Immortal Knight walking

Il nero e l’inizio

Ashtor era uno scagnozzo di Cantius. Gli era stato ordinato dal suo capo di fondarsi nella villa di Lee per assistere ad un combattimento e alla fine reclamare la parte del contratto di Karter. Chissà perché non contemplava la sconfitta del mercenario. Ashtor lavorava da tanti anni con Cantius e ancora non era riuscito a capire neanche uno dei suoi loschi piani. Non perché non fosse intelligente, anzi Cantius a suo tempo lo scelse proprio per la sua intelligenza. Il problema stava nel fatto che il datore di lavoro era di una intelligenza più che umana. Era sempre almeno due passi davanti agli altri, non aveva mai sbagliato in vita sua. 

Eppure questa volta aveva errato. 

Che le cose sarebbero andate male lo scagnozzo lo aveva capito dopo che quel “cavaliere” se così si poteva chiamare aveva divorato tutta la scorta del mercenario. Famosissimi e potentissimi guerrieri avevano trovato la morte nel peggiore dei modi. Una scena orribile che mostrava la potenza di quella creatura che di umano non aveva proprio niente. Poi c’era stato il duello. Quella era stata un’opera d’arte. Raramente Ashtor aveva assistito a qualcosa di così bello ed entusiasmante. Era così bello da vedere e per un occhio attento come il suo la parità tra i due combattenti era lampante. All’inizio. Poi era andato sempre peggio per il mercenario. Il Cavaliere era come un vento impetuoso. Poi però Lee aveva estratto e sparato col Banisher ponendo fine allo scontro. O almeno questo era quello che si pensava all inizio. Dopo pochi istanti infatti l’armatura si era rialzata e si era riformata. Lo scontro era poi ripreso, più crudele e meno elegante di prima e alla fine, senza più proiettili dalla sua Karter Lee era stato sconfitto e divorato. Il Cavaliere era invincibile e si era guadagnato il lascia passare. Ashtor non poté fare altro che tornare dal suo padrone per avvisarlo che Lee era impossibilitato all’adempiere al suo contratto

Ashtor non era l’unico a controllare lo svolgimento del combattimento. Un’altra figura aveva osservato quello sterminio. Il suo nome era Dahm ed era una spia di Shiro. Non era stato mandato lì dal Re chiaramente, ma dal suo più fedele servitore Aka. Quell uomo aveva spie ovunque e quando aveva sentito parlare di un Cavaliere che aveva sterminato delle bande di criminali con una tecnica di spada impeccabile aveva subito pensato a Kuro. Quel Kuro creduto morto, ma voleva togliersi ogni dubbio, non si poteva mai sapere. Quindi aveva disseminato tutte le sue spie nelle varie città attendendo che riapparisse e promettendo grandi ricchezze a chi gliene avrebbe portate di attendibili. «…Così mio signore, ha ucciso quel Lee e poi ne ha sbranato le carni. Sembrava proprio un demone». Stava dicendo Dahm. « Poi ha preso il lascia passare per venire qua ed è scomparso.» . «Sei stato bravo. Un lavoro degno di una spia di Shangri-La. Ora però fammi un favore, avvicinati ti darò il tuo premio. Samel si chiama e ti farà compagnia per un po’. ». Dahm arrivò a cinque passi di distanza da Aka e poi vide dalla bocca di quest’ultimo uscire fuori del vomito nero che come se fosse dotato di anima propria si avvicinò alla spia. Dimostrando agilità inaspettate persino per il consigliere riuscì a schivare il liquido. Però subito dal liquido uscì un braccio che afferrò la gamba del povero Dahm e lo trascinò al suo interno. Pochi minuti dopo dal liquido nero riuscì una figura umana, ora completamente nera se non per gli occhi rossi. « Ti piace il tuo nuovo contenitore Samel? Ora servirai il tuo Re?». Quello che un tempo era Dahm, sorrise rimirandosi nel suo corpo ed annuì. Non era un Demone molto loquace Samel. Era più votato per l’azione. Facevano una bella coppia lui e Aka. Testa e braccio. «Raduna i tuoi scagnozzi e assaltate la prossima nave per Shangri-La. Potete uccidere ed assorbire tutti gli umani che sono lì, avete il benestare del Re. Unica cosa, dovete eliminare un uomo in Armatura. Lo riconoscerete subito perché sarà quello più abile e probabilmente ucciderà molti di voi. Però dovete eliminarlo. Costi quel che costi non deve arrivare a Shangri-La. Ora vai e raduna i tuoi “uomini”. 

Dopo che Aka fu rimasto solo evocò il secondo demone al suo servizio: Uriel. «Uriel, prepara i tuoi servi, tra qualche giorno arriverà qui un Cavaliere. Sarà un avversario molto forte. Però dovete fermarlo a tutti i costi. L’unica accortezza che dovete avere è che non potete fare troppo rumore. Dovete ucciderlo nel silenzio. É prioritario che il Re mantenga il suo sonno. Hai capito Uriel? ». Il demone di fronte a lui annuì e se ne andò a radunare anche lui i suoi uomini. Aka aveva adempiuto al suo dovere. Ora Kuro avrebbe dovuto affrontare due truppe demoniache in una lotta senza sosta. Non poteva sopravvivere ad entrambe. Per quanto fosse un duellante incredibile non sarebbe mai arrivato a Shiro. Mai. Il suo Re non sarebbe stato disturbato da stupidi fantasmi del passato. Lui avrebbe finito di usare Ao per i suoi scopi supremi.

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