Immortal Knight walking

Scontro tra titani

Karter Lee quando ricevette il “pacco” dal suo Trasport personale quasi si aspettava qualche dito mozzato di qualche suo “amico”. Invece Cantius lo aveva stupito ancora una volta. Quel dannato, perché diamine gli aveva donato, per così dire, un fucile a Banisher?! Chi diamine era questo cavaliere che doveva eliminare ? Soprattutto… Il Banisher era famoso per essere l’arma più distruttiva di tutto il regno. Si diceva che i primi ed unici utilizzatori fossero stati i saggi di Shangri-La, utilizzandola per eliminare gli antichi demoni. Non nemici da poco conto. Karter Lee non era preoccupato, un mercenario del suo calibro non provava debolezze del genere. Era quasi curioso.

Cantius, il leggendario mercante aveva donato l’arma più forte del creato ad una persona dalla quale aveva subito, come sosteneva lui, un furto. Poteva solo voler dire due cose. O il vecchietto aveva tra le mani un affare bello grosso e persino il mercenario ci avrebbe potuto ricavare qualcosa o il nemico da affrontare era effettivamente di un livello superiore, ma comunque sarebbe stata una sfida interessante e il famoso sesto senso di mercenario gli diceva che qualsiasi entità questo cavaliere fosse lo avrebbe incontrato tra poco. Infatti, nel momento esatto in cui finì la frase il portone d’entrata della sua villa venne sfondato. Carter Lee non si preoccupò. Aveva guardie del corpo addestrate a fargli la guardia. Guardie del corpo addestrate personalmente da lui. Quindi se questo Cavaliere che, chissà per quale ragione, voleva la sua testa se la sarebbe dovuta meritare. Così con la calma che solo un esperto della propria arte può avere Karter Lee si fece un caffè. Arrivò a finirselo. Per un momento pensò quasi che il suo temibile avversario fosse stato sconfitto. Per un attimo pensò che forse avrebbe dovuto promuovere le guardie sopravvissute. Peccato che si sbagliava, di grosso anche. Cento guardie erano presenti quella sera alla villa di Lee il mercenario. Cento guardie vennero trucidate e mangiate da Kuro, il cavaliere nel tempo di un caffè. Quando l’armatura sfondò la porta quella villa aveva solo due persone al suo interno. « Eccoti, finalmente sei arrivato» disse con calma Karter Lee mettendo a posto la tazzina, mentre,con la calma di un serpente, estraeva e sparava il primo colpo di Banisher contro l’avversario. 

Lee si stupì quasi della prontezza di riflessi del nemico. Aveva schivato un colpo con zero preparazione e zero forza omicida. Sarebbe stato un combattimento molto difficile. L’avrebbe vinto probabilmente, ma probabilmente ci avrebbe rimesso almeno un arto. Il mercenario non faceva mai una valutazione senza pensare. Lui avrebbe sicuramente vinto, ma non ne sarebbe uscito indenne. 

Così sguainò la spada che aveva appoggiato sul tavolo e scattò contro l’armatura vivente. Lo scambio di colpi fu rapido e indolore per entrambi i contendenti. Però in quei pochi colpi Karter Lee per la prima volta nella sua vita conobbe il sentimento della paura. Il terrore che si insinuò nelle sue vene può capirlo solamente un maestro nell’arte dell’uccisione suo pari. La paura di poter essere sconfitto. Questo stava provando Karter Lee il miglior mercenario di tutto l’impero. Questo stava provando quello che veniva definito come la seconda persona più forte dell’impero. Però, come tutti i veri maestri prese questa paura e l’accantonò. Non era tempo di pensarci. Estrasse una seconda spada dal “magazzino magico” e attaccò di nuovo. Questa volta usando sia le arti magiche che le sue armi da fuoco. Anzi si poteva dire che stava usando ogni sua singola risorsa. Ogni sua singola magia veniva lanciata contro quel Cavaliere, ma lui continuava a menar fendenti. Ogni sua singola arma veniva evocata e usata per fendere quell’armatura, ma il cavaliere seppur scalfito continuava a cercare di colpire il nemico. Ogni singolo proiettile di ogni singola arma da fuoco veniva scagliato contro l’avversario, ma per ogni colpo che centrava nel centro il Cavaliere , la spada di quest’ultimo si avvicinava sempre di pi alla carotide dell’avversario. 

Così, in un combattimento in cui un inesperto avrebbe visto parità, Karter Lee decise che avrebbe ritentato di usare il Banisher. Conosceva l’effetto. Eliminare l’oscurità. O meglio bandirla da questo mondo. L’unico problema rimaneva l’esecuzione. Il maledetto Cavaliere schivava ogni suo colpo che provenisse dalla distanza. Aveva degli ottimi riflessi. Così l’esperienza lo indusse a cercare un all-in. Evocò tutto il suo arsenale di lame e lo scagliò contro il nemico. Così mentre una pioggia di spade bagnava il contendente, Lee sparava ogni sua singola munizione. Costringendo l’avversario a parare e a rimanere fermo. Così, dopo degli interminabili secondi, il secondo più forte al mondo era ad una probabilità dell’ 80% di colpire il suo nemico col Banisher. Non bastava. Allora usando una magia di teletrasporto si portò con la canna del Banisher a contatto col petto del Cavaliere. Prima di sparare Karter Lee gli occhi rossi.

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