EVE

“Connessione effettuata con successo”

Il Connettore entrò nel suo sistema nervoso in maniera più brusca del normale, facendolo sussultare sul lettino.

«Tutto ok?» chiese Lucy dallo schermo fissato sulla parete.

Novan annuì senza riuscire a nascondere una smorfia. Si voltò. Di fianco a lui una seconda branda uguale alla sua era occupata da una giovane donna. «Come stai?»

Lei deglutì, rigida, lo sguardo fisso al soffitto costellato di lampade circolari. «E’ strano» si limitò a dire.

Con gesti lenti e controllati, Novan le scostò i ciuffi rossi che le erano caduti sugli occhi. «La prima volta è sempre così. Ti abitui in fretta.»

Sulla parete-schermo Lucy si sistemò la treccia bianca su una spalla. «Parametri nella norma. Connessione a EVE tra centottanta secondi.» Cambiò tono. «Cerca di rilassare i muscoli, Rosemary. Così entrerai più facilmente.»

Dietro la testa di Novan e la sua compagna, due grandi strutture metalliche tubiformi uscivano dal muro e rimpicciolivano fino a costituire una sorta di casco, con un prolungamento sotto alla branda composto da tubicini a lisca di pesce. Nuca e spina dorsale dei due erano collegati al Connettore appena entrato in funzione.

«Andrà tutto bene» mormorò Novan. «E’ solo una prova. Se non sei idonea Lucy ci riporta subito fuori.»

Rosemary annuì secca. Si umettò le labbra. «Lo so. Sto bene. Non so quando comincerò a pentirmi di averlo voluto fare, ma sto bene.»

Novan rise scuotendo il capo. Cercò la mano di lei e la strinse forte. «Pronta?»

«Si» rispose Rosemary dopo un po’.

«Sessanta secondi» esclamò la voce grave di Lucy. Lo schermo su cui appariva il suo mezzo busto si era oscurato. Le luci si spensero gradualmente lasciando la stanza nella penombra: rimasero le strisce al neon che ne occupavano gli angoli a permettere ai due di scambiarsi un’ultima occhiata complice.

Il connettore iniziò ad emettere un fischio che si fece sempre più acuto fino a superare lo spettro udibile dell’orecchio umano. Entrambi percepirono un flusso di energia cominciare a vibrare e scorrere dalla cima del capo giù fino alla base della colonna vertebrale.

«Trenta secondi!»

«Ricordami perché l’ho voluto fare» esclamò Rosemary. Stritolava le dita di Novan fra le sue.

«Perché sei stanca di lasciarmelo fare da solo» fece lui. «E perché sei un po’ matta. Per forza. Altrimenti come potresti stare con uno come me?»

La stretta di mani si allentò. Entrambi presero un bel respiro. Sul soffitto comparve un ologramma animato blu e rosso che consigliava di non muovere gambe e braccia, di drizzare il più possibile schiena e collo sul letto e di non piegare la testa.

«Venti secondi! Novan, come d’accordo vi inserisco nella Struttura, così le puoi insegnare le basi.»

«Ottimo» fu la risposta calma di Novan.

Il Connettore prese a borbottare una serie di strani crepitii.

«Rilevo un leggero sovraccarico nel sistema di connessione» dichiarò Lucy, un velo d’apprensione nella voce. «Proseguo?»

I suoni anomali persistevano. Novan aggrottò le sopracciglia. Era già successo altre volte, niente di strano. Qualche pezzo un po datato, forse. Non correvano pericoli. «Prosegui.»

«In ogni caso sono pronta a disconnettervi. Dieci secondi!»

Di nuovo la mano di Rosemary si serrò in una morsa. Novan non poteva voltarsi, perciò spostò solo lo sguardo. «Ti amo.» Scorse il cespuglio rosso sulla testa di lei ondeggiare in un cenno affermativo.

«Cinque! Quattro! Tre! Due! Uno… »

Il Connettore tornò a fischiare rumorosamente e il flusso d’energia che emanava raggiunse il picco di attività andando a mescolarsi con quelle dei due giovani, che avvertirono una sensazione di prurito e tremore su tutto il corpo.

D’improvviso giunse allarmata la voce di Lucy. «Mi dà un errore! Impossibile Connettersi! Cosa vorrebbe dire! Provo… a… com… come! Non riesco a disinserirvi dal processo! No, no… dannazione! Non posso annullare! Novan! Mi sentite? Rose! Il sistema è impazzito!»

Ma per via del rumore, e dell’input che il macchinario inviava ai corpi di Novan e Rosemary per guidare le loro coscienze nel sistema EVE, nessuno sentì la disperazione di Lucy.

«Ragazzi! Rag… Ah! Connessione effettuata con successo. Ce l’avete fatta! Mio dio, siete entrati. Grazie al cielo… Ok, vediamo di aprire il canale di comunicazione interna… ecco… fatto! Qui Lucy, mi sentite? Novan. Novan… Rose. Ci siete? Riuscite a sentirmi?»

Bianco. Solo bianco, ovunque.

Senso di leggerezza, come di volare, poi la forte rotazione e il boato finale. La connessione è andata bene, pensò Novan traendo un sospiro. Si mise seduto su un pavimento invisibile, guardando intorno a sé il vuoto bianco della Struttura di EVE.

<Rose?> chiese. La sua voce si perse nello spazio infinito. Non ottenne risposta.

Rosemary non era lì. Non c’era.

Lo stomaco di Novan si contorse e il sangue gli si gelò nelle vene. <Rose!> gridò, scrutando il nulla come se questo potesse occultare qualcosa dietro di sé.

Cosa succede adesso?

  • Rosemary riesce subito ad entrare in contatto con Novan e diviene chiaro cosa è avvenuto durante la Connessione (18%)
    18
  • Solo e isolato dalla "realtà esterna", Novan mette a frutto la sua esperienza maturata nella Struttura per andare alla ricerca di Rosemary (45%)
    45
  • Lucy riesce a contattare Novan e insieme decidono cosa fare (36%)
    36
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33 Commenti

  • Ciao e bentornato! 😀
    Anche se è passato del tempo, continuo a trovare la tua storia veramente ben scritta e interessante. Voto per “Novan! Mi senti! Oh, dio… Sei vivo. Sei vivo. Ok, ascolta, posso inserirti in una dimensione, ma sarà casuale. Eve ci metterà un pò… ”
    Alla prossima!

  • Mi scuso con tutti coloro che stavano seguendo, mesi e mesi fa, questa storia. Per motivi personali ho accantonato The Incipit. Ora, “per caso”, sono tornato, e mi piacerebbe riprendere da dove ero rimasto. Mi auguro che non si sia depositata troppa polvere da non poterla cacciar via! Ma sono determinato. 😉 Grazie e a presto! 😀

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