Dove eravamo rimasti?
la notte tra il 9 febbraio e il 10 febbraio
Lo ammetto, ad essere sinceri della mia battaglia contro me stesso temevo di più questo giorno e temo ancora di più il suo corrispettivo tra un mese. Sì ho detto temevo per un motivo molto semplice. É quasi mezzanotte e paradossalmente oggi è la giornata in cui ho pensato meno a Margherita, anzi la mia attenzione è stata stuzzicata da un’altra persona, peccato che è letteralmente un gradino sopra di me. Avete presente quei colpi di fulmine che sai che non potrai mai ottenere? Beh è esattamente questo di cui sto parlando. Però vedremo, chi vivrà, vedrà si dice no?
Stavo dicendo, 23.30 e il giorno, o meglio la notte passava liscia come l’olio. Tanto è che ero bellamente perso nella ricerca di due cose: un nuovo gruppo heavy Metal da ascoltare e il prezzo di una Scarnificazione. Una scarnificazione con un soggetto molto semplice, un serpente che si mangia la coda attorno al braccio e un ala sulla spalla. Bellissimo. Peccato che stranamente sul web non si trova niente. Poi, con tutta la calma del mondo, con un suono che sembrava venuto da chissà dove squillò il mio cellulare. Un unico rintocco, la suoneria del messaggio. “Chissà chi può essere?” pensai. Non c’era nessuno che potesse cercarmi a quell’ora. Neanche io mi cercherei a quell’ora per intenderci! Rimasi di sasso quando vidi che era da parte di Margherita. Dopo, averlo letto, riletto e riletto ancora ci rimasi molto male. Che si fosse completamente rincitrullita nel mentre? “volevo raccontarti della mia giornata, andata in modo abbastanza strano tra l’altro, però credo non sarebbe giusto” Dire questa frase, ad un persona come me è come dire : “Ehi ho una cosa interessantissima da dire, ma non te la dico perché sono stronza”. «Yee» dissi con il pugno alzato verso il silenzioso schermo del telefono. Poteva ben dirmi cosa era successo. Anzi, ancora adesso a distanza di qualche ora sto sperando che me lo dica. Sono curioso io. Tanto ho notato che il fatto che mi scriva non mi dà fastidio, anzi mi diverte in un modo tutto mio. Non sono pronto a risponderle, in fondo c’è qualcosa in ballo prima che lo faccia. Una sorta di sorpresa che esula dalla mia scommessa personale, quindi io posso esimermi ancora per una quantità indeterminata di tempo dal risponderle, però lei dovrebbe come minimo quando dice qualcosa dirla fino alla fine. Tutto questo per dire che probabilmente questa è la terza volta che mi arrabbio davvero tanto con lei. Non ha senso, è una cattiveria gratuita. Sa come sono, questa cosa poteva evitarla. La prima volta che mi arrabbiai con lei fu per una cosa di cui lei non ha sicuramente memoria. Mi arrabbiai quando per la prima volta passò più tempo a dormire che a stare assieme a me. Fu insopportabile, terribile e inammissibile, ma la “perdonai” perché era molto stressata in quel periodo e in fondo “con me stava bene”. La seconda volta mi infuriai per il fatto che , due settimane prima di lasciarci, disse che la davo per scontata. Non l’ho mai fatto, mai. Anzi se c’è una cosa di cui sono sicuro è che non ho mai dato per scontato qualcosa nel nostro rapporto. Anzi, pensate un po’, il mio unico rimpianto è non avere insistito un po’ di più per fare più attività assieme. Stupido orgoglio, che alla fine quello è, che mi ha impedito di farle capire quanto in realtà mi divertissi mentre stava con le sue amiche. Sono un tipo abbastanza solitario, ma vederla così felice ne valeva la pena. Un suo sorriso valeva ben una serata in discoteca! Stupido che sono. Però è dai proprio errori che si impara, sono comunque cose che posso migliorare. É incredibile quanto una persona, per quanto le cose possano andare male, ti possa insegnare. Ok, mi ha fatto arrabbiare per la terza volta, ma c’est la vie. Sta di fatto che ormai è il 10 Febbraio e tra un po’ è l’alba. So che non arriverà il messaggio con su scritta la sua giornata, ma sono sveglio per un altro motivo. Mi alzo dal letto, guardare il soffitto è noioso. Apro la finestra e inizio a fumare una sigaretta. “Hobby nocivo” acquisito da poco, ma è sorprendentemente efficace per riflettere. Nessuno può sapere se non l ha mai provato quanto sia tremendamente utile. Su cosa sto riflettendo mentre il sapore schifoso della sigaretta mi si attacca sul pigiama e sul corpo? Non sto pensando a lei, sto pensando alla sua schiena. “mi sembra che non stiamo maturando assieme, non sei al mio fianco, ma dietro”. Era brava Margherita con le parole e spero lo sarà sempre. Però dirmi questa cosa vuole dire che io di lei senza saperlo vedevo e vedo solo la sua schiena. Terribile come fatto. Istintivamente porto la mano sul tatuaggio che ho sulla mia di schiena, una fenice. Rinascita. Una gigantesca rinascita me lo sento. Pensando a queste cose, piano piano mi si insinuò un brutto pensiero nella testa. Il nostro rapporto non era perfetto, anzi aveva molti buchi che probabilmente lei non ha mai notato per davvero. Una cosa che era successa però scosse più me. Scosse me che non sono così sensibile come si pensa. Stavo pensando a…
Qual'è l'evento su cui Elia sta riflettendo, mentre aspetta un messaggio che probabilmente non arriverà mai ?
- Al momento in cui capì che qualcosa non andava (100%)
- Al momento in cui lei decise di andare a vivere all'estero (0%)
- al momento in cui pensò davvero di lasciarla (0%)

10/02/2016 at 21:42
Ciao io dico per il momento capì che qualcosa non andava 😉
09/02/2016 at 10:11
Ciao Francesco, andiamo “sparati” al 9 di Febbraio. L’unico suggerimento è di spezzare un po’ la narrazione, qualche pausa fa molto bene! 😉
09/02/2016 at 11:23
ciao, grazie di essere passata 🙂 che intendi con spezzare un po’ la narrazione ? 🙂