Racconti di un cacciatore di taglie in pensione

Dove eravamo rimasti?

A volte, per uscire da una situazione complicata, serve solo un pizzico di fortuna: Un aiuto inaspettato (50%)

La Tarantola - parte II

«Fermo!»
Il coltello si fermò ad un centimetro dalla mia giugulare.
«Bene cacciatore, il tuo nome è Dortan giusto? Sì? Bene. Ascoltami bene, perché non ho intenzione di ripetermi. Tra poco lascerai questo posto per portare all’imperatore la testa della Tarantola.»
Lo stupore che mi travolse non fu minimamente paragonabile a quello della mia preda. Il viso della Tarantola era una maschera di orrore ed incredulità.
«Che stai dicendo? Non erano questi i patti! Tu mi avevi promesso…»
La ragazza impugnò la pistola in un gesto di disperazione e prima che potesse sfiorare il grilletto, l’uomo incappucciato la disarmò e la immobilizzò in una poderosa stretta.
«Taci e ascoltatemi! Sapete cos’è veramente un cacciatore di taglie? È un essere senza emozioni e senza onore che uccide per denaro! Non è altro che una puttana pronta a vendersi al miglior offerente. Ma non fraintendetemi, non sono di certo l’uomo adatto per fare la morale a qualcuno, io sono semplicemente il miglior offerente!»
Un vortice di emozioni offuscò il mio raziocinio. Un cacciatore di taglie non deve mai farsi trovare impreparato, la sua tempra e la sua facoltà di ragionare a mente lucida sono elementi fondamentali che lo contraddistinguono. Di fronte ad uno scenario così distorto però sfido chiunque a prendere le giuste decisioni.
«Quale sarebbe la tua offerta dunque?»
«Ti offro un lavoro, il tuo! Non dovrai far altro che continuare a cacciare con l’unica differenza che lo farai per noi. Sai benissimo di non avere altre scelte, quindi ti sconsiglio di dire o fare qualcosa di veramente stupido.»
«Quindi mi stai dicendo che potrò uscire da questo posto, tornare dall’imperatore, consegnargli il cadavere della ragazza che a quanto pare lavora per te e poi un giorno fare la sua stessa fine? Questa è la fiducia che devo riporre nei tuoi confronti?»
«Cacciatore mi deludi, ti facevo più scaltro. Credi che l’imperatore abbia interesse nei tuoi confronti? Potrai anche essere il suo agente più utile ma per lui rimani una pedina. Non esiterebbe una attimo per sacrificarti in qualche missione della quale ignoreresti completamente lo scopo. Dimmi, perché sei qua oggi?»
Per quanto ovvia fosse la risposta, parlai comunque sperando di capire a che gioco giocava.
«La Tarantola,  ha una taglia sulla testa, l’imperatore mi ha personalmente chiesto di cercarla. Sapeva che l’avrei trovata nei pressi del Quartiere Marcio e così ho iniziato la mia ricerca nelle strade vicine. Sono qui per lavorare.»
«Bene! Ora dimmi, come faceva l’imperatore a sapere dove avresti trovato la Tarantola, non è forse il tuo lavoro scoprire la locazione delle tue prede? Non rispondere, non è necessario. Ora ti dico come stanno le cose. Quando hai ucciso il Vecchio ci hai privati del nostro migliore agente, che come ben sai ha avvelenato il governatore. Il governatore lavorava per noi, ma dopo aver preso delle decisioni contrastanti alle nostre ha dovuto affrontare il suo destino. Prima di morire però ha cercato di vendicarsi dando all’imperatore delle informazioni sulla nostra combriccola. Tu sei l’esca Dortan, se non fossi riuscito a portare la Tarantola all’imperatore, egli avrebbe avuto la certezza della nostra esistenza e del pericolo da noi rappresentato, in caso contrario non avrebbe mai preso sul serio le parole di un uomo delirante dalla febbre.»
«Perché avrebbe dovuto sacrificare me allora? Poteva mandare delle spie per stanarvi.»
«Tu Dortan sei il migliore cacciatore di taglie di Sunkray, se perfino il migliore segugio avesse fallito non avrebbe avuto altri dubbi.»
«D’accordo allora, liberami.»
L’uomo col saio fece un gesto, due uomini che non avevo visto arrivare mi bendarono e mi colpirono con il calcio di un fucile sulla testa. L’ultima cosa che sentii furono le urla della Tarantola.

Mi risvegliai all’improvviso. Stava tramontando il sole e mi trovavo in un vicoletto sporco e desolato. Davanti a me, distesa sul ciglio della strada, c’era la Tarantola con il viso grondante di sangue ed una ferita da arma da fuoco sulla spalla. Mi guardò dritto negli occhi e vidi la disperazione nel suo sguardo.
«Per tutta la vita sono stata una schiava, ho creduto di poter essere finalmente libera con loro ed invece ho continuato ad essere una prigioniera. Credevo di poter finalmente tessere la tela del mio destino ed invece mi sono imprigionata nella mia stessa ragnatela. Uccidimi dunque e rendimi libera una volta per tutte.»

Era forse lo stesso per me? Fino a quel momento avevo creduto di essere libero, ma le parole dell’uomo col saio avevano risvegliato qualcosa in me, qualcosa che credevo di aver eliminato da tempo.
Nemmeno mi accorsi di aver istintivamente estratto la pistola dalla giacca e di averla puntata contro di lei.
E poi vidi in lei la mia immagine riflessa e lentamente persi le forze e feci cadere la pistola.
Rimanemmo lì, esausti, fino a quando non scese la notte e col buio la persi di vista.                                                 

La mia vita cambiò da quel giorno. Abbandonai la città imperiale per due anni e mi rifugiai in un altro posto:

  • Nella Terra del Tramonto, il continente occidentale (0%)
    0
  • Nella Terra dell'Alba, il continente orientale (50%)
    50
  • A Borguria, la città corrotta (50%)
    50
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36 Commenti

  • Ciao barbagianni, ti leggo per la prima volta e a storia inoltrata per di più. Ti hanno già detto che scrivi bene e leggendoti ho molto apprezzato il movimento della trama e l’imprevedibilità del capovolgimento di fronte finale. Tarantola non è stata uccisa e mi chiedo perché. Una tecnica utile che ho scoperto leggendo è questa: a volte non è necessario offrire lunghe spiegazioni nei dialoghi, basta centellinarle in modo imprevedibile nel corso della storia con brevi flash. Magari nel corso di un’avventura a Borguria. Ho un debole per le città corrotte.

    • Ciao cactus, ti ringrazio per aver recuperato la storia e mi fa piacere che ti sia piaciuta!
      Quando scrivo i dialoghi mi lascio trasportare un po’ troppo e alla fine non mi contengo, la prossima volta cercherò di seguire il tuo consiglio. 🙂
      Ti dirò, ormai non mi aspettavo più che qualcuno leggesse questa storia e stavo già scrivendo il continuo sulla Terra dell’Alba e adesso non so se continuare per quella strada o se è meglio aspettare ancora un po’. Magari Dortan farà un salto a Borguria prima di andare in Oriente…
      Grazie per il consiglio e alla prossima!

  • Nella Terra dell’Alba, per lui è un nuovo inizio, no?
    Ciao, Barbagianni, sarò completamente sincero con te: mi è arrivata la notifica del nuovo capitolo e non ero affatto convinto di riprendere a leggerti, visto il tempo passato. Approdato qui, il tuo commento mi ha convinto a leggere il capitolo. Perché scrivi bene, te l’ho già scritto, e mi pare un peccato che ti arrenda. Io, dunque, sono qui, se può contare. Non ho idea di cosa sia “l’ispirazione”, posso dirti come farei al posto tuo: hai già creato un mondo e delineato dei personaggi, il più è fatto, osservali, cerca di capire come si devono muovere in quel mondo, che decisioni prenderanno, cosa può accadergli e cosa non gli potrebbe mai succedere. So che suona retorico, ma, di fatto, ci credo: le storie hanno vita propria, si sviluppano da un distratto coerente, tu devi solo raccontare ciò che vedi. Detto questo, mi pare che questo ultimo capitolo si muova in questa direzione. Ti faccio solo notare questo:
    Bene cacciatore, il tuo nome è Dortan giusto? Sì? Bene. Ascoltami bene
    Tre bene in un solo periodo, un po’ troppi 😀
    La parte sul finale è un po’ troppo raccontata, per i miei gusti, ma è raccontata bene 🙂
    Ciao, osserva i tuoi personaggi e scopri cosa gli succederà 😉

  • Chiedo scusa a chiunque fosse interessato a seguire questa storia. Ho voluto fare il passo più lungo della gamba sperimentando un campo che non mi apparteneva e si sono visti i risultati. Purtroppo non ho avuto più voglia, ispirazione e tempo per scrivere. Ho perso l’interesse iniziale. Per due anni ho abbandonato questo sito e sarò completamente onesto con tutti voi, non so se ci rimarrò. Non so se continuerò questa storia nonostante la mia voglia di completarla. Mi impegnerò per quei pochi interessati (se ancora ci siete) anche se dovessero passare altri due anni. Mi dispiace davvero aver abbandonato questo progetto, ma vi posso assicurare che sono il primo a voler leggere il finale.

  • Sei un lettore di Salgari? Perchè me lo ricordi. Sembra di rileggere quelle vecchie storie leggendarie che sapevano trasportare. I dialoghi sono molto ben inseriti nel contesto. Voto la tarantola, vediamo come costruisci il capitolo.

  • Ciao,

    Voto per lo scontro imminente, un cacciatore di taglie così in gamba non può commettere l’errore di discutere con la sua preda! Per quanto riguarda lo spazio da dare a ciascuna avventura, non so come l’hai pensata, ma se ce la fai stare in due episodi sei un grandissimo! Del resto, questa potrebbe essere la prima di tante avventure di 10 episodi…
    A presto

  • Il racconto mi sembra promettente: si legge bene e, nonostante qualche tentennamento con la punteggiatura, scorre senza problemi. Anche l’idea del cacciatore di taglie è molto buona e interessante. Su questo, niente da dire.
    Riguardo lo stile, mi piace il tuo modo di descrivere. Il Vecchio lo hai reso molto bene. Un po’ meno i due idioti, ma suppongo che questo sia più che altro colpa dello spazio (5000 caratteri non sono nulla).
    Ti seguo.

  • Ciao e benvenuto. L’incipit mi ha convinta! 😉
    Ti vorrei dare un unico suggerimento: dai ad ogni avventura lo stesso spazio. Io pensavo ne scrivessi una per ogni capitolo…invece, continua… Magari 5 avventure ognuna di due episodi… Non so se mi sono spiegata!!! 🙂 🙂 Io adesso voto scontro imminente. E ti seguo

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