Dove eravamo rimasti?
Le mattine uggiose
Che bello è svegliarsi dopo un sogno bellissimo, non ricordarselo. Alzarsi, fare le cose che si devono fare e poi vedere due coppie di numeri scritte a caso il giorno prima: 1111. In quel momento il cervello umano collega tutto. Va a ripescare il sogno e un sentimento strano si insinua nella tua mente come una crepa. Perché mi devi finire sempre in testa? Perché devo sognare il tuo compleanno mai festeggiato? Solo che non lo festeggiavo con Margherita, lo festeggiavo con Giada. Perché le cose devono complicarsi sempre a caso? Eppure ieri avevo passato una bella giornata con lei… Peccato che la mia testa stupida deve stupirmi ogni volta? Perché poi proprio quel compleanno? Quel compleanno che non passammo assieme solamente perché non ci capimmo. Tu diedi un valore di quattro alla mia presenza lì (per il mio bene(?)) e io me la presi. Me la presi così tanto che impuntai i piedi a terra come un bambino e me ne andai da quella stazione senza biglietto. C’est la vie proprio… Che stupido. Dovevo comunque prenderlo il biglietto e arrivare da te vero? Ti saresti arrabbiata, ma magari poi avresti cambiato idea. Peccato, il passato non può tornare. É il bello del passato. Sai una cosa miss personalità plastica? Ultimamente sto pensando che tu hai fatto veramente poco per me. Vuoi che fosse la mia prima relazione, vuoi che comunque sono “un cavaliere”, vuoi che hai cambiato il mio mondo da così a così, ma io ti ho sempre messa su un piedistallo. Venivi prima di tutto anche se non sembrava. Perché? Perché il mio unico desiderio era riuscire a farti felice. Per te invece io cos’ero? Lo stronzo di turno che ti faceva ridere ogni tanto? Che vedevi solo quando tu avevi voglia? Che , al di là di tutto, facevi fare solo quello che volevi tu? Mi hai mai davvero cercato? Non è che sei stata tu a darmi sempre per scontato? E io stupido a fartelo credere?
“Andiamo”
Testa stupida… Karmicamente il mio cervello pensa ad un unico evento mentre rifletto su ste cazzate non vero.
La bici. Te la ricordi vero? Possiamo dire che sia stato un evento emblematico del nostro rapporto? Non ti starò a riaccostare cosa è successo. Lo sai già. Però vorrei farti soffermare su una scena. Quello sguardo che hai tanto amato non era preoccupazione. Era terrore puro. Il terrore che si ha quando si perde la cosa più importante nella propria vita. Chi lo sa , magari in questo momento sei ancora viva solo perché il diavolo si è preso davvero metà della mia vita. Beh se fosse davvero così… Sono contento di averlo fatto. Metà della mia vita per te mi pare uno scambio equo… Non è che il diavolo abbia capito bene cosa intendessi, ma si sa , nella velocità del momento chissà cosa ha capito del mio borbottio.
Mi scende una lacrima solo a pensarci. Che stupidi che siamo. Che sei tu e che sono io. Tu, che non stai attenta ai binari e io, che mi preoccupo terribilmente… Una metafora delle nostre esistenza proprio. «Mi sembra di farti da mamma». Deficiente. Idiota. Scema. Mi sono preoccupato così tante volte per te che avrei dovuto dirtela io sta frase « Mi sembra di farti da padre» Avrei dovuto dirti. Come il nostro primo capodanno … Dio mio quanto ero preoccupato anche lì. Sarò io stupido, ma penso che in rapporto sia importantissimo fare grosso modo i genitori dell’altro. Nei limiti, ma preoccuparsi e aiutarsi è ciò che rende una coppia, una coppia.
Quanto siamo diversi. Pochissime cose in comune. Praticamente tendenti a zero… Perché non riesco ad odiarti? SAREBBE tremendamente tutto più facile, ma non riesco a farlo. So già come passero questa giornata… Bene per dio, ma vorrò scriverti tutto il tempo. Magari alla fine cederò o magari no. Cavolo vorrei solo una tua reazione. Una.
Quella dannata bici… Quei dannati freni… Mi sono davvero spaventato a morte quel giorno. Davvero tanto. Abbiamo passato proprio dei bei momenti eh?
Non sei curiosa di sapere cosa succederà nel nostro futuro? Con chi saremo, dove saremo? Con chi andremo a vedere quel film nel 2018? Magari per quella data saremmo così diversi che ignoreremo bellamente la promessa. Chi lo sa…
Togliti quelle stupide maschere. Non stai bene tu con le maschere. Tra i due sono sempre stato io quello più “teatrale”. Tu eri quella genuina e pura, io quello oscuro e corrotto. Non puoi venirmi a dire che hai delle maschere, è sbagliato. Offuscano quello che sei e, purtroppo lo penserò sempre, quello che sei è troppo luminoso sì, ma è bello. Il mondo ha bisogno di persone cieche. Che ingenuità… Ancora una volta voglio solo che tu sia felice. Chissà cosa pensi. Penserai che sono un coglione probabilmente. Uno stupido. Un Fora… Tutto questo mi intristisce… Mi intristisce anche solo pensare a questa ipotesi. Sono cambiato, per quanto tu possa dire, ma… Margherita rimane sempre una persona importante per me. Non voglio perderla…
Fu così che il cavaliere riprese a camminare nel deserto? Arriverà al castello? Troverò una strega e una principessa imprigionata o solo la principessa?
di che terribile evento parlerà il prossimo episodio?
- o... come Elia pensa che stia Margherita e il contrario (100%)
- della volta in cui Elia pensò di lasciare Margherita (0%)
- di quel post oktoberfest (0%)

10/02/2016 at 21:42
Ciao io dico per il momento capì che qualcosa non andava 😉
09/02/2016 at 10:11
Ciao Francesco, andiamo “sparati” al 9 di Febbraio. L’unico suggerimento è di spezzare un po’ la narrazione, qualche pausa fa molto bene! 😉
09/02/2016 at 11:23
ciao, grazie di essere passata 🙂 che intendi con spezzare un po’ la narrazione ? 🙂