Delle Anime e del Coraggio – L’anello

Dove eravamo rimasti?

Come interagisce Scott con la situazione? Si avvicina alla fonte della luce, sta per cadere, ma una vecchia e inaspettata conoscenza lo afferra per un braccio. (44%)

Luce tra le luci

Dopo essersi pizzicato più e più volte per assicurarsi che non stesse sognando, Scott rimase senza fiato ad osservare la luce dorata che gli stava davanti.

Era piuttosto tramortito dalla scena e il dubbio che ciò che stava guardando fosse in realtà una reazione della commistione di vino,cibo e fumo si stava affievolendo sempre più. Molto lentamente alzò la schiena dal tronco, e mantenendo lo sguardo fisso gattonò fino a che raggiunse il limite della riva evitando di finire nel lago; un gelida morsa sembrava afferrare il suo cuore mentre una voce lontana pareva governare il suo corpo. La luce che fino a un momento addietro era sommersa nelle acque si dissolse come una goccia di sangue in una bacinella.

A questo punto credeva che fosse stato davvero un sogno e immerse l’intera testa nella fresca acqua del lago; strofinatosi il volto più volte di seguito, prese ad asciugarsi con il fazzoletto merlato che portava sempre con sè.

Abbassato il fazzoletto. la luce riapparve ma sembrava che qualcosa fosse mutato; vide una figura simil umana, ma fatta di luce. Si strofinò nuovamente gli occhi e nuovamente immerse la testa nel lago, ma stavolta la fonte luminosa permase esattamente dov’era. Era così atterrito da non riuscire ad avere altre reazioni a parte quella del silenzio e dei tremori. La figura si ergeva sopra il pelo delle acque, ma non gli parve che vi camminasse sopra; fluttuava su di essa piuttosto. Ancora una volta sentì una voce soave e morbida proferire parole in una lingua sconosciuta che gli risuonò negli orecchi arcana e solenne. Pur non afferrandone il significato, intuiva dal tono con cui era pronunciata che il messaggio che le parole esprimevano era di ammonimento e gravoso. Si fermò un istante.

Qualche secondo dopo la figura di luce si sfilò una collana dal collo; v’era un ciondolo appeso ma, reso cieco dal bagliore che sprigionava, non riuscì a fissarlo a lungo. La figura protese il braccio avvicinando la collana al volto di Scott, come se gliela stesse porgendo in regalo. Era ancora immobile, ma una forza spinse il suo cuore a sollevare un braccio e protendere la mano in segno di accettazione. La figura lasciò andare la collana, che trapassò la mano di Scott come fosse immateriale: allora lui sollevò lo sguardo, stupefatto, sperando di riuscire a domandare qualcosa a quella creatura, ma vide la figura di luce sparire nel blu notte del cielo stellato parimenti ad un fulmine che sfugge da una nuvola per raggiungere la cima appuntita di un albero a terra. Fece un passo in avanti, cercando con lo sguardo il punto in cui era precipitata la collana e scorse un puntino di luce che sprofondava, ma tentando di raggiungerla incappò in una radice scoperta.

Non capendo perché era ancora asciutto, percepì una mano robusta afferargli il braccio e sentì una voce che gli disse ridendo: ”Non è un poco tardi per un bagno nel lago, Scott Augustin di Gaudiavalle?”

Scott era ancora mezzo abbagliato e stordito, per cui nell’oscurità della notte non riuscì a riconoscere immediatamente a chi appartenessero quella voce e quel braccio che l’aveva risparmiato da un tuffo nel lago.

“Allora, perché te ne stai lì come uno stoccafisso appeso? Riporta entrambe le gambe sulla terra ferma, e conducimi a bere e riposare razza di ingrato” – continuò la voce.

Ripreso fiato e cercando di nascondere lo stupore per la particolare esperienza appena vissuta, Scott ritornò in sé, o almeno così pareva, e si accorse che la mano che lo aveva salvato era quella di suo cugino Simon, che non vedeva da ben 7 anni. “Non mi riconosci o sei troppo ubriaco per parlare e restare sulla terra ferma, razza di stupido?”. Ciò detto, Scott si lasciò andare ad un sorriso e abbracciò il cugino Simon in segno di saluto e di ringraziamento.

“Certo che ne è passato di tempo, testa matta! Seguimi, e ti condurrò in un posto dove bere e riposare, e magari potrei anche decidere di aver voglia di ascoltare di te e del tuo viaggio”.

“Fa strada, senza inciampare se ti è possibile, e se ciò che mi offrirai da bere sarà all’altezza di quello che ho visto e di ciò che mi è capitato, allora ne parlerò con te!” rispose.

I due si fecero una bella risata e nell’allegria si condussero verso casa.

Il cuore di Scott si era colmato di gioia nel vedere il ritorno del cugino Simon che, come già detto, si era messo in viaggio 7 anni prima, e si rallegrava tantissimo nel rivederlo in vita, pieno del suo spirito e sicuramente di nuove storie, motivo per cui si era momentaneamente scordato della faccenda della luce e tutto quanto.

In barba alla stanchezza, decisero di fare prima rifornimento di birra alla locanda antistante la casa di Scott, l’unica a lavorare fino a tardi o per tutta la notte se necessario.

Scott prese due boccali da una pinta di birra scura, la preferita da Simon, e si accomodarono all’angolo oltre il bancone della locanda. “Al tuo ritorno, Simon!”, “E al tuo bagno di mezzanotte”.

“Dimmi Simon, sono ubriaco o hai una cicatrice bell’e nuova lì, vicino all’orecchio destro?”.

Di cosa parlano nella locanda Scott ed Simon?

  • Simon è troppo stanco per parlarne, rientrano a casa e il giorno dopo di buon mattino fanno una sorpresa ai parenti. (0%)
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  • Simon è troppo stanco e chiede a Scott di raccontargli gli ultimi avvenimenti in città e lui gli rivela cosa gli è accaduto la sera stessa. (33%)
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  • Simon narra della cicatrice e di come se la sia procurata. (67%)
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64 Commenti

  • Io spero di avere presto qualche delucidazione riguardo all’incontro tra Scott e l’essere luminoso; ecco perché ho votato ‘i maestri della luce’ (pur non essendo sicuro che ci sia un nesso tra le due cose :D). La vicenda si fa sempre più interessante!

  • Eccomi!! ^-^
    La storia si prospetta interessante! Hai uno stile piacevole, scorrevole e per nulla noioso.
    In soli due capitoli sei riuscito a tratteggiare bene i personaggi, le loro caratteristiche, le usanze! Veramente bravo! Anch’io ti faccio i miei complimenti! 🙂
    Per il prossimo capitolo, voto che Simon narra della sua cicatrice. Sono curiosa di saperne di più! A presto! 😉

  • Altro episodio interessante, con la curiosità di sapere di più di quell’entità apparsa per pochi istanti. Il cognome di Scott mi attrae (mi ricorda qualcosa :D), così come le predilezione di Simon per le scure, intenditore *_*
    Per il resto ho votato per “Simon è troppo stanco e chiede a Scott di raccontargli gli ultimi avvenimenti in città e lui gli rivela cosa gli è accaduto la sera stessa”, magari riappare quella magia di inizio capitolo.
    Seguo appassionato! 🙂

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