Immortal Knight walking

Il Bianco e il Blu

«Kuro, la tua danza è confusa, cosa c’è che non va?» Urlò Shiro al fratello mentre duellavano. Lui era conscio delle sue potenzialità. Sin da piccoli era stato sempre il possessore della spada bianca a sconfiggere nelle schermaglie il possessore della lama nera. Era stato così dalla prima volta che avevano preso in mano un’arma e sempre sarebbe stato così. Però, anche il numero uno doveva ammettere che la danza del fratello era migliore della sua. I suoi fendenti erano più fluidi, i suoi affondi più eleganti e i suoi movimenti erano di gran lunga più aggraziati. Eppure a Kuro mancava una cosa. Un elemento, il più importante per un combattente. Gli mancava la cattiveria. Era proprio quello il motivo per cui il loro maestro Haiiro aveva scelto Shro durante la Iro come nuovo detentore delle Ali a Shangri-La. Però mentre lo annunciava si vedeva chiaramente che stava guardando Kuro con occhio speranzosi. In fondo quel ragazzo aveva la tecnica, ma non poteva competere con la ferocia del fratello. 

«Shiro, lo so ho troppe cose per la teste, forse oggi non sono il compagno di sparring più adatto per te. Non potresti scegliere uno dei tuoi sudditi?». Il detentore delle Ali era considerato come un re. «Fratello, lo sai anche tu che nessuno è mio pari nell’arte della spada. Solo tu puoi eguagliarmi. Quindi te lo ripeto, cosa ti angustia?». «Lei è il mio problema, la mia più grande gioia e il mio più grande tormento. Ho visto ieri la sua famiglia e mi han detto che manca da qualche giorno da casa e non si hanno più notizie di Lei da un po’. Lasciami andare a cercarla. So che tu non puoi muoverti da qua, ma lascia andare me. Sarò di ritorno prima che le forze del Male ci attacchino. Per favore fratello. Per favore mio Re. »

Povero Kuro… Era ancora perso per lei. Quello stupido si era fatto raggirare dalla strega dei ghiacci troppo a lungo. Forse aveva davvero ragione il suo consigliere. Ormai suo fratello rischiava di essere una minaccia per il regno. Questa poteva essere l’occasione per eliminare entrambi. «Perché piangi Shiro? Forse sai qualcosa che io non so? ». Le lacrime rigavano il volto del Re. Però non erano lacrime buone, anzi erano lacrime di dolore per l’aver scelto di prendere la più dura delle decisioni. Suo fratello era perduto. Ao aveva ormai macchiato il suo cuore indelebilmente, non poteva permettere di perdere la sua pedina preziosa e magari rischiare di vederla passare dal lato sbagliato della scacchiera. «Te l’avrei voluto dire a fine allenamento… Un mio osservatore a trovato Ao imprigionata in una caverna non molto lontana di qui. Giù nella Terra.Come hai già detto tu io non posso muovermi di qua, ma tu sì. Vai da Krammus è lui che l’ha trovata ed è lui che ti dirà come raggiungerla. ». Un sorriso comparve sulla faccia di Kuro, povero Cavaliere. « Grazie fratello, vado a prepararmi e poi partirò e tornerò il più velocemente possibile.Sarò al tuo fianco quando le forze del male attaccheranno. » Dicendo questo Kuro si rialzò velocemente in piedi e iniziò la sua corsa verso il suo capolinea. 

Appena scomparve dalla vista Shiro disse. «Aka è inutile che continui a nasconderti, riappari mio consigliere». Fu così che affianco del Re apparve Aka il consigliere. « Mio Re avete fatto la scelta più giusta. Ao è la più grande nemica delle forze del Male con cui voi avete fatto saggiamente un accordo ed è riuscita a legare a sé il vostro Cavaliere più forte. É giusto che vengano eliminati. Vado a convocare le vostre guardie del corpo. Saranno loro ad occuparsi di vostro fratello. Non serve che vossignoria se ne prenda la responsabilità. ». Shiro sospirò, prima o poi avrebbe dovuto sbarazzarsi anche di Aka e decidersi di prendere ai suoi servigi il demone Samel. Non era questo il momento più adatto però. «Qua ti sbagli Aka. voglio essere io ad eliminare mio Fratello, non sarebbe giusto nei suoi confronti. Glielo devo. Poi soprattutto devo parlare con Ao. ». « Mio Re, voi siete forse impazzito? Volete davvero parlare con la strega dei ghiacci? Non potete rischiare di cadere in suo potere!». Shiro non commentò, anzi senza dire una parola se ne andò. Nessuno avrebbe potuto controllarlo. In fondo aveva assorbito il Re dei Demoni. Il loro non era stato esattamente un accordo pari ed equo. Sta di fatto che ora Shiro era la creatura più potente di tutto il creato, solo non poteva però permettersi che Ao tirasse fuori dal cappello magico qualche strana magia. Shiro era previdente. Lucifer al suo interno era previdente. Ora doveva solo togliersi i sassolini nelle scarpe pensava il Re mentre si metteva l’armatura da combattimento, indossava le Ali ed affilava la spada. Se qualcuno lo avesse guardato negli occhi ora avrebbe notato che pian piano essi stavano diventando neri come la pece. La “bestia” dentro di lui si stava risvegliando al solo pensiero di eliminare il fratello. Forse finalmente avrebbe visto la sua opera migliore. Forse nel suo canto del cigno Kuro gli avrebbe regalato un degno spettacolo.

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