Dove eravamo rimasti?
Contrapposizioni
Due sciamani, i detentori del sapere universale: Tziu Ladreddu il custode del tempo e Melkart, lo spirito della terra.
“Tziu Ladreddu, i “semplici” sono sulla via, la scopriranno presto”
“Non preoccuparti Melkart, è avvenuto perché è scritto, i saggi sono al sicuro, tu rientra tra gli umani, e fai in modo che tutto si svolga senza intoppi. Sarà l’inizio della consapevolezza per i “semplici”. Ora va”
“Adiosu (arivederci) Tziu Ladreddu”
All’università di Cagliari:
L’eccitazione era palpabile, la tavoletta poggiata in un panno di mussola, dava bella mostra di se nella scrivania del rettore. Piera non stava più nella pelle, un volume grande quanto una valigia sottobraccio e il viso arrossato accompagnavano una situazione ben più emozionante di quanto si aspettasse un’ora prima.
Il rettore, un personaggio dall’aria burbera e arcigna spostava lo sguardo da Piera alla tavoletta e scuoteva la testa come un “cagnolino no no” .
“Dott. Puxeddu dica qualcosa…” Fece Piera, impaziente di sentire cosa ne sarebbe stato della sua scoperta.
“Dottoressa, lei non doveva fare ricerche senza il mio nullaosta, lo sa? Sa che potrebbe perdere il lavoro sul sito per questo? E forse anche la cattedra?” Il viso di Piera diventò di tutti i colori e si affrettò a rispondere:
“Non ho fatto ricerche, è che…”
“Non voglio sentire pretesti. Questa tavoletta andrà al museo, ma prima passerà un po’ di tempo in restauro, arrivederci Dottoressa!”
Con le braccia al livello del terreno e il morale ancora più sotto, Piera raggiunse i compagni d’avventura nella scalinata fronte l’ateneo. Li guardo e sollevò le spalle, come a dire niente tavoletta, ne scavi né altro!
“Com’è andata?…ha…”
“Zitto Matthew, ho un diavolo per capello”
Diana che aveva capito la situazione, aveva un sorriso stampato in faccia che fece innervosire ancora di più Piera. Stava per sbottare quando Diana rivelò il pensiero che le provocava il buonumore:
“Ho la fotografia della tavoletta” disse candidamente.
A casa di Diana, radunati intorno al tavolo del soggiorno, con una gigantografia della tavoletta in scisto sotto gli occhi, i tre amici cercavano di tradurre i caratteri incisi in quella che loro credevano fosse la lingua scritta del popolo sumero.
“Qua c’è bisogno di un esperto. La scrittura cuneiforme fu inventata dai Sumeri in Mesopotamia nel III millennio A.C. Una lingua che genealogicamente non è imparentata né con quelle semitiche, né con quelle indoeuropee.
Il cuneiforme fu adottato dai Babilonesi, popolazione semitica, che si servì di questo sistema di scrittura fino al primo millennio a.C., con una serie di adattamenti e semplificazioni, fino alla scrittura semi alfabetica cuneiforme dell´impero persiano. Quindi, che ci fa una tavoletta con la scrittura sumera dentro una tomba precristiana?”
Piera espresse i suoi pensieri ad alta voce.
“Diana, conosci qualcuno che studia questa lingua e potrebbe tradurre? Tu sei sempre in giro per il mondo per partecipare ai congressi”. Chiese Matthew.
Diana portò lo sguardo verso l’alto, non voleva chiamare Paolo, aveva avuto una discussione accesa l’ultima volta che si erano visti. Aveva promesso a se stessa di non avere più nulla a che fare con lui. L’aveva combinata grossa. Non gli perdonava di averle soffiato il lavoro alla rivista “Archeo”. Aveva scelto giornalismo come indirizzo, ma voleva conoscere anche l’archeologia, Piera Loy, sua zia , l’aveva iniziata alle gioie delle antichità sarde. E ora, all’età di 26 anni si ritrovava a mandare curriculum a tutti i giornali come reporter d’assalto per i misteri archeologici. Aveva avuto la possibilità di lavorare per Archeo, una rivista autorevole, ma Paolo, chissà come, le aveva soffiato il lavoro. Le aveva detto che lui aveva una marcia in più, e cioè la laurea in archeologia e un’altra in lingue antiche, non solo il biennio come lei, quindi le aveva consigliato di riprendere gli studi e laurearsi in archeologia.
“ Si lo conosco, ma non mi va di contattarlo”
“ E’ una persona di cui ci possiamo fidare?”
“Sì ma è odioso, anche se è il migliore nel campo”.
Matthew non poté fare a meno di commentare la spiegazione di Diana: “ Anch’io sono odioso, ma mi vuoi bene lo stesso! Fai uno sforzo, ti prego, chiamalo”
Diana gli mostrò un ringhio degno di un pitbull, e si chiuse in un silenzio ostinato.
“ Zia, a questo punto, lascia stare, per il capriccio della nostra “socia”, non possiamo andare avanti. Io non conosco nessuno e tu non puoi chiedere di nessuno, sempre che non voglia rischiare il lavoro.”
Diana si girò di scatto dicendo: “ Ok, va bene, ma ti do il numero di telefono e lo chiami tu. Siamo d’accordo?”
Paola tirò un sospiro di sollievo vedendo che i ragazzi avevano raggiunto un accordo senza litigare. Annotò il numero del cellulare su un foglietto, salutò i nipoti e si diresse verso casa a pochi passi dalla Basilica di Bonaria. Nel frattempo chiamò Roberto, suo marito. Gli raccontò in breve l’accaduto e del dialogo avuto con il rettore a proposito della scoperta.
Tra divieti e capricci la storia prende una piega misteriosa arriveranno altri ostacoli?
- Riusciranno a trovare il bandolo della matassa. (0%)
- Un'organizzazione segreta cercherà di impedire con la violenza le ricerche. (60%)
- Entrano in gioco forze superiori. (40%)

06/04/2016 at 12:22
Ciao Anna,
Arrivo tardi ma mi sono rimesso in pari.
Sento mooolto vicino a me il tuo racconto. Tra l’altro col mio hanno almeno una cosa in comune: tu citi Melkart, e Melqart è il nome della nave che trasporta i miei scalcinati astronauti. Melkart o Mlqrt o letto al contrario Eracle, Ercole. E fatti non fummo a viver come bruti… e sappiamo tutti e due che oltre le Colonne d’Ercole il nostro eroe non trovò l’Atlantico, ma costeggiò a destra, verso il Sinis e quel grande golfo, dove… ma non divaghiamo 🙂
Narrazione avvincente che mostra che non è necessario chiamarsi Jack o Peter o Indiana o qualunque altro nome esterofilo per essere i protagonisti di un archeo-fantasy con tutti i crismi. Penso, come te, che la tua storia meriterebbe di avere un pubblico più vasto.
Hai chiesto consiglio su come fare. Posso darti il mio parere: per farti conoscere devi conoscere gli altri, quindi leggi più che puoi in questa piattaforma, commenta quello che ti piace o che veramente non ti piace, segui ciò che ti colpisce. Insomma, suscita curiosità: molti di quelli a cui scriverai un commento verranno a trovarti, leggeranno la tua storia, qualcuno di loro la troverà sicuramente interessante, altri ne leggeranno mezzo capitolo e magari solo per cortesia ti faranno un commento anche lusinghiero. Comunque, avrai ottenuto un po’ di pubblicità. Certo, ci vuole tempo e ci sono anche scorciatoie più veloci come la promozione. Vedi tu. Per il momento ti suggerirei di non completare la storia prima di aver provato ad aumentare il bacino di lettori. Io comunque ti seguo.
A si biri!
Ah, voto che is piccioccus iscoberrinti cancu’a cosa de incredibili!
04/03/2016 at 14:15
bellissima storia! Seguo
02/03/2016 at 00:32
I ragazzi scoprono qualcosa di incredibile. Mi sembra giusto in questo momento 😉
Ciao 🙂
01/03/2016 at 19:12
I ragazzi vengono rapiti dai Giganti…
Non era facile il passaggio al fantasy, ma ci sei riuscita alla grande. La scena era così vivida che l’ho vissuta insieme ai protagonisti. BRAVA.
01/03/2016 at 19:07
Ciao ^-^
Ero indecisa, ma alla fine ho scelto che i ragazzi vengono rapiti dai Giganti!
A presto 😀
27/02/2016 at 21:39
Bello! Sempre più interessante!
Direi che è ora di incontrare questi giganti!
Alla prossima 🙂
28/02/2016 at 14:03
Grazie, ma come faccio per far conoscere il mio racconto? Credo che non lo conosca nessuno, ho pochi lettori 😉
28/02/2016 at 14:56
Eh, bella domanda. ^^’
Il genere e lo stile sono molto importanti. Io cerco di leggere un po’ tutto, anche se i miei preferiti sono i fantasy; altri, invece, prediligono un genere e leggono solo quello.
Se sei interessata a far conoscere la tua storia, so che, tra i servizi di The Incipit, c’è anche quello che ti permette di promuovere il tuo racconto (credo che costi 9 euro) mettendolo in primo piano nella Home. Cliccando su “servizi editoriali” dovrebbero esserci tutte le informazioni a riguardo 🙂
28/02/2016 at 18:45
Mille grazie 😀
26/02/2016 at 20:31
I Giganti… sono curiosa di sapere chi sono e che ruolo avranno nella vicenda. Piera mi sembra una tipa che sa il fatto suo ed è a capo di un team tosto, i Giganti avranno filo da torcere 🙂
Bel capitolo, sai dare la giusta attenzione a tutti i personaggi, senza tralasciare storia e ambientazione. BRAVA!
27/02/2016 at 09:55
Finora gli indizi criptici sono in maggioranza, ma metterò anche un pizzico di Giganti. Grazie per gli apprezzamenti, ragazzi.
27/02/2016 at 13:24
Scusate, un piccolo lapsus, sono i giganti in maggioranza. Con il tablet non si vedeva bene
25/02/2016 at 23:29
Anch’io voto che è giunto il momento di far entrare in scena i Giganti, anche perché abbiamo superato il quinto capitolo. Tuttavia “Indizi criptici fanno presumere una scoperta eccezionale.” è la mia seconda opzione 😉
Ciao 🙂
27/02/2016 at 09:56
Facciamo tutte e due e non se ne parla più 😀 Grazie di esser passato.
Ciao
25/02/2016 at 21:27
Molto bello il capitolo! 🙂 questo gruppetto mi piace proprio!
Devo dire che mi incuriosisce molto l’opzione dei giganti, perciò voto quella!
A presto 🙂
27/02/2016 at 09:57
Senz’altro ti accontenterò, grazie di esser passata
😀
23/02/2016 at 08:48
Riusciranno a tradurre la tavoletta.
Un altro bel capitolo, personaggi ben tratteggiati brava.
23/02/2016 at 10:01
Grazie, questo è un primo capitolo di una trilogia, naturalmente cambia un pochino per via delle vostre risposte. Quando pubblicherò la trilogia vi farò sapere, intanto termino questo :
23/02/2016 at 01:48
Direi proprio “riusciranno a tradurre la tavoletta?”
Molto carino anche questo capitolo 🙂
ciao 😀
23/02/2016 at 00:20
Al capitolo 5 ci sarà la risposta alla domanda: “riusciranno a tradurre la tavoletta?”
Molto interessante come hai gestito l’introduzione dei “brutti ceffi” 😉
Ciao 🙂
21/02/2016 at 17:12
Facciamo entrare in scena un’organizzazione segreta.
Sembra promettere mooolto bene 😉
Ciao 🙂
22/02/2016 at 14:59
Ciao, grazie di essere passato
20/02/2016 at 21:27
Forze superiori.
Bel racconto, sia la storia che i personaggi risultano accattivanti. Seguo volentieri.
Alla prossima.
22/02/2016 at 15:00
Ciao Anna, vedrò di accontentarti
17/02/2016 at 15:47
Organizzazione segreta! Organizzazione segreta! Sono davvero curiosa di sapere cosa ne esce… Aspetto di leggere il prossimo capitolo!
16/02/2016 at 15:20
Voto “entrano in gioco forze superiori” XD Piera mi piace molto! Alla prossima!
16/02/2016 at 15:51
Purtroppo mi sono accorta che nel copia e incolla un nome è andato allo “sbaraglio” Quindi il “Paola” deve essere tradotto in Piera, mi spiace per la mia disattenzione 🙂
11/02/2016 at 17:20
Confesso che so quasi niente del “mondo dell’archeologia” (ho letto sulla scoperta della tomba di Tutankamon, da Carter), posso solo immaginare che un bravo archeologo deve essere intuitivo per credere che “c’è qualcosa d’importante” anche prima di trovarla. E quando succede che arriva l’intuizione, viene preso da una specie di febbre euforica.
Scoperchiamo questo vaso…
ciao
🙂
11/02/2016 at 20:37
Grazie, Maria, d’esser passata da queste parti 🙂
10/02/2016 at 22:37
Ciao io dico per l’ingegnere continua di nascosto gli scavi 😉
11/02/2016 at 12:16
Continua e scopre qualcosa che ….. Ciao Layla.