Un mondo di soldi

Complimenti, hai vinto!

Boris Omodefici era un uomo di trent’anni che passava la sua vita nella speranza che gli capitasse qualcosa di eclatante e indescrivibile.
Tradotto in parole semplici, non faceva altro che perdere tempo davanti al computer passando da un sito a un altro senza alcuna connessione logica.
Ma quel giorno la vita di Boris cambiò e lui non era affatto preparato a ciò che lo aspettava.
“Complimenti, sei stato selezionato tra un triliardo di visitatori e hai vinto un mondo di soldi! Ritira subito il tuo premio chiamando il numero che troverai in fondo a questo annuncio. Hai solo dieci giorni di tempo a partire da ora!”
Gli occhi di Boris si soffermarono più volte sull’avviso che gli aveva occupato buona parte del desktop.
Non era un annuncio particolarmente elaborato, l’unica immagine che accompagnava le lettere era un pianeta composto interamente da banconote verdi.
Su che diavolo di sito aveva cliccato?
– La solita truffa. – sbuffò, scuotendo il capo e andando a chiudere la finestra dell’annuncio.
Con sua grande sorpresa se ne aprì subito un’altra.
Stessa immagine ma con parole differenti: “Tranquillo, non è la solita truffa. Fidati di un annuncio anonimo e ritira subito il tuo mondo di soldi!”
– Insistente e fastidiosa. – imprecò e chiuse anche la seconda finestra.
Pochi secondi e se ne aprì una terza.
Nuovamente l’immagine del mondo composto da banconote ma questa volta era accompagnato da una singola parola: “Chiama.”
Boris esitò qualche secondo e staccò la spina del computer, spegnendolo bruscamente.
– Uff… dannati imbroglioni, ormai sono ovunque. – biascicò, scivolando dalla sedia e gettandosi sul letto.
– Ehi amico, tutto bene? – la porta si aprì e sbucò il capoccione rasato di Gisberto Faccettato, migliore amico e coinquilino di Boris.
I due avevano frequentato insieme il liceo e da allora non si erano mai persi di vista.
Entrambi appassionati dell’arte di sprecare il proprio tempo online, avevano deciso di trasferirsi e di provare a costruire qualcosa insieme.
Gisberto era un visionario e voleva creare un’applicazione “speciale” che gli avrebbe permesso di diventare ricco da far schifo.
Boris gli serviva come aiuto economico, supporto morale, beta tester e soprattutto per la parte legata alla programmazione di cui era sufficientemente in gamba.
Il problema era che entrambi erano fin troppo deboli alla pigrizia e quindi non avevano fatto ancora nulla di vagamente utile.
– Uh? – Boris guardò l’amico e scrollò le spalle, indicandogli la spina del computer che ciondolava impigliata in una matassa di fili che era fin troppo visibile da sotto la scrivania.
– Morto il pc?
– No… è vivo, credo. Una truffa fin troppo insistente mi ha fatto innervosire e…
– …e quindi mi mandi a quel paese il computer? Diamine Boris, lo sai che quel coso ci serve per lavorare!
– Mica è morto, vedi che funziona ancora.
– Lo spero, non ho proprio voglia di chiedere altri soldi ai miei.
– Seh. Piuttosto, come va con il tablet?
– Tutto bene, ho scaricato un giochino che è la fine del mondo.
– Non ti serviva per l’applicazione da creare? Avevi detto che le idee migliori ti venivano quando stavi al bagno e che quindi ti serviva qualcosa su cui poter lavorare nell’immediato.
– Questo è vero, ma…
– Volevi farmi spostare l’intera postazione del computer davanti al gabinetto!
– Anche questo è vero, ma…
– Ma… cosa?
– Devi vedere quel giochino che ho scaricato, è droga pura!
– Sei un idiota.
– Ah? Niente giochino per te. Piuttosto, vedi se il computer funziona, ok?
– Sì, lo faccio dopo…
Gisberto diede un’ultima occhiata al computer e uscì dalla camera.
Boris aveva mentito, non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal letto.
Fu in quel momento che il cellulare iniziò a squillare.
– Oh che rottura. – imprecò, afferrò lo smartphone di penultima generazione e adocchiò il display.
La chiamata era da parte di un numero sconosciuto ma Boris rispose comunque – Pronto?
– Complimenti! – l’interlocutore aveva una voce metallica ed entusiasta.
– Eh?
– Complimenti!
– Senta, non ho intenzione di comprare nulla.
– Hai vinto!
Boris sgranò gli occhi e per qualche secondo rimase muto col cellulare premuto contro l’orecchio – Come ha detto?
– Complimenti, hai vinto un mondo di soldi! Ritira subito il tuo premio, hai solo dieci giorni di tempo per farlo.
Il cuore di Boris iniziò ad accelerare e per qualche istante pensò di aver immaginato tutto.
Allontanò lentamente il cellulare dal proprio orecchio e fissò il display.
La chiamata era reale e riusciva a sentire la voce che dall’apparecchio non faceva altro che ripetere: Complimenti, hai vinto! Ritira subito il tuo mondo di soldi!

E ora che cosa deve fare Boris?

  • Riprende la chiacchierata con tono serio e professionale. (67%)
    67
  • Riprende la chiacchierata con tono sfrontato e fin troppo leggero. (0%)
    0
  • Chiude bruscamente (solo così chiude le cose Boris) la telefonata. (33%)
    33
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16 Commenti

  • Ciao, prima storia che leggo, su questo sito. La trovo divertente e non annoia mai. Hai il pregio di rendere credibili i personaggi, che hanno un loro modo di parlare ed una loro personalità. Mi ricorda molto un film horror, forse thailandese, che pero’ prende una piega del tutto diversa. Il tizio riceve dei bonifici sul conto dalla voce misteriosa, ogni qualvolta compie atti sempre piu’ atroci. Un saluto.

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