Il sabato del villaggio
Ferrara, novembre 1971
Se c’era una cosa che Marina adorava della sua vita a Ferrara, era l’immensa piacevolezza che provava ogni mattina nell’affacciare lo sguardo verso il mondo e sfruttare la godibilità offerta dalla vista di Piazza Ariostea. Anche ora, nonostante il periodo dell’anno e l’inverno ormai annidato nei cuori della gente, la piazza godeva di una luce particolare. In realtà, tutta Ferrara si stava attrezzando all’incombenza delle feste natalizie, capaci di rendere un luogo tranquillo come la realtà emiliana una ricetta complessa i cui ingredienti – autoctoni, pendolari e turisti occasionali – si amalgamano a fatica. Risultato: un grumo indefinito di mondanità. Quella mattina, Marina decise di sfidare l’umidità offerta dal Po e di sacrificare il buon senso in nome dell’eleganza: tailleur grigio scuro e zoccolo nero chiuso a tacco basso. Quel tipo di scarpa, sempre più in voga nell’ultimo periodo, l’aveva letteralmente conquistata. Comoda e pratica da un lato, elegante e con un tocco di sensualità dall’altro. Si era alzata presto, prima del solito, ma suo marito era già uscito di casa. Il suo primo pensiero da sveglia, non appena messo a fuoco lo spazio vuoto accanto a lei, fu quello di andare in cucina e guardare in direzione dell’anta destra del mobile posizionato sopra il lavandino. Era lì che suo marito era solito lasciarle un post it quando il lavoro lo costringeva ad uscire di casa prima che il sole, pigramente in quel periodo dell’anno, uscisse dalla sua.
Anche oggi, il lavoro non ha saputo attendere un orario decente per darmi il buongiorno. Ma questa sera, ti porterò fuori a cena. Buona giornata principessa. Tuo, Enrico
Le numerose suggestioni offerte dal grande patrimonio storico, letterario e archeologico di Ferrara avevano portato Marina ad appassionarsi e a laurearsi proprio in “Lettere, Arti e Archeologia” presso il Dipartimento di Studi Umanistici e ad intraprendere la carriera accademica. A 39 anni, poteva già vantare alcune pubblicazioni importanti e numerosi incontri con personalità di spicco, alcune appartenenti alle alte sfere politiche.
Mentre i suoi occhi si abituavano, lentamente, alla luce artificiale della cucina, il caffè prese a lamentarsi dall’interno della caffettiera, un sottile ma intenso borbottio che lanciava la richiesta indiretta di essere liberato. Poi, gustata la sua sigaretta mattutina – unico vizio in una vita per il resto attenta e parsimoniosa – infilò il lungo cappotto e si preparò ad uscire. In quell’istante, il telefono adagiato sul mobile d’entrata prese a suonare. La sua espressione mosse dallo stizzito al perplesso.
«Parlo con Adele?» la voce all’altro capo del telefono, femminile, sembrava quella di una sua coetanea, anche se sottile e a tratti incerta. «Tu conoscevi mia madre» proseguì la giovane donna, non ottenendo alcuna risposta.
«Sinceramente, non so chi tu sia. Comunque, il mio nome è Marina e non ho la più pallida idea di chi sia tua madre, né tanto meno Adele» mentre rispondeva, Marina provò una strana ansia che non riuscì a spiegare e che si trasformò in vero e proprio disagio quando la sua interlocutrice abbandonò la dolcezza iniziale della sua voce per donarle insistenza.
«Tu sei Adele e hai ucciso mia madre» nel sentire questa frase, il cuore di Marina cedette per un istante, come schiacciato dal peso di una coscienza annidata dentro di lei ma che non le apparteneva. Cercò però di non far trapelare quell’emozione e prese a parlare, la voce più ferma che poté.
«Ascoltami bene, perché non lo ripeterò una seconda volta. Il mio nome è Marina e credo che tu abbia semplicemente sbagliato numero. O forse sei solo in vena di fare scherzi, dato che non ti sei nemmeno degnata di presentarti. Perciò, grazie per l’inutile perdita di tempo e buona giornata». Riattaccò, senza dare il tempo alla giovane donna di rispondere. Appoggiò la testa contro il muro, provata da quella strana conversazione ed emise un lungo, profondo respiro. Poi, afferrò il mazzo di chiavi e uscì di casa rapidamente, la gola secca, serrata da un’angoscia crescente e bisognosa d’aria. Una volta completamente all’aperto, lanciò lo sguardo verso la piazza con al centro la statua di Ludovico Ariosto. Da corso Porta Mare, al cui centro si trovava il portone che dava nel cortile interno di casa sua, la percorse da parte a parte, fino a raggiungere via del Gregorio. Qui, portò gli occhi verso l’alto in cerca di conforto, ma il cielo si mostrò plumbeo e murato da una barriera grigia all’apparenza insormontabile. Questo, non fece altro che aumentare il suo stato d’animo negativo, che prese il posto di un leggero e fugace sollievo. Come un illusorio sabato del villaggio leopardiano, una potente morsa tornò a serrarle la gola, arida come la volta celeste sopra di lei.
Nel prossimo episodio, scopriremo qualcosa in più sulla nostra protagonista Marina, focalizzandoci:
- entrambi (36%)
- sul suo presente (0%)
- sul suo passato (64%)

10/08/2016 at 11:10
Ciao Mattia!
Concordo con Amo! 🙂 Sei veramente bravo!
Ottimo finale, che tiene con il fiato sospeso fino alla fine!
Complimenti!!! A presto! ^__^
15/08/2016 at 09:08
Grazie per i complimenti TiaShe! Contento che anche tu abbia apprezzato! A presto 😀
06/08/2016 at 11:46
Ottimo finale, molto da thriller psicologico. Bravo Mattia, devo dire che hai talento e che dovresti continuare a perfezionarlo. Conto su di te, per il futuro 😉
06/08/2016 at 20:42
Cara AmoMarta, già solo per aver detto “thriller psicologico” mi ha reso una persona felice, dato che era uno dei miei intenti con questo racconto. e anche gli altri complimenti non sono da meno. Grazie davvero! Tornerò sicuramente 😉
19/07/2016 at 17:54
Suor Virginia, prima che la polizia la faccia uscire.
Ma secondo me, a meno che Ferrara non abbia lasciato l’Emilia per trasferirsi sotto giurisdizione texana, una con dei problemi mentali così non ci finirà mai in prigione. 😉
Aspetto il gran finale
18/07/2016 at 16:47
Ciao!
Accidenti! Mi ero persa un capitolo! 🙁
Per il prossimo, voto la sua mente.
Sempre interessante e inquietante questa storia, ma, soprattutto, sempre scritta bene!
Perdonami per il ritardo, ci leggiamo al gran finale! ^__^
18/07/2016 at 11:55
ops…. ti ho portato il punteggio a 50 e 50…. ma io dico prima che la polizia porti fuori Adele e stiamo a vedere che succede!!!
17/07/2016 at 06:18
Direi dalla sua mente, al gran finale 😉
05/07/2016 at 14:48
Deformazione professionale, ma ho votato la polizia 😉
Ciao e al prossimo.
05/07/2016 at 13:28
L’atmosfera è sempre solforosa e accattivante, però io non ho capito un sacco di cose, te ne cito solo alcune: perché in un commissariato a un certo punto l’ufficiale giudiziario dovrebbe interrompere l’interrogatorio e lasciare discutere tra loro un testimone (la badessa) e il sospetto (Marina). Come ha fatto Marina, sospettata di omicidio e di sottrazione di pezzi di cadavere a uscire indisturbata dal commissariato per tornare al manicomio. Chi diavolo è la figlia della badessa e da dove salta fuori.
A meno che tutto sto caos sia solo nella testa di Marina.
Io so che in un noir che si rispetti non si deve spiegare tutto ma qui si esagera!
Lasciamo spiegare il biglietto alla badessa, – lei che lo ha usato in principio
Ciao
15/07/2016 at 19:19
Posso capire tutti i tuoi dubbi, opinione soggettiva ma più che legittima. Per il momento, perciò, mi limito a dirti che spero la tua opinione possa cambiare con gli ultimi episodi. E ovviamente, grazie per esserci sempre comunque ☺
04/07/2016 at 13:22
Partendo dal concetto che vorrei il punto di vista di tutti e tre… ho votato la figlia…
complimenti, davvero un intreccio eccellente. 😉
04/07/2016 at 14:38
Grazie mille AmoMarta! Puntuale e gentile come sempre! Entro oggi, riceverai il mio parere sul tuo ultimo episodio 😉
27/06/2016 at 16:11
per effetto di alcuni grandi classici direi La strada!!
😉
29/06/2016 at 15:37
Non so a quali classici tu ti riferisca, ma è comunque una scelta interessante! 😀
29/06/2016 at 21:41
E io sto ancora aspettando il tuo parere al mio nuovo episodio!!!!
27/06/2016 at 15:46
Ciao!
Voto il Manicomio!
Alla prossima! 🙂
29/06/2016 at 15:36
Ottima scelta, comprensibile 😉 alla prossima!
24/06/2016 at 19:59
Resterei al manicomio.
Ottimo episodio, sempre narrato con accuratezza.
Ciao e al prossimo 😉
29/06/2016 at 15:35
Grazie Danio! Davvero costahnte la tua presenza! Al prossimo episodio! 😀
17/06/2016 at 12:10
La figlia di una suora! Ecco che le cose si fanno davvero torbide 😛
16/06/2016 at 13:48
Anch’io dico Suor Virginia!
Ottimo capitolo. Il braccio è un tantino inquietante! 😀
Bravo! Alla prossima!
15/06/2016 at 18:02
Io è un po’ che ho abiurato la religione, ma adesso le suore possono fare figli?! 😉
Con l’agente, immagino che non la lasceranno partire tanto presto.
Questa mano…. Brividi.
Ciao
15/06/2016 at 16:51
Credo sia giusto seguire la pista di suor Virginia.
Non chiedermene il perché, si tratta di intuizione, o forse no 🙂
Al prossimo!
15/06/2016 at 16:08
Beh… non è accusata. E’ sospettata.
Sono prove indiziarie di reato, non conclusive. L’indagine è ancora aperta.
Credo che l’interrogatorio non ci porterebbe lontano, siamo nel POV di lei e la sappiamo cadere dalle nuvole. Significa che qualunque cosa ci dirà o le chiederanno non ci aiuterà. Lascerei perdere anche la figlia di suor Angelica, per ora. La visione della mano mozzata non gioverebbe a un dialogo costruttivo 😉 credo che sarebbe il caso di parlare con suor Virginia. Qualcosa mi dice che è la strada giusta. 😉
10/06/2016 at 11:00
Io dico che è lei a chiamare la polizia.
Ma poveraccio! Che fine! XD
Questa storia è sempre più inquietante! Bravissimo! 🙂
Alla prossima!
10/06/2016 at 08:37
Io ho scelto che rientra dal lavoro e chiama la polizia, naturalmente esterrefatta e disperata: continuiamo con le “2 Marine”.
Ma porello sto marito!
09/06/2016 at 17:01
In tutti e tre i casi, nel prossimo episodio avremo Marina interrogata! ahahaha, per cui non è fondamentale ma ho votato che sarà lei a trovare il corpo e a chiamare. Lo so che essere prelevati non è come chiamare, ma quando uno è innocente non cambia nulla, e se è colpevole non cambia nulla lo stesso… 😉 Ferrara deve essere una splendida città… non ci sono stata ma conto di farlo presto.
Ottima scittura, come sempre, caro. 😉
09/06/2016 at 19:41
E tu sempre fin troppo gentile, come sempre 😀 Attendo sempre la tua mail 😉 A presto!!
09/06/2016 at 19:49
Leggiti il settimo e dimmi che ne pensi, intanto! Ci tengo al tuo parere… 😉
09/06/2016 at 16:15
Viene prelevata dalla polizia.
09/06/2016 at 14:04
La polizia la preleva dal lavoro…. che prove hanno!?
07/06/2016 at 12:09
Imprevisto. Ma che c’era scritto in questo foglietto?!
07/06/2016 at 13:06
E chi lo sa! Lo scopriremo presto 😉
05/06/2016 at 19:07
Altro episodio esemplare e angosciante… complimenti. Io dico imprevisto….
(il resto te lo dico in mail 😉 )
05/06/2016 at 21:07
Grande AmoMarta, benissimo! Attendo la tua mail 😀
04/06/2016 at 14:12
Ciao!
Wow! Sempre più inquietante e misterioso!
Io dico che, per il momento, decide di tacere tutto al compagno e cerca di rintracciare la ragazza! Bravo!
Alla prossima! 😉
06/06/2016 at 10:12
Benissimo TiaShe, ti ringrazio! Alla prossima 😀
04/06/2016 at 11:57
imprevisto!
04/06/2016 at 05:51
Diciamo che per il momento tiene all’oscuro Enrico, e cerca di rintracciare la ragazza.
Avanti col prossimo 🙂
03/06/2016 at 17:46
La ragazza della telefonata, per me. È sempre tutto strano e misterioso (e un po’ mi dispiace che le povere suore facciano questa figura), quindi aspetto di saperne di più!
06/06/2016 at 10:14
Be dai, non so se accadrà ma il tempo per le suore per rimediare c’è. Vedremo 😉
02/06/2016 at 09:23
Addormentarla per portarla fuori dalla stanza, per ora. “E…” poi ci dirai tu, ovviamente: la storia è tua, è giusto che ci lasci in sospeso 🙂
Decisamente angosciante e tormentoso, sembra quasi non essere un giallo. Vedremo!
02/06/2016 at 10:28
Grazie mille Chiara! Be dai, dovrai aspettare poco. Entro domani arriva il prossimo episodio, perciò, a MOLTO presto! 😀
27/05/2016 at 11:24
Addormentiamola e portiamola fuori… Angosciante, davvero. 😉
27/05/2016 at 09:10
Portarla fuori dalla stanza e immobilizzarla in un lettino ospedaliero. Magari anche sedarla, vista l’agitazione e forse chiamare un medico.
27/05/2016 at 09:28
Ecco una diversa possibilità di continuazione! Grazie Serena 😀
26/05/2016 at 19:17
addormentare Marina per portarla fuori dal Manicomio e…
…e vediamo cosa succede!
episodio transitorio ma di grande presa, al prossimo 🙂
27/05/2016 at 07:50
Ormai sei un plebiscito la scelta di portare Marina fuori dal Manicomio 😀 Grazie Danio! Vedremo cosa faranno a questa ragazzina “un po’” problematica. A presto 😀
27/05/2016 at 07:51
*è un plebiscito
26/05/2016 at 13:19
Portarla fuori del Manicomio.
Questo episodio mi ha messo angoscia… per certi versi è stato inquietante… evidentemente sei bravo a mostrare o sono io che ultimamente sono fragile 😉
Sai, tu dovresti leggere i racconti di Giorgia Muscas ( qui nel sito), per esempio “Il mio amante”, credo che abbiate molto in comune. 😉
26/05/2016 at 13:58
Be, ovviamente spero la prima, perché significherebbe un complimento per me e, poi, mi spiacerebbe scoprire che sto alimentando la tua fragilità 😛 Comunque grazie per il consiglio. In questi giorni leggerò qualcosa di Giorgia sicuramente! A presto 😉
26/05/2016 at 12:35
Io dico che addormentano Marina per portarla fuori dal Manicomio e…
Bravissimo! Quando la bambina era a terra e ripeteva quella filastrocca, mi sono venuti i brividi XD
Sempre più curiosa di leggere il seguito! Alla prossima! 🙂
26/05/2016 at 13:56
Se devo essere sincero, mentre la scrivevo ho proiettato la scena nella mia mente e mi sono spaventato un po’ anch’io 😛 A presto TiaShe!!
19/05/2016 at 09:46
Che suspence! Mi piace molto questa ambientazione, io rimarrei nel passato 🙂
19/05/2016 at 12:53
D’accordo Serena. Credo che la suspense sarà un punto essenziale di questo racconto 😀 A presto!
19/05/2016 at 08:46
Voto per approfondire il passato, qui non basta secondo me. Bella la caratterizzazione della nuova Badessa; un po’ tanto disgustosa la fine del braccio dell’altra.
19/05/2016 at 09:33
Mi trovi d’accordo sull’approfondire il passato. La parte sul braccio effettivamente ha il suo effetto XD Grazie mille Chiara! Al prossimo episodio 😀
18/05/2016 at 09:55
Tornare al presente.
Tu dovresti scrivere romanzi e trovarti una CE, hai decisamente un grande potenziale.
18/05/2016 at 11:25
Buongiorno!
Be, questo è davvero uno stra-complimento. In realtà, un romanzo l’ho già pubblicato (niente di che, un self publishing molto autobiografico e più per soddisfazione personale che altro) ma parliamo ormai del lontano gennaio 2014. Poi, da circa un anno e mezzo, sto invece cercando di pubblicare il mio primo “vero” romanzo, ma dato che non ho intenzione di cedere con case piccole che ti chiedono soldi per pubblicarti, sto facendo un po’ di fatica. Proprio in questo periodo mi sto organizzando per riprenderlo in mano e tentare una revisione sostanziale (credo che sarà la terza che faccio) per poi ritentare di catturare l’interesse di una realtà relativamente importante. Fatto questo breve excursus personale, ti ringrazio ancora, davvero di cuore! 😀
17/05/2016 at 20:13
Mi piacerebbe sapere come ha fatto a recuperare il braccio 🙂
Ottima suspense, giusto ritmo, avanti così 😉
17/05/2016 at 20:28
Prima o poi, caro Danio, lo scopriremo sicuramente! Vediamo di mantenere ottima suspense e giusto ritmo 😀 Avanti tutta!!
17/05/2016 at 18:13
Oh mamma!!! Ci sta bene la mia espressione, no? Vedo con piacere che l’atmosfera s’addensa di parecchio. Di solito amo passare da un tempo all’altro, ma sono talmente curiosa che voto l’approfondimento. Bravo, Mattia! 😀
17/05/2016 at 20:27
Eh si cara pink! Direi che il braccio ha dato una bella botta alla storia 😀 Bene per l’approfondimento. Qualunque cosa sarà, cercherò di mantenere la giusta dose di adrenalina! 😉
17/05/2016 at 16:18
Ciao Mattia! 😉
Accidenti! Capitolo molto bello (e anche un po’ inquietante XD)
Voto per tornare al presente e vedere cosa succede.
Bravo! Alla prossima! .-)
17/05/2016 at 20:23
Interessante, cara TiaShe, la tua curiosità di voler tornare al presente. Vedremo un po’ da che punto temporale riprenderà il prossimo episodio 😀
17/05/2016 at 16:17
Accidenti con questo secondo capitolo il giallo si tinge di atmosfere da sceneggiatura di Dario Argento (quello d’epoca, coi “Profondo rosso”, “Suspiria”..). Difficile sapere cosa è più intrigante tra il passato e il presente di Marina. Io resterei un po’ nel passato.
17/05/2016 at 20:21
Non so se la storia seguire l’impronta “Dario Argento”, ma sono felice dell’idea che ti ho dato. Spero di mantenere alto l’intrigo il più possibile 😀 Grazie Befana Profana, allo prossima!
17/05/2016 at 15:50
Salve Mattia, ricordavo d’aver letto il primo capitolo.. giorni fa.. Poi evidentemente mi sarò scordato di commentarlo.
Ad ogni modo, ho riletto tutto adesso, e devo dire che il tuo giallo mi sembra di “spessore” e ben strutturato.
Mi piace lo stacco dal presente al passato al 1943.. Come penso, ritornerai nuovamente al presente giusto per lasciare la suspance del braccio della badessa..
Per cui voto per il presente..
E ti seguo finchè posso.
Compliementi
17/05/2016 at 16:03
Alex, è stato davvero un piacere leggere il tuo commento e ti ringrazio per la presenza. Direi che il presente è la scelta all’apparenza più logica, ma vedremo gli altri cosa decideranno. Grazie per i complimenti e al prossimo episodio!
13/05/2016 at 16:00
Sublime descrizione del clima ferrarese e dello scenario emiliano in generale. Abitando a Bologna e andando a Ferrara spesso durante l’anno mi è sembrato di ritrovarmi lì. E’ sempre un piacere quando qualcuno sa descrivere bene quanto te i paesaggi,le situazioni, le persone. Per persone intendo quelle che servono solamente come scenario del palcoscenico in cui si svolge il racconto principale. L’hai definita ”una ricetta complessa i cui ingredienti – autoctoni, pendolari e turisti occasionali – si amalgamano a fatica ”. Ottimo lavoro, mi hai incuriosita.
13/05/2016 at 18:52
Benvenuta Hater! Bellissimo leggere i tuoi apprezzamenti. Spero di mantenere alta la tua curiosità il più a lungo possibile! A presto!!
12/05/2016 at 09:43
ottimo incipit, poi Ferrara è un gioiello. 😉 Dico passato
12/05/2016 at 12:25
Grazie Guy! Il passato direi che va per la maggiore. Alla prossima!
11/05/2016 at 19:59
Mmmm tutto è ancora in divenire. Diciamo sul suo passato, che forse ci spiegherà in che pieghe può nascondersi quella Adele e quella madre defunta… chissà.
11/05/2016 at 20:03
Molto bene Serena! Grazie per il tuo intervento! 😀 Alla prossima!!
11/05/2016 at 17:35
Ciao Mattia, e bentornato.
Io mi focalizzerei sul passato, forse aiuterebbe a capire qualcosa.
Bella la descrizione di Ferrara, dovrei andarci prima o poi.
Al prossimo 😉
11/05/2016 at 18:35
Ciao Danio! Ottima scelta, il passato! E sono contento che tu abbia apprezzato la descrizione 😀 Al prossimo episodio!!
11/05/2016 at 15:51
Ciao e bentornato!
Interessante questo incipit! Per fortuna anch’io, come pink, non ho mai ricevuto chiamate strane! X’D
Ti seguo e voto entrambi! Sono molto curiosa!
Alla prossima! 🙂
11/05/2016 at 16:29
Ciao Tia! Questo mi tranquillizza un po’
11/05/2016 at 18:34
Me l’ha pubblicato mozzo, non so perchè…dicevo che mi tranquillizza il fatto che almeno voi non avete avuto questi problemi 😛 Alla prossima TiaShe! Ti ringrazio per la presenza!
11/05/2016 at 15:35
Bentornato… 🙂 Dai commenti sembro essere l’unica a non ricevere telefonate strane ahahha. Comunque, la quiete prima della tempesta. 😉 Inquietante la telefonata. Bene, focalizziamoci su entrambi, mi sembra l’opzione migliore. Poi, a me piacciono i cambi di registro! 😉 Seguo anche questa nuova avventura. 😉 Ciao
11/05/2016 at 16:27
Grazie Pink! Telefonate strane e ansiose a parte, vedremo dive ci porterà questa nuova avventura! Ciao ciao
11/05/2016 at 14:59
Ci focalizziamo sul suo passato.
Cosa ha rimestato la cornetta agitata dalla tizia che cercava Adele??
Vabbé, cornetta…
C’è qualcosa che la tua amica non vuole ricordare, ma noi glielo faremo dire.
Ma quanto la ama Enrico??? Forse pure troppo.
Ciao Ciao
11/05/2016 at 15:21
Quante domande e quanta curiosità vedo già in te, cara Moneta! Spero di non deludere le aspettative! Grazie per esserci!!
11/05/2016 at 14:57
Entrambi.
E attento a come tratti Ferrara, che è uno dei luoghi che più amo al mondo! 😉
11/05/2016 at 15:20
Bentornata!! Ti prometto che la tratterò con il dovuto rispetto 😀
11/05/2016 at 14:54
Una telefonata inquietante che sembra l’inizio di una grande storia. Mi è capitata una chiamata bizzarra e poco piacevole alle 3 del mattino: una signora accusava mia madre di essere l’amante del marito. Si è poi scoperto che questa donna telefonava a tutte le persone con lo stesso nome, perché ce l’aveva con una certa T. da anni ed era uscita di testa. Le belle esperienze.
A parte questo, voto per entrambi!
11/05/2016 at 15:20
Oh cavolo! A questo punto, scusatemi. Sto risvegliando le brutte esperienze di tutti voi! Ahahaha. Ben arrivata Chiara! Grazie e al prossimo episodio!
11/05/2016 at 13:53
Sul suo passato.
Bentornato, storia inquietante. Mi è capitato qualcosa di simile. Ero a passeggio e mi suona il cellulare. La moglie di un mio collaboratore mi accusava di essere la sua amante e me ne diceva di tutti i colori. Premetto che tra me e lui non c’era manco simpatia, figurati una relazione, mi ha turbata moltissimo. Ero una via di mezzo tra spaventata e arrabbiata; certo l’accusa era gratuita e infondata ma questo non mi consolava. Sapere di avere una nemica e le conseguenti energie negative che mi stava lanciando, mi ha comunque turbata per qualche giorno. Vabbè , poi non ci ho pensato più. Però non mi è mai capitato di ripensarci e riderci sopra, e sai perché? Perchè mi rovinò la giornata e il ricordo non diventa mai esilarante. Per cui figurati se una tipa mi avesse telefonato per accusarmi dell’omicidio di sua madre… sarei svenuta.
scusa la storia… ahahahah, seguo.
11/05/2016 at 14:31
Ahahaha figurati ci mancherebbe! Anzi, spero che questa storia ti dia la possibilità di “esorcizzare” la tua 😀 Bentornata anche a te e grazie per essere la prima! A presto!
11/05/2016 at 19:47
Comunque sto ancora aspettando il tuo parere… avevi detto che non avresti perso un episodio e invece… ahahahahah 😉 😉 baci!