Quando il suono sorpassa le parole

Xuanlong, detto anche Zampa

“I Sette Mondi?” ripeté Clark, confuso. “Esattamente!” rispose Marcus, tendendo le mani in avanti, per prendere il libro dalle mani di Clark. “Ecco, vedete,” disse, sfogliando il libro, “le pagine sono ruvide, di pergamena; il libro è sicuramente antico.” “Scusate, ragazzi!” si intromise Lucas, spingendosi sgarbatamente tra i due, per poter vedere meglio il libro, e continuò: “Potreste spiegarmi queste leggende? Io non le conosco!” Clark e Marcus lo guardarono stupiti. Lucas proseguì: “Io sono arrivato a Weeping Willow Village da solo, un paio di anni fa, seguendo i Salici. Non sono nato qui, come voi due!”

Clark allora capì che doveva spiegare tutta la storia, fin dal principio. Riprese il libro tra le mani, fece un passo in avanti e iniziò:

“Tanto tempo fa, così narrano le leggende, tutti i Sette Mondi erano uniti e vivevano in serenità: i draghi volavano liberi nel cielo, le sirene attraversavano tutti i fiumi e i mari, le streghe infestavano ogni foresta, le fate incantavano le valli e gli umani erano abituati a convivere con tutto ciò. La musica faceva parte di ogni Regno, facendo in modo che anche tutti gli artisti potessero vivere in pace con tutta la comunità. Si narra che la Terra fosse un posto unico, il pianeta più tranquillo, perché su di esso regnava una pace immensa.

Poi, come puoi immaginare, qualcosa cambiò.

Devi capire che, la pace, era mantenuta comunque da una serie di leggi: ogni parte del mondo aveva le sue regole, che dovevano essere seguite. Nessuno doveva trasgredirle.

Il Regno dei Draghi aveva una serie di leggi riguardante, appunto, i Draghi. Creature favolose, ma non dimentichiamocene, anche alquanto pericolose. I Sovrani di questo Regno formarono una lista, sulla quale c’era una serie di draghi che non dovevano essere cavalcati o domati, perché purtroppo troppo pericolosi per l’incolumità umana. Un ragazzino, però, provò lo stesso a cavalcarne uno, per l’appunto, il Drago più proibito: Xuanlong, il Drago Scarlatto, dalle mille squame pungenti e dal fiato di fuoco.

Miracolosamente, il ragazzino riuscì a cavalcarlo. I guai però arrivarono quando i Sovrani lo scoprirono. Nel momento in cui gli si avvicinarono, il Drago impazzì, sputò fuoco ovunque e distrusse ogni cosa che vide al suo passaggio.

Si narra che, dopo aver distrutto gran parte del mondo, il Drago fuggì, tenendo tra le sue grinfie il ragazzino, moribondo.

La gente nel mondo rimase sconvolta dall’accaduto: si decise dunque di sigillare i sei Mondi magici lontani dal Mondo Reale, quello umano, perché il più vulnerabile. I Sovrani e i comandanti di tutti i Regni si riunirono e fecero un potente incantesimo, che decretò la divisione dei Sette Mondi, così che nessuno ne potesse mai più diventare Sovrano Assoluto. Da allora i Regni sono divisi, nascosti e non possono interagire tra di loro. 

Si dice, che l’incantesimo sia stato racchiuso in un libro, e sepolto da qualche parte in un posto sperduto, dove nessuno lo possa mai trovare.”

 “Oh, ma noi l’abbiamo trovato. Ed è proprio qui, l’incantesimo. Possiamo farlo. Possiamo diventare noi i Sovrani dei Sette Mondi. Possiamo far riemergere i Mondi, riunirli e governarli, come più ci piace!” disse Marcus. I suoi occhi erano accesi, speranzosi, desiderosi di ottenere quel potere, anche se proibito.

***

Aileen non poteva credere ai suoi occhi: il Drago Scarlatto, davanti a lei, la stava fissando dritto negli occhi e lei aveva tremendamente paura. Cercò di indietreggiare, ma il drago sbuffò, scuotendo le sue enormi ali e Aileen non riuscì a muovere neanche un muscolo. Era terrorizzata.

“Buono, Zampa!” lo sgridò il suo Cavaliere. Il Drago gli si avvicinò e si sedette accanto a lui.

Aileen era sempre più sconvolta.

“Zampa?” disse, incredula. “Esattamente, Zampa! Il mio bel draghetto, eh, cucciolino!” ripeté il Cavaliere, dando un buffetto sul muso del Drago.

A questo punto, Aileen era decisamente confusa.

Clark scrutò il Cavaliere: era un ragazzo, ancora giovane, sembrava avesse circa venticinque anni. I capelli arruffati dal vento e lo sguardo duro. “Ti ho chiesto di dirci chi sei!” sbraitò, rivolto a lui. “E io ti ho risposto!” disse il Cavaliere, sorridendo.

“Hai detto il nostro salvatore, ma non ci hai detto nient’altro. Non mi sembra una spiegazione adeguata!” rispose Clark, sempre più infastidito.

“Ragazzo mio, penso proprio che io non sia l’unico che debba dare delle spiegazioni. Anzi, penso che tu sappia esattamente chi io sia, anche perché mi avete convocato voi.” disse il Cavaliere.

“Noi decisamente no!” gridò Aileen, tenendosi alla larga dal Drago, che continuava a scrutarla intensamente.

Il Cavaliere accarezzò il dorso del Drago e ridacchiò: “Oh, non tu, mia cara. Ma questo fanciullo e i suoi compari!”

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