Dove eravamo rimasti?
#10
Rita fu il primo amore, quello che mi diede il coraggio necessario.
Avevano tutto, la sua era una buona famiglia, ma se sei ricco non sempre le cose ti vanno per il meglio.
Almeno, per Rita non fu così.
Ho una vera compagna, adesso, stiamo assieme da alcuni anni. Ci amiamo, e questo è ciò che conta.
Il mondo è cambiato, per le ragazze come me e Rita. Una volta era più difficile, oggi le persone come noi sono più fortunate. Funziona così. Certe cose migliorano, altre peggiorano.
Il nostro grande e bel paese è sempre in guerra, lo è in continuazione. Guerre lontane, anche se molte dobbiamo combatterle qui, in casa nostra. Parlo di tante battaglie, accendi la TV e dopo un po’ sei costretta a spegnerla.
Rita voleva fare la giornalista, non ci è mai riuscita. Il suo sogno si è infranto in mezzo a una strada, l’anno che trasferirono di nuovo suo padre, l’anno dopo che me la portarono via. Diedero la colpa alle medicine. La depressione, c’era scritto. Ma io so che non è andata così. So che molto spesso il male ha radici profonde, che non bisogna farsi ingannare da ciò che galleggia sulla superficie.
Ogni tanto la immagino. Quasi sempre mentre guido, quando sono da sola. Immagino Rita scrivere, era quello che le piaceva fare. Di ingiustizie, di come avrebbe cambiato le cose.
Scrive, e sorride. Ogni tanto alza la testa, i suoi occhi azzurri e freddi che mi osservano.
Soltanto questo.
20/03/2016 at 23:25
Decisamente bravo, lo spiazzamento finale spiazza davvero! 🙂
E dà anche un senso a tutto il racconto che, ti confesso, fino a quel momento mi aveva lasciato un senso di già sentito.
Molto elegante anche la scrittura, che riporta efficacemente l’atmosfera del ricordo, anche se, personalmente, avrei spezzettato meno cercando un po’ più di fluidità.
21/03/2016 at 11:48
Grazie Michel, credo che nella prossima stesura, infatti, tenterò di inserire qualcosa di più interessante anche nei capitoli iniziali. Anche Napo mi aveva detto che erano un po’ un cliché 😉
18/03/2016 at 13:25
Bello, fare da spettatrice alla tua storia.
La tua maestria nel celare particolari fondamentali e assolutamente non trascurabili mi ha conquistata. A quando la tua prossima storia e, domanda molto più lecita, dove la compro?
È stato un piacere.
18/03/2016 at 15:38
Piacere mio.
Be’, comprarla, non l’ho ancora pubblicata! Ahah, ma grazie della fiducia.
17/03/2016 at 23:24
Che dire?
Racconto interessante, rapido, non interattivo, direi “off label”.
Ciao
Al prossimo.
🙂
17/03/2016 at 23:38
Ciao Maria, alla prossima.
17/03/2016 at 21:52
Ma lo sai che, svolazzando di qua svolazzando di là, ho scoperto che qui in giro c’è chi non sa chi è Guy Ritchie o chi è Tom Selleck…?!
Lo sai che molti esordienti usano a sproposito il gerundio e ficcano le virgole sempre al posto sbagliato?
Lo sai che domenica prossima/prossima è Pasqua?
Lo sai che stasera per cena mi sono fatta un big mac artigianale?
Ma l’analisi finale la vuoi qui o in mail? ( perchè è lunghina …..) magari l’accorcio… fammi sapere………….
17/03/2016 at 23:41
“Lo sai che molti esordienti usano a sproposito il gerundio e ficcano le virgole sempre al posto sbagliato?”
Be’, potrei essere io, anche se credo di aver detto di no al gerundio da un pezzo, a parte in rari casi. Forse sbagliati. Però so chi è Ritchie e quel bell’uomo di Selleck… “uomo”, poi…
Ci sentiamo via mail, ma senza pressure, non ho fretta di demoralizzarmi.
17/03/2016 at 14:14
bravo…o brava? ciao 😉
17/03/2016 at 19:00
pregO!
17/03/2016 at 19:00
Cioè, grazie. Sono suonatO!
16/03/2016 at 22:13
“Papà è seduto davanti al garage, si alza non appena mi vede. La Fury che aggredisce le curve della collina.” Il padre vede lui o la Fury? O vuoi lasciare intendere che lui e la Fury sono un tutt’uno ormai?
16/03/2016 at 23:17
Sta tornando a casa in macchina, scende dalla collina in macchina.
“Lui” chi? 🙂
16/03/2016 at 17:11
vabbè dai, questa è ovvia!!!
16/03/2016 at 17:19
Dipende. Io ho messo entrambe però.
16/03/2016 at 17:25
No, un momento! Appena ho letto Durden e saponaio non ci ho pensato un attimo…. non ho nemmeno guardato l’opzione “entrambe”…. uffa! dovevo premere più lentamente, troppo entusiasmo! ahahahah
16/03/2016 at 17:33
Vabbè, ti passerò anche questa.
16/03/2016 at 17:03
Da “The Snatch”.
«Sai come sono. Ci infilano sempre
un cane, negli affari.»
(gli zingari)
16/03/2016 at 16:49
Un alberello… ahahahahahahah
( si avvicina l’arringa finale!!! Preparati a implodere sotto la mia ira funesta 😉 )
16/03/2016 at 16:49
Un alberello.
Ti ricordo un film: “The Snatch”.
Fregata.
16/03/2016 at 17:08
Daiii!!! Pensa che Pitt pugile rom mi era pure venuto in mente – conoscendo le tue domande/movie color!
16/03/2016 at 15:13
Un coltello, cos’altro?
16/03/2016 at 16:49
Vedremo!
16/03/2016 at 09:04
Un coltello?! Si portano dietro di tutto ma ancora non li ho visti con alberi e cani.
Mi è sembrato che colorato e vuoto fosse un abbinamento stonato. Era meglio in originale.
Molto sottile il passaggio dal passato al presente tramite il ruggito della Fury. A me è piaciuto.
16/03/2016 at 12:04
Grazie del suggerimento 🙂
Te ne darò uno anche io (riguardo agli zingari).
Presto.
16/03/2016 at 15:32
Aspetto il tuo consiglio allora. Sugli zingari, dico.
16/03/2016 at 16:48
Ovvio. Io aspetto di sapere cosa risponde la Startari, prima. Voglio proprio vedere se la sa.
16/03/2016 at 22:11
Non perde mai un colpo, Alessandra. E quando lo fa si difende così bene che nessuno se ne accorge.
Pensare che l’ho anche rivisto di recente quel film.
16/03/2016 at 23:18
Ehm…
16/03/2016 at 08:39
Mi viene solo un dubbio per quel “colorato”, non vorrei avesse un che di psichedelico. In origine era “grigio”.
15/03/2016 at 19:46
D’accordo, sarò garbato stavolta. Ho notato già nelle pillole precedenti che ami alternare il passato remoto con il presente indicativo: assolutamente lecito, imho, quando se ne fa un uso discreto. Qui mi sembra che tu abbia esagerato, alternando più volte i tempi verbali anche quando non sembra necessario ai fini della narrazione.
16/03/2016 at 08:30
Ok, mi segno di darci un occhio alla prossima revisione.
15/03/2016 at 17:57
Ci risiamo con questo 50 e 50! Possibile? Ogni volta che voto io!
Direi che la DC Comics con Dr Manhattan ha davvero fatto l’impossibile, non ha neanche l’allergia alla criptonite – unico punto debole di Superman, oltre allo spiccato senso di umanità che manca a Manhattan. Per cui direi che M. è talmente tutto e più di tutto che manco Superman può superarlo, figuriamoci Goku. Non a caso nel film “Batman v Superman” si sono ben guardati dallo scritturarlo 😉
15/03/2016 at 18:06
Anche io credo che il Dr. Manhattan sia un gradino sotto a Dio.
Quanto a Superman vs. Goku, sono in totale crisi. Superman è di acciaio, ma Goku distrugge mondi interi con un dito (e quindi anche l’acciaio).
Detto questo, il podio per me è:
– Dr. Manhattan
– Goku (che sempre alieno è)
– Superman
Sempre che Superman non colpisca Goku per primo alle spalle.
15/03/2016 at 19:39
In ogni caso, una battaglia tra certi supereroi la vedrei bene con questo brano – anche se sta più che bene dove sta, comunque – 😉
https://www.youtube.com/watch?v=kVaULsemCjo
16/03/2016 at 08:29
Sì, ha la giusta carica.
15/03/2016 at 13:55
Superman 😉
15/03/2016 at 14:09
Io avrei detto Dr. Manhattan.
14/03/2016 at 20:33
Ammazza! 50 e 50 !?…. ma finiva pari!!!!!
( il resto alla fine 😉 )
14/03/2016 at 23:27
Alessandra da te non me l’aspettavo. Vince Apollo 🙂
14/03/2016 at 23:56
No! Sei pure uno scritore!! Non hai colto il senso dell’epilogo? 😉 Apollo mantiene il titolo, ma per il pubblico e per il mondo la vittoria è di Rocky: ergo: pari.
15/03/2016 at 00:09
Vostro onore, io avevo scritto “Chi vince l’incontro”… 🙂
In ogni caso, sapevo che lo sapevi, e infatti mi ero stupito.
Sto tirando un respiro di sollievo.
15/03/2016 at 00:15
Beh, sì, se proprio vogliamo essere razional-pignoli, ha vinto Apollo…. ma è chiaro che la vittoria è di Rocky… 😉 😉 per questo li davo pari…. 🙂
15/03/2016 at 00:17
Infondo – come disse Searle – siamo solo polvere di stelle.
15/03/2016 at 00:18
In fondo
(dio mio)
15/03/2016 at 00:22
Ma tu quando scirvi infondi. Quindi ci sta.