almásy con tono allarmato, alzandosi di scatto. Abigail lo guardò stranita, incapace di comprendere il perché di tale reazione. «Dov’è Edison?» la seconda domanda uscì ancora più turbata della prima.
«È assieme a Barrett e Nick. Quando l’abbiamo portato fuori dalla grotta ha ripreso i sensi, ma era esausto. L’abbiamo fatto sdraiare nel retro di una Jeep e si è addormentato pochi minuti dopo»
«Per caso ha detto qualcosa, prima di addormentarsi?» il petto di Almásy si muoveva in maniera vistosa e irregolare e mostrava la repentina accelerazione della sua respirazione.
«Ciao László». Il conte riconobbe subito quella voce ma, allo stesso tempo, vi notò qualcosa di diverso. Rispetto all’ultima volta, la sua tonalità si era abbassata di almeno una nota, diventando più grave e profonda. E poi, era la prima volta che un componente della spedizione lo chiamava per nome.
«Ciao, Edison. Sono felice di rivederti»
Il topografo si avvicino ai due compagni camminando lentamente. Non appena si trovarono uno di fronte all’altro, il conte notò che anche Edison era a piedi nudi. Un sorriso di complicità percorse la piccola distanza che li divideva. Poi, Edison la infranse e una dolce folata di vento trafisse l’intero paesaggio. Il loro abbraccio ebbe la forza di smuovere anche la soave austerità di Madre Natura. Sciolta la stretta, i tre tornarono al punto di partenza. Dove tutto aveva avuto inizio.
In mezzo al deserto giace l’oasi dei piccoli uccelli,
una città bianca, bianca come una colomba.
«Da che parte è volata la colomba» domandò Almásy. Con sguardo sorridente, Edison gli indicò la via.
Ora, una consapevolezza attraversava le menti dei quattro esploratori. Non solo il mito dell’oasi sperduta era stato spezzato per lasciar spazio a qualcosa di concreto, ma loro ne sarebbero stati i diretti testimoni. I grandi eletti, scelti come parte integrante di un volere superiore.
10/03/2016 at 22:13
Esiste un mondo dove l’asfalto si arrende all’imponenza della sabbia, e dove la differenza fra leggenda e realtà è sottile come un granello.
Inchino.
11/03/2016 at 15:21
Certi commenti mi lasciano senza parole…semplicemente, grazie Alessandra!
08/03/2016 at 14:57
Bravo, bel finale e la storia si è dipanata inaspettata sin dalle prime battute 🙂
08/03/2016 at 15:14
Ti ringrazio Serena! 😀 Sinceramente, quando l’ho cominciata mi aspettavo tutto tranne che prendesse questa piega. E’ stata una sorpresa molto piacevole…e questo, lo devo soprattutto a voi che mi avete seguito e indirizzato impeccabilmente! Alla prossima 🙂
07/03/2016 at 20:51
Bellissimo finale, mi è piaciuto…. facciamola volare più spesso una colomba bianca. 😉
Ti aspettiamo, non ci abbandonare. 😀
07/03/2016 at 20:54
Ormai ci sono dentro fino al collo, quindi non lo farò e tornerò presto con un’altra storia! 😛 Alla prossima!! 😉
07/03/2016 at 20:27
Proprio come mi sarei aspettato, un finale dolce in una storia a trattti truce, complimenti davvero 🙂
07/03/2016 at 20:52
Grazie mille a te per avermi seguito fino alla fine!! Alla prossima storia!! 😀
03/03/2016 at 14:16
Dai, un finale dolce. Ci sta. 😉
02/03/2016 at 17:50
Un finale dolce, come pare si presagisca dalle ultime battute 🙂
02/03/2016 at 16:20
Dolce amaro mi sembra il giusto mezzo. 😉 Ciaooo! 😀
29/02/2016 at 18:48
Io dico Nick.
Bravo, hai trovato un ottimo espediente narrativo, alla fine. ( mi riferisco al mio vecchio consiglio di pov). Avanti così!
29/02/2016 at 20:55
Grazie Alessandra! Ora, avanti tutta per il gran finale (spero)! 😀
24/02/2016 at 17:45
Io dico allo stesso Alamàsy, vediamo cosa succede 🙂
24/02/2016 at 15:09
Complichiamoci, caro Mattia. Succede qualcosa ad Almasy. Episodio molto ben strutturato. 🙂
24/02/2016 at 16:36
Ottima scelta! Grazie mille! 😀
22/02/2016 at 12:03
Almasy vuole cogliere di sorpresa Edison per distrarlo!
Bellissimo episodio, ottimo il modo in cui ci hai mostrato le sensazioni sensoriali di Abigail 🙂
22/02/2016 at 13:02
Ti ringrazio Serena! I vostri commenti sono il mio input a proseguire! 😀
20/02/2016 at 05:43
Almásy non c’entra nulla, ma Abigail riesce ad approfittare della distrazione di Edison… –
Tensione e suspense, ottimo, avanti così 😉
19/02/2016 at 16:11
Almasy è persona esperta, quindi penso si tratti di un suo escamotage per cogliere Edison di sorpresa.:-)
18/02/2016 at 21:45
Il punto di vista della rapita si è già intuito in questo episodio e nell’ultima scena – comunque già una visione del suo punto vista trattandosi di una narrazione in terza persona limitata – per cui troverei interessante ( ma la platea mi smentisce) il punto di vista del rapitore. Certo svelerebbe i suoi piani rendendo tutto meno incredibile, ma servirebbe a comprendere il nodo della questione in modo più introspettivo. Spero non salterai all’uso della prima persona, non sarebbe un bel salto. Usa il punto di vista in terza limitata… Oppure fai come vuoi, mi piace in ogni caso e molto, il tuo modo di raccontare. 😉
18/02/2016 at 23:53
Apprezzo molto i tuoi ragionamenti e li trovo molto interessanti…ne terrò certamente conto! Grazie Alessandra!!
18/02/2016 at 10:24
Un racconto storico non è mai facile da gestire perché, a differenza degli altri generi, ha bisogno di quel quid in più per essere credibile. Per questo motivo, nonostante il tuo incipit fosse veramente molto bello, ti ho tenuto d’occhio per un po’ prima di commentare. E devo dire che fin qui, non mi hai deluso. La tua storia è costruita molto bene, è intrigante e apprezzo abbastanza il tuo stile di scrittura – stai un po’ più attento alla punteggiatura e cerca di usare meno gerundi, piuttosto, se riesci, accorcia i periodi. Per il resto, bravo, ti seguo!
18/02/2016 at 10:56
Be che dire…trovarsi un commento come questo non può che spingermi ancora di più a buttarmi a capofitto in questo fantastico mondo che è la scrittura…grazie per i complimenti e, soprattutto, per le critiche costruttive, delle quali faro enorme tesoro!
17/02/2016 at 18:44
Almasy! Una voce esterna
16/02/2016 at 18:13
Indubbiamente, Abigail. E’ protagonista tanto quanto Almasy e Edison, solo che si ritrova in una situazione drammatica nelle mani di un “posseduto”.
Bravo, a presto! 😉
16/02/2016 at 18:02
Io direi Abigail.
Almasy potrebbe forse raccontare la ricerca, l’inseguimento.
Edison sembra posseduto, non credo possa essere razionale 🙂
Poi, sia quel che sia 😉
12/02/2016 at 17:47
” Esiste un mondo dove l’asfalto si arrende all’imponenza della sabbia” … un attacco davvero valido. Un incipit interessante. Letto fin qui volentieri. Se l’attacco – sopracitato – fosse tematico, avresti rispettato in tutto e per tutto la costruzione narrativa di una buona struttura e quindi di una buona scrittura; spero si rivelerà tale. Seguo per scoprirlo. 😉
12/02/2016 at 18:07
Grazie per la fiducia e spero di non deluderla! A presto 🙂
12/02/2016 at 17:36
Assolutamente insieme…non commetteranno l’errore di separarsi… Mi piace questa storia che vede da un lato Almasy e dall’altro Edison e la sua “trasformazione”! 🙂
12/02/2016 at 15:38
Insieme, mai separarsi. Lo ha detto lo stesso Almàsy poco prima, l’importante è che prendano la giusta direzione. Al prossimo 😉
09/02/2016 at 09:58
Ciao Mattia, bravo continua così che sta venendo una storia ricca . 🙂 Penso sia il momento del rapimento! A presto!
09/02/2016 at 10:47
Gentilissima!!!!
08/02/2016 at 18:36
Vediamo cosa nasconde la caverna misteriosa…
08/02/2016 at 18:10
Edison rapisce Abigail, mi sembra il momento giusto.
Ottima azione e suspense, avanti così 😉
08/02/2016 at 18:39
Grazie per il commento e la costanza nel seguirmi!
04/02/2016 at 20:15
Il quarto capitolo credo che sia un buon punto per scoprire cosa è accaduto ad Edison. 😉
04/02/2016 at 18:38
Edison li aspetta fuori dalla caverna, in atteggiamento tutt’altro che amichevole.
Chiaro che al nostro Edison è accaduto qualcosa. Vediamo che succede.
ciao…
02/02/2016 at 09:35
Ottimo, hai messo insieme due opzioni e le hai coniugate perfettamente. 🙂 ora voto che non trovano Edison, ma un indizio. 🙂
02/02/2016 at 14:06
Molto gentile! E ottima scelta 😉
01/02/2016 at 19:01
Di Edison nessuna traccia, ma trovano un indizio che lascia pensare che l’uomo scomparso abbia visitato la grotta prima di loro.
Bel episodio, e ti ringrazio per aver inserito anche la “mia” opzione.
Bravo e al prossimo 🙂
01/02/2016 at 20:46
Figurati, grazie a te! Mi piaceva l’idea e ho cercato di sfruttarla al massimo! 😉
01/02/2016 at 18:24
Tutte opzioni interessanti, ma direi che Edison è ferito.. da cosa??
01/02/2016 at 18:29
Sempre tempestiva Serena 🙂 Vedremo!!
01/02/2016 at 15:44
Davvero intrigante. Ti seguo subito.
01/02/2016 at 16:36
Grazie Gianluca!
30/01/2016 at 10:31
voto per la scomparsa di uno dei compagni. storia interessante, ti seguo!
29/01/2016 at 20:50
Nonostante sia in minoranza, ho votato affinché al loro risveglio trovino un ambiente completamente diverso.
Bel incipit, scritto magnificamente e con i personaggi ben delineati, seguo con molto piacere.
30/01/2016 at 09:41
Ti ringrazio Danio! E chissà che anche la tua opzione non entri a far parte del proseguimento della storia! 😉
29/01/2016 at 16:35
Un ottimo inizio il tuo. 😀 affrontare un racconto storico non è per niente cosa facile… 🙂
Io voto che scompare un esploratore. alla prossima. 😉
29/01/2016 at 18:16
Grazie! Davvero una scelta interessante la tua
29/01/2016 at 13:04
Bell’incipit, quante cose ci hai già detto su questi personaggi e sui loro caratteri così diversi. Hai saputo farlo con bravura, pochi elementi ma significativi.
Esploratori e avventura, ci sto e ti seguo 🙂
29/01/2016 at 13:43
Grazie Serena, molto gentile. Credo che nel corso della storia scoprirai – e scorprirò – ancora molto su di loro 🙂