Dove eravamo rimasti?
Beccato!
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“Compadre qua finisce male…”. Sollevò la mano e si appiattì al muro. Una finestra era poco distante. Rumore di passi in arrivo. Le grida del Vieho che diceva a tutti di stare fermi; probabilmente sarebbe morto, pregustò con un ghigno. Qualsiasi cosa fosse venuto a fare lì, e di sicuro era poco pulito.
Poi la voce di una donna, violenta, e i passi si arrestarono. Voci per qualche secondo, el Vieho di nuovo.
“Va bene mi calmo! Ma se questi tontos mi avessero fatto parlare subito con lei…”.
Altra pausa. L’indio guardò i compagni, e poi verso l’alto. Ortega spalancò gli occhi e la bocca, Huamanchumo gliela tappò e scosse la testa per conto suo.
“Ay, cobardes! Qui capita qualcosa non capite?”. Li guardò con i suoi, di occhi, che luccicavano, prima di spostarli nella direzione ideale in cui passi si erano avviati da dentro. Gli guizzarono sulla grondaia un momento dopo.
“Oh no no no no NO!”. Huamanchumo improvvisò una piccola rincorsa, troppo tardi per fermarlo, ma forse nemmeno ne avrebbe avuto il coraggio. Il suo amigo Camacho era uno che conosceva i giri. Ed era pure svelto con il coltello. Lo vide sparire in una delle finestre del primo piano e non poté fare altro che augurarsi che non finisse troppo male.
Lì c’era già stato, ricordò. Con Dulcita. Prima paga ma l’aveva ceduta volentieri. Il sorriso si accentuò mentre sgattaiolava in un’alcova circondata da tende. Li sentì passare poco dopo e si accorse che le gambe avevano iniziato a tremargli. Toccò il manico della navaja, i passi sostarono un momento.
“…non potete però comportarvi così caballero…”.
“Io…io domando scusa señora, mi dolgo ma…
“Voi non avete ragione di dubitare, Doña Manola sa essere generosa con chi le è amico e il vostro compenso, vi ripeto, non è in discussione. Ll’affare è saltato per altre cause, avrete certo sentito dei fatti di questa notte…”.
Dita olivastre e affusolate penetrarono la tenda più in alto; avanzarono un po’; si ritrassero, rimasero.
“Vi mando Dulcita, ahora, attendete qu. Dopo parleremo ancora”. Le dita sparirono e il ragazzo si ritrovò col pugno stretto attorno al coltello.
No manco a pensarlo tu eres loco battitela. Si accostò alla tendina, prese coraggio, la scostò di un niente: el Vieho Volhoso era lì che misurava l’attesa facendo crocchiare il pavimento del corto corridoio, avanti e indietro. La mamita era sparita, di lei restava la nota sospesa di un sentore a metà fra il fumo e lo zucchero.
E adesso.
- Dulcita, querida, no! Questa non la sconti vecchio bastardo! Aspetta che giri le spalle...e una botta in testa non te la leva nessuno! (100%)
- Devo filare, ma forse è meglio stare qui. Pilar ha la stanza con Dulcita, andranno là... (0%)
- Devo filare, metti che se la vuole fare qua dentro! Aspetto che mi dà le spalle e piglio per la finestra, addio! (0%)

10/05/2016 at 10:56
Da un cieco che spara meglio di Snake Bill, un negro dalla forza sovrumana e una ragazzina col volto sfigurato.
Questi tre capitoli hanno attratto la mia attenzione.
Originale, fresco, veloce, belle ambientazioni. Mi piace.
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23/03/2016 at 19:06
Weird west postapocalittico? Devo ammettere che non m’era mai capitato.
La premessa sembra molto interessante, e anche lo stile mi pare ben fatto (anche se, di mio, userei meno termini stranieri: tendono ad essere confusionari a lungo andare). Poi, è bello vedere un racconto ben impaginato: si vede che non sei alle prime armi.
Mi raccomando, ti tengo d’occhio.
23/03/2016 at 19:50
Ciao! Allora mi aspetto presto qualche commento o critica in merito ai racconti che ho pubblicato sul mio spazio 😉 a presto e grazie di essere passato ^^
23/03/2016 at 00:09
Ciao, terza opzione, è l’unica in cui il giovanotto non pensi di dover filare.
Ti confesso che ho fatto molta fatica a seguire questo secondo episodio, probabilmente è l’ora tarda, ma per capire cosa stava succedendo l’ho dovuto leggere due volte e tornare indietro a rileggere il primo episodio. A un certo punto cambi “l’inquadratura” da un cadetto ad un altro senza preavviso, a parte una cesura di formattazione. L’ho trovato un po’ spiazzante, ma al tempo stesso capisco che possa far parte del tuo stile molto ‘dinamico’, magari pure troppo per un dinosauro come me.
23/03/2016 at 08:02
Ciao, non è che guarda, il fatto è che questa è già una storia “in progress” (ho un centinaio di pagine sul blog, scritte l’estate scorsa) che si era fermata ad un punto morto (tra l’altro in una fase di calma, con poca azione); per darmi uno stimolo – e non farla diventare l’ennesima idea abbandonata – ho pensato a questa piattaforma…ma solo per essere spronato a continuarla, avere il vincolo della scadenza, sapere che magari qualcuno aspetta di leggere il seguito. E quindi, scrivere.
Per il resto mi piace saltare da un POV all’altro, anche se dicono che non bisogna farlo 😛 a breve il salto ci sarà, e sarà ancora più marcato…perché ho ben tre gruppi di cani dietro la stessa volpe. Ma non credo continuerò il racconto qui, è troppo lungo per esaurirlo…però sono contento che ti/vi piaccia 😉
23/03/2016 at 11:23
Come ti capisco…
Penso che Stefano Benni pensasse a me quando ha scritto un racconto che fa più o meno così: “C’era un tizio che non finiva mai ciò che aveva cominciato. Un giorno prese una decisione, disse: Basta, adesso comincerò un progetto e lo porterò a term…”
Finito.
Però, a giudicare da quanto materiale si trova nel tuo blog, su questo fronte sono decisamente più avanti, a me basterebbe finire un racconto ogni paio d’anni…
14/03/2016 at 17:31
Ciao, voto “Mmmh…assalti alle diligenze, cacciatori di taglie mutanti, tesori nascosti…io resto” 🙂
Mi piacciono i western, como te.. scusa, comE te ( 😀 ) adoro stephen king, e sono curioso di sapere come va avanti 🙂
Mi piace l’atmosfera che hai creato, i termini in lingua messicana aiutano a immergersi nella situazione, occhio però a non abusarne 🙂
Ti seguo!
15/03/2016 at 08:32
Ciao 🙂 King mi ha ispirato nello scrivere con la sua saga de “La Torre nera”…e prima di lui, il signor R. Browning che per primo ha affrontato il tema.
…se ti va, sono sempre in cerca di pareri per i racconti che butto giù 😉
13/03/2016 at 19:50
Ok, hai sicuramente catturato la mia attenzione. Soprattutto quel ‘mutante’ piazzato lì e non ribadito fino alle domande, tanto che ho pensato potesse essere un refuso.
Voto ovviamente la prima opzione e sono curioso di sapere come prosegue.
Occhio a correggere il ‘dove cui’ nella trama…
A presto
13/03/2016 at 20:13
ciao , sono felice di avere la tua attenzione 😉 se ti va di sapere cos’è successo prima, per decidere meglio come far proseguire la trama, trovi tutte le puntate precedenti sul mio blog…
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