Dove eravamo rimasti?
How will I know her?
Una ventata di aria fresca incontra il mio viso una volta sceso dall’auto. Vancouver, Canada. Siamo arrivati. Non riesco a capire quale sia l’emozione dominante tra questo turbinio che ho in testa. Faccio un respiro profondo.
“Là a destra c’è un bar, andiamo a prendere un caffè.” Dico cercando di prendere timidamente le redini della situazione.
“Sembra proprio una bella città dove vivere. I canadesi poi sono tutta un’altra cosa.” Monica sta con il naso all’insù, con un’espressione da bambina sorpresa.
Mi guardo intorno anch’io, ma non riesco a condividere l’entusiasmo. Non vedo l’ora di rimettermi in viaggio per San Diego.
Seduti, con due tazze di caffè e donuts colorati, cerchiamo di capire cosa fare ora che abbiamo raggiunto la destinazione.
“Hai un indirizzo?”
“Non proprio. So per quale casa discografica lavora, direi di partire da lì.”
Monica mi prende la mano. “Andrà tutto bene”, dice, e sembra crederci davvero.
Lo studio è nella West Side e tra il traffico e la guida di Monica decisamente troppo timida impieghiamo più di un’ora per raggiungerlo.
“Vuoi che entri con te?”
“No, grazie. Direi che è ora che vada da solo.”
“Va bene. Ti aspetto in quel giardino.”
Davanti a me c’è un palazzo moderno con scritto “D.K. Studios” con luci intermittenti. Non so se sia la tensione o questo schifo di insegna a farmi venire la nausea.
“Buongiorno, sto cercando Dora Spellman”. Esorto alla receptionist, vestita con un tailleur nero e con un trucco che definirlo volgare sarebbe un complimento.
“Ha un appuntamento?”
Decido di giocarmi da subito il jolly: “No, sono suo figlio.”
Gli occhi truccati della ragazza si spalancano. Non sa evidentemente cosa rispondere. Fa per prendere il telefono, ma la fermo. Non voglio perdere l’effetto sorpresa.
“No, ma se sta lavorando non la disturbi. Aspetto qui che finisca.”
I suoi lineamenti si ammorbidiscono e mi indica dove posso accomodarmi.
Trascorro le successive tre ore guardando gli pseudo artisti che entrano ed escono dall’edificio, ognuno con un abbigliamento che urla “SONO DIVERSO DAGLI ALTRI” pur essendo pateticamente la fotocopia del precedente.
Malgrado sia nauseato sempre di più non posso distogliere lo sguardo. Tutto ciò che ho per riconoscerla è una vecchia fotografia e l’informazione che suona il violino. Dovrebbe avere una cinquantina d’anni e spero vivamente che non sia conciata come le figure che ho visto fino ad ora.
Sbadiglio, chiudo per un secondo gli occhi, quando li riapro vedo una donna vestita di nero, con occhiali spessi e un rossetto rosso che anche un cieco riuscirebbe a notare. Indubbiamente invecchiata, neanche troppo bene, ma non c’è dubbio: è lei.
Mi alzo, la seguo verso l’uscita. Non so come diavolo fare. Poi, all’improvviso, un’idea.
“Signora Spellman! Sono un giornalista di Seattle, ha un minuto per parlare con me del suo ultimo lavoro?”
In realtà è stato un azzardo, non ho la minima idea a quanto risalga l’ultimo suo lavoro.
Lei si gira verso di me, non credo mi guardi per più di un decimo di secondo.
“Non ho tempo per queste cose, devo andare a prendere mia figlia a scuola”.
Rimango pietrificato sul marciapiede. Non so cosa fare, cosa dire. Lei sta per salire su un taxi e io mi sento come se mi avessero dato una coltellata.
“Potremmo fissare un appuntamento…” dico quasi vergognandomi mentre mi avvicino verso di lei.
“Chiami il mio manager” risponde mentre chiude lo sportello, senza voltarsi.
E adesso?
E alla fine...
- ... rottura con il passato. (0%)
- ... riconciliazione. (0%)
- ... in qualche modo, pace. (0%)

17/12/2018 at 16:06
Bentornata anche a te MelanyF.
La tua storia mi ha fatto ricordare un film, visto qualche mese fa, adesso no ricordo il titolo. Un giornalista critico musicale, con una figlia illegittima. Lui muore e la figlia divenuta grande, lo viene a sapere da un articolo di un quotidiano… ecc.
Ok aspettiamo la fine del viaggio allora. 🙂
Il mio voto va a: Keith trova sua madre ma lei non vuole parlargli.
17/12/2018 at 20:01
Grazie di essere passato 😀
17/12/2018 at 09:51
Capitolo interlocutorio.
Interessante l’effetto quasi “anestetico” del brano “The visitors” 🙂
Trova la madre ma lei non vuole parlargli.
17/12/2018 at 20:02
Non so come mi sia venuto 😀 grazie e al prossimo capitolo 🙂
13/11/2018 at 11:27
Eccomi!
Non sai quante volte mi è capitato di maledire il cielo azzurro e il cinguettio degli uccellini. Il tuo personaggio mi affascina sempre, penso che cadrej ai suoi piedi se esistesse.
Ho scelto che Monica convinca Keith!
13/11/2018 at 18:35
Wow, che complimento 😀
Speriamo riesca 😉 Grazie per esser passata!
13/11/2018 at 09:37
Buongiorno Melany
Ben scritto.
Mi è piaciuta, in particolare, la frase “Questo cielo azzurro mi sembra più che mai una presa in giro.”. E’ proprio vero e capita a tutti di non essere “coincidente” con la belezza di un cielo azzurro che ti fa sentire piccolo e… quasi in colpa, per non sapere o poter apprezzarlo.
Monica convince…
13/11/2018 at 19:08
Grazie! Ero molto scettica su questo capitolo! Purtroppo sono di parte, anche io tifo per Monica 😉
14/11/2018 at 14:08
sicura di non volere neanche sbirciare il mio racconto?
05/11/2018 at 11:30
Ciao Melany
Rieccomi!
Un passo indietro!
Capitolo divertente e ben scritto come al solito.
A presto
13/11/2018 at 09:21
Grazie! Mi sono fatta attendere per l’episodio successivo 😀 spero di averlo azzeccato, non vorrei perdere il filo del racconto (come qualche volta mi capita)…
31/10/2018 at 09:49
Buongiorno Melany
Ho recuperato i sei capitoli del tuo racconto. Mi sono piaciuti.
Scrivi bene, la lettura è molto scorrevole.
Il tuo Keith “on the road” è credibile, ben caratterizzato.
voto un passo indietro, sentiamo cosa ha raccontato la nonna.
31/10/2018 at 14:52
Ciao! Benvenuto 😀
Grazie dei complimenti! In realtà questo non è proprio il mio stile di scrittura (come puoi vedere dagli altri miei racconti), quindi è un po’ un esperimento e mi fa piacere che stia riuscendo per ora! Vedremo come andrà la votazione, alla prossima 🙂
23/10/2018 at 09:05
opto per Vendetta
Salve MelanyF, mi pare che in questo capitolo hai tirato fuori la parte più “molliccia” del tuo Sullivan. 🙂
La parte più sentimentale… e con suspance nel finale.
Ok, seguo sempre con curiosità gli eventi.
Ciao alla prox
23/10/2018 at 19:01
Sto cercando di far emergere tanti aspetti di Sullivan, affinché non sia solo quello conosciuto al primo capitolo 😉 grazie di essere passato!
22/10/2018 at 21:37
Verità!
Anche questo capitolo incalzante e coinvolgente!
Keith sta vedendo qualche fascio di luce nel buio, chissà quanto durerà, forse si riesce a intravedere una “redenzione”?
Speriamo che il fato non sia contro di lui, e soprattutto Jim!!
23/10/2018 at 19:02
Mi fa piacere sia piaciuto 😀 avevo paura fosse troppo sentimentale e ho fatto molta fatica a far stare tutto nei 5000 caratteri. Vedremo le votazioni come andranno… grazie della visita e alla prossima 😉
18/10/2018 at 15:01
Voto per il sentimentale
Salve Melany, col tuo protagonista mi sa che abbiamo tante cose in comune….
Ho letto della passione per il rock e per la chitarra, e in questo è simile al mio di protagonista. 🙂
Azz… eroina bianca, molto prelibata si tratta bene Sullivan hahahah
Tra l’altro scopro che è anche un tipo violento.
Ad ogni modo è da seguire, chissà la sua musica e la sua chitarra lo porteranno lontano. 🙂
Alla prox
18/10/2018 at 21:55
Ahahah sì, è un tipo particolare 😛 cercherò di non farlo sembrare troppo piatto, ecco perché volevo approfondire questa parte del suo passato! Grazie per avermi letto…Passerò anche a vedere cosa combina il tuo di protagonista!:)
16/10/2018 at 16:11
Dopo due anni e mezzo! E il prossimo capitolo quando?
Canada
16/10/2018 at 18:28
Lo so, sono pessima! Ma ho intenzione di portare a compimento il viaggio di Keith 🙂 Grazie di avermi letta, nonostante tutto, e alla prossima!
16/10/2018 at 12:38
Mi piace!
Adoro il senso di distacco che il protagonista prova ormai verso se tesso.
Ho votato per la versione romantica, qualcuno ancora ci crede.
Passa a leggermi se hai voglia
16/10/2018 at 18:29
Grazie mille 🙂 passerò sicuramente! Alla prossima
20/04/2016 at 11:41
Salga a bordo c@##0!!
Ma non è detto che sia una buona idea.
A quando il seguito? Le premesse sono interessanti!
Ciao Ciao
23/03/2016 at 18:49
Interessante: un racconto d’avventura a sottofondo musicale. È il genere di idee che solo siti come questo permetterebbero di realizzare. Mi dispiace un po’ che non si possa scegliere noi utenti quali canzoni costringerti ad usare, ma insomma, non si può avere tutto.
Il racconto è scritto bene, è coinvolgente e scorrevole, ed il protagonista (sebbene siamo ancora all’inizio) sembra già essere molto ben caratterizzato.
Davvero un’ottima idea. Continua così.
23/03/2016 at 19:16
Ciao! Benvenuto e grazie per i complementi 🙂 Mmmh, ora che ci penso potrei trovare il modo di farvi scegliere le canzoni, ogni tanto! Ti aspetto al prossimo capitolo!
23/03/2016 at 19:16
* complimenti xP
19/03/2016 at 06:28
Si.
Com’è quel detto? Se salvi la vita a qualcuno, poi te ne devi occupare, no?
Oddio, non che il bestione l’avrebbe ammazzato, o forse anche si, comunque l’ha tolto da una brutta situazione.
Quindi prendiamolo a bordo, ciao 😉
19/03/2016 at 09:40
Vedremo se se ne occuperà e, nel caso, per quanto tempo 😉
18/03/2016 at 15:41
Ciao, per me dovrebbe procedere da solo! 🙂
Keith si sta dimostrando il “bad ass” che avevamo intuito potesse essere nel primo episodio, sviluppando a pieno le sue potenzialità. Hai fornito una bella descrizione della psicologia del personaggio e del suo modo di comportarsi! Adesso vediamo come continuerà 🙂
A presto!
18/03/2016 at 16:08
Grazie mille, sono contenta di aver caratterizzato bene Keith 🙂 Vedremo cosa salterà fuori dalla votazione! Al prossimo!
18/03/2016 at 13:05
Incontra qualcun altro.
Io colpii. Egli colpì. Questo ragazzo ha tanto da raccontare. E ha dimostrato di essere ancora una bella testa calda. Curiosa di leggere il seguito!
18/03/2016 at 13:33
Mannaggia, e dire che per “perquisii” avevo fatto proprio lo stesso ragionamento! Grazie di essere passata, vedremo chi troverà sulla strada 😉
18/03/2016 at 12:19
No, ma incontrerà qualcun altro. 🙂 Secondo me, è troppo presto per “caricarsi” già qualcuno… L’ha aiutato e questo basta per il momento. 🙂
18/03/2016 at 13:34
L’ho pensato anch’io, ma le parole si sono scritte da sole (non so se capisci cosa intendo) e a quel punto ho deciso di far decidere a voi se inserirlo o meno 🙂 Grazie di esser passata!
18/03/2016 at 10:27
Bourbon a fìumì x te!
18/03/2016 at 13:34
Prosit! 😛
17/03/2016 at 23:39
Intenso e coinvolgente anche questo capitolo! Brava! 🙂
Io voto di sì! Chissà, magari diventeranno amici! 😉
Alla prossima!
18/03/2016 at 07:13
Mi fa piacere ti sia piaciuto! Vedremo quale sarà l’opzione vincente 😉 Al prossimo!
17/03/2016 at 13:39
Bar.
Un incipit molto intrigante e un personaggio ben caratterizzato, seguo volentieri.
Alla prossima.
17/03/2016 at 23:25
Ciao Anna e benvenuta! 🙂
15/03/2016 at 20:55
Ciao Melany 🙂 da un personaggio autolesionista, irresponsabile, menefreghista, drogato, suicida e vagabondo potremo aspettarci grandi cose 🙂 con un incipit del genere nei prossimi 9 capitoli potrà succedere di tutto! 🙂
15/03/2016 at 21:19
Ciao a te 🙂 Oddio, mi sento molto sotto pressione xD cercherò di essere all’altezza delle aspettative, Keith è un personaggio problematico anche (e forse soprattutto) per me! Al prossimo!
15/03/2016 at 12:44
La chiusa suona proprio come una minaccia, mi piace!
15/03/2016 at 17:29
Ciao! Benvenuta 🙂
15/03/2016 at 00:30
Bello, mi piacciono le storie di reietti e disadattati, anche se il meglio di sé il nostro eroe l’ha già dato, a quanto pare 🙂
Voto il negozio perché si presta meno allo stereotipo, secondo me.
(forse un americano se la mangerebbe senza batter ciglio, una peperonata a colazione…)
15/03/2016 at 17:30
Diciamo che è un po’ come il Vesuvio, sembra essere tranquillo ma da un momento all’altro potrebbe scatenarsi 😉 Forss hai ragione sulla peperonata 😛 al prossimo!
13/03/2016 at 15:09
Mi ritrovo nel tuo racconto! Mi piace il tuo modo di esporre le cose. Voto il bar
13/03/2016 at 15:34
Ciao! Mi fa molto piacere 🙂 al prossimo!
12/03/2016 at 12:16
Bar.
Collega ingegnere, condividiamo ben due passioni in comune. Più una con il protagonista. Incipit interessante. È stato come se la storia di questo ragazzo mi scorresse davanti agli occhi. Peperonata a parte, l’ho trovato un riferimento troppo italiano nell’ambiente americano anni ottanta in cui ci hai catapultati.
Alla prossima.
12/03/2016 at 12:32
Ciao a te, collega! 😀 Sono contenta di aver reso bene questo incipit e mi impegnerò per mantenermi su questa linea. Hai ragione, ripensandoci non ci azzecca niente la peperonata… L’ho scritto di getto e non ci ho pensato! Stato più attenta. 🙂
11/03/2016 at 15:48
Eccomi Melany! Devo dire che è bello complicato il nostro protagonista… ma insieme a te voglio scoprire la sua vita e iniziare con lui questo viaggio… 🙂
Dico bar. 🙂
11/03/2016 at 15:58
Darà non pochi problemi, specialmente alla sottoscritta 😉 sono contenta di averti a bordo anche stavolta! 😀
11/03/2016 at 12:15
Ciao! 🙂 Questo protagonista è bello tormentato, e vedremo come continuerà la sua storia (sono piuttosto curiosa). Attenzione a piccoli refusi come né scritto con l’accento sbagliato. Non ti curare troppo di me, sono molto pignola 😉
Voto il bar e ti invito a curiosare nella mia storia, se ti va. Alla prossima!
11/03/2016 at 12:19
Ricordo che me lo segnava errore ma ho scordato di modificarlo! Starò più attenta 🙂 sono contenta di averti incuriosita, presto passerò anche a da te!
11/03/2016 at 09:23
Ciao e benvenuta 🙂
Voto per farlo fermare in un bar.
Il protagonista sembra un gran bad ass, la storia promette bene, sono curioso di sapere come proseguirà.
Carina anche l’idea di utilizzare una canzone, l’ho ascoltata mentre finivo di leggere il capitolo, è un buon espediente per far familiarizzare il lettore con il personaggio!
Aspetto il prossimo e ti seguo 😉
11/03/2016 at 09:53
L’intento sarebbe proprio quello che hai detto tu, accompagnare la lettura con una canzone (in questo caso anche guardare il video non sarebbe stato male, Tina e Mick sono due leoni) 😀
Spero di mantenere alta l’attenzione anche nei prossimi capitoli!
10/03/2016 at 18:30
Ed eccoti di nuovo qua con un altro, intrigante incipit 🙂
Ho scelto un bar, banale ma quasi scontato, o no?
seguo con interesse, ciao 🙂
10/03/2016 at 18:34
Farò di tutto per rendere le cos’e mai banali 😉 Grazie di essere passato, spero di non deludere le aspettative 😀
10/03/2016 at 10:05
Go ahead wìth yr Sullìvan show, engeneer!
11/03/2016 at 09:54
Whaaaat? O.o
11/03/2016 at 10:48
Conoscì l’Ed Sullìvan Show? Bene, ìl tuo promette dì essere uno show dì scrìttura creatìva. Procedì spedìta!
10/03/2016 at 09:58
CIao,
Incipit denso di contenuti, scorrevole e interessante.
Voto per il negozio, nei negozi si possono acquistare tante cose interessanti.
10/03/2016 at 10:32
Ciao! 🙂 Grazie per il voto! Spero di mantenere (o migliorare ulteriormente) il livello. Al prossimo! 😉
10/03/2016 at 01:03
Incipit interessante 🙂
Il tuo stile mi piace molto, perciò ti seguo.
La prima tappa del viaggio di Keith potrebbe essere…un bar!
Alla prossima 😀
10/03/2016 at 02:05
Ciao e benvenuta! Sono contenta che ti sia piaciuto l’incipit e spero di essere all’altezza anche nei prossimi capitoli 🙂