Dove eravamo rimasti?
CIOCCOLATA CALDA
Fiocchi di neve, leggeri come piume, cadevano copiosi andando ad aggiungersi ad uno già spesso manto bianco.
Tabihta, seduta davanti all’enorme camino in marmo dello challet, non riusciva a smettere di guardare oltre la finestra come ipnotizzata. La sua menta viaggiava oltre quella coltre candida ed i neri alberi del bosco, fino ad arrivare al grande albero sulla collinetta e poi…
-Ehi, bevi questa…-, sua madre le porse una tazza rossa: cioccolata calda con sopra un ciuffo di panna e zuccherini colorati. -Proprio come la faceva papà…-, le disse la ragazza prendendo la tazza fra le mani, accennando un sorriso sotto occhi colpevoli. Proprio in quell’istante Auguste entrò in soggiorno schiarendosi la voce, – Allora, fuori ho trovato la tua macchina fotografica e quel che resta del cellulare…ma si può sapere dove andavi così di fretta?-. Tabihta scattò, – Come sta la mia macchina fotografica?!-, Camilla la rimproverò con sguardo severo per non aver risposto alla domanda postale, così, si voltò verso Auguste tenendo lo sguardo basso sulla tazza di cioccolata,- Comunque…ecco, c’era una volpe…volevo farle una foto e sono corsa fuori ma sono scivolata…-, -Abbiamo notato…-, la rimproverò Camilla spostando lo sguardo al taglio sulla fronte per poi sedersi accanto a lei, -Vorrei solo più attenzione da parte tua…-. – Se fossimo tornati fra qualche ora avremmo trovato un ghiacciolo al tuo posto…-, la riprese Auguste, – Comunque, la tua macchina fotografica sta bene…la lente dell’obbiettivo si è graffiata cadendo dagli scalini ma, se vuoi, posso farmene prestare uno buono da un vecchio amico…-. Tabihta gli sorrise, – Sarebbe perfetto, Auguste…-. L’uomo arrossì: era forse la prima volta che riceveva qualcosa di simile ad un grazie da lei. -Ora vado a vedere se qualcuno di quei dolci si è salvato…vi lascio tra donne.-, disse sparendo in direzione della cucina visibilmente imbarazzato.
Tabihta prese un sorso di cioccolata calda dalla tazza, piccoli baffi di panna le apparvero sul volto e sua madre glieli pulì con un pollice. – Guarda che è davvero un caso disperato… arrossisce per tutto!-, disse sorridendo alla madre. -Sei davvero una persona orribile…è solo un tipo dolce!-, rispose Camilla ridendo. -Ho avuto un ottima maestra…-, disse Tabihta poggiando la rossa tazza sul bordo del tavolino del soggiorno, per poi abbracciare la donna. Un bacio sui capelli e una carezza le scaldarono il cuore,- Vai a fare un bagno caldo e poi torna qui se vuoi un pasticcino…ma fai in fretta o Auguste li divorerà tutti!-. -Se uno di quelli alle mele è sopravvissuto nascondilo per me!-, replicò divertita Tabihta alzandosi dal divano e portando con se la tazza della cioccolata calda, diretta verso la sua stanza per prendere vestiti puliti da indossare dopo il bagno.
Attraversò il corridoio e salì su per le scale in legno.
Al piano di sopra, dalla finestra della sua camera, poteva vedere la vallata e, di nuovo, il pensiero di ciò che era successo quel pomeriggio le pervase la mente: si portò una mano alla ferita sulla fronte come per verificare che fosse ancora lì. Prese un altro, lungo, sorso di cioccolata mentre i suoi occhi si perdevano oltre i vetri della finestra, poi, si voltò e posò la tazza sul cassone in ciliegio in cui aveva messo la biancheria: si chinò per aprire l’ ultimo cassetto quando sentì un fruscio di coperte.
Ancora chinata girò la testa verso il letto: acciambellata su se stessa, la volpe rossa sonnecchiava tenendo il suo guanto stretto fra le zampe. Tabihta si portò una mano alla bocca incredula. Per un attimo pensò di star sognando e si pizzicò una guancia: il dolore era reale e quella pelosa illusione giaceva ancora beatamente sul piumone color lampone del suo letto. Allora fece un passo verso la volpe che, in tutta calma, voltò solo un’orecchia in sua direzione. Al secondo, cauto, passo però, alzò la testa e sbadigliò: ormai doveva averla vista. Tanto valeva avvicinarsi e toccarla per rendersi conto che fosse davvero reale. Decisa le andò incontro ma la volpe si alzò con pigrizia si stiracchiò, poi assunse la tipica posizione da sfinge, sempre tenendo il guanto fra le zampe e la fissò.
Con il terrore negli occhi Tabihta corse fuori dalla camera da letto chiudendosi la porta alle spalle. Poggiò la schiena contro la porta mentre nella sua mente continuava a ripetersi che era solo un’ allucinazione dovuta alla botta in testa e che se non poteva toccarla non era reale. Fu proprio allora che qualcuno bussò dall’altra parte della porta: la ragazza si portò disperata le mani alla testa. Poi un rumore come di passi nella sua stanza, oggetti spostati, cassetti aperti, la finestra che si apre ed , infine, il silenzio. La ragazza aprì lentamente la porta: non c’era più. Il freddo nella stanza era insopportabile, andò a chiudere la finestra e notò che sul cassone la tazza di cioccolata calda era vuoto ed il cassetto in basso era stato chiuso.
Lo riaprì: il suo guanto era lì.
Dove sarà ambientato il prossimo capitolo?
- In casa... (33%)
- Di nuovo nel bosco... (33%)
- Nel centro abitato... (33%)

15/07/2017 at 04:15
Ciao, bella storia dalle mille sorprese! Bella la narrazione poetica e le continue descrizioni che creano una vivida rappresentazione della realtà he ti sei immaginata. La storia appare chiara e ben scritta sin da subito, ma il divagare di alcune frasi ti fa perdere in mezzo all’immaginazione.
Inoltre il risvolto finale di questa storia forse poteva apparire poco scontato, ma era sicuramente ciò che i personaggi si meritavano. Adoro questo tipo di conclusioni. Sai perché? Perché sono quelle che ti fanno pensare, a volte alcune fanno arrabbiare, altre piangere. Sei lí che ti dici che non poteva finire così, ma alla fine ti accorgi che la narrazione ha centrato il punto. Perché vuol dire che ti sei affezionata a quei personaggi, ed a quel punto la storia ti chiede una conferma del coinvolgimento che hai avuto leggendo.
Apprezzo le storie di questo tipo con finali “sbilanciati” perché sono reali. Non il solito lieto fine. È una fine, certo, la più giusta. E di questo ti faccio i miei complimenti. Non dico che ci voglia in tutte le storie, ma qui ci stava molto.
Bella la trama, adoro le trasformazioni.
Peccato però che non abbia avuto il tempo di votarla anche io!
Un saluto sperando di leggere di nuovo qualcosa di tuo al più presto (così lo voto anche io),
Fant
29/06/2017 at 00:36
Ok. Ci sono rimasto…
Devo ancora capire se questo finale mi piace o meno… ma sono morti tutti?
Ciao 🙂
29/06/2017 at 15:44
Hahahaha! No no! Stano tutti bene, tranquillo XD
28/06/2017 at 19:39
Una sola parola, coinvolgente. Mi è piaciuta molto la cura che hai nella descrizione dei dettagli, i colpi di scena, la connessione emozionale tra Tabihta e Kitsune. Che dire, mi dispiace solo che il racconto sia finito.
Non vedo l’ ora di leggere un altro tuo racconto, complimenti e alla prossima! 🙂
28/06/2017 at 18:45
Ciao NorahEmme. Ma… hai scritto due capitoli a breve scadenza? Ho avuto la notifica solo oggi. Un bel finale, un bello stile. Se dicessi che ricordo perfettamente gli altri otto capitoli mentirei, ma ricordo bene le atmosfere delicate e magiche.
Complimenti, alla prossima
29/06/2017 at 15:48
Si, ho scritto i capitoli a forse un paio di settimane di distanza! Ripeto che purtroppo ho avuto poco tempo e parecchi intoppi quindi scrivere sereni, prendendosi il tempo dovuto non è stato possibile…mi dispiace per quelli che, come te, mi hanno seguita ma ho avuto tempo solo ora! Grazie per i complimenti 😀
23/06/2017 at 11:13
Insieme…
Ciao NorahEmme, mi sono mancate Tabihta e la tua bella favola. Il capitolo è ricco di colpi di scena, ma di altrettanti refusi sicuramente dovuti alla mancanza di tempo. La storia, però, merita una particolare attenzione secondo me, tanto da poterla trasformare in un romanzo o addirittura in una saga 🙂 ovviamente sei tu a decidere. A me non resta che attendere l’ultimo capitolo 🙂
28/06/2017 at 18:02
Grazie <3
13/06/2017 at 12:09
Troppo, troppo, troppo, troppo tempo…
Insieme.
Ciao 🙂
13/06/2017 at 12:58
Troppo ,troppo, troppo, troppo poco tempo per dedicarmi a scrivere purtroppo…mi dispiace!
Grazie mille per aver commentato e votato 😀
04/11/2016 at 08:59
D’istinto ho votato “La volpe difende Tabihta”.
Cavoli, di solito sparisci per un sacco di tempo e invece adesso mi sono ritrovata con due capitoli da leggere di seguito! Non che sia un male, intendiamoci: mi ha fatto piacere 🙂
Il settimo è quasi cinematografico: tutta la visione, così veloce e sorprendente, sembrava proprio mostrarsi davanti agli occhi come la scena di un film. E in questo capitolo, l’ottavo, è bella la connessione che si è instaurata tra la “volpe” e Tabihta (d’altra parte, il titolo è “Legami”).
08/11/2016 at 10:44
Ciao cara! Per il nono vi sto facendo un po’ penare causa impegni fuori casa e uno smartphone molto poco smart (per cui si capisce che scrivere con questo catorcio non è cosa)… Ma prometto di pubblicare in settimana, se non proprio in serata! Sono comunque molto felice che le mie idee per questi due capitoli ti siano piaciute…
Il titolo di questo ha una doppia valenza! 😉
23/10/2016 at 21:10
Cara Norah, bellissima favola con tanti innesti giappo, complimenti per l’originalità! Trovo molto dolce la possibilità di scambiare sensazioni e ricordi nell’ultimo capitolo. Dà anche un’idea del rapporto animale-padrone, che spesso con il linguaggio del corpo supera le barriere della comunicazione tramite parole.
Ti seguo e ho votato che i due vengono salvati! 😉
08/11/2016 at 10:37
Grazie per le belle parole e per aver votato!
Il loro condividere voleva ricordare esattamente il profondo legame che spesso, noi umani, creiamo con i nostri piccoli amici…diciamo che il mio cane è stato d’ispirazione (fra l’altro è un volpino)!
In questo caso la volpe è un essere soprannaturale ma vedo che l’idea è stata recepita e ne sono davvero felice 🙂
22/10/2016 at 20:01
La volpe la difende.
Bella l’idea di condividere due menti, ricordi, sentimenti. Addirittura sensazioni.
Non avevo capito che Tabitha avesse vissuto un lutto recente, forse mi è sfuggito, immaginavo che la madre fosse separata e risposata o ri-impegnata.
Ciao a presto
23/10/2016 at 01:35
Nel quarto capitolo c’è un piccolo accenno al padre di Tabihta ma nulla che facesse capire bene come stessero le cose!
Sono felice che questo loro “sentirsi” ti sia piaciuto…
Grazie e alla prossima 🙂
22/10/2016 at 10:40
La volpe difende Tabihta…
Un capitolo denso di emozioni, non è facile mostrarle in un racconto ma tu ci sei riuscita molto bene e, questo, lo considero più importante di qualche punto o virgola dimenticate qua è là 😉
23/10/2016 at 01:26
Sei sempre troppo buona con me nonostante i pastrocchi che combino scrivendo! Comunque sono lieta che tu abbia colto ciò che volevo trasmettere 😀
21/10/2016 at 23:28
Fuggono in cerca di un rifugio!
Stesso commento di Maria Algures 😉
Ciao 🙂
22/10/2016 at 00:03
Eeeeh! Lo so… Lo rileggo solo ora…ultimamente gli attimi per dedicarsi allo scrivere scarseggiano! Recupererò… :'(
21/10/2016 at 19:49
La volpe difende Tabihta.
Forse hai scritto l’episodio un po’ velocemente, c’è qualche problema di
punteggiatura che non fa scorrere bene il testo.
Ciao 🙂
21/10/2016 at 23:59
Beccata! Mi spiace per quello che vi ho propinato in questo capitolo ma avendo un momento libero ho provato ad approfittarne! Probabilmente nei prossimi capitoli mi troverete più accorta… Sono irrecuperabile… Lo ammetto :'(
20/10/2016 at 19:55
Casa di Tabihta.
Mamma mia… questa sequenza di ricordi è stata spaventosa!
Ciao 🙂
17/10/2016 at 08:04
Ciao Norah
Il testo è senz’altro più fluido 🙂 e molto denso di informazioni e cambi di scena.
Immaginazione e fantasia.
voto la casa.
PS ti aspetto da me 🙂
17/10/2016 at 06:48
Casa di Tabihta… Auguste mi è simpatico come personaggio ed è molto premuroso con la ragazzina pur non essendo sua figlia, che nasconda qualcosa? Brava come sempre nel ricreare uno scenario quasi fiabesco e… bentornata 😉
16/10/2016 at 22:25
Bellissimo!!! Sempre più intrigante…complimenti!!!!
16/10/2016 at 22:24
Casa di Tabitha, il padre sa qualcosa che non ci ha detto.
Episodio suggestivo.
Nel frattempo sai che ho cominciato un nuovo racconto? 😉
Ciao a presto
01/10/2016 at 21:56
ESSENDO MALTRATTATO DALLA FAMIGLIA HA DECISO DI PORTARLO VIA. Ma mi va bene anche SOLO ED INDIFESO 😉
Mi sfuggono dei dettagli perché è passato troppo tempo, ma il capitolo è molto fatto bene. Spero di non dover attendere troppo il prossimo episodio ^_^
Ciao 🙂
16/10/2016 at 18:52
Alla fine hai azzeccato a pieno anche le scelte fatte dagli altri 😉 … Spero che il capitolo sia di tuo gradimento!
01/10/2016 at 15:26
Ciao e Bentornata!
Complimenti per questo nuovo capitolo… Bello come tutti gli altri… Attendo il seguito con ansia…
Io ho scelto Kitsune maltrattato dalla famiglia….
A presto.
01/10/2016 at 14:53
Ciao Norah
Condivido il commento di Jaw.
Se permetti un suggerimento, meglio andare a capo nei discorsi diretti. Agevola la lettura che, a video, diventa quasi ipnotica quando il paragrafo è denso.
🙂
16/10/2016 at 18:50
Grazie per aver commentato… Questa volta ho cercato di seguire i vostri consigli e spero che il testo risulti più fluido rispetto allo scorso capitolo!
01/10/2016 at 12:45
Solo e indifeso.
Felice che sia tornata. Ho qualche riserva sulla formattazione e non ho capito perché il padre dovrebbe fare il sapientino dicendole come si dice volpe in Giappone.
Ciao a presto
01/10/2016 at 22:39
Cerca Kitsune nel folklore nipponico e ti sarà un attimo più chiaro il perché le abbia precisato questo… 🙂
01/10/2016 at 22:58
Oddio, norah,
Avevo già letto nei commenti precedenti cosa significa Kitsune. Scusami se mi sono espresso in modo goffo, provo a spiegarmi: è chiaro che se intitoli il tuo racconto Kitsune dai molta importanza a ciò che questa parola rappresenta. Per questo mi è sembrato un po’ strano il modo in cui hai iintrodotto l’argomento: una sentenza buttata lì, senza che la ragazza se ne interessi minimamente, ottiene, almeno con me l’effetto di una frase del tipo: ‘Come ti ho detto più volte, Ambrogio, nella cultura giapponese vi sono delle volpi in grado di prendere sembianze umane. Sono chiamate Kitsune.’
Tutto qui, mi spiace se ti sono sembrato polemico, non era mia intenzione. Mi sono chiesto molte volte quando saresti tornata, quindi figurati se voglio farti venire il cattivo umore.
Ciao a presto
16/10/2016 at 18:48
Chiedo scusa se lo scorso commento è risultato brusco! Effettivamente hai ragione… Diciamo che non ho ancora grande dimestichezza con questo genere di cose… Anzi non ne ho proprio! Da questa esperienza sto cercando di trarre il massimo per poter dare il massimo e tutti voi che commentate mi date una gran mano… Grazie!
01/10/2016 at 11:45
Chiedo scusa per l’attesa ma, ,avendo avuto problemi di varia natura, non ho potuto pubblicare il capitolo in tempo come promessovi..:(
Spero vi piaccia…Buona lettura!
28/06/2016 at 12:34
Con la mia votazione ho pareggiato due opzioni, ma sei brava e saprai cavartela egregiamente 😉 Seguo.
24/06/2016 at 12:21
Ciao Norah,
devo davvero complimentarmi con te per questo meraviglioso racconto! Adoro i fantasy molto descrittivi… quelli che davvero mi fanno “vedere” le ambientazioni e i personaggi nel dettaglio mentre leggo, sei molto brava nel fare questo! E sei anche molto brava nel creare la suspense tra un capitolo e l’altro…spero però che completerai presto il tuo racconto perché sono molto molto curioso di sapere come andrà a finire. Non mi esprimo sulla parte tecnica perchè non è il mio campo… ma posso solo dirti che a prescindere da questo il tuo modo di scrivere trasmette delle bellissime sensazioni ad un lettore come me…mi intriga e mi incuriosisce molto…e il tutto scorre che è un piacere nella lettura; perciò ti rinnovo i miei complimenti e continua cosí! A proposito io voterò “Una Maledizione” anche se adoro le Leggende… ma magari, se maledizione ci sarà, si potrebbe creare qualcosa di molto strano e inaspettato 😉 certo che in qualsiasi modo si evolverà il tuo racconto saprai cavartela sicuramente bene come già qualcuno ha scritto! XD
Ciao e a presto 😉
23/06/2016 at 09:02
Ehilà! Quanto tempo! 🙂 Sono molto felice che tu sia tornata.
Trovo sempre che i tuoi paragrafi siano un po’ troppo lunghi, soprattutto quando comprendono dei discorsi diretti per cui – di solito – si va a capo. Ma, a parte questo, non trovo alcun difetto. Questo racconto mi aveva affascinato fin dall’inizio e, adesso, voto “leggenda” sicura che, qualsiasi opzione vincerà, saprai gestirla davvero bene.
Il mondo che hai creato è una favola, dove convivono la quotidianità delle tazze di cioccolata e degli orribili cappelli e il meraviglioso degli occhi dorati di un ragazzo misterioso.
Complimenti! Spero tornerai presto 🙂
23/06/2016 at 14:12
Grazie per aver commentato e votato 😉 ! Farò in modo da scrivere il prossimo capitolo al più presto e di non sparire nuovamente lasciando le cose a metà… Tecnicamente devo ancora fare progressi e, come al solito, scrivo senza poi rileggere (sono pigra, lo ammetto XD ) ma, nel complesso, sono felice di questo capitolo! Comunque, potrei anche provare ad essere meno prolissa ma credo che tutta la storia ne risentirebbe perché non riuscirei a descrivere una scena così come vorrei e tutto perderebbe di intensità…
24/06/2016 at 08:14
Oh no, ma non sei prolissa, assolutamente! I paragrafi sono lunghi graficamente, non da leggere: vanno via che è un piacere 🙂
22/06/2016 at 14:04
Ciao Norah,
Leggo solo ora il tuo racconto veramente particolare e suggestivo. Forse la cosa che mi spiazza di più è quanto tu riesca a descrivere in maniera molto realistica e concreta il mondo della protagonista, allo stesso tempo mantenendo aperta una finestra su un mondo fantastico. Fai convivere due mondi, li descrivi benissimo ed è un piacere leggerti.
Complimenti!
Ciao ciao!
23/06/2016 at 13:56
Grazie davvero per i complimenti! L’idea era quella di dare profondità a racconto e personaggi in modo da far vivere al lettore un’esperienza in prima persona… Sono felice che questa cosa sia apprezzata 🙂
21/06/2016 at 16:32
mi piace moltisimo, complimenti, soprattutto mi piace il personaggio di Tabhita,anche io voto per una leggenda,non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più sul ragazzo dai capelli rossi, anche se in realtà ho già capito chi è 🙂 aspetto con ansia il seguito
23/06/2016 at 13:42
Grazie mille… Spero di non deludere le tue aspettative nel prossimo capitolo!
21/06/2016 at 11:56
Una leggenda… penso sia arrivato il momento di avere qualche informazione sul ragazzo dai capelli rossi come una volpe 😉
Simpatico lo scambio di battute tra i due e divertente la scenetta di Tabihta che a momenti si strozza. Brava.
23/06/2016 at 13:44
Grazie, cara… Gentile come sempre! Lo scopo era proprio quello di divertire ed alleggerire un po’ la tensione portata dal precedente “incontro” con la volpe…
21/06/2016 at 08:09
Voto una leggenda, perché maledizione non mi piace e triste storia d’amore presuppone qualcuna fuori dal quadro.
Ciao, ben ritrovata!
Ho iniziato a leggerti quando ero qui da pochissimo tempo. Ora finalmente posso continuare. Non ho dovuto rileggere i capitoli precedenti perché mi ricordavo bene la storia, per farti capire quanto mi ha coinvolto. Potrei aggiungere che forse mi ha influenzato più di quanto credessi perché il racconto che ho attualmente in corso ha come protagonista una bimba il cui nome ha una sospetta assonanza con la tua Tabitha, chiamandosi Tanita. Probabilmente se ne fossi stato conscio avrei scelto un altro nome, ma stando così le cose la puoi considerare come una sincera manifestazione di stima 🙂
Continua a piacermi il tuo stile, conducici in porto o almeno carezza finalmente questa volpe!
Ciao a presto
21/06/2016 at 10:39
Grazie mille! Sono davvero felice che la mia storia ti abbia colpito e lusingata per la scelta del nome della bimba… E presto la volpe si rifarà viva, tranquillo! Mi scuso ancora per non aver scritto prima questo capitolo… E corro a leggere la tua storia 😉
20/06/2016 at 22:41
Mamma mia quanto tempo… mi son scordato mezzo mondo di roba…
Comunque, io dico una leggenda perché mi piacciono le leggende ^_^
Ciao 🙂
PS: Augustine/Waldo è troppo “simpatico” 😛
20/06/2016 at 23:44
Felice che ti sia piaciuto e grazie, come sempre, per aver lasciato un commento! La similitudine fra August e Waldo mi sembrava carina da proporre… 😉
10/05/2016 at 20:14
Nel centro abitato.
Bello, scorrevole, ci sono dei passaggi che mi hanno preso molto, tipo: Al piano di sopra, dalla finestra della sua camera, poteva vedere la vallata e, di nuovo, il pensiero di ciò che era successo quel pomeriggio le pervase la mente.
Ciao
20/06/2016 at 17:57
Spero che il capitolo appena pubblicato sia di tuo gradimento…grazie per aver commentato e votato!
01/04/2016 at 12:30
Ciao! Sono molto contenta di aver iniziato a leggere la tua storia 🙂 Mi piace il tono che usi e i colori che evoca, quasi da fiaba. Dato che il titolo è “volpe” in giapponese, ti chiederei a che cosa ti sei ispirata (non sono molto ferrata, perdonami!).
Ho qualche problemino a leggere quando i capitoli non hanno lo stacco del paragrafo, che è molto più ordinato e permette all’occhio di riposarsi e cogliere tutto con più facilità: nel mare di parole mai staccate mente e sguardo tendono a perdersi.
Che cosa succederà ora?
Alla prossima 😀
01/04/2016 at 19:59
Grazie per aver commentato! 🙂
Mi dispiace che la lettura sia stata faticosa ma sto cercando di migliorare…abbi pietà: è la prima storia che pubblico! XD
Tornando al titolo, kitsune non è solo la volpe, nel folklore giapponese, infatti, è un essere soprannaturale dalle sembianze di volpe…e non scrivo altro riguardo all’argomento perché potrei fare dello spoiler! XD
03/04/2016 at 19:56
Non volevo affatto risultare impietosa 🙂 Sono una molto precisina e con un occhio da correttrice di bozze, perciò noto queste cose forse più di altri. Scusami se sono troppo noiosa!
Ah, sì! Ho in mente di aver letto qualcosa in proposito. Anche di una volpe con più code, forse, e di spiriti che assumono le sembianze di questo animale. Beh, buona idea da sfruttare!
05/04/2016 at 11:52
Apprezzo sempre le critiche costruttive ed ho apprezzato la tua, chiedo scusa se ti è sembrato diversamente! Purtroppo so di non essere il massimo a livello tecnico…ma cercherò di migliorare!
Comunque è sempre kitsune lo spirito a cui ti riferisci… 😀
08/04/2016 at 12:00
Assolutamente, sono io a sentirmi in colpa se critico qualcosa 🙂 Aspetto con ansia il prossimo capitolo!
31/03/2016 at 19:32
In casa… magari la “volpe” si è nascosta sotto il letto?
“Pelosa illusione” bellissima metafora, complimenti!
Ciao e alla prossima.
01/04/2016 at 19:36
Grazie mille! Il “peloso illusione” dovevo scriverlo… È stato più forte di me!
29/03/2016 at 01:49
Sono una otaku convinta e apprezzo l’evocatività del tuo racconto 🙂
29/03/2016 at 12:48
Grazie mille…. Sono felice che ti piaccia! 🙂
28/03/2016 at 23:54
Avrei detto “nel centro abitato” per cambiare scena, ma poi ha avuto la meglio la casa per proseguire la situazione.
Questo capitolo è stato bellissimo ^_^ La volpe che la guarda, lei che scappa, il rumore dei cassetti e dei mobili, il guanto al suo posto, la cioccolata calda sparita… entra tutto come un orologio: ,i chiedo cosa mai potrà pensare ora la nostra protagonista.
Ciao 🙂
29/03/2016 at 12:55
Sono felice che il capitolo sia stato di tuo gradimento! Credo che un pizzico di straordinario nell’ordinario servisse a smorzare la tranquillità e la sicurezza che si può trovare nella propria casa…
12/03/2016 at 20:56
Che dire: bello!
Belle atmosfere e interessante il contrasto tra la prima parte, in cui domina la luce, la neve, gli spazi aperti, la caccia alla volpe rossa (vedo che commentatori più illustri di me hanno come me visto evocato – o citato? – lo spirito della grande Alice) e gli episodi successivi, chiusi in ambienti limitati (la casa, l’automobile), popolati dal ‘solito’, le piccole gelosie, i contrasti tra coniugi; insomma, la vita che più reale non si può. Alla fine del terzo i due mondi si incontrano, forse nel quarto si scontreranno?
Scelgo sotto il cuscino, luogo di sogno e di risveglio.
Aspetto il seguito.
28/03/2016 at 23:43
Chiedo scusa se replico solo ora…
Ti ringrazio tantissimo per aver lasciato questo commento 🙂 .
In effetti, per la sua curiosità e la giovane età, Tabihta è facilmente ricollegabile ad una moderna Alice.
In ogni caso, spero che il nuovo capitolo sia di tuo gradimento, nonostante “sotto il cuscino” sia stato un titolo poco gettonato…
06/03/2016 at 15:19
Della tua storia apprezzo moltissimo il tono favolistico, appena ho iniziato a leggere mi hai fatto pensare subito ad Alice nel Paese delle Meraviglie – ho letto nei commenti che ti sei ispirata alla tradizione nipponica, con cui, lo ammetto, non ho grande dimestichezza, quindi temo che dovrai accontentarti del paragone occidentale 🙂 Tabihta mi intrigato fin da subito e sono curiosa di vedere come interagirà con gli altri personaggi della storia, che, devo dire, sei riuscita a definire abbastanza bene già al momento della loro comparsa – chissà che problemi ci può creare la cugina gelosa! 🙂
Trovo però che tu debba migliorare molto il tuo stile di scrittura: la punteggiatura, le scelte lessicali, la sintassi. Stai attenta al ritmo delle frasi, prenditi del tempo per capire cosa è fondamentale dire e cosa puoi evitare di dire – il tuo testo talvolta è precipitoso e mi pare che traspaia una certa ansia di non riuscire a raccontare tutto quello che vorresti; datti delle priorità narrative mentre scrivi, così da non investire il lettore di parole, e vedrai che il tuo racconto farà davvero un bel salto di qualità.
Sei davvero sulla buona strada, perciò non mollare! Ti seguo!
08/03/2016 at 15:32
Grazie mille per l’incoraggiamento! Hai centrato il problema: vorrei avere più spazio per scrivere così, nel tentativo di farci entrare tutto quello che vorrei, finisco per pasticciare la storia facendo poca attenzione alla punteggiatura…
Cercherò di impegnarmi di più e di non deludere le aspettative… Grazie ancora! Questo commento significa davvero molto per me… 😀
03/03/2016 at 15:09
Ho votato d’istinto “cioccolata calda”… la neve richiama necessariamente qualcosa di caldo.
Un altro bel capitolo, sempre più brava nel ricreare un’atmosfera quasi fiabesca.
Alla prossima.
05/03/2016 at 20:46
Fondamentalmente la storia è ispirata ad un leggendario spirito della tradizione nipponica, quindi mi sembrava giusto dare al racconto un che di favolistico….
05/03/2016 at 20:48
Non capisco perché non abbia aggiunto la parte seguente del commento! Kmq ti ringrazio per il
complimento! 🙂
02/03/2016 at 00:37
Cioccolata calda; non so se le altre scelte sarebbero state meglio o peggio, ma questo capitolo chiama proprio una Cioccolata Calda 😉
Ciao 🙂
05/03/2016 at 20:41
Ciao! Se sarà questa opzione a vincere, e momentaneamente lo è, dovrai farmi sapere se il capitolo sarà di tuo gradimento!
01/03/2016 at 22:03
Atmosfera gelida e neve fanno rima con cioccolata calda!
05/03/2016 at 20:38
Assolutamente d’accordo… Anche se non pensavo che tutti avrebbero votato questa opzione! XD
28/02/2016 at 12:21
Voto “cioccolata calda”! Dopo che ha patito tutto quel freddo, una cioccolata è proprio quello che ci vuole ^-^ ciao 🙂
28/02/2016 at 16:53
Freddo e cioccolata calda vanno a braccetto! 😀
28/02/2016 at 10:33
L’episodio sarebbe stato perfetto, se non fosse che avresti dovuto andare a capo “lievemente” più spesso.
28/02/2016 at 16:52
Me ne sono resa conto ma era l’unico modo per recuperare spazio!XD Devo ancora fare pace con il fatto di avere a disposizione così poche battute…abbi pietà di me!XD
28/02/2016 at 21:31
Guarda che l’andare a capo non ruba caratteri. Anzi, forse te ne fa anche guadagnare…
27/02/2016 at 08:58
Scatta una foto, ma oltre alla volpe ci rimane altro nell’inquadratura… qualcolsa di fascinoso…
27/02/2016 at 23:41
Grazie per aver commentato…la volpe potrebbe essere chiunque o qualsiasi cosa…per cui chi può dire cosa avrebbe visto in quella foto Tabihta? Comunque avevo già preso in considerazione questa ipotesi e mi aggrada molto come idea ^-^
18/02/2016 at 23:52
Eccomi a leggere dopo che tu hai commentato la mia storia ^_^
Sviene: ferita alla testa, stanca per quanto le è successo e troppo sorpresa per quello che vede. Quando si riprende, pensa che l’ultima parte sia stata tutta un sogno, fin quando… 😉
Ciao 🙂
27/02/2016 at 23:38
Grazie per aver commentato e votato! 😀
16/02/2016 at 15:55
Voto per “la volpe si infuria” sembra più intrigante, alla prossima 🙂
27/02/2016 at 23:37
Grazie per essere passata a commentare! 😀
15/02/2016 at 12:01
Vabbè scattare una foto non è la cosa più logica ma metti che si sia trovata davanti agli occhi l’inquadratura perfetta? Insomma la passione per la fotografia può averle fatto passare la paura…
15/02/2016 at 15:31
Grazie per essere passata a trovarmi! Se verrà scelta l’opzione della foto prenderò di sicuro spunto dalla tua idea… 😀
14/02/2016 at 21:19
Sono capitata qui attirata dal nome della storia… e la sto trovando davvero molto piacevole e, devo dire, anche ben scritta 🙂 Voto perché Tabihta svenga 🙂
15/02/2016 at 01:30
Grazie per aver commentato e votato, cara! Sono davvero felice che la mia storia sia di tuo gradimento…se hai idee da proporre o critiche da muovere sappi che saranno bene accette! 🙂
14/02/2016 at 18:48
Sviene… penso sia la reazione più naturale dopo uno shock simile.
Questo episodio mi è piaciuto particolarmente, hai saputo mostrare molto bene la scena di Tabihta sull’albero, le sue emozioni e sensazioni… bravissima!
Stai andando alla grande, continua così.
15/02/2016 at 01:33
Grazie mille Anna, sappi che il tuo commento mi ha resa felicissima! Prometto di dare tutta me stessa perché la storia proceda al meglio!
13/02/2016 at 19:44
Di certo non si mette a scattare delle foto ad un ragazzo (?) nudo.
Scappare? No. Altrimenti quando recupererà il guanto?
Quindi sviene, per poi risvegliarsi appena fuori casa. Magari riprenderà i sensi grazie al padre (o patrigno?).
Va bene che non abbiamo alcun tipo di restrizione sul periodo di pubblicazione, cioè che possiamo postarli quando vogliamo, ma non credo che mettere più episodi nello stesso giorno possa “giovare” alla tua storia.
13/02/2016 at 20:05
Potrebbe semplicemente scattare una foto a vuoto per distrarlo e riprendersi il guanto(?)…
In ogni caso, mi sono sentita in dovere di pubblicare un nuovo capitolo semplicemente perché ne avevo voglia. Per cui, capisco perfettamente ciò che intendi ma, essendo una persona profondamente istintiva, non sono riuscita a resistere! Cercherò di evitare…
13/02/2016 at 13:01
Seguirà la volpe.
Ciao NorahEmme, mi piace molto il tuo stile; la storia mi ha subito incuriosito grazie all’incipit ben costruito. Attendo impaziente il seguito, alla prossima.
13/02/2016 at 15:17
Ciao Anna e grazie per aver commentato…Spero che anche il prossimo capitolo sia di tuo gradimento!
13/02/2016 at 09:52
Ciao.
Incipit interessante. L’atmosfera c’è.
A mio avviso, Per rendere più scorrevole la lettura servirebbe qualche virgola in più.
Visto che la macchina fotografica e’ ancora funzionante, insegue la volpe.
🙂
13/02/2016 at 15:23
Ciao cara! Ti ringrazio per il consiglio e prometto che il prossimo capitolo sarà, sicuramente, più piacevole da leggere…
13/02/2016 at 08:57
E andiamo a riprenderci il guanto. Tabitha non vorrà tornare a casa con un guanto solo, vero?
Storia carina.
13/02/2016 at 15:24
Ciao e grazie per il commento…A quanto pare la volpe non avrà vita facile!