Il rumore negli occhi

Il rumore negli occhi

La suora che ci ha accolte, dopo un breve saluto ci ha detto di attendere ed è sparita dietro un angolo.

Rumore di porta che si apre.

     – Madre Superiora è arrivata la bambina nuova, è con la madre, l’attendono nell’atrio.-

Rumore di sedia che si sposta.

Rumore di passi.

Pochi secondi di attesa e la Madre superiora,l’ennesima Suor Maria, ci si presenta innanzi in tutta la sua opulenza.

        – Eccovi finalmente!vi stavamo aspettando!-

Stringe la mano a mia madre, rumore di convenevoli.

Poi la sua attenzione è tutta per me, per il mio cappotto rosso e per il libro di mitologia greca che stringo fra le braccia.

Rumore di sorriso gentile.

           – anche io ho la passione per la mitologia greca sai?sarà bello parlarne   insieme, ogni tanto –

Alzo gli occhi verso i suoi, Suor Maria ha gli occhi di una madre paziente.

Mi accarezza dolcemente il capo e ci invita a seguirla.

Iniziamo così il giro del collegio, il dormitorio, dove lascio la mia valigia, il refettorio e poi il cortile.

Nel cortile c’è una grande giostra girevole di ferro con le sedute in legno, risale agli inizi del 900 ed è dipinta di giallo e blu, alcune bambine ci stanno giocando rumorosamente, si fermano per guardarci.

Per guardarmi.

Rumore di sguardi curiosi.

Da subito capiscono che sono una mosca bianca, a differenza loro non ho un passato travagliato e genitori da cui scappare, semplicemente mia madre lavorava molto (non ho un padre) e aveva scelto di mettermi in collegio, aveva provato a lasciarmi a casa con una baby-sitter, ma ne avevo fatte scappare 3 in meno di sei mesi,senza che in realtà mi comportassi male, l’ultima scappò dicendo che ero una bambina adorabile, ma strana e difficile da gestire.

Le bambine mi guardano,una si sta sistemando la treccia che si è sciolta dal troppo girare mentre l’altra ha un braccio ingessato che alza per salutarmi da lontano.

Rispondo muovendo la mano senza mai staccarmi dal libro.

Poi veniamo investite da un altro gruppo di bambine in corsa verso non so dove.

Rumore di storie fragili che attraversano persone.

Alla fine del giro sono frastornata, mi fischiano le orecchie e i miei occhi sono secchi.

Sono in sovraccarico di percezioni, il mio cervello non può più assimilare altro se non il saluto lacrimevole di mia madre.

      – pulcino, vedrai che qui ti troverai bene!ci sono tante bambine come te-

Rumore di madre che mente, non ci sono altre bambine come me.

       – fai la brava pulcino mio, ti amo-

Mi stringe forte contro il petto.

Rumore di madre che si allontana.

Rumore di madre che si spezza.

Vedo il grande cancello verde chiudersi alle spalle curve di mia madre.

Vorrei essere invasa dal dolore, il dolore ci rende vivi.

Rumore di vuoto.

Suor Maria mi sorride di nuovo, dolcemente, mi dice che fino alle 19 sono libera di fare quello che voglio, poi c’è la cena.

Scelgo una panchina del cortile dove far finta di sfogliare il mio libro per perdere ogni concentrazione e cercare di capire come sopravvivere ai rumori che mi circondano.

La bambina col braccio ingessato mi viene incontro, si siede vicino a me e sorride.

Ha i capelli biondi, nei suoi occhi sento rumore di ali di colombe bianche.

Mi guarda e mi dice

     – saremo vicine di letto, sarà divertente!-

Si avvicina ulteriormente, con le dita che escono dal gesso mi tocca una guancia,mi sento soffocare.

      – le altre bambine piangono sempre quando i genitori vanno via, ma tu no, tu sei come me-

Continua lei

      – vero?-

No, non sono come te, tu negli occhi hai voli bianchi, io ho spilli che appendono lacrime come farfalle in una teca.

Si avvicina di più, ora sento il calore del suo fiato sul mio orecchio

        – vuoi sapere un segreto?-

Annuisco.

         – Le suore ci dicono di pregare Dio l’onnipotente per assicurarci un posto in paradiso alla nostra morte-

Ancora più vicina, sento la sua lingua muoversi sul mio orecchio mentre parla.

         – Ma noi siamo già oltre quella soglia, loro ancora non lo sanno-

Mi giro e la fisso negli occhi, non sento più le ali, non sento più colombe.

Mi fissa e ride.

Rumore di gesso sulla lavagna.

Sorrido.

Rumore di solitudine che si spezza.

Qual è la prossima voce che volete sentire?

  • La bambina che si sistema la treccia sulla giostra (50%)
    50
  • La madre (8%)
    8
  • Suor Maria (42%)
    42
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57 Commenti

  • Mado’ sembra di essere nell’Overlook Hotel di Shining. Complimenti, la tensione è palpabile. Hai cambiato genere, leggo. Beh, Horror mi pare certamente calzante!
    Anche se le suore mi fanno correre i brrrr.ividi nella schiena voglio sentire cosa ha da dire Letizia.

  • Il tuo racconto è tremendo, brutale. Eppure, è una calamita per il lettore che non riesce a smettere di leggerlo. Per quanto ho potuto vedere in questi primi episodi, hai una grande capacità di mantenere alta la tensione e di reggere la pluralità di voci del testo. Non è mai facile sostenere personaggi di questo tipo e riuscire sempre a dar loro un’anima, tuttavia per il momento trovo che tu sia davvero sulla buona strada. Mi piace molto anche il tuo stile; sebbene non sia perfetto e vada ancora migliorato, è senz’altro interessante e molto personale. Che dire? Continua così, ti seguo!

  • Voto per suor Letizia.
    Occhio agli spazi dopo la punteggiatura, ogni tanto saltano 🙂
    Per il resto il capitolo parte avvincente, anche se purtroppo si perde un po’ nel finale, anche se ti capisco, scegliere di scrivere un intero capitolo solamente con i dialoghi è estremamente difficile!
    Alla prossima!

  • Ti stimo, sorella: hai addirittura cambiato genere, voglio pensare che almeno in parte sia per onorare noi lettori mediamente psicopatici che abbiamo visto il sangue ancora prima che tu pensassi di versarlo. Hai coraggio e sei brava.
    Voto la suora, spero che sia cattivissima

  • Mamma, ma quanta gente c’è nella testa di ste bimbe? E che gente è? La tensione resta alta e la storia mi intriga sempre parecchio, ma mi sa che stavolta hai dimenticato di rileggere. Le sviste e gli errori di battuta stridono un po’, e rovinano il ritmo. Non dico per criticare, non te la prendere, eh?
    Diciamo la bambina esterna al trio infernale?

    • Auch!hai ragione, la verità è che è stato davvero molto difficile scrivere un solo un dialogo e riuscire a dare una linea alla storia allo stesso tempo, quindi quando l’ho finito ne ero così sollevata che manco ho pensato di rileggerlo una ennesima volta!
      Ma non mancherò di farlo la prossima!

  • Ciao,

    La prossima voce è ‘ovviamente’ Maria. Mi è piaciuto l’inizio e mi piace come si sta sviluppando la storia. Hai scelto il genere Fantasy ma queste tre bimbe sono piuttosto inquietanti… sicura che non vada a finire in un bagno di sangue??
    Seguo.

  • Ciao
    Due episodi carichi di tensione.
    Leggendo il primo, ho pensato che Anna possa essere una bambina con tratti autistici: bambina “strana e difficile da gestire” che spera di “sopravvivere” ai “rumori” che la circondano. E poi, quel libro di mitologia greca, o è un interesse molto (troppo) specifico per una bambina di forse 9-10 anni, oppure rappresenta simbolicamente per lei, qualche fatto particolare!
    Ho votato Maria, naturalmente!
    🙂

  • Accipicchia, nelle prime due pagine c’è materia per un romanzo fiume, sicura di riuscire a mettere tutto in dieci paginette? In ogni caso, bravissima: atmosfera intrigante, inizio di intrigo e personaggi ben disegnati, stile coinvolgente, 10 e lode. 🙂
    Io dico che ora dobbiamo avere accesso alla mente di Maria. Seguo

  • Una lettura così agile e allo stesso tempo così coinvolgente è qualcosa di raro, brava! 🙂 Ed è pure molto originale!
    Anch’io ho pensato fosse cieca, ma se riesce a vedere colori e cose lontane (braccio ingessato, cancello verde, capelli biondi), com’è possibile?
    Altra cosa che cerco di capire è l’età delle bambine, e poi mi incuriosisce in che senso sia stata una bambina difficile per le baby-sitter, ma immagino che si potrà intuire andando avanti.
    Adesso darei la parola all’altra bambina 🙂

  • Ciao e benvenuta, voto per sentire la voce dell’altra bambina!
    All’inizio ero confuso, sembrava una via di mezzo tra un racconto e una sceneggiatura con tanto di indicazioni sui rumori (lo stesso King scrisse La tempesta del Secolo come se fosse una sceneggiatura)!
    Poi a metà racconto è andata via la sensazione di essere in un copione, ed è emerso un aspetto che, non chiedermi perchè, mi ricorda un po’ i poeti maledetti (l’oscurità, la frase sulle farfalle..)
    Adesso mi sorge un dubbio. Questa bambina è cieca, oppure, con queste frasi sui rumori, vuoi puntare a qualcos’altro? 🙂
    Ti seguo e aspetto il prossimo capitolo!!

  • Ciao,

    Voto suor Maria perché la descrivi come ‘imponente’ e a me le suore grosse mi hanno sempre incuriosito, mi fanno pensare che sotto quella tonaca ribolle la violenza di un lottatore di wresting e allora quasi le vedo strapparsela, rimanere in costume e guepière e urlare ‘Vi porto Diooooo!!’
    L’incipit promette bene, mi sa che le orfanelle hanno qualche segreto interessante da condividere con la nuova arrivata…

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