KITSUNE

Dove eravamo rimasti?

E adesso? LA VOLPE DIFENDE TABIHTA (57%)

OMBRE DAL PASSATO

Tabihta non riusciva a muoversi.

La volpe si era avventata sulle tre strane figure serpentine che, subito, avevano risposto all’attacco mostrando neri filamenti come tentacoli che usavano per allontanare e ferire la preda.

La sua voce continuava ripeterle nella testa di correre via ma le sue gambe restavano immobili come congelate. D’improvviso però, qualcosa le fece cambiare idea: la più minuta delle tre figure striscianti procedeva velocemente verso di lei.

Nel panico più totale cadde nella neve, si rialzò tremante e confusa ed iniziò a correre verso la foresta di alberi neri alle sue spalle. Dopo pochi metri fatti nella neve alta, le mancava già il fiato ed il cuore le batteva tanto veloce nel  petto che le sembrava stesse per esplodere!

Si voltò e vide la creatura che continuata ad inseguirla guizzando fra cespugli e rocce quasi come che nuotasse in quel mare bianco.

Non riusciva a smettere di piangere, era stanca, non sentiva più la volpe, non poteva fuggire…ERA SOLA.

Il pensiero che sarebbe morta lì le era appena balenato nella mente quando sentì una voce. 

-Non è te che cerco, ragazzina…tu vivrai.-, disse quella voce roca e fredda.

Si voltò di nuovo incredula che la voce provenisse dall’essere alle sue spalle ed inciampò finendo seduta nella neve. La creatura, allora, si tirò su e si schiuse come un nero fiore: la figura ingobbita e corrucciata di un’anziana signora le apparve davanti. Fece per sedersi ed il lungo abito nero che indossava si piegò mimando una sedia dalla stabilità precaria che quasi pareva un trespolo.

La riconobbe subito: era la donna nella visione della volpe.

-Il suo tempo su questa terra è finito, piccola mia…i Guardiani reclamano la sua anima. Ed io gliela porterò…assieme alla tua.-, disse la donna  parlando normalmente quasi in tono gentile.

-Non..non ha fatto niente…e neanche io!-, protestò disperata mentre nella sua testa l’unica cosa che chiedeva era aiuto.

-Ha creato un legame, di nuovo…questa volta con te. Gli è proibito. Lui non appartiene a questo tuo mondo…Ha infranto il voto del mezzosangue e tu sei colpevole quanto lui! Aspetto questo momento da così tanto tempo…-, l’anziana si alzò e fece pochi passi verso Tabihta. Qualcosa fra le pieghe del suo abito stava prendendo forma…qualcosa come una bocca fornita di tre file di denti aguzzi e neri.

-Non puoi farlo!-, protestò cercando di rialzarsi alla vista del mostro.

-Farà male solo un….-, la donna non fece in tempo a finire la frase che la volpe le fu sopra.

La sbalzò via contro gli alberi oltre la collinetta ed un cumulo di neve la seppellì all’istante.

Tabihta sorrise vedendo finalmente tornare la volpe…era salva! Poi notò la sua pelliccia: era macchiata qua e là da sangue e chiazze nere. Pensò che probabilmente fosse stato ferito dalle altre figure striscianti.

Intanto l’anziana senza demordere si fece spazio sbucando fuori dalla sua tomba di neve: la creatura nel vestito sembrava impaziente di venire alla luce continuando ad emergere ululando rabbiosamente.

-Non provare a toccarla!-, ringhiò furioso la volpe preparandosi ad attaccare. Ma la metamorfosi era ormai irreversibile e come se si fosse sgonfiata e ridimensionata,dalla vecchia signora in nero finalmente apparve la belva: occhi rossi e pelle bruciata incorniciavano il volto di un orrore mai visto. Un mastino deforme grondante veleno così nero da potercisi perdere.

Fece per fiondarsi sulla volpe ma qualcosa le fece cambiare idea. L’odore del sangue e del catrame la fece desistere.

La faccia sgomenta di una creatura già al limite della disperazione si perse in un grido di dolore: – Tu non puoi…i miei figli!-

-L’ho fatto. Avevano un sapore disgustoso…proprio come il loro odore.-, annunciò la volpe colpevole, poi si voltò verso Tabihta: era sbigottita per le grida della creatura ed ancora di più per ciò che lui aveva fatto.

-Ho dovuto.-, risuonò nella sua mente.

Lo guardò. Non ci fu bisogno di aggiungere altro: le aveva salvato la vita ed ora lei doveva restituirgli una parte di quel che aveva fatto prima che il mastino si riprendesse dallo shock.

La ragazza si alzò su gambe simili a traballanti trampoli e ancora sconvolta ma felice di rivederlo gli salì in groppa: sapeva già dove erano diretti.

Come si intitolerà il penultimo capitolo?

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101 Commenti

  • Ciao, bella storia dalle mille sorprese! Bella la narrazione poetica e le continue descrizioni che creano una vivida rappresentazione della realtà he ti sei immaginata. La storia appare chiara e ben scritta sin da subito, ma il divagare di alcune frasi ti fa perdere in mezzo all’immaginazione.
    Inoltre il risvolto finale di questa storia forse poteva apparire poco scontato, ma era sicuramente ciò che i personaggi si meritavano. Adoro questo tipo di conclusioni. Sai perché? Perché sono quelle che ti fanno pensare, a volte alcune fanno arrabbiare, altre piangere. Sei lí che ti dici che non poteva finire così, ma alla fine ti accorgi che la narrazione ha centrato il punto. Perché vuol dire che ti sei affezionata a quei personaggi, ed a quel punto la storia ti chiede una conferma del coinvolgimento che hai avuto leggendo.
    Apprezzo le storie di questo tipo con finali “sbilanciati” perché sono reali. Non il solito lieto fine. È una fine, certo, la più giusta. E di questo ti faccio i miei complimenti. Non dico che ci voglia in tutte le storie, ma qui ci stava molto.
    Bella la trama, adoro le trasformazioni.
    Peccato però che non abbia avuto il tempo di votarla anche io!
    Un saluto sperando di leggere di nuovo qualcosa di tuo al più presto (così lo voto anche io),
    Fant

  • Una sola parola, coinvolgente. Mi è piaciuta molto la cura che hai nella descrizione dei dettagli, i colpi di scena, la connessione emozionale tra Tabihta e Kitsune. Che dire, mi dispiace solo che il racconto sia finito.
    Non vedo l’ ora di leggere un altro tuo racconto, complimenti e alla prossima! 🙂

  • Ciao NorahEmme. Ma… hai scritto due capitoli a breve scadenza? Ho avuto la notifica solo oggi. Un bel finale, un bello stile. Se dicessi che ricordo perfettamente gli altri otto capitoli mentirei, ma ricordo bene le atmosfere delicate e magiche.
    Complimenti, alla prossima

    • Si, ho scritto i capitoli a forse un paio di settimane di distanza! Ripeto che purtroppo ho avuto poco tempo e parecchi intoppi quindi scrivere sereni, prendendosi il tempo dovuto non è stato possibile…mi dispiace per quelli che, come te, mi hanno seguita ma ho avuto tempo solo ora! Grazie per i complimenti 😀

  • Insieme…
    Ciao NorahEmme, mi sono mancate Tabihta e la tua bella favola. Il capitolo è ricco di colpi di scena, ma di altrettanti refusi sicuramente dovuti alla mancanza di tempo. La storia, però, merita una particolare attenzione secondo me, tanto da poterla trasformare in un romanzo o addirittura in una saga 🙂 ovviamente sei tu a decidere. A me non resta che attendere l’ultimo capitolo 🙂

  • D’istinto ho votato “La volpe difende Tabihta”.
    Cavoli, di solito sparisci per un sacco di tempo e invece adesso mi sono ritrovata con due capitoli da leggere di seguito! Non che sia un male, intendiamoci: mi ha fatto piacere 🙂
    Il settimo è quasi cinematografico: tutta la visione, così veloce e sorprendente, sembrava proprio mostrarsi davanti agli occhi come la scena di un film. E in questo capitolo, l’ottavo, è bella la connessione che si è instaurata tra la “volpe” e Tabihta (d’altra parte, il titolo è “Legami”).

    • Ciao cara! Per il nono vi sto facendo un po’ penare causa impegni fuori casa e uno smartphone molto poco smart (per cui si capisce che scrivere con questo catorcio non è cosa)… Ma prometto di pubblicare in settimana, se non proprio in serata! Sono comunque molto felice che le mie idee per questi due capitoli ti siano piaciute…
      Il titolo di questo ha una doppia valenza! 😉

  • Cara Norah, bellissima favola con tanti innesti giappo, complimenti per l’originalità! Trovo molto dolce la possibilità di scambiare sensazioni e ricordi nell’ultimo capitolo. Dà anche un’idea del rapporto animale-padrone, che spesso con il linguaggio del corpo supera le barriere della comunicazione tramite parole.
    Ti seguo e ho votato che i due vengono salvati! 😉

    • Grazie per le belle parole e per aver votato!
      Il loro condividere voleva ricordare esattamente il profondo legame che spesso, noi umani, creiamo con i nostri piccoli amici…diciamo che il mio cane è stato d’ispirazione (fra l’altro è un volpino)!
      In questo caso la volpe è un essere soprannaturale ma vedo che l’idea è stata recepita e ne sono davvero felice 🙂

  • La volpe la difende.
    Bella l’idea di condividere due menti, ricordi, sentimenti. Addirittura sensazioni.
    Non avevo capito che Tabitha avesse vissuto un lutto recente, forse mi è sfuggito, immaginavo che la madre fosse separata e risposata o ri-impegnata.
    Ciao a presto

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