pomeriggio dell’ 8 Febbraio
“Nel fondo dei suoi occhi c era la luce , ma quella luce era fine a sé stessa , una luce in grado di salvare , una luce pura . Lei aveva sia del ghiaccio sia della fiamma , ma erano in perfetto equilibrio ed era da questo magnifico mix che portava alla nascita della luce. Non si poteva replicare , era unica e inimitabile , in fondo la miscela era difficile da ottenere, ma proprio questa difficoltà faceva si che fosse così attraenteSta di fatto che ancora ad oggi l unica luce è data dai suoi occhi e che l’ Osservatore è ancora allo opera , alla ricerca non tanto di altre luci , quanto piuttosto alla massima comprensione della sua…”. Non so se leggere questo paio di frasi mi fa morire dal ridere o no. Perché ho dato ascolto a quella vocina nella mia testa che diceva: « Ritorna su quel sito, ne varrà la pena!». Ad onor del vero, ne era effettivamente valsa la pena, infatti ho recuperato l’ispirazione per continuare un romanzo da tempo relegato nel cassetto sotto la scrivania. Però c’è stato anche un terribile retro della medaglia. Avevo trovato quel racconto scritto da me che finiva in quel modo. Peccato che poi le cose non sono andate nel verso giusto. Non sono mai riuscito a capire davvero quella luce… Procediamo però con ordine Perché sono qua a leggere vecchi racconti, scritti chissà quando e chissà con che mood invece di studiare per questi dannatissimi esami che poco probabilmente passerò? Esattamente ne momento in cui finì il pensiero sullo studio il mio telefono iniziò a squillare. Indovinate un po’ chi era? Se avete pensato a mia madre, la risposta è esatta. Qua viene il bello però. Per una mamma uno studente fuori sede fa solo una cosa: studiare. Ed è esattamente quello che per lei sto facendo. White lies si chiamano. Bugie bianche, bugie a fin di bene. Chiusa la chiamata ritornai alla lettura dei miei vecchi racconti. Non dico di essere migliorato nello stile di scrittura, ma per piacere, davvero facevo così pietà? Poi, per l’ennesima volta capitai su quel testo. A dire il vero prima ho mentito, non è vero che ho dimenticato com’ero mentre scrivevo quei racconti, anzi per questo racconto in particolare me lo ricordo benissimo: ero follemente innamorato. Però c’est la vie, le cose vanno e vengono e Margherita mi ha lasciato. Ormai più di un mese fa se includiamo quell’inutile storia della pausa. Per la cronaca, quando mi chiese la pausa io ci speravo ancora, ma poi pian piano le mie speranze sono evaporate come neve al sole. Luce in grado di salvare eh? Invece è stata una luce così forte che alla fine mi sono bruciato. Altro che Dante, ora mi sento più Icaro. Beatitudine fino ad un certo punto, poi diritto fino al sole e le mie ali di cera non hanno semplicemente retto. Perché tutto questo deve capitare proprio oggi? anzi perché tutto questo deve venirmi in mente proprio il giorno prima di una data molto importante? Cavolo domani sarebbe stato il mese prima del nostro anniversario. Io avevo già tutti i miei programmi, ora sono completamente rovinati. Tutto sommato, la situazione non mi fa solo male, anzi non so perché ora come ora mi trovo persino a sorridere. Perché chiederete voi? Semplice, tutto questo è successo perché mi sono dimenticato di cancellare dal mio “bellissimo” iphone il promemoria. Lei non lo sa e probabilmente non lo saprà mai, ma io non mi sono mai ricordato una data di questo tipo da solo, anzi avevo una sveglia a mezzanotte e un minuto che lo faceva per me. Ora, prima di andare a dormire stasera e svegliarmi per l’allarme devo ricordarmi di toglierla.Lei mi manca moltissimo. É passato del tempo e sfruttando a mani basse la mia proverbiale insensibilità sto riuscendo a dimenticarla piano piano e, seguendo il consiglio di mio padre, “chiodo scaccia chiodo”, sto ampliando i miei orizzonti. Non ci credevo neanche io, ma sono riapparse ragazze che erano da secoli che non vedevo e con alcune di esse ci sono pure uscito un paio di volte. Peccato che sarò anche insensibile, ma non ho un cuore di pietra. Non l ho ancora superata. Sono felice? Sì. Mi riesco a divertire? Più o meno sì. Penso a lei? Ogni mattina appena alzato e prima di andare a dormire. Chissà cosa starà facendo lei in questo momento. Sarà ancora all’estero coi suoi genitori o magari sarà tornata nel bel paese dalle sue amiche? A pensarci mi si stringe il cuore. Io credevo nella nostra relazione a distanza, ci credevo. Credevo in lei, credevo in noi e in tutto il resto. Non sarei mai arrivato a pensare che il motore della nostra relazione sarebbe andato avanti con la mia sola benzina. Dannazione. Perché le cose sono dovute andare così tanto storte? Come è potuto succedere? Comunque sia, a suo tempo mi sono fatto una promessa, per il nostro anniversario l’avrei superata, mi costerà un tatuaggio,ma riuscirò a superarla. Chissà ora cosa accadrà in questo mese, che altri “scherzi” mi riserverà tutta la vita che avrò davanti. Non penso che questa sia la fine del mio mondo, anzi. Questo mi permetterà solo di farmi le ossa.
Quale sarà il giorno successivo che comporrà questo racconto ?
- il 13 Febbraio il giorno in cui sono tornato a casa (25%)
- L'11 Febbraio , quando sono uscito con degli amici (0%)
- il 9 Febbraio l'inizio della fine (75%)

10/02/2016 at 21:42
Ciao io dico per il momento capì che qualcosa non andava 😉
09/02/2016 at 10:11
Ciao Francesco, andiamo “sparati” al 9 di Febbraio. L’unico suggerimento è di spezzare un po’ la narrazione, qualche pausa fa molto bene! 😉
09/02/2016 at 11:23
ciao, grazie di essere passata 🙂 che intendi con spezzare un po’ la narrazione ? 🙂